Aristidoideae

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Aristidoideae
Aristida purpurea
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidi
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Aristidoideae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Aristidoideae
Caro, 1982
Generi

Aristidoideae Caro, 1982 è una sottofamiglia di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poacee (o Graminaceae).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottofamiglia deriva dal suo genere tipo Aristida L., 1753 che a sua volta deriva da un antico nome romano per un'erba mediterranea.

Il nome scientifico della sottofamiglia è stato definito dal botanico è agrostologo José Aristide Caro (1919–1985) nella pubblicazione "Dominguezia. Buenos Aires" (4: 16. Feb 1982)[2] del 1982.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Stipagrostis obtusa
Le foglie
Aristida ramosa
Infiorescenza
Aristida personata
I fiori
Aristida leptopoda
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto.
  • Ligula: la ligula è una membrana sfrangiata e cigliata.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente sottili e strette con apici appuntiti.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere sono ramificate e sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia lineare.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con forme cilindriche o compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da un fiore senza estensione della rachilla. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene sopra le glume. Il callo del fiore può essere corto o lungo, spuntato o affilato.
  • Glume: le glume generalmente sono lunghe e racchiudono il fiore; gli apici possono essere mucronati; le venature variano da una a 3 o più.
  • Palea: la palea è lunga più o meno metà lemma.
  • Lemma: il lemma è affusolato e a consistenza coriacea; i margini avvolgono la palea; il lemma termina con tre reste (separate o fuse alla base). In Aristida le reste sono contorte.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[4]
*, P 2, A (1-) 3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali).
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme più o meno ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lineare. L'embrione è piccolo e non è provvisto di epiblasto; ha un solo cotiledone. La fessura scutellare è presente o assente. I margini fogliari dell'embrione sono riuniti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo gruppo si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questa sottofamiglia è cosmopolita. Vedere più avanti il dettaglio per ogni genere.

Ecologia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni studi che correlando gli ambienti abiotici e biotici con la diversità delle specie evidenziano un forte differenziamento, nell'ambito delle stesse specie di questo gruppo, per gradienti di umidità, temperatura, frequenza degli incendi e intensità dei pascolo. Inoltre nel Sudafrica, nelle aree calde, secche, disturbate o soggette al pascolo, le Aristidoideae sono le più diversificate.[9]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa sottofamiglia (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9 700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9 500[7]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie (Aristidoideae è una di queste).[1][4] Alcuni Autori all'interno della sottofamiglia definiscono la tribù Aristideae C.E. Hubb., 1960.[10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della famiglia Poaceae la sottofamiglia Aristidoideae appartiene al clade "PACMAD" (formato dalle sottofamiglie Aristidoideae, Arundinoideae, Micrairoideae, Danthonioideae, Chloridoideae e Panicoideae). Questo clade con il clade BEP (formato dalle sottofamiglie Ehrhartoideae, Bambusoideae e Pooideae) forma un "gruppo fratello". Il clade BEP a volte è chiamato clade "BOP" in quanto la sottofamiglia Ehrhartoideae a volte è chiamata Oryzoideae). La sottofamiglia di questa voce, nell'ambito del clade "PACMAD" è in posizione "basale" e insieme al resto delle sottofamiglie del clade forma un "gruppo fratello".[1]

Il clade "PACMAD" è un gruppo fortemente supportato fin dalle prime analisi filogenetiche di tipo molecolare. Questo gruppo non ha evidenti sinapomorfie morfologiche con l'unica eccezione dell'internodo mesocotiledone allungato dell'embrione. Questo clade inoltre è caratterizzato, nella maggior parte delle piante, dal ciclo fotosintetico di tipo C4.[1]

La collocazione filogenetica dei tre generi in Aristidoideae è stato un problema per molto tempo. Le specie di questi generi sono superficialmente simili alle specie della tribù Stipeae (sottofamiglia Pooideae) in quanto le spighette sono fusiformi e il callo dei fiori spesso è appuntito, tuttavia si distinguono per la presenza dei micropeli sull'epidermide, alcuni caratteri dell'embrione, la fotosintesi di tipo C4, e in definitiva, una volta disponibili, per i dati delle sequenze del DNA. All'interno del clade "PACMAD" la sottofamiglia è monofiletica come sono chiaramente monofiletici i tre generi cha la compongono.[1] Dei tre generi della sottofamiglia, i generi Stipagrostis e Sartidia formano un "gruppo fratello" con il genere Aristida in posizione "basale".[11]

Le seguenti sinapomorfie sono relative a tutta la sottofamiglia:[1]

  • il lemma termina con tre reste;
  • le tre reste del lemma possono essere fuse alla base.

I caratteri morfologici distintivi per le specie della sottofamiglia sono:[12]

  • i lemmi a tre reste e i margini sovrapposti;
  • le ligule con una linea di peli;
  • le spighette con un solo fiore;
  • il callo del fiore a punta acuta.

Le stime sull'età della divergenza dal gruppo principale variano da 30 a 20 milioni di anni fa.[13]

Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[11], mostra una possibile configurazione filogenetica della sottofamiglia.

Aristida

Sartidia

Stipagrostis

Struttura della sottofamiglia[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia Aristidoideae comprende 3 generi e 365 specie.[1][10]

Generi (specie) Specie Ciclo fotosintetico Numeri cromosomici Distribuzione
Aristida
L., 1753
304 C4 (una specie C3) 2n = 22, 24, 36, 44, 48 e 66 Aree calde di tutto il mondo
Sartidia
de Winter, 1963
5 C3 2n = 22 Zambia, Angola, Congo, Sudafrica e Madagascar
Stipagrostis
Nees, 1832
56 C4 2n = 22 e 44 Africa centrale e occidentale e Asia

Chiave per i generi[modifica | modifica wikitesto]

Per meglio comprendere ed individuare i tre generi l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro).[1]

  • Gruppo 1A: le reste sono piumose;
Stipagrostìs
  • Gruppo 1B: le reste sono glabre;
  • Gruppo 2A: le glume hanno 3 o più venature longitudinali; l'anatomia delle foglie presenta cicli fotosintetici di tipo C3;
Sartidia
  • Gruppo 2B: le glume hanno una venatura longitudinale; l'anatomia delle foglie, nella maggior parte delle piante, presenta cicli fotosintetici di tipo C4;
Aristida

Specie della flora italiana[modifica | modifica wikitesto]

Nella flora spontanea italiana sono presenti due specie del genere Aristidia:[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Kellogg 2015, pag. 267.
  2. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 aprile 2020.
  3. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 22 aprile 2020.
  4. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  5. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 467.
  6. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 374.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  8. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  9. ^ Kellogg 2015, pag. 88.
  10. ^ a b Soreng et al. 2017.
  11. ^ a b PeerJ 2018, pag.17.
  12. ^ Soreng et al. 2017, pag 268.
  13. ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 23 aprile 2020.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]