Stridsvagn m/31

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stridsvagn m/31
Descrizione
Tipocarro armato leggero
Equipaggio4
CostruttoreAB Landsverk
Data impostazione1932
Data entrata in servizio1935
Data ritiro dal servizio1940
Utilizzatore principaleBandiera della Svezia Svezia
Esemplari3
Dimensioni e peso
Lunghezza5,2 m
Larghezza2,02 m
Altezza2,22 m
Peso10,4 t
Propulsione e tecnica
MotoreMaybach DSO, diesel V12
Potenza150 hp
Trazionecingolo
Prestazioni
Velocità40 km/h
Armamento e corazzatura
Apparati di tiro1 × cannone Bofors 37 mm
Armamento primario2 × mitragliatrici Ksp m/14-29
Corazzatura8-24 mm
voci di carri armati presenti su Wikipedia

Lo Stridsvagn m/31 (Strv m/31) era un carro armato leggero svedese. Era conosciuto anche con la denominazione aziendale Landsverck L-10.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un L-10 musealizzato.

Il carro leggero fu progettato nei primi anni trenta dall'ingegnere tedesco Joseph Vollmer. Vollmer aveva precedentemente disegnato i primi carri armati tedeschi A7V e in quel momento era co-proprietario della Deutschen Automobil-Construktionsgesellschaft (DAC). Le clausole del trattato di Versailles vietavano alla Repubblica di Weimar la progettazione e la produzione di carri armati, che quindi dovevano eseguirsi in segreto o all'estero. Proprio per fare questo l'industria meccanica Gutehoffnungshütte di Oberhausen acquisì la svedese AB Landsverk, la quale, nel 1930, riprese i progetti della DAC.

Lo sviluppo del L-10 fu portato avanti in parallelo con quello del Landsverk L-30 (Stridsvagn fm/31) ruotato/cingolato, con il quale aveva molte componenti in comune. Le forze armate svedesi ordinarono nel 1931 tre esemplari di L-10, che furono consegnati solo alla fine del 1935, ricevendo la denominazione dell'esercito Stridsvagn m/31. Pur incorporando soluzioni avanzate per il tempo, quali le corazze saldate (invece che rivettate) ed inclinate e la dotazione radio, non fu ritenuto soddisfacente e non seguirono altri ordini. All'inizio della seconda guerra mondiale i tre esemplari esistenti furono interrati ed utilizzati come capisaldi fissi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Didrik von Porat: Svenska armens Pansar. Armeemuseum Stockholm, 1985.
  • Lars von Rosen: ASJ och Landsverk. Löddeköpinge 2005, ISBN 91-973356-5-7.
  • Gisela Zincke: Joseph Vollmer – Konstrukteur und Pionier. Gaggenau 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]