Megami Tensei

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Megami Tensei (女神転生?, lett. "La reincarnazione della Dea"), abbreviato non ufficialmente in MegaTen (メガテン?), è una serie di videogiochi di ruolo giapponesi, originariamente ispirati alla serie di romanzi Digital Devil Story di Aya Nishitani (il nome della serie proviene dal primo dei romanzi). I titoli della serie sono stati pubblicati a partire dal 1987 dalla Atlus, a eccezione di quelli per Famicom, pubblicati dalla Namco.

Anche se la maggior parte hanno una storia indipendente, i videogiochi della serie Megami Tensei hanno molti elementi in comune fra loro. La mitologia e i demoni sono elementi dominanti in ogni capitolo della serie, in genere dando ai giocatori la possibilità di reclutare i demoni nelle battaglie. Altri elementi comuni includono il gameplay e i temi della trama.

I giochi della serie Megami Tensei hanno incontrato grande favore da parte del pubblico e della critica, e la serie è conosciuta in Giappone come la terza per importanza fra i videogiochi di ruolo, dopo Dragon Quest e Final Fantasy.[1] Non tutti i titoli della serie tuttavia sono stati pubblicati al di fuori del Giappone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo gioco della serie, Digital Devil Story: Megami Tensei, è basato sul romanzo omonimo dell'autore esordiente Aya Nishitani[2] e venne pubblicato in Giappone per la console Famicom nel 1987[3]. La Atlus acquisì tramite la Namcot (editrice del gioco) la licenza per sviluppare una trasposizione ufficiale del romanzo, che stava avendo un certo successo tra gli appassionati di fantascienza[2]. Megami Tensei ("La reincarnazione della dea") è il primo libro della trilogia di Digital Devil Story, composta anche da Mazu no Senshi ("Il guerriero della città dei demoni") e Tensei no Shūen ("Il decesso della resurrezione"); i libri uscirono solo in Giappone e il primo è stato adattato anche in un OVA[4].

Il videogioco non è in realtà il primo che sia stato tratto dal romanzo; poco prima, lo stesso anno, la Telenet Japan pubblicò Digital Devil Monogatari: Megami Tensei per gli home computer MSX, FM-7, Sharp X1 e PC-88, un titolo molto diverso, sostanzialmente un clone di Gauntlet con elementi di ruolo, che si fece notare poco[2][5].

Digital Devil Story: Megami Tensei è ambientato in un mondo travolto da una improvvisa invasione di demoni e riprende la storia dalla conclusione della trilogia cartacea[2]. Mescolò con successo esplorazione di labirinti in tempo reale, combattimenti a turni, tematiche occulte e adulte, una propria mitologia che unisce varie religioni e la possibilità di persuadere i mostri avversari a schierarsi con il giocatore; quest'ultima in particolare era una funzionalità rivoluzionaria per l'epoca[2]. Il videogioco ottenne il deciso apprezzamento della critica e del pubblico[2]. Il seguito, Megami Tensei II (Famicom, 1990), si discostò dalla storia dei romanzi e realizzò una trama inedita, con finali alternativi[2].

A partire da Megami Tensei II, Kazuma Kaneko divenne il principale responsabile della progettazione concettuale e del comparto artistico della serie, facendosi notare per la caratterizzazione di ogni creatura e per la cura nei particolari[6].

I primi due giochi sono gli unici della serie ad avere solo Megami Tensei nel titolo. Kyuuyaku Megami Tensei (旧約・女神転生?) è il titolo del remake per Super Famicom dei primi due MegaTen. In seguito la serie di punta è diventata la serie Shin Megami Tensei (真・女神転生?), traducibile come "La reincarnazione della vera Dea"[7]. Lo Shin in questo caso è un gioco di parole con lo shin (?) che vuol dire "nuovo" ed è un prefisso utilizzato di solito per indicare un'evoluzione rispetto al passato[4]. In seguito Shin Megami Tensei è diventato il sottotitolo di tutti gli adattamenti occidentali dei titoli della serie Megami Tensei, anche quando non presente sulle copertine giapponesi[4].

Altri giochi inclusi nella serie Shin Megami Tensei includono Shin Megami Tensei II per Super Nintendo, pubblicato nel 1994[8], Shin Megami Tensei if..., sempre per Super Nintendo nel 1994[9], Shin Megami Tensei III: Nocturne (2003) per PlayStation 2, Shin Megami Tensei: Strange Journey (2009) per Nintendo DS[10], e il MMORPG Shin Megami Tensei: IMAGINE (2008), dove i giocatori assumono il ruolo di un Devil Buster in una apocalittica Tokyo.

Shin Megami Tensei: Nocturne (2004) per PlayStation 2, una versione migliorata di Shin Megami Tensei III, è stato il primo titolo di Shin Megami Tensei pubblicato anche al di fuori del Giappone, preceduto solo da alcuni spin-off tradotti in inglese, come Revelations: Persona e Revelations: The Demon Slayer[11]. Un probabile freno alla diffusione internazionale della serie furono le tematiche controverse: specialmente nella serie principale, molti pantheon religiosi sono raffigurati in modo negativo, con le divinità sempre intente a imporre la propria volontà[11]. Yahweh in particolare, riferito sempre con la forma ebraica YHWH, viene rappresentato come l'opposto del libero arbitrio e pretende fedeltà assoluta da tutti gli esseri delle dimensioni che domina[11].

La serie, diramatasi in varie serie spin-off come Persona o Last Bible e ancora attiva negli anni 2020, vanta un numero complessivo particolarmente elevato di titoli sul mercato, tanto principali quanto secondari[6].

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Serie originale
Serie Shin Megami Tensei
Serie Digital Devil
Serie Devil Summoner
Serie Raidou Kuzunoha
Persona 5 al Tokyo Game Show 2016
Serie Persona
Serie DemiKids
Spin-off
  • Devil Children: Card Summoner (2001)
  • Devil Children: Puzzle de Call (2003)
Serie Last Bible
Serie Majin Tensei
Altri giochi

Elementi comuni[modifica | modifica wikitesto]

Trama e temi[modifica | modifica wikitesto]

La serie Megami Tensei si distingue tra gli altri videogiochi di ruolo giapponesi perché evita le impostazioni e gli elementi tipicamente cappa e spada tipici di questo genere. I giochi della serie MegaTen normalmente si svolgono nel Giappone attuale o in un futuro prossimo e ruotano attorno a elementi di occulto con contaminazioni cyberpunk. Il "Digital" riportato nel titolo esteso dei primi giochi è un riferimento al tragico evento che ha condotto nel nostro mondo un'orda di creature extradimensionali: un programma informatico di evocazione sfuggito al controllo dell'autore[2].

Megami Tensei in italiano vuol dire "La reincarnazione della Dea" e infatti l'eroina del primo gioco è effettivamente la reincarnazione della dea Shinto Izanami. Nonostante il mantenimento di questo titolo, tale elemento della trama non è presente nella maggior parte degli altri giochi della serie, anche se ci sono sempre personaggi che potrebbero essere considerati delle divinità.[7]

Ogni gioco nella serie contiene un qualche tipo di comunicazione fra i personaggi umani e i personaggi demoniaci, e al giocatore è spesso data la possibilità di convincere i demoni a unirsi a loro nella battaglia. Questo sottolinea l'ambigua etica di fondo dell'ambientazione, dove il bene e il male non si distinguono in maniera netta[2]. Inoltre, al giocatore è spesso richiesto di fare delle scelte morali o filosofiche che influenzeranno la linea narrativa del gioco e il finale. I percorsi morali sono di solito articolati in tre orientamenti basilari: la Legge, il Caos e la Neutralità. Non c'è una via migliore tra le tre, tutte con il proprio rischio di degenerare, ma di solito i finali neutrali sono quelli considerati canonici[11].

I giochi MegaTen fanno ampio riferimento alla mitologia: sono presenti nelle storie dei vari titoli divinità e creature della mitologia romana e greca, norrena, celtica, cristiana, egiziana, cinese, hindu e giapponese.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Nella serie Megami Tensei il giocatore controlla un gruppo di personaggi, che include esseri umani, demoni o entrambi. Caratteristica preminente di tutti i titoli, in misura variabile, è che il protagonista ha capacità fisiche e psichiche limitate, e per compensare può ricorrere alle specializzazioni dei suoi compagni[4]. I nemici sono tipicamente incontrati casualmente nel corso dell'avventura, e molti giochi della serie hanno una visuale in prima persona. I giocatori potranno impartire comandi durante la battaglia a ogni membro del gruppo, come spesso accade nei videogiochi di ruolo a turni. Sebbene la maggior parte dei giochi della serie sia basata sul sistema a turni, i titoli Majin Tensei e Devil Survivor si basano sulla meccanica dei videogiochi di ruolo tattici.

I nemici della serie vengono normalmente chiamati con il termine akuma (悪魔? "diavolo" o "demone"). Una caratteristica saliente della serie è che il giocatore può convincere gli akuma a passare dalla propria parte[4], facendoli diventare nakama (仲魔?) – "demoni amichevoli", un omofono per "compagno" (仲間?). È anche possibile fondere insieme più nakama per creare un altro nakama ancora più potente e, similarmente, potenziare gli armamenti fondendoli con gli akuma.

Per convincere le creature ad allearsi o aiutare in altro modo il protagonista bisogna tipicamente trovare le giuste opzioni di dialogo o i giusti doni da elargire, sfide che rappresentano quasi un gioco a sé stante[4]. La varietà di demoni reclutabili è fondamentale per avere successo nel gioco, poiché presentano differenti vantaggi e debolezze nelle varie situazioni[4]. La loro potenza individuale inoltre incide sul consumo di una risorsa, la cosiddetta magnetite, la cui esauribilità impone al giocatore di schierare un numero limitato di alleati mostruosi in ogni combattimento[4].

Mentre il progresso dei personaggi è regolato gradualmente dall'esperienza, i mostri si potenziano invece solo con le fusioni sopra citate, che si svolgono in un preciso luogo, fisico o virtuale, chiamato in vari modi come Jakyō no Yakata ("Cattedrale delle Ombre") o Velvet Room ("Stanza di velluto") nella sottoserie Persona[4]. I sistemi di combinazione delle creature sono relativamente complessi, e i risultati sono influenzati da molti fattori come le fasi lunari[4].

La serie nel complesso presenta un grande assortimento di stili di gioco. Tra questi, le originali serie Megami Tensei e Shin Megami Tensei adottano esplorazione con visuale in prima persona e combattimenti a turni, una meccanica resa popolare dalla serie Wizardry, che fu particolarmente influente in Giappone[6]. La sottoserie Persona si concentra maggiormente sulla storia e sulla caratterizzazione dei personaggi[6]. La sottoserie di Majin Tensei propose un innovativo approccio strategico, poi evoluto nella sottoserie Devil Survivor[6].

Altri media e merchandise[modifica | modifica wikitesto]

Intorno alla serie si è generato anche un ampio merchandise di grande successo, fatto di action figure, manga, giochi di ruolo e carte da gioco. Sono inoltre stati prodotti due OAV e tre serie televisive basate sui romanzi Digital Devil Story e sui videogiochi Megami Tensei, in particolar modo Persona e Devil Children.

Un sequel animato di Persona 3 intitolato Persona -trinity soul- è stato trasmesso in Giappone nel gennaio 2008 per ventisei episodi. Ambientato dieci anni dopo gli eventi del gioco, l'anime vede Akihiko, uno dei protagonisti del gioco, come personaggio secondario nell'anime.[12] Esiste anche un adattamento manga di Persona 3, scritto e illustrato da Shūji Sogabe, e pubblicato mensilmente su Dengeki Maoh.[13] Anche Persona 4 ha generato un adattamento manga, sempre realizzato da Shūji Sogabe, la cui serializzazione è iniziata nel 2008.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Andrew Vestal, The History of the Console RPG, su gamespot.com. URL consultato il 27 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  2. ^ a b c d e f g h i Retrogame Magazine 8, p. 52.
  3. ^ (EN) Digital Devil Story: Megami Tensei, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  4. ^ a b c d e f g h i j Retrogame Magazine 8, p. 53.
  5. ^ (EN) Digital Devil Monogatari: Megami Tensei, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  6. ^ a b c d e Retrogame Magazine 8, p. 55.
  7. ^ a b Kurt Kalata, Christopher J. Snelgrove, Hardcore Gaming 101: Megami Tensei, su Hardcore Gaming 101, 11 aprile 2009. URL consultato il 10 agosto 2009.
  8. ^ (EN) Shin Megami Tensei II for SNES, su gamespot.com. URL consultato il 13 agosto 2009.
  9. ^ (EN) Shin Megami Tensei if... for SNES, su gamespot.com. URL consultato il 30 giugno 2009.
  10. ^ (EN) JC Fletcher, Shin Megami Tensei: Strange Journey is a first-person RPG for DS, su joystiq.com, 22 luglio 2009. URL consultato il 28 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  11. ^ a b c d Retrogame Magazine 8, p. 54.
  12. ^ (EN) Persona 3 Game Adapted as Television Anime for January, su animenewsnetwork.com. URL consultato il 7 novembre 2007.
  13. ^ (EN) Persona 3 Game-Based 4-Panel Manga Serialized Online, su Anime News Network, 31 gennaio 2008. URL consultato l'8 settembre 2009.
  14. ^ (JA) ペルソナ4 アンソロジーコミック, su enterbrain.co.jp, 1º ottobre 2008. URL consultato il 1º ottobre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Megami Tensei, in Retrogame Magazine, n. 8, seconda serie, Cernusco sul Naviglio, Sprea, luglio/agosto 2018, pp. 52-55, ISSN 2532-4225 (WC · ACNP).

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