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Vetrina

La strage di Torino del 1864 fu un eccidio compiuto da alcuni membri del Regio Esercito italiano (principalmente allievi carabinieri) il 21 e il 22 settembre ai danni di gruppi di manifestanti civili. Gli scontri avvennero durante manifestazioni di protesta popolare in merito al trasferimento della capitale del Regno d'Italia dalla città piemontese a Firenze.

Nel pomeriggio del 21 settembre 1864, dopo che in mattinata scontri tra manifestanti e forze dell'ordine avevano avuto luogo in Piazza San Carlo a Torino, una folla di civili armati di bastoni tentò di avvicinarsi alla sede del ministero dell'interno in Piazza Castello, difesa da un contingente di allievi carabinieri: i carabinieri spararono sui manifestanti causando 15 vittime. La sera seguente, 22 settembre, nuovi tumulti ebbero luogo in Piazza San Carlo coinvolgendo altri allievi carabinieri che nella confusione spararono indiscriminatamente sulla folla, colpendo anche i membri di un battaglione di fanteria che stavano attraversando la piazza i quali aprirono a loro volta il fuoco: nel tiro incrociato rimasero uccise 47 persone tra militari e civili.

I fatti provocarono la caduta del governo Minghetti nonché diverse inchieste ufficiali da parte di commissioni parlamentari; tutti gli arrestati furono tuttavia oggetto di un'amnistia generale nel febbraio 1865.

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Voci di qualità

La chiesa della Santissima Trinità in Monte Oliveto è un luogo di culto cattolico di Verona situato nei pressi di piazza Cittadella, in una zona centrale di Verona. L'edificio sorge su una collinetta di modeste dimensioni, ormai quasi nemmeno rilevabili, che si levava fuori dalle mura romane e comunali. La progressiva espansione dell'area urbanizzata di Verona ha fatto sì che l'edificio finisse per essere completamente inglobato tra diverse costruzioni più recenti, rendendolo seminascosto alla vista del passante, fatta eccezione per il suo alto campanile.

Sorta sul probabile luogo di una necropoli romana, l'edificazione ebbe inizio nel 1073 per opera della congregazione vallombrosana con l'intento di farne un monastero. La consacrazione avvenne il 12 gennaio 1117 ma a seguito del catastrofico terremoto dello stesso anno si dovette procedere a una seconda fabbrica. Oltre alla chiesa e alle residenze dei monaci, qui vi era anche un ricovero per pellegrini e uno scriptorium di notevole importanza. Nella seconda metà del XIV secolo venne commissionato a Turone di Maxio un polittico per l'altare maggiore, oggi conservato al Museo di Castelvecchio. Con il finire del Trecento ebbe inizio la parabola discendente del monastero che ebbe il suo culmine nel 1443 con il passaggio in commenda e l'allontanamento dei vallambrosiani. Nel 1529 il vescovo Gian Matteo Giberti trovò l'edificio in abbandono e circa quindici anni dopo ottenne da papa Paolo III che il complesso fosse adibito a ricovero per le "donne pentite o mal maritate"; contemporaneamente si procedette a manomissioni per adempiere ai dettami della controriforma. Nel 1797 le truppe napoleoniche decretarono la soppressione dell'abbazia e la trasformazione in ospedale militare. La stessa sorte avvenne in occasione delle guerre d'indipendenza italiane, durante l'epidemia di vaiolo del 1871-1873 e quando la città venne flagellata dall'inondazione del 1882. Sul finire della seconda guerra mondiale, il 6 aprile 1945, la chiesa fu danneggiata da un bombardamento alleato che causò, in particolare, la perdita dell'antico chiostro, quindi al termine della guerra si procedette immediatamente al restauro del monumento, tanto che già nel 1946 si riprese l'attività liturgica.

Il complesso è in stile romanico veronese, pur con alcuni rimaneggiamenti rinascimentali e neoclassici: la facciata a capanna, con protiro pensile e due trifore, dà accesso a un atrio, prolungamento della chiesa primitiva, una volta utilizzato come sagrato cimiteriale e in cui sono ancora conservate antiche tombe, come un pregevole sarcofago in marmo rosso di Verona. La tecnica costruttiva è tipica di Verona, a filari alternati di mattoni in laterizio e blocchi di tufo. Il campanile, di solido impianto quadrato, è simile a quelli quasi coevi di San Zeno e San Fermo; alla base sono incastonate alcune pietre di spoglio provenienti dall'antica necropoli mentre la cella campanaria è caratterizzata da quattro trifore. L'interno è quello che ha subito maggiori trasformazioni nel corso dei secoli perdendo quasi totalmente il suo aspetto romanico originario; si salvano alcuni affreschi che decorano le pareti di sinistra, il catino absidale e l'arco trionfale. Vi sono conservate, inoltre, numerose altre opere d'arte, in particolare dei pittori veronesi Domenico e Felice Brusasorzi.

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Lo sapevi che...

L'Amager Bakke (in italiano: Collina di Amager), noto anche come Amager Slope o più comunemente CopenHill, è il principale impianto di incenerimento con recupero di calore ed energia della Danimarca, situato a Copenaghen, nel quartiere di Amager.

Le sue peculiarità tecniche lo rendono l'impianto di incenerimento meno inquinante al mondo, nonché una vera e propria attrazione turistica per la capitale danese. Grazie alla sua unicità, Amager Bakke è divenuto presto un modello virtuoso di termovalorizzatore per il suo utilizzo polifunzionale e per la dotazione tecnica all'avanguardia, nonché il più grande dei 27 inceneritori presenti in Danimarca e il primo dei due della città, che svolgerà un ruolo importante nel far diventare Copenaghen una città a zero emissioni di carbonio entro il 2025.

La struttura è diventata al tempo stesso un'attrazione locale rinominata CopenHill, concretizzando la sua complementare vocazione ricreativa e offrendo una discreta scelta di attività sportive, oltre alla possibilità di visitarlo.

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Ricorrenze del 5 maggio

Napoleone Bonaparte

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Gottardo di Hildesheim, Mauronto di Douai e Angelo da Gerusalemme.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 5 maggio 2024): English (inglese) (6 820 322) · Binisaya (cebuano) (6 118 530) · Deutsch (tedesco) (2 907 020) · Français (francese) (2 609 714) · Svenska (svedese) (2 584 111) · Nederlands (olandese) (2 157 694) · Русский (russo) (1 977 725) · Español (spagnolo) (1 950 771) · Italiano (1 862 220) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 623 243)

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Elezioni generali in Serbia del 1989)

Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica.
Bernadette Soubirous

Colazione di Pasqua in Serbia con insalata di peperoni e aglio, pane di segale, torta alla cannella e uova di Pasqua. Il piatto principale situato al centro dell'immagine è a base di uova, formaggio, prosciutto, rafano, scalogno. È popolare anche in Macedonia del Nord, in Montenegro e nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Un pasto simile si consuma anche in Slovenia ma con la putizza slovena in luogo della torta. Nel cristianesimo ortodosso oggi si celebra la Pasqua.

Santa Fe (Nuovo Messico)

È la capitale del Nuovo Messico, Stato federato del sud-ovest degli Stati Uniti. La città di Santa Fe (che significa "santa fede" in spagnolo) fu fondata dai coloni spagnoli nel 1610, rendendola la più antica capitale statale degli Stati Uniti. Lo Stato ha anche la seconda più alta percentuale di nativi americani (dopo l'Alaska), oltre al quarto più alto numero totale degli stessi (dopo California, Oklahoma, Arizona), principalmente di etnia navajo, pueblo e apache, degli Stati Uniti d'America.