Ligustrum lucidum

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Ligustro lucido

Ligustrum lucidum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Oleaceae
Tribù Oleeae
Sottotribù Ligustrinae
Genere Ligustrum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Oleaceae
Tribù Oleeae
Sottotribù Ligustrinae
Genere Ligustrum
Specie L. lucidum
Nomenclatura binomiale
Ligustrum lucidum
W.T.Aiton, 1810

Il ligustro lucido (nome scientifico Ligustrum lucidum W.T.Aiton, 1810) è un albero dai delicati fiori bianchi appartenente alla famiglia delle Oleaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere (Ligustrum) deriva da un antico nome latino, già usato da Gaio Plinio Secondo (23 – 79) scrittore, ammiraglio e naturalista romano e da Virgilio (70 a.C. – 19 a.C.) poeta romano, per le piante chiamate volgarmente ligustro o olivella.[2][3] ll primo botanico a usare questo nome associato al "ligustro" è stato Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone; mentre in "tempi moderni" è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) a usare questo vocabolo con valore di genere.[4] L'epiteto specifico (lucidum) deriva dal latino e significa "lucido, chiaro o brillante e splendente" e fa riferimento alle foglie che hanno questa caratteristica.[5][6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico e direttore dei Kew Gardens William Townsend Aiton (1766-1849) nella pubblicazione "Hortus Kewensis; or, a Catalogue of the Plants Cultivated in the Royal Botanic Garden at Kew. London. - 1: 19. 1810" del 1810.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Il tronco
Le foglie
Infiorescenza
I fiori
I frutti

Queste piante possono arrivare fino ad una altezza di 10 - 15 metri (anche 25 metri in Cina). La forma biologica è fanerofita arborea (P scap), sono piante legnose con portamento arboreo e gemme poste ad altezze dal suolo superiori ai due metri. Queste piante possono essere considerate anche come fanerofite cespugliose (P caesp) a seconda del tipo di crescita.[4][8][9][10][11][12]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono legnose.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è arborea (arbusto o alberello).

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie, sempreverdi (o decidue relativamente al clima), sono intere, coriacee e lucide, verdi su entrambe le facce ed hanno un portamento opposto; formano dei verticilli a 2 a 2 e ogni verticillo è posizionato a 90° rispetto a quello sottostante. Le foglie sono picciolate con una lamina da ovale-acuminata a lanceolata; sia il picciolo che le venature centrali sono rossastre. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 1 – 3 cm. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 8 cm; lunghezza 6 – 17 cm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Le infiorescenze, molto profumate, sono formate da pannocchie terminali con forme piramidali. I peduncoli dell'infiorescenza sono rossastri (i pedicelli sono quasi assenti, i fiori sono subsessili). Lunghezza delle infiorescenze: 10 – 20 cm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, bacca/capsula.
  • Il calice è gamosepalo a forma campanulata, piccolo con 4 lobi. Dimensione del calice: 1,5 – 2 mm.
  • La corolla è gamopetala, con forme più o meno da obconiche a imbutiformi. Termina con 4 lobi valvati a forma di cappuccio e patenti; la parte tubolare è meno lunga della parte lobata. Il colore della corolla è bianco-rossastro. Dimensione della corolla: 4 – 5 mm.
  • L'androceo è formato da 2 stami sporgenti, divergenti (si avvicinano ai rispettivi apici dei lobi della corolla) e adnati alla corolla. Le antere sono formate da due teche con deiscenza longitudinale. Il polline è tricolpato. Dimensione delle antere: 1 - 1,5 mm.
  • Il gineceo è bicarpellato (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con 2 ovuli penduli per loculo. Gli ovuli sono provvisti di un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] La placentazione è assile. Lo stilo è unico e termina con uno stigma bifido. Il nettare è secreto dalle ovaie.
  • Fioritura: da luglio a settembre.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una bacca subsferica (reniforme) carnosa con 1 - 4 semi. Il colore è profondo blu scuro (rosso-nero a maturazione). Dimensione del frutto: 7 - 10 x 4 – 6 mm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama).[9]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Est - Asiatico (questa pianta è originaria della Cina, Corea e Giappone).
  • Distribuzione: in Italia è coltivata ed eventualmente spontaneizzata soprattutto nella Pianura Padana (ma anche in altre regioni). Con le stesse caratteristiche si può trovare anche nelle Alpi (sul versante italiano e quello francese).[15] In Australia è considerata specie invasiva[16].
  • Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i boschi (nelle aree di origine); ma anche parchi, giardini, viali e cimiteri. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[15]
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante frequentano i seguenti piani vegetazionali: collinare e quello planiziale (a livello del mare). In Cina vegetano sotto i 2.900 m s.l.m..

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico alpino Ligustrum lucidum appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]

  • Formazione: delle comunità forestali
  • Classe: Carpino-Fagetea
  • Ordine: Fagetalia sylvaticae
  • Alleanza: Carpinion betuli

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Oleaceae) comprende 25 generi e circa 600 specie[8] (29 generi e 600 specie secondo altri Autori[10][17] oppure 24 generi con 615 specie[18]) con distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate. Il genere di questa specie è descritto all'interno della sottotribù Ligustrinae (tribù Oleeae); gruppo botanico caratterizzato dalla presenza di flavoni glicosidi, ovario con 2 ovuli penduli per loculo, vasi multipli e fibre libriformi nel legno.[19]

I coltivatori e giardinieri dividono le specie del genere Ligustrum in due gruppi: (1) specie a rami e foglie glabre e (2) specie a giovani rami, foglie od infiorescenze pubescenti. La specie di questa voce appartiene al primo gruppo.[4]

Il numero cromosomico di L. lucidum è: 2n = 46.[20]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Esquirolia sinensis H.Lév.
  • Ligustrum compactum var. latifolium W.C.Cheng
  • Ligustrum esquirolii H.Lév.
  • Ligustrum lucidum var. alivonii Rehder
  • Ligustrum lucidum var. aureomarginatum Rehder
  • Ligustrum lucidum var. esquirolii H.Lév.
  • Ligustrum lucidum f. latifolium (W.C.Cheng) P.S.Hsu
  • Ligustrum lucidum var. tricolor Rehder
  • Ligustrum lucidum var. xideense J.L.Liu
  • Ligustrum magnoliifolium Dippel
  • Ligustrum roxburghii Blume
  • Ligustrum wallichii Vis.
  • Olea chinensis Sweet
  • Olea clavata G.Don
  • Phillyrea paniculata Roxb.
  • Phillyrea terminalis B.Heyne ex Wall.
  • Visiania paniculata (Roxb.) DC.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il ligustro era usato per intrecciare cesti.

È pianta molto visitata dalle api,[21] che ne raccolgono abbondante nettare, producendo un miele dal sapore simile a quello di trifoglio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ligustrum lucidum, su The Plant List. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 237.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 agosto 2016.
  4. ^ a b c Motta 1960, Vol. 2 - pag. 681.
  5. ^ David Gledhill 2008, pag. 243.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  8. ^ a b Kadereit 2004, pag. 302.
  9. ^ a b Pignatti, vol. 2 – pag. 324.
  10. ^ a b c Judd, pag. 490.
  11. ^ a b Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 121.
  15. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 182.
  16. ^ https://www.researchgate.net/publication/279947975_Privet_species_-_Are_we_sitting_on_species_time_bombs
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  18. ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato l'11 dicembre 2017.
  19. ^ Wallander et al. 2001.
  20. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  21. ^ http://www.florabeilles.org/serie/ligustrum-lucidum_apis-mellifera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]