Silvano Agosti

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Silvano Agosti (Brescia, 23 marzo 1938) è un regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, filosofo, scrittore, poeta e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove aveva come compagni di studi Marco Bellocchio e Liliana Cavani, diplomandosi nel 1962[1]. Il suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d'oro come migliore allievo dal Presidente della Repubblica. Con la borsa di studio ottenuta grazie a questo premio[2], Agosti sceglie di andare a Mosca presso l'istituto statale di cinema dell'Unione Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando contestualmente l'opera di Sergej Ėjzenštejn[3]. Dopo aver collaborato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio (sotto lo pseudonimo di Aurelio Mangiarotti) nonché alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio Morricone su incarico di Bellocchio per il film I pugni in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinematografica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone.

Il giardino delle delizie fu invitato all'Expo universale di Montréal[4] come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in quell'anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia[5]. Negli anni della contestazione documenta i movimenti giovanili romani, poi raccolti nell'antologia Riprendiamoci la vita[6]. Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la via di compositore del commento musicale cinematografico. È testimone della resistenza greca e nel 1973 realizza ad Atene Altri seguiranno[7], prodotto dalla televisione svedese che taglia il finale[8]. Nel 1974 gira a Brescia un cortometraggio documentario sulla Strage di piazza della Loggia, Brescia 1974 - Strage di innocenti.

Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia realizzando Matti da slegare con Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata all'ospedale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documento e fiction incentrato sul tema dell'istituzione manicomiale, ispirandosi alle teoria di Franco Basaglia. Con gli stessi amici realizza un'inchiesta televisiva in quattro puntate, La macchina cinema, cui fanno seguito vari documentari e programmi didattici. Dal 1976 al 1978 è docente di montaggio al Centro sperimentale di cinematografia, ma decide di dimettersi per incompatibilità con le direttive dell'istituto.

Alla fine degli anni settanta produce Il pianeta azzurro, esordio dell'amico cineamatore Franco Piavoli, che sarà proiettato con successo a Venezia nel 1982: Tullio Kezich auspica ironicamente una legge che obblighi tutti gli italiani a vederlo. Agosti tenta di distribuire il film in alcune sale romane, ma di fronte al disinteresse degli esercenti decide di rilevare un locale dove lo programmerà per anni. Il cinema, nel rione Prati, verrà ribattezzato Azzurro Scipioni e diverrà un punto di riferimento per i film d'autore e d'impegno civile, luogo d'incontro di cineasti e appassionati di cinema. Non contento, poco lontano apre l'Azzurro Melies, caffè arredato dalla ditta Dedalo di Cinecittà.

Nel 1983 termina D'amore si vive, "ricerca sulla tenerezza, la sensualità e l'amore" compiuta a Parma nell'arco di due anni. Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione 11 marzo Cinematografica[9], cooperativa che produrrà tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival internazionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Nel 1992 vince il Ciak d'oro per il migliore montaggio per il film Uova di garofano[10].

Sul piano dell'attività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi di poesia. Fanno parte della sua produzione: L'uomo proiettile (candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada (candidato al Premio Strega), Uova di Garofano, La ragion pura, Il giudice, La vittima, L'assassino, Il semplice oblio (candidato al Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L'estro armonico; i racconti Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, "Come realizzare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere neppure un euro".

Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel decennio 1968-1978. Ha inoltre collaborato ad alcuni programmi televisivi di Fabio Volo. Da quarant'anni, alternando viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma. Nei suoi film Agosti preferisce non avvalersi di una troupe tradizionale e occuparsi personalmente della maggior parte dei ruoli produttivi, inclusi fotografia e montaggio, nella convinzione che un cineasta debba supervisionare tutti gli aspetti della creazione di un'opera per evitare che l'idea originale venga compromessa dall'intervento di troppe persone. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all'UNESCO e alle Nazioni Unite chiedendo che l'Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell'umanità.

Nel 2013 il Film Festival Popoli e Religioni, ideato da Mons. Vincenzo Paglia (presidente del Pontificio consiglio per la famiglia) e diretto da Oreste Crisostomi, per il coraggio della sua richiesta rivolta all'UNESCO e alle Nazioni Unite, lo premia con una scultura dell'artista Oliviero Rainaldi.

Nel 2019 è stato presidente di giuria dell'Out of Bounds Film Festival di Barletta[11], dove per l'occasione ha tenuto il suo seminario Dall'impotenza alla creatività.

Nel febbraio 2021 interrompe l'attività di gestore dell'Azzurro Scipioni, chiuso a causa dell'emergenza pandemica.[12] Nella primavera successiva, grazie all’intervento del gruppo Bnl-Bnp Paribas, viene annunciata la riapertura del cinema, che può così festeggiare i 40 anni di attività.[13]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Requiem (1960)
  • Il matrimonio di Vivina (1960)
  • La veglia (1962)
  • Bolle (1963)
  • Violino (1965)
  • Altri seguiranno (1973)
  • Prima del silenzio (1989)
  • Frammenti di vite clandestine (1991)

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Montatore[modifica | modifica wikitesto]

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

  • Il cercatore di rugiada e l'Uomo Proiettile, Roma, Edizioni l'Immagine, 1984.
  • Uova di garofalo, Roma, Edizioni l'Immagine, 1987.
  • Il giudice, Roma, Edizioni l'Immagine, 1988.
  • La ragion pura, Roma, Edizioni l'Immagine, 1990.
  • Nuvole, Roma, Edizioni l'Immagine, 1992. poesie
  • L'assassino, Roma, Edizioni l'Immagine, 1993.
  • La vittima, Roma, Edizioni l'Immagine, 1993.
  • Incanti, Roma, Edizioni l'Immagine, 1998. - poesie
  • Chiaro di Luna, Roma, Edizioni l'Immagine, 1999.
  • Breviario di cinema. Come si realizza un video, come si gira un film, cenni di storia del cinema (2003)
  • L'estro armonico. Poesie 2, Roma, Edizioni l'Immagine, 2003.
  • Il semplice oblio, Roma, Edizioni l'Immagine, 2003. ISBN 88-900340-5-X.
  • Come organizzare un vero cineclub (2003)
  • Lettere dalla Kirghisia, Roma, Edizioni l'Immagine, 2004. ISBN 88-901270-1-5.
  • Come produrre e realizzare qualsiasi film indipendentemente dal denaro o, per capirci meglio, senza spendere neppure un solo euro (2005)
  • Lettere dalla Kirghisia, due anni dopo Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 978-88-17-01702-2.
  • Il ballo degli invisibili. 92 romanzi brevi, Roma, Edizioni l'Immagine, 2007. ISBN 978-88-95075-07-5.
  • Il genocidio invisibile, Roma, Edizioni l'Immagine, 2008. ISBN 978-88-950-7505-1.
  • Il ritorno di Pinocchio, Milano, Salani, 2010. ISBN 978-88-6256-163-1.
  • Nel ventre pigro della notte, Roma, Edizioni l'Immagine, 2010. ISBN 978-88-96192-01-6. poesie

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Silvano Agosti, su Locarno Festival. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  2. ^ Massimiliano Studer, Silvano Agosti, su Formacinema. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  3. ^ Redazione, Silvano Agosti, su Sipario. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  4. ^ Il giardino delle delizie, su Bologna Agenda Cultura. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  5. ^ Davide Comotti, Il giardino delle delizie - Recensione, su Nocturno. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  6. ^ Paolo Brogi, '68: Ce n'est qu'un début... storia di un mondo in rivolta, Imprimatur editore, 2 novembre 2017, ISBN 978-88-275-0638-7. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  7. ^ Alekos Panagoulis - Altri seguiranno - di Silvano Agosti, su Magazzini Inesistenti, 5 luglio 2015. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  8. ^ Agosti, Silvano in "Enciclopedia del Cinema", su treccani.it. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  9. ^ 11 Marzo Cinematografica - Italia - distribuzioni - industry, su Filmitalia. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  10. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12/04/20.
  11. ^ Out of Bounds, ecco tutti i premi assegnati, su molfettalive.it.
  12. ^ Il triste annuncio del cinema Azzurro Scipioni, su il manifesto, 17 marzo 2021. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  13. ^ Claudio Rinaldi, L’Azzurro Scipioni riapre a settembre Al via i lavori nella storica sala, su Corriere della Sera, 5 aprile 2021. URL consultato il 3 gennaio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Poppi (a cura di), I registi, Roma, Gremese, 2002.
  • Alessandro Macis (a cura di), D'amor si vive, Cagliari, Edizioni Città degli Dei, 2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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