Asistolia

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Asistolia
ECG di un'asistolia
Specialitàcardiologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM427.9
ICD-10I46.0
eMedicine757257

Con il termine asistolia si indica l'assenza della sistole cardiaca[1]. Questo comporta il blocco della circolazione sanguigna, una situazione che porta alla morte in brevissimo tempo se il paziente non viene rianimato.

Fisiopatologia[modifica | modifica wikitesto]

L'asistolia è dovuta alla mancanza di attività elettrica cardiaca che determina la contrazione ventricolare e quindi l'eiezione ematica a livello dell'arteria polmonare e dell'aorta, con conseguente blocco della circolazione sanguigna.

A livello elettrocardiografico viene rilevata un'onda isoelettrica (onda piatta).

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

L'asistolia ventricolare può essere dovuta ad alterazioni importanti del segnapassi primario, secondario e terziario o a una depressione o soppressione della capacità di conduzione dello stimolo.

Alcune cause che possono portare ad asistolia possono essere:[2][3][4]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Massaggio cardiaco, fondamentale nel trattamento precoce dell'asistolia

L'asistolia viene trattata con la rianimazione cardiopolmonare (CPR) combinata con la somministrazione di vasopressori per via endovenosa, come l'epinefrina (adrenalina). Talvolta una causa reversibile può essere rilevata e trattata (un esempio è l'ipokaliemia). Diversi interventi precedentemente raccomandati, come ad esempio l'atropina per via endovenosa e la defibrillazione, non fanno più parte dei protocolli di routine raccomandati dalla maggior parte dei principali organismi internazionali.[5]

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

Se non iniziata subito la rianimazione cardiopolmonare, l'assenza di sangue al cervello porta in pochi minuti alla morte cerebrale. Dopo che ogni tentativo di rianimazione è stato applicato, ma il cuore non riprende il suo ritmo spontaneo, può essere dichiarata, da parte di un medico, la morte del paziente. I tassi di sopravvivenza di eventi di asistolia avvenuti fuori dagli ospedali (anche con un intervento di emergenza) sono meno del 2%.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006, p. 65, ISBN 978-88-386-3917-3.
  2. ^ Mazur G, ACLS: Principles And Practice, Dallas, American Heart Assn, 2004, pp. 71–87, ISBN 0-87493-341-2.
  3. ^ Barnes TG, Cummins RO, Field J, Hazinski MF, ACLS for experienced providers, Dallas, American Heart Assn, 2003, pp. 3–5, ISBN 0-87493-424-9.
  4. ^ ECC Committee, Subcommittees and Task Forces of the American Heart Association, 2005 American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care - Part 7.2: Management of Cardiac Arrest., in Circulation, vol. 112, 24 Suppl, dicembre 2005, pp. IV1–203 (7.2 IV58–66), DOI:10.1161/CIRCULATIONAHA.105.166550, PMID 16314375. URL consultato il 4 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2009).
  5. ^ AHA Cardiac Recussitation Guidelines, 2010: http://circ.ahajournals.org/cgi/content/full/122/18_suppl_3/S729
  6. ^ Medical Futility in Asystolic Out-of-Hospital Cardiac Arrest : Survey of Anesthesiology

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Lilly L.S., Pathophysiology of Heart Disease., 2007ª ed., Baltimore: Lippincott Williams & Wilkins, ISBN 978-1-60547-723-7.
  • Rowlands DJ, Interpretazione dell'elettrocardiogramma, 2004ª ed., Pro.Med. Editore, ISBN 978-88-6521-011-6.

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