Utente:RGmary/sandbox/PalazzoLoredan

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Coordinate: 45°25′57.97″N 12°19′47.78″E / 45.43277°N 12.32994°E45.43277; 12.32994
Palazzo Loredan
Palazzo Loredan
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàVenezia
IndirizzoS. Marco 2945
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Usosede dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti
Piani4
Realizzazione
Committentefamiglia Loredan

Palazzo Loredan prima del acquisizione da parte della famiglia Loredan, nel 1536, e il restauro ad opera dell'architetto Antonio Abbondi, era un gruppo di fabbricati adiacenti, di stile gotico, appartenenti alla famiglia Mocenigo. Gli edifici comprati vennero sostanzialmente restaurati e fatti diventare un unico edificio per l'abitazione di una famiglia patrizia.

Dopo la caduta della Serenissima l'ultima erede dei Loredan vendette, nel 1802-1805, il palazzo ad un affarista .

Nel 1813 il palazzo viene acquistato dal Regio Demanio, diventerà sede del Ministero della Guerra con relativo tribunale militare e abitazione del Governatore.

Tra il 1855 e il 1862 l'edificio diventa sede dell'ufficio provinciale delle pubbliche costruzioni. In questa occasione verranno fatti lavori radicali di adattamento dell'ala sud del palazzo ad uffici. Viene per questo costruito un soppalco nel piano nobile.

Nel 1888 il palazzo viene assegnato come sede dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti che però vi ci si trasferirà solo nel 1891. In questa occasione vengono effettuate numerose opere di restauro e di arredo.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente in stile gotico, attualmente ha un fronte più stretto che occupa gran parte della lunghezza di campo Santo Stefano e una facciata più piccola ma più ricca. La polifora del lato lungo è formata da 8 finestre e da nove colonne corinzie. Il lato che si affaccia su campiello Loredan lascia trapelare il precedente stile architettonico. La facciata più ricca è quella che guarda verso la chiesa di Santo Stefano formata da un maestosa facciata in pietra che richiama lo stile del lato lungo. Nell'interno si può vedere il grande androne ricavato utilizzando molti degli elementi appartenenti alla case che si erigevano precedentemente in loco. I capitelli delle colonne sono di origine gotica e quindi probabilmente riutilizzati. Per creare questo androne, con la doppia scalinata che porta al piano nobile, venne chiuso con un muro il porticato esterno che stava tra due edifici, si può ancora vedere la vera di pozzo con stemma dei Mocenigo all'interno.


Panteon Veneto[modifica | modifica wikitesto]

Il Panteon venne creato nel 1847 quando, in occasione del IX Congresso degli Scienziati italiani, l'Istituto veneto di scienze lettere ed arti, chiese di formare una raccolta delle immagini in forma di busti o medaglioni degli grandi veneti, coloro che si sono distinti nella loro professione (politici, scienziati, artisti, militari, letterati ecc..) vissuti a lungo in Veneto dai tempi antichi fino al XVIII secolo. I busti e i medaglioni che formano il Panteon Veneto sono stati rimossi da Palazzo Ducale nel 1955, depositati a Ca' Pesaro e infine accolti nel 1989 all'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti nella sede di Palazzo Loredan, dove si possono attualmente vedere esposti nell'atrio.

Collezione di Medaglie[modifica | modifica wikitesto]

La collezione di medaglie si divide in due parti:

  • Le medaglie premio d'industria

Medaglie premio assegnate nel 1800 alle imprese più di successo del Veneto.

  • Le medaglie legate ai commemorazioni, congressi e manifestazioni dell'Istituto veneto

Documenti Cretesi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1898 a seguito dell'abbandono dell'isola di Creta da parte dell'Impero Ottomano, venne inviata una spedizione archeologica, dal Ministero della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia, guidata da Federico Halbherr. L'Istituto Veneto decide di inviare nella missione anche un suo esponente, il giovane Giuseppe Gerola , che resterà dal 1900 al 1902 a ricercare tracce di monumenti veneti nell'Isola di Creta. Il risultato di questa spedizione è conservato presso l'Istituto Veneto e comprende:

  • 394 trascrizioni di grafiti vento-cretesi,
  • 50 calchi in gesso di Leoni di San Marco con stemmi araldici di famiglie veneziane,
  • 1000 foto

Sala Luigi Luzzatti[modifica | modifica wikitesto]

Nel centenario della nomina a Presidente del consiglio dei Ministri è stata dedicata una sala a Luigi Luzzatti, grazie alle donazioni della Banca Popolare di Verona di cui Luttazzi era stato Presidente. Nella sala sono esposte fotografie, documenti, oggetti personali e complementi d'arredo appartenuti allo studioso e statista. Nella stanza sono in mostra un ritratto ad olio di Dieudonné Jacobs e un busto in bronzo, che ritraggono Luzzatti, varie sculture, medaglie, targhe, onorificenze e lo scranno da deputato. Esposte anche la scrivania e la poltrona della casa romana.

Collezioni prestate ai musei[modifica | modifica wikitesto]

  • La collezione di calchi in gesso dei Documenti Cretesi è depositata per la maggior parte presso il Museo storico navale.
  • Le collezioni naturalistiche Trois,

Depositi librari[modifica | modifica wikitesto]

  • Il magazzino alle Zattere venne acquistato per poter custodire le raccolte librarie. Formato da un unico piano che è stato razionalizzato con un soppalco. Nella parte superiore furono alloggiati gli uffici per le ricerche bibliografiche e nel piano sottostante reso disponibile uno spazio per esposizioni e mostre d'arte.
  • Il deposito librario di Mestre venne istituito per poter ospitare parte del patrimonio librario dell' Istituto. In questo edificio vengono depositate le monografie e i periodici acquistati dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il deposito possiede uno spazio per la custodia dei volumi con una capacità complessiva di 4.275 metri lineari.
  • Casa Minich, comprata con parte del lascito di Angelo Minich, fu prima residenza e poi, dopo il restauro ad opera di Libero Cecchini, adibita a deposito librario. Attualmente anche sede dell' European Center for Living Technology (ECLT) e del Centro Interuniversitario di Studi Veneti (CISVE).

Istituzioni Culturali[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti è un'accademica italiana. L'Istituto "ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere ed arti". A questo scopo oltre alla ordinaria attività accademica, promuove periodicamente manifestazioni di carattere scientifico e umanistico, incontri di studio, convegni, seminari, scuole internazionali di specializzazione e organizzazione di mostre d'arte.
  • L'Ateneo Veneto è un'istituzione che ha per scopo la collaborazione alla divulgazione delle scienze, delle lettere, delle arti e della cultura, in ogni loro manifestazione. Le attività promosse dall’Ateneo Veneto coinvolgono: storia, storia dell'arte e dell'oreficeria, musica, medicina, cinema, teatro, economia, architettura e letteratura, coinvolgendo tutte le categorie del sapere. Esse si svolgono in giornate dedicate alle varie attività nel corso dell’anno. Tutte le attività promosse dall’istituto sono a ingresso libero e a titolo gratuito.
  • La Fondazione Giorgio Cini è un'ONLUS istituita dal conte Vittorio Cini. Lo scopo è quello di promuovere il ripristino del complesso monumentale dell'isola di San Giorgio Maggiore e di favorire lo sviluppo nel territorio di di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche, in collaborazione con quelle già esistenti. La Fondazione oltre alle proprie attività di ricerca, mostre e convegni, spettacoli e concerti, accoglie congressi e convegni di organizzazioni scientifiche e culturali ed ospita iniziative di assoluta importanza nel campo dei rapporti internazionali.
  • La Biennale di Venezia è una società di cultura nata nel 1895 con l'organizzazione della prima Esposizione Biennale d'Arte del mondo, al fine di stimolare l'attività artistica e il mercato dell'arte nella città di Venezia, ha tuttora il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche ed organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Bassi e A. Franchini], Palazzo Loredan e l'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1985.
  • L. Mezzaroba, Le Medaglie dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2010.