Citroën AC6
Citroën AC6 | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Citroën |
Tipo principale | berlina |
Altre versioni | torpedo cabriolet roadster coupé de ville landaulet |
Produzione | dal 1928 al 1932 |
Sostituita da | Citroën 15CV |
Esemplari prodotti | circa 76.000 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4220 mm |
Larghezza | 1580 mm |
Altezza | 1740 mm |
Altro | |
Auto simili | Hotchkiss AM e AM2 Panhard & Levassor 10CV e 12CV |
La AC6 o C6 è un'autovettura di fascia alta, costruita tra il 1928 ed il 1932 dalla Casa automobilistica francese Citroën.
Storia ed evoluzione
La AC6 fu prodotta parallelamente alla "sorella minore" AC4 e le rispettive storie dell'una e dell'altra vettura furono influenzate reciprocamente. Lanciata anch'essa nel 1928, la AC6 nasceva sullo stesso telaio, ma gli obiettivi commerciali erano diversi: la AC6 era una versione più lussuosa della AC4, con motori più grandi e potenti, ed era anche leggermente più lunga, anche se di soli 12 cm. Questo basta a inserire la AC6 un gradino sopra la AC4 nella gamma Citroën. Le somiglianze troppo evidenti con la AC4 e le poche differenze evidenti ne penalizzarono le vendite. La AC6 fu vista come una versione più lussuosa della AC4 e niente più. In realtà rappresentò l'esordio della Casa francese nel settore delle vetture di fascia alta. Un peccato, quindi, che il pubblico non l'abbia capita fino in fondo, perché il telaio in comune mirava a contenere i costi di produzione, i quali avrebbero reso la vettura molto competitiva rispetto alla concorrenza. Oltretutto era anche disponibile, oltre che nelle versioni previste per la AC4, anche in versione landaulet.
La AC6 fu la prima Citroën a montare un motore a 6 cilindri. Il suo propulsore aveva una cilindrata di 2442 cm³ ed era in grado di erogare 45 CV a 3000 giri/min. La velocità massima era di 105 km/h.
Il successo commerciale fu modesto: il primo anno di produzione si concluse con circa 15 mila esemplari prodotti. Nonostante il successo solo parziale della AC6, non mancarono le evoluzioni e i diversi rinnovamenti di gamma, verificatisi parallelamente a quelli della AC4. Nel 1929 fu lanciata la C6 E, con carreggiate più larghe di 7 cm. Alla fine dell'anno fu lanciata la C6 F, con carreggiate ulteriormente allargate di 3 cm e dotata di supporti motore elastici.
Nel 1930 una C6 carrozzata landaulet fu donata al pontefice di allora, papa Pio XI. La vettura oggigiorno si trova al Museo Vaticano ed è nota come "Lictoria Sex".
Nel febbraio 1931 la gamma si arricchì della C6 Grand Luxe, dotata di un motore, sempre a 6 cilindri in linea, ma portato a 2650 cm³ ed in grado di erogare 53 CV. Con questo propulsore, la velocità massima saliva a 110 km/h. L'introduzione di alcuni elementi distintivi era mirata ad evidenziare la diversa fascia di mercato a cui la C6 era destinata. Si ebbe un aumento di vendite, anche se non eclatante. Per l'occasione furono rivisti anche gli interni e le finiture, che arrivarono ad una eccellente qualità. Fu anche introdotta la versione roadster.
Nell'ottobre dello stesso anno fu introdotta una versione leggermente meno potente (50 CV), chiamata C6 G. Nel 1932 fu presentata la versione con supporti motore in caucciù, denominata "a motore flottante": ciò servì a ridurre drasticamente le vibrazioni del motore e a rendere la vettura più silenziosa.
Alla fine dell'anno la C6 fu tolta di produzione, a favore della Citroën 15CV.