Maria Teresa d'Asburgo-Lorena
Maria Teresa di Toscana | |
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Maria Teresa di Toscana ritratta da Pietro Benvenuti nel 1817, Castello Reale di Racconigi | |
Regina consorte di Sardegna | |
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In carica | 1831 – 1849 |
Predecessore | Maria Cristina di Napoli |
Successore | Maria Adelaide d'Austria |
Principessa consorte di Carignano | |
In carica | 1817 – 1831 |
Predecessore | Maria Cristina di Sassonia |
Successore | Titolo estinto |
Altri titoli | Principessa di Toscana Arciduchessa d'Austria |
Nascita | Vienna, Impero austriaco (oggi Austria), 21 marzo 1801 |
Morte | Torino, Regno di Sardegna (oggi Italia), 12 gennaio 1855 |
Sepoltura | 16 gennaio 1855 |
Luogo di sepoltura | Basilica di Superga |
Casa reale | Asburgo-Lorena di Toscana per nascita Casa Savoia per matrimonio |
Padre | Ferdinando III, granduca di Toscana |
Madre | Luisa Maria di Napoli |
Consorte di | Carlo Alberto di Savoia |
Figli | Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Cristina |
Religione | Cattolicesimo |
Maria Teresa d'Asburgo-Lorena di Toscana (Maria Teresa Francesca Giuseppa Giovanna Benedetta; Vienna, 21 marzo 1801 – Torino, 12 gennaio 1855) nata principessa di Toscana, arciduchessa d'Austria e principessa di Ungheria e Boemia, divenne regina di Sardegna come moglie del re Carlo Alberto.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Infanzia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Vienna durante l'esilio dei suoi genitori dopo l'invasione bonapartista. Suo padre era Ferdinando III, granduca di Toscana e sua madre la principessa Luisa Maria di Napoli che morì (durante il parto del settimo figlio, nato poi morto) un anno dopo la nascita di Maria Teresa. Prima della Restaurazione del 1814, Ferdinando III fu creato Elettore del secolarizzato arcivescovato di Salisburgo e tutta la famiglia si trasferì a Würzburg,
Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 settembre 1817 Maria Teresa sposò Carlo Alberto di Sardegna con benedizione nuziale il 2 ottobre nella Basilica di Santa Maria del Fiore.
Il 2 febbraio 1824 Maria Teresa divenne principessa ereditaria e tornò a Torino, poi a Racconigi, quando re Vittorio Emanuele I presentò al popolo Carlo Alberto come erede presuntivo della Corona.
La giovane (aveva 16 anni il giorno del matrimonio) era ancora profondamente immatura «una ragazza assai carina, con lineamenti appropriati e un sorriso senza malizia. Ma era ancora una bambina: giovane, timida, senza civetteria e quasi impaurita dal sesso. La sera, piuttosto che fare compagnia al marito, preferiva giocare a mosca cieca con le amiche che invitava a palazzo»[1].
Il 27 aprile 1831 morì re Carlo Felice e i principi di Carignano Carlo Alberto e Maria Teresa salirono al trono.
Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la morte in esilio, nel 1849 ad Oporto, del consorte, la regina madre Maria Teresa non comparve più in pubblico e, nel 1851, si ritirò in Toscana.
Morì il 12 gennaio 1855, soltanto otto giorni prima della nuora e un mese prima del secondogenito. I solenni funerali si svolsero nella Reale Basilica di Superga, dove è sepolta.
Donna profondamente cattolica e conservatrice, fece pressione più volte sul figlio Vittorio Emanuele II, allorquando dietro spinta di Cavour, il Parlamento Sabaudo si accingeva a ridurre i privilegi ecclesiastici. Era di carattere dolce e affettuoso, con atteggiamenti spontanei e semplici, come risulta dal suo epistolario col padre granduca di Toscana.
Vincenzo Vela scolpì a ricordo suo e della nuora Maria Adelaide d'Austria, morta pochi giorni dopo, la grande statua di marmo di Carrara che le raffigura inginocchiate in preghiera nel santuario della Consolata a Torino.
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]
Maria Teresa e Carlo Alberto ebbero tre figli:
- Vittorio Emanuele II (1820-1878), re di Sardegna e re d'Italia;
- Ferdinando (1822-1855), duca di Genova;
- Maria Cristina (1826–1827).
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Lorenzo del Boca, Savoia boia - L'Italia unita come non ce l'hanno raccontata, Piemme, Marzo 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Guido Vincenzoni, "Vittorio Emanuele II", Casa editrice Moderna, Milano, 1883.
- Giulio Vignoli, "I Re e le Regine della Nostra Storia", UMI ed., Pisa, 2006.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 42778702 · ISNI (EN) 0000 0000 5464 1285 · LCCN (EN) nr97015628 · GND (DE) 12471482X · BAV (EN) 495/67388 · CERL cnp00582332 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr97015628 |
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