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Rino Valido[modifica | modifica wikitesto]

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Rino Valido, all'anagrafe Rosario Valido (Varazze, 1 maggio 1947) è un grafico, pittore e designer italiano tuttora vivente con sede nella città di Genova.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Rino Valido nasce in il 1° maggio 1947 a Varazze in un ambiente familiare modesto ma laborioso: la madre casalinga, il papà piccolo impresario edile. In quel periodo nell'artista si afferma l'inclinazione per le attività manuali. Alle scorribande nell'oratorio dei Salesiani, di cui è allievo, preferisce di gran lunga l'officina dello zio fabbro ferraio dove impara a dare forma a piccoli oggetti di ferro.

Nel 1963, all'età di 16 anni la madre muore e il padre è costretto a trasferirsi a Milano per motivi di lavoro. Il giovane già proiettato nel mondo degli adulti, con grande determinazione decide di non seguire il padre ma di restare nella sua affezionata casa per poi recarsi ogni mattina a Genova con il treno. Qui l'artista ricorda le corse al volo per prendere il treno data la vicinanza della casa alla stazione. A Genova l'artista frequenta la scuola grafica professionale istituita dalle stamperie litografiche dell'epoca e seppure senza cadenza regolare segue i corsi serali dell'Accademia ligustica di belle arti. Lavora per diversi laboratori folitografici genovesi: La Litolatta, la litografia Martelli e la Fotolito genovese. Impara sul campo i procedimenti tecnici della cromolitografia e della Stampa offset. Si tratta di realizzare bozzetti su carta con disegno ben marcato a pennino, scrivere e disegnare al contrario su lastra e pellicola, dosare con perizia il rapporto tra acqua e inchiostro. Acquisisce l'abitudine di disegnare comunque ogni giorno, esercizio che porterà avanti sempre. Il ruolo di grafico-cromista è quello che sente più congeniale. Attraverso la scomposizione della densità del grigio per la successiva stampa offset impara a calibrare il colore oltre a sviluppare una grande sensibilità nella percezione delle forme e una particolare concentrazione nella definizione cromatica delle immagini. Esegue bozzetti per manifesti, copertine e illustrazioni per libri di vario genere, si dedica alla cartellonistica pubblicitaria

Nel 1966 incontra Carla sua coetanea, fin da subito un punto di riferimento. L'anno seguente la sposa e si trasferisce stabilmente nel capoluogo ligure. In questo periodo oltre all'attività lavorativa comincia a mostrare molta passione per la pittura che smette di essere soltanto un passatempo. Sperimenta l'arte in modo autonomo visitando musei, mostre e leggendo le poche riviste specializzate. L'urgenza di dedicare alla dimensione artistica un impegno metodico, si concretizza nel 1974 quando prende in affitto uno studio di due stanze situato nella prestigiosa Via XX Settembre (Genova), ancora oggi in uso. In questo modo, al mattino continua l'attività da cromista grafico, al pomeriggio dipinge tele in cui conferma inizialmente la scelta per un tipo di pittura accademica sullo stile post-impressionista. L'anno seguente inizia a misurarsi con le prime mostre personali e collettive. Prima fra tutte alla Galleria il Crocicchio (Campomorone,1975) poi a seguire alla Galleria Leonardi (Genova,1976), Galleria Mazzini (Genova,1978) e Galleria Guidi (Genova,1979)

L'età adulta e la carriera artistica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1980, in seguito all'incontro con Renzo tolozzi, segretario del comitato organizzativo del Premio Bancarella, viene incaricato di curare l'aspetto grafico di questa manifestazione letteraria, ruolo che ricopre fino al 1989.Realizza bozzetti per i manifesti promozionali, cura l'allestimento scenografico del palco e partecipa agli incontri preparatori che si tengono nelle varie città italiane, in cui si effettuano le selezioni dei libri finalisti. Tutti questi sono eventi che si rivelano occasioni d'incontro con importanti esponenti del mondo editoriale e artistico. Nell'ambito della solenne manifestazione pontremolese, consolida la già esistente amicizia con lo scultore genovese Umberto Piombino, al quale era stato chiesto di realizzare il premio statuetta per l'occasione. Piombino lo spinge a misurarsi con le ceramica e le fornaci di Albisola: sculture e bassorilievi in terracotta, le cui superfici vengono trattate con cere e polveri colorate, costituiscono una porzione consistente del suo lavoro. Intanto prosegue l'attività pittorica attraverso altre mostre: Palazzo delle Terme (Chianciano Terme,1980), Galleria san Michele (Lucca,1981), Galleria Navicello (Pisa,1981). In ambito toscano viene contattato dai fratelli Vittorio e Claudio Poleschi, galleristi di Lucca che gli propongono una vera e propria collaborazione. Decide di abbandonare l'attività ormai affermata di cromista per dedicarsi a una carriera artistica ancora tutta da costruire. I fratelli Poleschi gli lasciano ampia libertà di espressione.E' da attribuire a questo periodo la volontà dell'artista di raffigurare scene di paesaggi accanto ai quali fanno camparsa figure umane, per lo più donne e bambini, secondo uno spirito novecentista. La scelta di una dimensione temporale così remota è una conseguenza di due motivi: anzitutto l'artista riscopre la bellezza per i dagherrotipi, le foto antiche che scaturiscono la messa a punto di una tecnica particolare che consiste nel preparare la superficie pittorica con carta macerata, stesa su tela ed essiccata al sole. In secondo luogo l'artista vuole alludere ai momenti della sua fanciullezza, ricordando la loro tristezza e sconforto.

E' importante ricordare, a questo punto, il primo di una serie di lunghi viaggi che lo porteranno ad innamorarsi del Sud della Francia. Nel 1978, insieme ai due artisti lombardi Luigi Arzuffi e Arnoldo Sidoli, percorre in camper le strade francesi tra la terra e il mare. Un paesggio, in particolare, sollecita la sua sensibilità immaginativa: Les Camargues. Questa vasta area pianeggiante attraversata dal delta del Rodano, con le sue lagune d'acqua salata, i banchi di sabbia,i canneti, le saline e le terre riarse popolate da animali selvatici, innesca un lento ma graduale processo che lo porta negli anni a mutare lo stile artistico a favore di una sintesi estrema del paesaggio reale sottoforma di macchie di colore che si fanno struttura. L'esito definitivo di questa trasformazione è documentato nel catalogo "Le opere e le loro strutture interne" curato da Dino Carlesi (2000).In questo perdiodo si va a sviluppare vivacemente anche la collaborazione con la Finsider, società del gruppo IRI operante nel settore siderurgico: Rino Valido riceve l'incarico di curare l'immagine dell'azienda nelle relazioni esterne. Il primo allestimento che gli viene commissionato consiste nei 1000 mt. quadrati di area espositiva presso la Fiera del Levante di Bari (1978), che vengono organizzati secondo lo slogan "l'acciaio per un mondo che cambia". Realizza delle vere e proprie installazioni: un enorme cubo scatolato di legno contenente i minerali grezzi da cui si estrae l'acciaio.

Tornando ai primi anni Ottanta, l'attività dell'artista è segnata dalla collaborazione con la Galleria Poleschi di Lucca e da mostre personali tenutesi in altre parti d'Italia: Galleria Cancelliere (Messina,1982), Galleria il Guercino (Ferrara,1984), Galleria Farini (Modena,1985). La frequentazione della Galleria Poleschi offre a Rino l'opportunità di un colloquio diretto con importanti nomi della pittura italiana del Novecento: Renato Guttuso, Ennio Morlotti,Gianni Dova e altri. La sua formazione artistica prosegue in modo autonomo attraverso lo scambio di pareri con i grandi pittori già affermati, attraverso la lettura assidua di riviste d'arte, di monografie e cataloghi di esposizioni. Instaura altri rapporti lavorativi con importanti aziende italiane e istututi di credito: Elsag,Banca Carige,STET, Italimpianti,Fincantieri, OTO Melara, Mandelli. Sempre in questo periodo fa conoscenza con una importante figura definita dall'artista "Luis" il quale gli propone di curare l'immagine aziendale dell'Ansaldo sia in Italia che all'estero. Dal 1987 al 1996 si susseguono impegni che lo portano a viaggiare per ragioni di lavoro in diversi paesi come la Russia, la Cina,l'India, il Brasile, l'Argentina,gli Stati Uniti e l'Indonesia. Gli impegni sempre più numerosi lo portano al punto di sospendere deliberatamente le mostre personali per dedicarsi, pur sempre, ad una continua e autonoma analisi della propria ricerca artistica.

A partire dal 1997, anche a seguito della tragica perdita di sua moglie Carla, l'artista ridimensiona gli impegni lavorativi assunti con le aziende e riprende pressochè l'attività artistica a tempo pieno ripresentandosi con mostre personali in Italia e all'estero: Galleria Arti Figurative (Empoli,1999), Galleria Le Due Spine (Trento,2000), Galleria Poleschi Arte (Forte dei Marmi,2001), Galleria Bersani Arte (Finale Ligure,2003), Salon d'Automne (Parigi,2004), Galleria Bersani Arte (Pietrasanta,2004 e 2005), Galleria Movimento Arte (Milano,2006), Galleria MD Arte (Dubai,2007), Galleria La Stella (Albissola Marina,2007), Galleria Canci (Lerici,2007), Chiostro di Santa Caterina (Finale Ligure,2007), Galleria Cerruti Arte (Genova,2008), Galleria Goinard (Parigi,2008), Chiesa di Sant'Agostino (Cortona,2008). La linea espressiva del momento lo porta a inserire sulla superficie del quadro elementi extrapittorici, nella fattispecie i tessuti, i quali vengono amalgamati al materiale pittorico tradizionale e stesi su tela o su legno. Si tratta di un procedimento che lui stesso definisce di "sovrapposizione", una sorta di collage che agglomera e compone insieme le forme-colore dei tessuti e della pittura innescando in chi lo guarda pure emozioni estetiche.