Carolina di Borbone-Due Sicilie
Carolina di Borbone-Due Sicilie | |
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Carolina di Borbone-Due Sicilie ritratta da Thomas Lawrence nel 1825, Reggia di Versailles | |
Duchessa di Berry Principessa di Francia | |
In carica | 15 giugno 1816 – 14 febbraio 1820 |
Predecessore | Maria Luisa Elisabetta di Borbone-Orléans |
Successore | titolo estinto |
Nome completo | Maria Carolina Ferdinanda Luisa |
Altri titoli | Principessa delle Due Sicilie Duchessa della Grazia Contessa Lucchesi Palli |
Nascita | Reggia di Caserta, 5 novembre 1798 |
Morte | Mureck, 16 aprile 1870 |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Mureck |
Dinastia | Borbone delle Due Sicilie per nascita Borbone di Francia e Lucchesi Palli per matrimonio |
Padre | Francesco I delle Due Sicilie |
Madre | Maria Clementina d'Austria |
Coniugi | Carlo Ferdinando, duca di Berry Conte Don Ettore Carlo Lucchesi Palli, duca della Grazia |
Figli | Luisa Maria Teresa Enrico Anna Maria Rosalia Clementina Francesca di Paola Maria Isabella Adinolfo |
Religione | Cattolicesimo |
Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone (Caserta, 5 novembre 1798 – Mureck, 16 aprile 1870) fu principessa delle Due Sicilie per nascita e duchessa di Berry per matrimonio. Era la madre del sovrano legittimista, Enrico V di Francia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Famiglia ed esilio
[modifica | modifica wikitesto]Carolina di Borbone delle Due Sicilie nacque nel 1798 ed era la primogenita del Principe ereditario di Napoli e Sicilia, Francesco e della moglie, Maria Clementina d'Austria, che morì quando la figlia aveva solo due anni. Il padre sposò come in seconde nozze, l'Infanta Maria Isabella di Borbone-Spagna. Era la nipote del re Ferdinando I delle Due Sicilie e di Leopoldo II d'Asburgo-Lorena; fra i suoi cugini vi erano Maria Luisa di Francia, Maria Leopoldina del Brasile, Leopoldo II di Toscana, Maria Teresa di Sardegna, Maria Enrichetta del Belgio e della regina Maria Adelaide di Savoia.
Carolina venne battezzata con i nomi della nonni paterni, la regina Maria Carolina e Ferdinando I, e della nonna materna, l'Imperatrice Maria Luisa. Un mese dalla nascita di Carolina, la famiglia reale si rifugiò a Palermo a seguito dell'invasione francese da parte di Napoleone Bonaparte, in Italia. Successivamente Carolina tornò a Napoli nel 1801, ma cinque anni dopo dovette di nuovo recarsi in Sicilia, poiché le truppe borboniche erano state sconfitte dai francesi e la corona del regno venne affidata a Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore dell'Imperatore dei Francesi, e poi Gioacchino Murat. Ferdinando riacquistò il trono con la restaurazione nel 1815 e così Carolina ritornò a Napoli assieme alla famiglia.
Primo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Con la Restaurazione, i Borbone erano ritornati sul trono ed il nuovo sovrano, Luigi XVIII, era vedovo e senza figli e così i nipoti, figli del fratello Carlo Filippo, avevano il compito di proseguire la dinastia; il primogenito Luigi Antonio aveva sposato la cugina Maria Teresa, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta, mentre il fratello, Carlo Ferdinando, duca di Berry, era celibe. Carolina, appartenente ad un ramo cadetto dei Borbone-Francia, venne promessa al Duca di Berry [1].
Carolina e Carlo Ferdinando si sposarono il 15 giugno 1816 nella Cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. Nonostante il loro matrimonio fosse stato combinato e lo sposo fosse più grande di vent'anni, i due formarono una coppia molto unita. Andarono a vivere al Palazzo dell'Eliseo, sistemato appositamente per loro. La coppia ebbe quattro figli, ma solo due raggiunsero l'età adulta:
- Luisa Elisabetta, Principessa di Francia (13 luglio 1817 – 14 luglio 1817)
- Luigi, Principe di Francia (nato e morto il 13 settembre 1818)
- Luisa Maria, Duchessa di Parma e Piacenza (21 settembre 1819 – 1º febbraio 1864)
- Enrico d'Artois, Conte di Chambord (29 settembre 1820 – 24 agosto 1883)
Vedovanza e passatempi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1820 il marito, considerato ultra realista, venne assassinato da un rivoluzionario e così Carolina, divenuta vedova, si trasferì nel Palazzo delle Tuileries. Carolina aveva un temperamento completamento opposto a quello della cognata, Maria Teresa, duchessa d'Angoulême; Carolina, duchessa di Berry, era poco attaccata all'etichetta, amava invitare gente ed era molto sensibile alla moda, inoltre una grande mecenate che incoraggiava pittori, musicisti e letterati. Dopo una rappresentazione a corte dei commedianti del Teatro del Ginnasio, Carolina ne acquisì il patrocinio e da allora il teatro assunse il nome Teatro di Madame, fino al 1830.
Carolina amava allontanarsi spesso dalla capitale, ed ebbe un ruolo non trascurabile nella voga dei bagni a mare, soprattutto a Boulogne-sur-Mer e a Dieppe, praticando volentieri questi passatempi durante le belle stagioni. Fu proprio lei a inaugurare una sezione del canale della Somme.
Esilio e ritorno in Francia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1830 il re Carlo X, suocero di Carolina, abdicò in suo favore in seguito alla Rivoluzione di luglio, scoppiata in seguito al tentativo del re e del primo ministro Jules de Polignac di restaurare la monarchia assoluta, ma il parlamento non accettò questa abdicazione, accompagnata peraltro anche da quella del Delfino Luigi Antonio. A succedere al trono fu quindi il piccolo Enrico, Conte di Chambord, figlio di Carolina. L'ex sovrano, Carlo X nominò il cugino Luigi Filippo d'Orléans reggente temporaneo, anche chiamato luogotenente generale, avente il compito di gestire la transizione. Questo chiese che il piccolo Enrico andasse a Parigi per avere l'investitura formale in Parlamento, ma a Carolina, che intendeva presenziare all'evento, fu impedito di recarsi nella capitale e inoltre Carlo X ed il Duca d'Angoulême si rifiutarono di far partire il nipote, finché il nuovo governo non si fosse insediato e la situazione si fosse calmata. Il Parlamento francese decise di affidare la corona agli Orléans e nominò re Luigi Filippo, instaurando un regime costituzionale parlamentare di tipo liberale-borghese, che prese il nome di Monarchia di Luglio. I Borbone furono costretti all'esilio nuovamente e Carolina cercò comunque di essere nominata reggente per il figlio, che venne riconosciuto dai legittimisti col nome di Enrico V di Francia.
Due anni più tardi, nel 1832, Carolina ritornò clandestinamente in Francia, dove, riunita ai legittimisti francesi, cercò di rovesciare gli Orléans tramite una sollevazione popolare, la quale non avvenne e così l'operazione fallì. La Duchessa cercò rifugio in una casa a Nantes ma, tradita da un certo Deutz, dopo aver tentato invano di fuggire attraverso il camino, fu arrestata dalla polizia del ministro degli Interni Thiers.
Scandali e secondo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Si aprì, allora, un assai delicato scandalo: Carolina era stata coinvolta nel malaccorto tentativo di sollevazione come vedova del figlio di Carlo X (assassinato il 13 febbraio 1820 e martire della casa reale) e madre dell'erede al trono, loro figlio il Conte di Chambord. Nel corso della prigionia nella fortezza di Blaye, le nacque una figlia, Anna Maria (presto morta), evidentemente non dal defunto marito. In tale occasione la duchessa fu costretta ad ammettere un segreto matrimonio con il duca Ettore Lucchesi Palli (1806-1864)[2], un nobile siciliano. Questi fatti fecero molto rumore e vennero usati dal governo di Luigi Filippo (che aveva fatto assistere al parto dei testimoni scelti dal maresciallo Bugeaud)., come propaganda anti-borbonica.
Secondo esilio
[modifica | modifica wikitesto]Arrestata, le fu permesso di lasciare la Francia l'8 giugno 1833 per Palermo. Da lì, si mise in viaggio per Praga, ma Carlo X rifiutava di accoglierla se non a condizioni determinate. La questione, infatti, era molto delicata in quanto la duchessa aveva agito come vedova del figlio di Carlo X e madre dell'erede al trono.
Carlo X, dunque, pretendeva la prova della esistenza di un regolare atto di matrimonio con il duca Ettore Lucchesi Palli e affidò la delicata missione a Montbel, già ministro degli interni, insieme a Ferron, già ministro degli esteri nel 1827-29. Questi intercettarono Carolina a Firenze, in settembre, e ottennero la consegna del contratto (sino ad allora conservato in Vaticano). Dopodiché la protagonista dello scandalo incontrò un secondo messaggero, Chateaubriand (anch'egli ex-ministro) a Venezia il 18 settembre e il 20 seppe che l'udienza era stata rifiutata.
Sinché non venne ammessa alla presenza del suocero, dal 13 al 18 ottobre, a Lubiana. Qui si vide allontanata dalla famiglia reale, che le rifiutò la direzione dell'educazione del figlio. Questo perché in realtà, come è risultato chiaramente anche da studi recenti, il padre della bimba partorita in prigionia, era un capo della rivolta e non il duca Lucchesi Palli, che acconsentì al matrimonio per coprire lo scandalo e perché voleva bene alla principessa.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]La duchessa di Berry venne quindi accolta in Belgio. Si trasferì in seguito in Austria, dove visse fino alla morte, avvenuta a Brunnsee nel 1870.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Figli avuti da Carlo Ferdinando, Duca di Berry:
- Principessa Luisa Elisabetta di Francia (13 luglio 1817 – 14 luglio 1817);
- Principe Luigi di Francia (nato e morto il 13 settembre 1818);
- Luisa Maria Teresa d'Artois (21 settembre 1819 – 1º febbraio 1864);
- Enrico d'Artois, Duca di Bordeaux e Conte di Chambord (29 settembre 1820 – 24 agosto 1883).
Figli avuti da Ettore Carlo Lucchesi-Palli, Duca della Grazia:
- Anna Maria Rosalia Lucchesi-Palli (10 maggio 1833 – ottobre 1833);[3]
- Maria Bianca Lucchesi Palli (8 dicembre 1834 - 15 dicembre 1834)
- Clementina Lucchesi-Palli (19 novembre 1835 – 22 marzo 1925) sposò il Conte Camillo Zileri dal Verme degli Obbizi;
- Francesca di Paola Lucchesi-Palli (12 ottobre 1836 – 10 maggio 1923) sposò Camillo Massimo, Principe di Arsoli che era figlio di Massimiliano Massimo e di Maria Gabriella di Savoia-Villafranca figlia di Giuseppe Maria di Savoia-Villafranca, e furono i genitori di Francesco, Principe e Signore di Arsoli che fu a sua volta suocero della Principessa Adelaide di Savoia, figlia del Principe Tommaso, Duca di Genova e di sua moglie la Principessa Isabella di Baviera; l'altro suo figlio Fabrizio Massimo, Principe di Roviano sposò Beatriz di Spagna, figlia di Carlos, Duca di Madrid e della sua prima moglie la Principessa Margherita di Parma);
- Maria Isabella Lucchesi-Palli (18 marzo 1838 – 1º aprile 1873), sposò in prime nozze Massimiliano dei Marchesi Cavriani e in seconde nozze il Conte Giovanni Battista de Conti;
- Adinolfo Lucchesi-Palli, Duca della Grazia (10 marzo 1840 – 4 febbraio 1911), sposò Lucrezia Nicoletta Ruffo di Bagnara; suo figlio Pietro Lucchesi-Palli sposò Beatrice Colomba Maria di Borbone Principessa di Parma, figlia di Roberto I, Duca di Parma e della sua prima moglie la Principessa Maria Pia delle Due Sicilie).
Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 5 novembre 1798 - 24 aprile 1816: Sua Altezza Reale, la principessa Carolina di Napoli e Sicilia
- 24 aprile 1816 - 14 febbraio 1820: Sua Altezza Reale, la Duchessa di Berry
- 14 febbraio 1820 - 17 aprile 1870: Sua Altezza Reale, la Duchessa Vedova di Berry
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Actes du mariage célébré par procuration entre Charles Ferdinand de Berry et Caroline de Bourbon-Sicile, rédigés en italien puis « pour traduction conforme » en français, faits à Naples, le 24 avril 1816, Base de données Archim - Archives nationales - France.
- ^ Riccardo Pasqualin, I Carlisti a Venezia, su historiaregni.it.
- ^ Alphonse du Bouëtiez de Kerorguen
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guido Artom, La duchessa di Berry, guerrigliera del re, Milano, Rusconi, 1982.
- (FR) André Castelot, La Duchesse de Berry ou la mere persécutée, Paris, Éditions Perrin, 1998.
- Alessandro Augusto Monti della Corte, L'amazzone dei gigli, Brescia, Ed. Vannini, 1961.
- Arrigo Petacco, La signora della Vandea. Un'italiana alla conquista del trono di Francia, Milano, Mondadori, 1994.
- Carola Bianco di San Secondo, I segreti della Duchessa di Bery. Il Canneto editore, 2021
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carolina di Borbone-Due Sicilie
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Berry, Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone-Napoli duchessa di, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Marie-Caroline de Bourbon-Sicile, duchesse de Berry, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Vladimiro Sperber, BORBONE, Carolina Ferdinanda Luisa di, duchessa di Berry, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 12, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971.
- Opere di Carolina di Borbone-Due Sicilie, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Carolina di Borbone-Due Sicilie, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 46769127 · ISNI (EN) 0000 0001 2130 9662 · SBN MUSV020558 · BAV 495/121050 · CERL cnp00553213 · ULAN (EN) 500062186 · LCCN (EN) n50007564 · GND (DE) 119333643 · BNE (ES) XX1131094 (data) · BNF (FR) cb11937486t (data) · J9U (EN, HE) 987007258498505171 |
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