Circondario di Ascoli Piceno

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Circondario di Ascoli Piceno
ex circondario
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Provincia Ascoli Piceno
Amministrazione
CapoluogoAscoli Piceno
Data di istituzione1860
Data di soppressione1927
Territorio
Coordinate
del capoluogo
42°51′17″N 13°34′31″E / 42.854722°N 13.575278°E42.854722; 13.575278 (Circondario di Ascoli Piceno)
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Circondario di Ascoli Piceno – Localizzazione
Circondario di Ascoli Piceno – Localizzazione
Circondario di Ascoli Piceno – Mappa
Circondario di Ascoli Piceno – Mappa

Il circondario di Ascoli Piceno era uno dei circondari in cui era suddivisa l'omonima provincia. Confinava a nord con il circondario di Fermo e la provincia di Macerata (circondario di Macerata), a ovest con le province di Macerata (circondario di Camerino) e dell'Umbria (circondario di Spoleto), a sud con le province dell'Abruzzo Ulteriore I (circondario di Teramo) e II (circondario di Cittaducale), a est con il Mar Adriatico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'istituzione del circondario conseguì alla riforma delle province marchigiane dettata dal decreto Minghetti del 22 dicembre 1860, allorché alla provincia di Ascoli fu annessa quella di Fermo, a sua volta trasformata in circondario al pari dell'altra sola provincia soppressa nella regione (Camerino). La ripartizione amministrativa cessò di esistere nel 1927 con la riforma amministrativa fascista.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del circondario corrispondeva esattamente a quello della preesistente provincia pontificia (delegazione di Ascoli) nella sua conformazione definitiva dopo la perdita del comune di Ancarano (ceduto al Regno delle Due Sicilie e perciò all'Abruzzo nel 1852). Rispetto alla provincia di Ascoli Piceno sorta nel 2004 per distacco del territorio fermano includeva i comuni di Amandola e Montefortino, ma non quelli di Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Massignano, Montefiore dell'Aso e Ripatransone.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il circondario di Ascoli Piceno si divideva in 6 mandamenti e 45 comuni complessivi (1860), ridotti a 39 entro il 1869.

Mandamento Comuni
Amandola Amandola
Comunanza
Montefortino
Montemonaco
Arquata[1] Acquasanta Terme
Arquata del Tronto
Montacuto[2]
Montecalvo del Castellano[2]
Montegallo
Quintodecimo[2]
Santa Maria del Tronto[2]
Mandamento Comuni
Ascoli Ascoli Piceno
Folignano
Lisciano del Tronto[3]
Maltignano
Montadamo[3]
Mozzano[3]
Osoli[4]
Palmiano
Porchiano dell'Ascensione[3]
Ripaberarda[5]
Roccacasaregnana
Roccareonile[4]
Venarotta
Montalto Capradosso[6]
Carassai
Castel di Croce[6]
Castignano
Force
Montalto delle Marche
Montedinove
Patrignone[7]
Porchia[7]
Rotella
Mandamento Comuni
Offida Appignano del Tronto
Castel di Lama
Castorano
Colli del Tronto
Monsampolo del Tronto
Offida
Pagliare[8]
Spinetoli
San Benedetto Acquaviva Picena
Monteprandone
San Benedetto del Tronto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandamento di Arquata nella suddivisione del Circondario di Ascoli Piceno in Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1861 ed altre anteriori, op. cit.
  2. ^ a b c d Comune soppresso e aggregato al comune di Acquasanta Terme nel 1865.
  3. ^ a b c d Comune soppresso e aggregato al comune di Ascoli Piceno nel 1866.
  4. ^ a b Comune soppresso e aggregato al comune di Roccafluvione nel 1866.
  5. ^ Comune soppresso e aggregato al comune di Castignano nel 1865.
  6. ^ a b Comune soppresso e aggregato al comune di Rotella nel 1869.
  7. ^ a b Comune soppresso e aggregato al comune di Montalto delle Marche nel 1866.
  8. ^ Comune soppresso e aggregato al comune di Spinetoli nel 1866.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1861 ed altre anteriori, anno XLI, Parte Prima, Tipografia Editrice di Enrico Dalmazzo, Torino 1861, p. 22;

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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