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Un giovane Karl Marx

Il marxismo è una scuola di pensiero sociale, economica e politica basata sulle teorizzazioni di Karl Marx e Friedrich Engels, filosofi tedeschi del XIX secolo, oltre che economisti, sociologi, giornalisti e rivoluzionari socialisti. Nato nella seconda metà dell'Ottocento nel contesto europeo della seconda rivoluzione industriale e della questione operaia, ha poi ricevuto nel corso del tempo, specie nel Novecento, notevoli e svariate interpretazioni e derivazioni in forme anche molto distanti dalle formulazioni originarie ed in aperto contrasto tra loro.

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Il Partito Comunista Italiano venne fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno come sezione italiana dell'Internazionale Comunista in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d'ottobre e alla separazione dell'ala di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini al XVII Congresso Socialista. Fino al 15 maggio 1943, data di scioglimento del Comintern, il partito era denominato Partito Comunista d'Italia - Sezione Italiana dell'Internazionale Comunista. Avente sede a Milano nella palazzina di Porta Venezia, il PCd'I ebbe come organo di stampa quotidiano centrale Il Comunista fino al 1922 e dal 1924 l'Unità.

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Spilla della bandiera del PCUS

Il Partito Comunista dell'Unione Sovietica, noto anche con l'acronimo PCUS (in russo Коммунистическая партия Советского Союза, КПСС?, Kommunističeskaja partija Sovetskogo Sojuza, KPSS), è stato un partito politico di orientamento marxista.

Nato come corrente bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo nel 1903, si sviluppò successivamente come partito autonomo e fu protagonista dei moti rivoluzionari che interessarono l'Impero russo nella prima parte del XX secolo fino a guidare con successo la Rivoluzione d'ottobre del 1917, a seguito della quale avviò la trasformazione della Russia in uno Stato socialista e diede vita all'Unione Sovietica (dicembre 1922).

Il ruolo centrale del partito nella politica dell'URSS venne esplicitato nella Costituzione sovietica del 1936 e in modo ancora più netto in quella del 1977, che pose la descrizione della funzione dirigente del PCUS tra i principi fondamentali. Il partito perse il monopolio del potere politico nel 1990 durante il periodo della perestrojka, quando vennero tentate riforme finalizzate al rafforzamento dell'apparato istituzionale, e cessò la propria attività l'anno successivo nella fase di dissoluzione dell'Unione Sovietica.

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Copertina della prima pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista a Londra nel febbraio 1848.

Il Manifesto del Partito Comunista (in tedesco Manifest der Kommunistischen Partei) è un saggio del 1848 scritto dai teorici e politici marxisti tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels. Da allora è stato riconosciuto come uno dei manoscritti politici più influenti al mondo. Commissionato dalla Lega dei Comunisti, espone gli scopi e il programma della Lega. Il saggio presenta un approccio analitico alla lotta di classe (storica e presente) e ai problemi del capitalismo, piuttosto che una previsione delle potenziali forme future del comunismo.

Il libro contiene le teorie di marxiste di Marx ed Engels sulla naturà della società e della politica in quanto, secondo loro, "la storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi". Presenta anche brevemente le loro idee su come la società capitalista dell'epoca sarebbe stata alla fine sostituita dal socialismo, e poi dal comunismo.

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Copertina di un fumetto di propaganda americano titolante: È questo il domani? L'America sotto il Comunismo!

Il maccartismo fu un atteggiamento politico-amministrativo manifestatosi nella storia degli Stati Uniti d'America nei primi anni cinquanta del XX secolo, caratterizzato da un’esasperata repressione nei confronti di persone, gruppi e comportamenti ritenuti filo comunisti e quindi sovversivi.

Deve il suo nome al senatore Joseph McCarthy (1908-1957), che diresse la principale commissione per la repressione delle attività antiamericane operando attacchi personali, spesso privi di fondamento, nei confronti di funzionari governativi, uomini di spettacolo e di cultura, ecc. da lui considerati comunisti e quindi pericolosi per lo stile di vita della società americana. L'infondatezza delle accuse, spesso arbitrarie, che hanno coinvolto molte personalità di spicco della politica e della cultura degli Stati Uniti, ha fatto sì che il fenomeno fosse chiamato anche caccia alle streghe, per richiamare le evidenti analogie. Il termine è rimasto in uso nella polemica politica soprattutto per indicare un anticomunismo radicale e preconcetto.

In questi anni vi furono crescenti paure di "influenze comuniste" sulle istituzioni statunitensi (la cosiddetta "paura rossa") favorite anche dalla scoperta di clamorosi casi di spionaggio a favore dell'Unione Sovietica, come il caso Rosenberg, dall'aumento della tensione causato dal consolidarsi dell'egemonia sovietica sull'Europa orientale, dal successo della rivoluzione comunista cinese (1949) e dalla guerra di Corea (1950-1953).

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Anticomunismo

Anticomunismo indica l'eterogeneo insieme di movimenti politici, religiosi e civili che avversano o rifiutano il comunismo. Il termine è talvolta considerato troppo generico perché esistono diversi tipi di comunismo. In genere per anticomunismo s'intende l'opposizione alla teoria marxista e/o l'opposizione alle sue concretizzazioni nel socialismo reale in quelli che furono l'Unione Sovietica e gli Stati comunisti come la Cina, la quale però dal 1993, pur mantenendo un regime totalitario, si è aperta a un'economia quasi di libero mercato, definita economia socialista di mercato.

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Emblema della Quarta Internazionale

La Quarta Internazionale è un'organizzazione internazionale socialista rivoluzionaria costituita dai seguaci di Lev Trockij, anche noti come trockijsti, il cui obiettivo dichiarato è quello di rovesciare il capitalismo globale e stabilire il socialismo attraverso una rivoluzione mondiale. La Quarta Internazionale fu fondata in Francia nel 1938 siccome Trockij e i suoi sostenitori, espulsi dall'Unione Sovietica, consideravano l'Internazionale Comunista come un'organizzazione burattina dello stalinismo e pertanto incapace di guidare la classe operaia internazionale al potere politico.

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Bandiera di Mao

Il maoismo (chiamato anche marxismo-leninismo-pensiero di Mao o anche solo pensiero di Mao) è la dottrina politica e Filosofica fondata sul pensiero e la strategia di carattere stalinista del leader cinese Mao Zedong. In Cina, però, il nome "maoismo" non viene usato: si preferisce la locuzione "pensiero di Mao Tse-tung"), inteso come un adattamento del pensiero marxista-leninista alla specificità cinese.

Quando Mao era vivo, specialmente negli anni sessanta e settanta, con le grandi contestazioni studentesche, fu lanciata dalla Cina la direttiva di "costruire partiti autenticamente marxisti-leninisti". Quelli che sorsero furono partiti di modello maoista, che ne traevano cioè gli insegnamenti contro il revisionismo moderno (capeggiato, secondo i maoisti, dall'URSS dopo la presa del potere di Chruščëv), il capitalismo, il parlamentarismo e sulla necessità della rivoluzione proletaria. La maggior parte dei maoisti considera Stalin come l'ultimo vero leader socialista dell'Unione Sovietica, sebbene i giudizi varino da molto positivo a parzialmente negativo (lo stesso Mao affermò che Stalin era per il 30% negativo). Molti partiti maoisti si spaccarono nel 1978 e a seguire fra coloro che persistevano nei principi di Mao e chi invece condivise la critica al maoismo fatta da Enver Hoxha.

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Il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano si tenne al Teatro Carlo Goldoni di Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921, inserendosi nel generale contesto di scontro in atto all'interno del movimento operaio internazionale tra la corrente riformista e quella rivoluzionaria. Il dibattito, che venne seguito con grande interesse sia in Italia sia all'estero, si incentrò sulla richiesta avanzata dall'Internazionale Comunista (Comintern) di espellere dai partiti ad essa aderenti, o intenzionati a farne parte, la componente gradualista. Al termine di giornate caratterizzate da un clima particolarmente tumultuoso e turbolento, il congresso fece registrare la scissione della frazione comunista che, di fronte al rifiuto della maggioranza del partito di accogliere la sollecitazione del Comintern ed estromettere i gradualisti dal PSI, abbandonò i lavori e diede vita al Partito Comunista d'Italia.

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