Udo Beyer

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Udo Beyer
Udo Beyer l'8 giugno del 1986 a Neubrandenburg.
Nazionalità Bandiera della Germania Est Germania Est
Bandiera della Germania Germania
Altezza 195 cm
Peso 135 kg
Atletica leggera
Specialità Getto del peso
Società ASK Vorwärts Potsdam
Termine carriera 1992
Record
Peso 22,64 m (1986)
Peso 21,39 m (indoor – 1985)
Carriera
Nazionale
1973-1990Bandiera della Germania Est Germania Est
1991-1992Bandiera della Germania Germania
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 1
Mondiali indoor 0 1 0
Europei 2 0 1
Europei juniores 1 0 0
Universiadi 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 30 luglio 2010

Udo Beyer (Stalinstadt, 9 agosto 1955) è un ex pesista tedesco, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Montreal del 1976 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Mosca del 1980.

Ha un primato personale di 22,64 m che è stato il record mondiale della specialità che attualmente lo piazza al settimo posto nella graduatoria mondiale di tutti i tempi.[1] Nel febbraio 2013 ha ammesso l'uso di sostanze dopanti durante tutta la sua carriera.[2] È fratello della ex-discobola Gisela Beyer e dell'ex-giocatore di pallamano Hans-Georg Beyer.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi (1970-1975)[modifica | modifica wikitesto]

Udo Beyer inizia la sua carriera sportiva come portiere di pallamano nella squadra della sua città, che nel frattempo ha assunto il nome di Eisenhüttenstadt ma, dietro consiglio del padre, decide di concentrarsi sull'atletica leggera.

Nel 1973 entra nella formazione di atletica dell'esercito ASK Vorwärts Potsdam come specialista nel getto del peso e si dedica anche agli studi universitari per poi diventare insegnante di educazione fisica. Proprio in quell'anno partecipa ai campionati europei juniores, dove riesce a vincere il titolo con un lancio a 19,65 metri.

L'anno successivo, all'età di 19 anni, prende parte alla sua prima manifestazione internazionale a livello assoluto, i Campionati europei di Roma. Nell'occasione si qualifica per la finale concludendo la gara in ottava posizione.

I successi (1976-1982)[modifica | modifica wikitesto]

Udo Beyer nel 1980.

Nel 1976, con la misura di 21,05 m, suo primato personale, conquista la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Montreal 1976 davanti ai più titolati atleti sovietici Evgenij Mironov e Aleksandr Baryšnikov. L'anno dopo, nel 1977, dopo aver conquistato il suo primo titolo nazionale all'aperto, titolo che vincerà ininterrottamente fino al 1987 collezionando quindi 11 medaglie d'oro, partecipa per la prima volta alla Coppa del mondo di atletica leggera dove riesce a vincere la competizione stabilendo anche il suo primato stagionale a 21,74 m. Il 6 luglio 1978, a Göteborg, ritocca il record del mondo portandolo a 22,15 m mentre, ai Campionati europei di atletica leggera di quell'anno, tenutisi a Praga, ottiene il titolo europeo con un lancio a 21,08 m, il nuovo record dei campionati. Nella stagione successiva partecipa alle Universiadi di Città del Messico dove, ancora una volta, vince la gara facendo segnare il nuovo primato della manifestazione a 20,49 m.

Alle Olimpiadi di Mosca 1980, visti i suoi successi e la leadership mondiale di quell'anno, grazie ad una prestazione di 21,98 metri, si presenta come il favorito. Sceso in pedana non riesce però a bissare il successo di quattro anni prima, terminando medaglia di bronzo, dietro ai sovietici Vladimir Kiselyov e Aleksandr Baryšnikov.

L'anno dopo, partecipa prima alla Coppa Europa e poi alla Coppa del mondo dove riesce a vincere entrambe le competizioni rispettivamente con la misura di 21,41 e 21,40 m. Nel 1982 fa registrare il suo ultimo grande successo: il titolo europeo conquistato ad Atene con un lancio a 21,50 m davanti al sovietico Jānis Bojārs.

I record del mondo (1983-1988)[modifica | modifica wikitesto]

Udo Beyer il 20 agosto 1986 a Berlino quando stabilì il nuovo record mondiale a 22,64 metri.

Nel 1983 stabilisce il nuovo record mondiale lanciando a 22,22 m il 25 giugno a Los Angeles. Poco dopo partecipa ai mondiali di Helsinki come favorito per la vittoria ma non riesce ad andare oltre il sesto posto. L'anno successivo a causa del boicottaggio del blocco orientale, deve rinunciare ai Giochi olimpici di Los Angeles.

Nel 1985, dopo acer concluso terzo in Coppa Europa, vince l'argento ai mondiali indoor di Parigi dietro al cecoslovacco Remigius Machura. L'anno successivo, il 20 agosto a Berlino Est, sigla il record mondiale della specialità con la misura di 22,64 metri, superando di due centimetri il record del connazionale Ulf Timmermann. Questo record resterà imbattuto per quasi un anno, fino al 12 agosto 1987, quando l'italiano Alessandro Andrei, a Viareggio, raggiunse la misura di 22,91 m. Passano solo pochi giorni e partecipa ai Campionati europei di Stoccarda 1986 dove però conclude solo terzo con la misura di 20,74 m. L'anno successivo, dopo aver vinto l'ultimo titolo nazionale della sua carriera, non prende parte alla Coppa Europa perché gli viene preferito Ulf Timmermann. Ai mondiali dello stesso anno, a Roma, conclude solo sesto, a più di un metro dal vincitore Werner Günthör.

Udo Beyer il 12 giugno 1988.

Nel 1988, dopo una stagione che lo ha visto superare ancora una volta i 22 metri, partecipa alle Olimpiadi di Seul dove, dopo una gara di altissimo livello, raggiunge la quarta posizione con un lancio a 21,40 m dietro allo svizzero Werner Günthör, lo statunitense Randy Barnes e il connazionale Ulf Timmermann vincitore con 22,47 m.

Il declino e il ritiro (1989-1992)[modifica | modifica wikitesto]

In questo periodo le sue prestazioni fanno registrare un fortissimo calo e Beyer non riesce più a raggiungere la misura di 21 metri. Nel 1990, agli europei di Spalato deve accontentarsi del quinto posto con un lancio a 20,21 metri.

Caduto il blocco orientale iniziano a filtrare varie indiscrezioni e documenti che certificano il suo uso di sostanze dopanti durante la carriera sportiva. Nel 1992 veste, per la prima e unica volta, la maglia della nazionale tedesca alle Olimpiadi di Barcellona dove si classifica diciannovesimo con una prestazione di 18,47 m. Proprio al termine di questa manifestazione Beyer, all'età di 37 anni, decide di concludere la sua quasi ventennale carriera sportiva vissuta costantemente ai vertici delle classifiche mondiali, ma "rovinata" dal sospetto del doping.

Doping[modifica | modifica wikitesto]

Udo Beyer insieme al connazionale Ulf Timmermann, entrambi investiti dallo scandalo doping.
Udo Beyer il 2 luglio 1982.

Nel 1991 molti atleti vennero trovati positivi ai test antidoping, l'ex atleta Brigitte Berendonk, Werner Franke e i ricercatori della Militärmedizinische Akademie Bad Saarow iniziarono a elaborare diversi studi sul doping. Sulla base di queste ricerche si è arrivati a pensare che moltissimi atleti della DDR, per migliorare le proprie prestazioni, abbiano fatto uso di doping.

Poco dopo vengono alla luce anche dei documenti che certificano come, sin dal 1976, a Beyer venissero somministrate forti dosi di steroidi anabolizzanti[3] arrivando a quantitativi che toccavano i 3.955 milligrammi annui.[4] Gli studi hanno inoltre rilevato la somministrazione, tra il 1983 e il 1984, di dosi di Oral Turinabol, un altro anabolizzante.[5]

Il 14 febbraio 2013 ha ammesso di aver fatto largo uso di sostanze dopanti, in maniera consapevole, durante tutti gli anni settanta.[2] In quel periodo infatti nella Germania Est, per la quale gareggiava, vi era un vero e proprio sistema di somministrazione di doping agli atleti.[2][6][7]

(EN)

«I knew everything that was done with me. Things I did were my own decision. I gave myself the right to do it. There were things I refused and there were things I did. And there were no secret things in the tea. Everything else is hard work.»

(IT)

«Ero consapevole di tutto ciò che mi era stato somministrato. Le sostanze che ho assunto sono state una mia decisione. Mi sono preso il diritto di farlo. C'erano cose che ho rifiutato di fare e c'erano altre cose che ho fatto. Non c'erano sostanze segrete nel tè. Tutto il resto è duro lavoro.»

La sua ammissione è contenuta nel documentario Einzelkämpfer presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino del 2013.[2] Dal documentario risulta chiaro come Beyer abbia fatto uso di doping per tutto l'arco della sua carriera. La sua confessione arriva però troppo tardi per il Comitato Olimpico Internazionale che non potrà intraprendere alcuna azione per togliere la medaglia d'oro olimpica vinta da Beyer a Montréal 1976.

Attività extrasportive e vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Vive a Potsdam e, nel 1976, si è sposato. Dalla moglie ha avuto due figlie, una delle quali morì in tenera età. In seguito a questo lutto aderì, diventando ambasciatore, alla Stiftung Kinderhospiz Mitteldeutschland Nordhausen, un'associazione nata per aiutare le famiglie con bambini gravemente malati con un'aspettativa di vita limitata. Conclusa la sua carriera di atleta ha iniziato a praticare l'attività di consulente di viaggio e, nel 1996, ha aperto una sua agenzia di viaggi a Potsdam.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004, viene eletto al Bundesversammlung, l'Assemblea Federale, come rappresentante del Partito del Socialismo Democratico.

Progressione[modifica | modifica wikitesto]

Getto del peso outdoor[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Risultato Luogo Data Rank. Mond.
1992 20,10 m Bandiera della Germania Weiler 24-5-1992 27º
1991 19,73 m Bandiera della Germania Potsdam 6-6-1991 23º
1990 20,71 m Bandiera della Germania Est Potsdam 27-6-1990 12º
1988 22,10 m Bandiera della Germania Est Potsdam 8-9-1988
1987 22,31 m Bandiera della Germania Est Potsdam 20-8-1987
1986 22,64 m Bandiera della Germania Est Berlino Est 20-8-1986
1985 21,88 m Bandiera della Germania Est Berlino Est 22-9-1985
1984 22,04 m Bandiera della Germania Est Rehlingen 11-6-1984
1983 22,22 m Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles 25-6-1983
1982 21,94 m Bandiera della Germania Est Karl-Marx-Stadt 9-7-1982
1981 21,69 m Bandiera della Germania Est Potsdam 29-8-1981
1980 21,98 m Bandiera della Germania Est Erfurt 18-5-1980
1979 21,74 m Bandiera dell'Austria Linz 29-7-1979
1978 22,15 m Bandiera della Svezia Göteborg 6-7-1978
1977 21,74 m Bandiera della Germania Düsseldorf 2-9-1977
1976 21,05 m Bandiera del Canada Montréal 24-7-1976
1974 20,20 m Bandiera della Germania Est Lipsia 6-7-1974 18º
1973 20,16 m Bandiera della Germania Est Potsdam 20-6-1973

Getto del peso indoor[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Risultato Luogo Data Rank. Mond.
1985 21,39 m Bandiera della Germania Est Potsdam 6-1-1985

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Udo Beyer il 12 maggio 1984 a Erfurt.
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Misura Note
1973 Europei juniores Bandiera della Germania Ovest Duisburg Getto del peso   Oro 19,65 m Record dei campionati
1974 Europei Bandiera dell'Italia Roma Getto del peso 19,63 m
1976 Olimpiadi Bandiera del Canada Montréal Getto del peso   Oro 21,05 m Miglior prestazione personale
1978 Europei Bandiera della Cecoslovacchia Praga Getto del peso   Oro 21,08 m Record dei campionati
1979 Universiadi Bandiera del Messico Città del Messico Getto del peso   Oro 20,49 m Record delle Universiadi
1980 Olimpiadi Bandiera dell'Unione Sovietica Mosca Getto del peso   Bronzo 21,06 m
1982 Europei Bandiera della Grecia Atene Getto del peso   Oro 21,50 m Record dei campionati
1983 Mondiali Bandiera della Finlandia Helsinki Getto del peso 20,09 m
1985 Mondiali indoor Bandiera della Francia Parigi Getto del peso   Argento 21,10 m
1986 Europei Bandiera della Germania Ovest Stoccarda Getto del peso   Bronzo 20,74 m
1987 Mondiali Bandiera dell'Italia Roma Getto del peso 21,13 m
1988 Olimpiadi Bandiera della Corea del Sud Seul Getto del peso 21,40 m
1990 Europei Bandiera della Jugoslavia Spalato Getto del peso 20,21 m
1992 Olimpiadi Bandiera della Spagna Barcellona Getto del peso 19º 18,47 m

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Durante i Campionati nazionali del 1984.
Udo Beyer il 27 giugno 1986 a Gera, nel giorno della vittoria del suo decimo titolo nazionale all'aperto con la misura di 22,14.

1974

  •   Argento ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 20,20 m

1977

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,15 m

1978

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,89 m

1979

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,12 m

1980

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR indoor, getto del peso - 20,32 m
  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,54 m

1981

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,44 m

1982

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,47 m

1983

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,44 m

1984

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,72 m

1985

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,50 m

1986

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 22,14 m

1987

  •   Oro ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 22,31 m Miglior prestazione personale stagionale

1988

  •   Argento ai Campionati nazionali DDR, getto del peso - 21,48 m

1990

  •   Bronzo ai Campionati nazionali DDR, getto del peso

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1977

1979

1981

1985

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1978 è stato nominato Aleta dell'anno della Germania Est.
  • È stato nominato 7 volte campione dello sport.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine al merito per la Patria (argento) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine al merito per la Patria (argento) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Graduatorie all-time getto del peso, su iaaf.org. URL consultato il 30 settembre 2011.
  2. ^ a b c d e (EN) Kimie Bunyasaranand, Former Olympic shot put champion, Udo Beyer, admits to doping, su tracking.si.com, 14 febbraio 2013. URL consultato il 13 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013).
  3. ^ Claudio Gregori, Temi olimpici: il doping, su treccani.it, Enciclopedia dello Sport Treccani. URL consultato il 15 agosto 2012.
  4. ^ (EN) Schweizer Geheimbund, su spiegel.de, 27 luglio 1992. URL consultato il 24 agosto 2011.
  5. ^ Brigitte Berendonk, 1991, p. 128.
  6. ^ (DE) Piet Könnicke, Eine Enthüllung, die keine ist, su tagesspiegel.de, 17 febbraio 2013. URL consultato il 25 giugno 2013.
  7. ^ (DE) Kugelstoßen: Montreal-Olympiasieger Beyer gesteht Doping, su spiegel.de, 17 febbraio 2013. URL consultato il 25 giugno 2013.
  8. ^ (EN) East German Championships, su gbrathletics.com. URL consultato il 24 agosto 2011.
  9. ^ (EN) East German Indoor Championships, su gbrathletics.com. URL consultato il 24 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]