Disinibizione

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La disinibizione, nota anche come disinibizione comportamentale, è riconosciuta dal punto di vista medico come un orientamento verso la gratificazione immediata, che porta a comportamenti impulsivi guidati da pensieri, sentimenti e stimoli esterni attuali, senza riguardo per l'apprendimento passato o considerazione per le conseguenze future. In psicologia, è definita come una mancanza di moderazione che si manifesta in diversi modi, tra cui il disprezzo delle convenzioni sociali, l'impulsività e la scarsa valutazione del rischio.[1][2] È anche la libertà di agire secondo le proprie pulsioni o i propri comportamenti e sentimenti interiori, con meno riguardo per i vincoli imposti dalle norme culturali o dal proprio super-io, e l'esclusione di qualsiasi influenza inibitoria o limitante.[3] Questo comportamento influisce sugli aspetti motori, istintivi, emotivi, cognitivi e percettivi con segni e sintomi simili ai criteri diagnostici per la mania. L'ipersessualità, l'iperfagia e l'aggressività sono indicativi di pulsioni istintuali disinibite.[4]

Alcune sostanze psicoattive che hanno effetti sul sistema limbico del cervello possono indurre disinibizione.[5][6]

Concetto clinico[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Grafman e altri,[4] la "disinibizione" è una mancanza di moderazione manifestata in diversi modi, che colpisce gli aspetti motori, istintivi, emotivi, cognitivi e percettivi con segni e sintomi come (ad esempio) impulsività, disprezzo per gli altri e le norme sociali, scoppi aggressivi, cattiva condotta e comportamenti oppositivi, pulsioni istintuali disinibite, inclusi comportamenti a rischio e ipersessualità. La disinibizione è un sintomo comune a seguito di lesioni o lesioni cerebrali, in particolare al lobo frontale e principalmente alla corteccia orbitofrontale.[7] Le sequele neuropsichiatriche a seguito di lesioni cerebrali potrebbero includere un deterioramento cognitivo diffuso, con deficit più evidenti nel tasso di elaborazione delle informazioni, attenzione, memoria, flessibilità cognitiva e risoluzione dei problemi. Si osservano frequentemente impulsività prominente, instabilità affettiva e disinibizione, secondarie a lesioni alle aree frontali, temporali e limbiche. In associazione con i tipici deficit cognitivi, queste sequele caratterizzano i "cambiamenti di personalità" frequentemente osservati nei pazienti con trauma cranico (o lesione cerebrale traumatica).

Le sindromi da disinibizione, nelle lesioni cerebrali e negli insulti inclusi i tumori cerebrali, gli ictus e l'epilessia vanno da comportamenti sociali leggermente inappropriati, mancanza di controllo sul proprio comportamento alla mania conclamata, a seconda delle lesioni in specifiche regioni del cervello. Diversi studi sui traumi cerebrali e sugli insulti hanno dimostrato associazioni significative tra sindromi disinibitive e disfunzioni delle cortecce orbitofrontali e basotemporali, che interessano le funzioni visuospaziali, la somatosensazione e la memoria spaziale, i comportamenti motori, istintivi, affettivi e intellettuali.[7]

Sono state riportate anche sindromi da disinibizione con manifestazioni maniacali in età avanzata con lesioni alla corteccia orbitofrontale e basotemporale che coinvolgono connessioni limbiche e frontali, specialmente nell'emisfero destro.[8] La disinibizione comportamentale come risultato di un danno al lobo frontale potrebbe essere vista come risultato del consumo di alcol e di farmaci depressivi del sistema nervoso centrale, ad esempio le benzodiazepine che disinibiscono la corteccia frontale dall'autoregolazione e dal controllo.[9][10] È stato anche affermato che l'ADHD, il sottotipo iperattivo/impulsivo ha una disinibizione comportamentale generale al di là dell'impulsività e molte morbilità o complicanze dell'ADHD, come (ad esempio) disturbo della condotta, disturbo antisociale di personalità, abuso di sostanze e comportamenti di assunzione di rischio sono tutte conseguenze di non trattati disinibizione comportamentale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (IT) disinibizione, su Wikizionario. URL consultato l'8 giugno 2023.
  2. ^ (IT) disinibizione in Vocabolario, su Treccani. URL consultato l'8 giugno 2023.
  3. ^ (IT) Che significa Disinibizione, su Dizionari Simone Online. URL consultato l'8 giugno 2023.
  4. ^ a b Grafman, Jordan; François Boller; Rita Sloan Berndt; Ian H. Robertson; Giacomo Rizzolatti (2002). Manuale di neuropsicologia. Altre scienze della salute. p. 103. ISBN 978-0-444-50365-7.
  5. ^ (IT) Sostanze Psicoattive, su ASL4 Liguria, 29 ottobre 2018.
  6. ^ (IT) Informazioni sul consumo ricreativo di sostanze psicoattive, su Danno.ch.
  7. ^ a b Starkstein SE, Robinson RG (1997).
  8. ^ Shulman KI (1997).
  9. ^ Silveri MM, Rogowska J, McCaffrey A, Yurgelun-Todd DA (2011).
  10. ^ Cservenka A, Herting MM, Nagel BJ (2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]