Raggio atomico

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Il raggio atomico di un elemento è una misura delle dimensioni dei suoi atomi; è una grandezza difficilmente definibile in quanto in un atomo non esiste un confine netto (la probabilità di trovare un elettrone diminuisce infatti all'aumentare della distanza dal nucleo ma non è mai zero). Si può perciò descrivere un raggio atomico efficace come, ad esempio, la distanza dal nucleo entro cui si trova racchiusa il 95% della densità elettronica ma, in genere, vengono usate altre definizioni di raggio atomico: raggio di Van der Waals, raggio covalente e raggio ionico[1]. Usualmente si misura il raggio atomico in picometri, da preferire rispetto all'ångström (Å).

Andamento nella tavola periodica[modifica | modifica wikitesto]

Il raggio atomico dipende soprattutto dalla carica efficace dell'elemento: all'aumentare della stessa, il raggio atomico diminuisce. Nella tavola periodica diminuisce quindi lungo il periodo e aumenta lungo il gruppo. Non tutti gli elementi di transizione seguono l'andamento periodico, ma sono eccezioni di trascurabile deviazione. I lantanoidi e gli attinoidi subiscono, rispettivamente, la contrazione lantanoidea e la contrazione attinoidea.

I gas nobili fanno eccezione: due atomi dello stesso gas nobile non possono infatti legarsi covalentemente tra loro, ma sono tenuti uniti dalle deboli forze di Van der Waals, per cui la distanza internucleare è maggiore, e conseguentemente, il raggio atomico.

Andamento del raggio atomico in funzione del numero atomico.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Il gallio ha un raggio atomico pari a 136 pm, mentre il selenio (più avanti lungo il periodo) ha un raggio atomico pari a 115 pm. D'altra parte, il tallio, situato più in basso rispetto al gallio nel gruppo, ha un raggio atomico pari a 191 pm.

Misure sperimentali dei raggi atomici[modifica | modifica wikitesto]

I valori sono in picometri (pm o 1×10−12 m), con una accuratezza di circa 5 pm. La tonalità dei riquadri varia dal rosso al giallo all'aumentare del raggio; il riquadro grigio indica la mancanza di dati sperimentali.

Gruppo
(colonne)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
Periodo
(riga)
1 H
25
He
 
2 Li
145
Be
105
B
85
C
70
N
65
O
60
F
50
Ne
 
3 Na
180
Mg
150
Al
125
Si
110
P
100
S
100
Cl
100
Ar
 
4 K
220
Ca
180
Sc
160
Ti
140
V
135
Cr
140
Mn
140
Fe
140
Co
135
Ni
135
Cu
135
Zn
135
Ga
130
Ge
125
As
115
Se
115
Br
115
Kr
 
5 Rb
235
Sr
200
Y
180
Zr
155
Nb
145
Mo
145
Tc
135
Ru
130
Rh
135
Pd
140
Ag
160
Cd
155
In
155
Sn
145
Sb
145
Te
140
I
140
Xe
 
6 Cs
260
Ba
215
*
 
Lu
175
Hf
155
Ta
145
W
135
Re
135
Os
130
Ir
135
Pt
135
Au
135
Hg
150
Tl
190
Pb
180
Bi
160
Po
190
At
 
Rn
 
7 Fr
 
Ra
215
**
 
Lr
 
Rf
 
Db
 
Sg
 
Bh
 
Hs
 
Mt
 
Ds
 
Rg
 
Cn
 
Nh
 
Fl
 
Mc
 
Lv
 
Ts
 
Og
 
*
 
La
195
Ce
185
Pr
185
Nd
185
Pm
185
Sm
185
Eu
185
Gd
180
Tb
175
Dy
175
Ho
175
Er
175
Tm
175
Yb
175
**
 
Ac
195
Th
180
Pa
180
U
175
Np
175
Pu
175
Am
175
Cm
 
Bk
 
Cf
 
Es
 
Fm
 
Md
 
No
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chimica Generale, Piccin, p. 367.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]