Maria Amalia di Sassonia
Maria Amalia di Sassonia (Dresda, 24 novembre 1724 – Madrid, 27 settembre 1760) appartenente alla casata di Wettin, fu, in quanto moglie di Carlo III di Spagna, regina consorte di Napoli e Sicilia dal 1738 fino al 1759, in seguito regina consorte di Spagna dal 1759 fino alla sua morte avvenuta nel 1760.
Tra i suoi discendenti vi sono Juan Carlos I di Spagna, l'arciduca Otto d'Austria, Leopoldo II del Belgio e Alberto I del Belgio (attraverso la loro madre Luisa d'Orléans), Enrico d'Orléans insieme con Giovanni Cristoforo Bonaparte e i due pretendenti al trono del regno delle Due Sicilie, il principe Carlo, duca di Castro e l'infante Pietro, duca di Calabria.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Maria Amalia nacque nel palazzo dello Zwinger a Dresda, figlia di Augusto III di Polonia, elettore di Sassonia e di Maria Giuseppa d'Austria, figlia dell'imperatore Giuseppe I. Le furono imposti i nomi di Maria Amalia Christina Franziska Xaveria Flora Walburga; fra i suoi fratelli e sorelle vi furono Federico Cristiano, Elettore di Sassonia, Maria Anna Sofia di Sassonia, moglie di suo cugino Massimiliano III di Baviera e Maria Giuseppina di Sassonia, che fu madre di Luigi XVI. La sorella minore, la principessa Maria Cunegonda, fu considerata come possibile moglie del futuro Philippe Égalité.
Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1737 Maria Amalia venne fidanzata con Carlo di Borbone, re di Napoli e Sicilia, il futuro Carlo III di Spagna. La data del matrimonio fu confermata il 31 ottobre di quell'anno. All'età di 14 anni, Maria Amalia sposò Carlo di Borbone. La cerimonia si svolse per procura a Dresda il 9 maggio 1738 con il fratello di Maria Amalia, Federico Cristiano di Sassonia, che rappresentava lo sposo. Questo matrimonio fu considerato con favore dalla Santa Sede e significò effettivamente la conclusione della controversia diplomatica che Carlo aveva avuto con essa.
La coppia si incontrò per la prima volta il 19 giugno 1738 a Portella, un villaggio sulla frontiera del regno vicino a Fondi. A corte, i festeggiamenti durarono fino al 3 luglio, quando Carlo creò l'Insigne e reale ordine di San Gennaro, il più prestigioso ordine di cavalleresco nel regno.
Nonostante il fatto che si trattasse di un matrimonio combinato, la coppia fu molto affiatata e dal matrimonio nacquero 13 figli. In seguito la regina fu insignita dell'Ordine di Carlo III, creato in Spagna il 19 settembre del 1771.
Regina di Napoli e di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]
Maria Amalia era una donna molto colta; ha svolto un ruolo importante nella costruzione della reggia di Caserta per la quale vide il marito festeggiare la posa della prima pietra per il suo compleanno, il 20 gennaio 1752; ebbe anche molta influenza nella costruzione della reggia di Portici, del teatro di San Carlo - costruito in soli 270 giorni - e della reggia di Capodimonte; inoltre il consorte restaurò anche il palazzo Reale di Napoli. Maria Amalia fu una mecenate del compositore Gian Francesco Fortunati, che fu un favorito alla corte napoletana.
Come regina consorte delle Due Sicilie, fu anche protettrice della Real Arciconfraternita e Monte di San Giuseppe dell'Opera di Vestire i Nudi[1].
Alla fine del 1758, il fratellastro di Carlo, Ferdinando VI, cominciò a soffrire dello stesso tipo di depressione di cui aveva sofferto il loro padre. Ferdinando aveva perso la sua devota moglie, l'Infanta Barbara di Portogallo, nell'agosto del 1758 e, per lei, seguì un profondo lutto. Nominò Carlo suo erede il 10 dicembre 1758 prima di lasciare Madrid e ritirarsi a Villaviciosa de Odón, dove morì il 10 agosto 1759.
Regina di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

A quel punto Carlo fu proclamato re di Spagna sotto il nome di Carlo III di Spagna, secondo il terzo trattato di Vienna, che stabiliva che, se egli fosse diventato re di Spagna, non avrebbe unito la corona spagnola con quella napoletana e siciliana. Nello stesso anno Carlo e Maria Amalia partirono da Napoli per Madrid, lasciando due dei loro figli a Caserta. Il suo terzo figlio maschio Ferdinando divenne re di Napoli e di Sicilia, mentre suo fratello maggiore Carlo fu allevato in Spagna per ereditare la corona spagnola; il primogenito maschio, l'infante Filippo, duca di Calabria, mentalmente ritardato, fu per questo escluso da qualsiasi linea di successione al trono e morì a Portici, dove era nato nel 1747.

Il diritto di successione ai troni di Napoli e di Sicilia fu riservato al suo secondogenito, il principe Ferdinando di Napoli e di Sicilia, che sarebbe rimasto in Italia mentre i suoi genitori erano in Spagna. A favore di ciò, Carlo abdicò in data 6 ottobre 1759, decretando la definitiva separazione tra le corone spagnola e napoletana. Carlo e sua moglie arrivarono a Barcellona il 7 ottobre 1759. La regina madre Elisabetta Farnese aveva assunto la reggenza.
Il marito fece molto per migliorare l'economia spagnola e contribuì a dare al paese più di un'identità. Maria Amalia ancora una volta fece molto per migliorare le residenze reali, facendole ridecorare. Insieme a suo marito contribuì alla fondazione, nella reggia di Capodimonte, della fabbrica di porcellane di lusso denominata Real Fabbrica di Capodimonte ed, a Madrid; alla Real Fábrica del Buen Retiro.
Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre del 1760, un anno dopo il suo arrivo a Madrid, Maria Amalia morì di tubercolosi nel palazzo del Buen Retiro al di fuori della capitale. Fu sepolta nella Cripta Reale del Monastero dell'Escorial, dove il marito fu tumulato nel 1788.
Nel 1761 Carlo commissionò a Giovanni Battista Tiepolo gli affreschi per il Palazzo Reale di Madrid. Nell'anticamera della regina, Tiepolo ed i suoi assistenti dipinsero l'Apoteosi della monarchia spagnola. Gli affreschi furono dipinti tra il 1762 ed il 1766. La regina Maria Amalia appare circondata da alcune delle divinità della mitologia greca, tra cui Apollo.
Il principe Ferdinando, a soli otto anni, divenne re con i nomi di Ferdinando IV di Napoli e Ferdinando III di Sicilia. Al fine di consolidare l'alleanza con l'Austria, fu destinato a sposare una arciduchessa asburgica. Carlo affidò la cura e gli studi di suo figlio ad un consiglio di reggenza composto da otto membri. Questo consiglio avrebbe governato il Paese fino a quando il giovane re avrebbe compiuto i 16 anni. L'arciduchessa prescelta fu Maria Carolina d'Austria. I due sarebbero poi diventati genitori di 18 figli.
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]
Maria Amalia e Carlo III di Spagna ebbero ben 13 figli, molti dei quali morti in tenera età:
- Maria Isabella Antonia (1740-1742);
- Maria Josefa Antoinette (1742);
- Maria Isabella Anna (1743-1749);
- Maria Josefa Carmela (1744-1801);
- Maria Ludovica (1745-1792). Sposò Leopoldo II d'Asburgo-Lorena;
- Filippo (1747-1777), duca di Calabria, escluso dalla successione al trono per problemi mentali;
- Carlo IV (1748-1819), re di Spagna, continuatore del ramo spagnolo dei Borbone;
- Maria Teresa (1749);
- Ferdinando I delle Due Sicilie (1751-1825), (Ferdinando III di Sicilia e Ferdinando IV di Napoli), capostipite del ramo siciliano dei Borbone;
- Gabriele (1752-1788). Sposò l'infanta di Portogallo Maria Anna Vittoria di Braganza (figlia di Maria I del Portogallo);
- Maria Anna (1754-1755);
- Antonio Pasquale (1755-1817). Sposò sua nipote Maria Amalia, figlia di suo fratello Carlo IV;
- Francesco Saverio (1757-1771). Morì all'età di 14 anni di vaiolo.
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ cfr. url: https://www.sangiuseppedeinudi.org/reali-e-papi/ Archiviato il 29 settembre 2019 in Internet Archive.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- G. Platania, Il viaggio trionfale attraverso l'Italia di M.A. Wettin, principessa polono-sassone sposa del re di Napoli, in Fra spazio e tempo. Studi in onore di Luigi De Rosa, a cura di I. Zilli, Napoli 1995, II, pp. 683-731
- G. Platania, Viaggio a Roma sede d'esilio (sovrane alla conquista di Roma, secoli XVII-XVIII), Roma 2002, pp. 119-153
- Gaetano Platania, Viaggiando attraverso gli Stati del Papa. Maria Amalia Wettin da Dresda a Napoli. In appendice documenti d'archivio, Viterbo, Sette Città, 2009
- Nadia Verdile, Regine. Spose bambine, eroine e sante dall'Europa alla corte di Napoli, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 2018
- Mirella Mafrici, MARIA AMALIA di Sassonia, regina di Napoli e Sicilia, poi di Spagna, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Marìa Amàlia (regina delle Due Sicilie e di Spagna), su sapere.it, De Agostini.
- (ES) Maria Amalia di Sassonia, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76284094 · ISNI (EN) 0000 0001 1878 143X · SBN MUSV042029 · CERL cnp01166301 · LCCN (EN) no2011055517 · GND (DE) 137353766 · BNE (ES) XX1084036 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2011055517 |
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