Crex crex: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m r2.7.2+) (Bot: Aggiungo kbd:МэкъупӀэджэд
Alesac83 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{Tassobox
{{Tassobox
|nome=Re di quaglie
|nome=Re di quaglie
|statocons_ref=<ref name=BirdLife>{{IUCN|summ=106002878|autore=BirdLife International 2012}}</ref>
|statocons=LC
|statocons=LC
|statocons_versione=iucn3.1
|statocons_versione=iucn3.1
|immagine=[[File:Corncrake.jpg|230px]]
|immagine=[[File:Corncrake2.jpg|230px]]
|didascalia=''Crex crex''
|didascalia=
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio= [[Eukaryota]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|regno=[[Animalia]]
|regno=[[Animalia]]
|sottoregno=
<!-- PER LE PIANTE: -->
|superdivisione=
|divisione=
|sottodivisione=
<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
|superphylum=
|phylum=[[Chordata]]
|phylum=[[Chordata]]
|subphylum=
|infraphylum=
|microphylum=
|nanophylum=
<!-- PER TUTTI: -->
|superclasse=
|classe=[[Aves]]
|classe=[[Aves]]
|sottoclasse=
|sottoclasse=
|infraclasse=
|superordine=
|superordine=
|ordine=[[Gruiformes]]
|ordine=[[Gruiformes]]
Riga 32: Riga 19:
|famiglia=[[Rallidae]]
|famiglia=[[Rallidae]]
|sottofamiglia=
|sottofamiglia=
|genere='''[[Crex]]'''
|tribù=
|sottotribù=
|genere='''Crex'''
<small>[[Johann Matthäus Bechstein|Bechstein]], [[1803]]</small>
|sottogenere=
|sottogenere=
|specie='''C. crex'''
|specie='''C. crex'''
|sottospecie=
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore=[[Carolus Linnaeus|Linnaeus]]
|biautore=([[Linnaeus]]
|binome=Crex crex
|binome=Crex crex
|bidata=[[1758]]
|bidata=[[1758]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
|triautore=
|triautore=
|trinome=
|trinome=
|tridata=
|tridata=
<!-- ALTRO: -->
<!-- ALTRO -->
|sinonimi?=
|sinonimi?=
|sinonimi=
|sinonimi=
|nomicomuni=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo=[[File:Crex_crex_distr.png|230px]]
|suddivisione_testo=[[File:Crexcrex.png|230px]]
}}
}}


Il '''re di quaglie''' ('''''Crex crex''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linnaeus]], [[1758]]</span>) è un [[Aves|uccello]] della famiglia dei [[Rallidae|Rallidi]] originario dell'[[Eurasia]] centrale e occidentale<ref name=IOC>{{IOC |titolo=Family Rallidae |url=http://www.worldbirdnames.org/n-bustards.html|accesso=8 luglio 2012}}</ref>.
Il '''re di quaglie''' ('''''Crex crex''''') è imparentato con le [[Fulica|folaghe]] e le [[Gallinula|sciabiche]], alle quali assomiglia nella sagoma, nonostante sia leggermente più piccolo. A paragone degli altri [[rallidi]], passa più tempo sul terreno. Il piumaggio è giallo-marrone, chiazzato di nero sul dorso, e grigiastro sulla testa e sul petto. Le ali sono rosso ruggine e molto visibili quando l'[[uccello]] si alza in volo. Il re di quaglie vive nell'[[Asia centrale]] ed in [[Europa]], dal sud della [[Scandinavia]] alle [[Mar Mediterraneo|coste mediterranee]], escluse quelle della [[Spagna]], dell'[[Italia]], della [[Grecia]] e dei [[penisola balcanica|Balcani]]. Durante gli anni più caldi estende il suo territorio ancora più a nord, ma, complessivamente, la sua area di distribuzione è diminuita in [[XX secolo|quest'ultimo secolo]] principalmente a causa dei metodi moderni di [[agricoltura]], perché, anche se i terreni agricoli offrono loro il cibo adatto, i mezzi meccanici distruggono i suoi nidi ed i suoi piccoli. Molto diffuso agli inizi del XX secolo, lo s'incontra oggi relativamente numeroso in zone ancora semi-selvagge o con poca agricoltura intensiva.


== Comportamento ==
==Tassonomia==
I [[Rallidae|Rallidi]] sono una [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] di uccelli che comprende quasi 150 specie. Sebbene le loro origini risalgano a tempi remotissimi, il maggior numero di specie e le forme più primitive sono diffuse nel [[Vecchio Mondo]] e gli studiosi ritengono quindi che la famiglia abbia avuto origine qui. La [[tassonomia]] dei piccoli Rallidi è piuttosto complicata, ma possiamo affermare con certezza che il parente più stretto del re di quaglie è il rallo africano, ''C. egregia'', talvolta posto nel genere monotipico ''Crecopsis'', ma oggi inserito dalla maggior parte degli studiosi in ''Crex''<ref name= taylor29>Taylor & van Perlo (2000) p. 30</ref><ref name= Livezey1>Livezey (1998) p. 2098</ref>. Entrambi sono uccelli di colore marrone, dal becco corto, tipici delle praterie, al contrario della maggior parte degli altri Rallidi, che prediligono le [[zone umide]]. I parenti più stretti delle specie del genere ''Crex'' sono i Rallidi del genere ''[[Porzana]]'', in particolar modo la [[Porzana albicollis|schiribilla golacenere]] (''Porzana albicollis'')<ref name= Livezey2>Livezey (1998) p. 2134</ref>.
[[Uccelli migratori|Uccello migratore]], il re di quaglie sverna nell'[[Asia meridionale]] ed in [[Africa]]. È raro però che i re di quaglie asiatici si spingano fino all'[[Australia]]. Se fatto volar via improvvisamente, quest'uccello si alza con un volo talmente goffo, lasciando dondolare le zampe, che riesce strano immaginarlo intraprendere voli migratori tanto lunghi. Ma, all'epoca delle migrazioni, il suo volo si fa più sicuro e più forte, anche se non si solleva mai molto dal suolo. Infatti, un'altra causa della diminuzione delle sue popolazioni può essere ricercata nel fatto che spesso, in volo, questi uccelli urtano contro i [[filo|fili elettrici]] ad [[alta tensione]].


Il re di quaglie è stato descritto per la prima volta da [[Linnaeus|Linneo]] nel suo ''[[Systema Naturae]]'' del 1758, con il nome ''Rallus crex''<ref>{{cite book | last = Linnaeus | first = Carolus | authorlink = Linnaeus | title = Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I. Editio decima, reformata | volume = 1 | location = Holmiae (Stockholm) | publisher = Laurentii Salvii | year=1758 | language = Latin | page = 153 | url = http://biodiversitylibrary.org/page/727060}}</ref>, ma venne in seguito trasferito nel genere ''[[Crex]]'', creato dal naturalista e ornitologo tedesco [[Johann Matthäus Bechstein]] nel 1803, e battezzato ''Crex pratensis''<ref name= bechstein>{{cite book | last = Bechstein | first = Johann Matthäus | coauthors= | title = Ornithologisches Taschenbuch von und für Deutschland oder kurze Beschreibung aller Vogel Deutschlands, vol 2 | year = 1803 | location = Leipzig | publisher = Richter | language = German | page = 336 }}</ref>. Il nome specifico ''crex'', comunque, godeva del diritto di priorità rispetto al ''pratensis'' di Bechstein, quindi la specie venne denominata ''Crex crex'', nome con la quale è nota ancora oggi<ref>{{cite journal | url= http://www.archive.org/stream/proceedingsofgen96scie#page/311/mode/1up |title= Remarks on the divergencies between the "Rules for naming Animals" of the German Zoological Society and the Stricklandian Code of Nomenclature | journal = Proceedings of the Zoological Society of London | volume=54 | issue=2| pages = 306–319 | year=1896 | last = Sclater | first = Philip Lutley }}</ref>. Il nome scientifico, ''Crex crex'', derivato dal [[Lingua greca antica|greco antico]] ''κρεξ'', è [[Onomatopea|onomatopeico]] e si riferisce al ripetitivo richiamo stridente dell'animale<ref name= wood>{{cite book | last = Wood | first = John George | title = The Illustrated Natural History | year = 1855| location = London | publisher = G Routledge | isbn = |page =302 }}</ref><ref name= Smith>{{cite book | last = Smith | first = John Maynard | last2 = Harper |first2 = David | title = Animal Signals | year = 2003 | location = Oxford | publisher = Oxford University Press | isbn = 0-19-852685-7 |page = 11 }}</ref>. In inglese la specie è nota come ''Corn Crake'' (''Corncrake'' in passato), che vuol dire «rallo del grano», per la sua abitudine di nidificare nei campi di fieno o cereali, piuttosto che nelle paludi, come fa la maggior parte dei Rallidi<ref name=IOC/>.
Anche dove è abbastanza diffuso, è difficile vedere il re di quaglie, dato che è attivo specie di sera, quando rimane nascosto nell'alta vegetazione, sollevandosi in volo solo se spaventato. Tuttavia, la sua presenza è segnalata dal monotono richiamo del maschio che riecheggia per ore ininterrottamente, sia di giorno che di notte. Questo richiamo è simile ad uno stridio e può essere facilmente imitato passando un pezzo di legno sui denti di un pettine.


== Alimentazione ==
==Descrizione==
Il re di quaglie è un rallide di medie dimensioni: misura 27-30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 42-53 cm. I maschi pesano in media 165 g e le femmine 145 g. Il maschio adulto presenta la sommità del capo e tutte le regioni superiori di colore marrone-nero, striate di camoscio o grigio. Le copritrici sono di un caratteristico colore castano, con alcune strisce bianche. La faccia, il collo e il petto sono grigio-blu, a eccezione di una striscia marrone chiaro estesa dalla base del becco fin sopra all'occhio, l'addome è bianco, e i fianchi e il sottocoda sono segnati da strisce bianche e castane. Il forte becco è color carne, l'iride è marrone chiaro, e le zampe e i piedi grigio chiaro. Rispetto al maschio, la femmina presenta regioni superiori dai toni più caldi e una striscia sopraoculare più sottile e meno vistosa. Al di fuori della stagione degli amori, le regioni superiori di entrambi i sessi divengono più scure e quelle inferiori meno grigie. I giovani hanno un aspetto simile a quello degli adulti, ma hanno le regioni superiori di una tonalità più giallastra, mentre il grigio di quelle inferiori è rimpiazzato da un marrone-camoscio. I pulcini sono ricoperti da un piumino nero, come quelli di tutti gli altri Rallidi. Non vengono riconosciute [[sottospecie]] e tutte le popolazioni mostrano una grande variazione individuale nella colorazione; man mano che ci si dirige verso i confini orientali dell'areale, gli uccelli assumono [[Variazione clinale|gradualmente]] una colorazione più chiara e grigia. Dopo la nidificazione gli adulti effettuano una [[Muta (biologia)|muta]] completa, che termina generalmente agli ultimi di agosto o ai primi di settembre, prima della migrazione verso l'Africa sud-orientale. In Africa, prima del ritorno, gli uccelli sono sottoposti a una muta parziale pre-nidificatoria, che coinvolge soprattutto il piumaggio di testa, corpo e coda. Gli esemplari giovani effettuano una muta delle penne di testa e corpo circa cinque settimane dopo la schiusa<ref name= taylor320/>.
[[File:Crex_crex00.jpg|200px|thumb]]
I re di quaglie si nutrono di una gran varietà di cibi, specie animali, e particolarmente [[insetti]] quali [[coleotteri]], [[forbicina|forbicine]], [[curculionidae|punteruoli]], [[Muscomorpha|mosche]], che catturano sia allo stadio adulto che a quello larvale, non disdegnando neppure le [[uovo (biologia)|uova]]. Si nutrono, poi, pure di [[chiocciola|lumache]], [[Lumbricus|lombrichi]], [[Myriapoda|millepiedi]] e [[Araneae|ragni]] e, sebbene in minore quantità, anche di alcuni tipi di [[vegetali]], di [[seme|semi]] e di [[cereali]].


Nei terreni di svernamento il re di quaglie [[Simpatria|condivide l'areale]] con il rallo africano, ma si differenzia da esso per le dimensioni maggiori, la colorazione più chiara delle regioni superiori, la colorazione [[tenné]] delle ali e la diversa colorazione delle regioni inferiori. In volo, ha ali più lunghe e meno arrotondate e battiti d'ala più deboli del cugino africano, e mostra il margine bianco sulla superficie interna dell'ala. Sia nell'areale di nidificazione che in quello di svernamento, è facile distinguerlo dagli altri Rallidi, dal momento che le specie simpatriche sono più piccole, presentano disegni bianchi sulle regioni superiori, hanno una colorazione differente sulle regioni inferiori e il becco più breve. In volo il re di quaglie può ricordare un [[Galliformes|galliforme]], ma il disegno castano sulle ali e le zampe tenute penzoloni lo rendono inconfondibile<ref name= taylor320/>.
== Riproduzione ==
Gli uccelli in migrazione raggiungono le regioni nordiche provenienti dai loro quartieri invernali verso metà [[aprile]]-metà [[maggio]]. I maschi cominciano a cantare alcuni giorni dopo il loro arrivo per due o tre settimane consecutive, smettendo nel periodo in cui vengono deposte le uova. Ricominciano dopo che queste si sono schiuse per proseguire fin verso la fine di [[agosto]], un mese prima di ricominciare a migrare nuovamente verso il sud. Il maschio si esibisce davanti alla femmina abbassando la testa e spiegano le ali fino a che le punte non sfiorano il terreno, mentre arruffa le [[Piumaggio|penne]] del collo come a formare un collare. Poi le gira tutt'intorno dondolando la testa da una parte all'altra, mentre la femmina ruota continuamente su se stessa, così da rimanere sempre di fronte al maschio finché non avviene l'accoppiamento.


===Richiamo===
Le uova, da 6 a 14, vengono deposte su di un cuscinetto piatto di [[erba (botanica)|erba]] strappata ed appiattita, in mezzo ad [[ortica|ortiche]], nella bassa vegetazione o in mezzo ai campi di [[grano]] oppure di altri cereali. Preferiscono prati bassi e pantanosi, ma specie nelle zone collinari i re di quaglie nidificano nei prati a pascolo e nei piccoli poderi coltivati. La femmina cova le uova per 14-15 giorni, ma dato che non comincia a volare se non dopo aver deposto tutte le uova, queste si schiudono tutte insieme nello spazio di 24 ore, quindi i pulcini vengono nutriti per quattro giorni dalla femmina o anche da entrambi i genitori; dal quinto giorno sono già in grado di razzolare insieme a loro, nutrendosi da soli, e cominciano a volare a cinque settimane, ma, prima che volino bene, passeranno altre due-tre settimane.
[[File:Crex crex, July 2010.ogg|thumbtime=9|thumb|Richiamo del maschio di re di quaglie.]]
Nei terreni di nidificazione, il richiamo di avviso del maschio del re di quaglie è un profondo, gracchiante e ripetitivo ''krek krek'', emesso generalmente da un basso posatoio con la testa e il collo tenuti quasi verticali e il becco aperto. Questo richiamo può essere udito da 1,5 km di distanza, e serve a ribadire il possesso di un determinato territorio, ad attrarre le femmine e a lanciare sfide ai maschi invasori. Dal momento che vi sono leggere differenze nelle vocalizzazioni emesse, è possibile riconoscere ciascun maschio dal proprio richiamo. Agli inizi della stagione di nidificazione, il richiamo viene emesso quasi continuamente di notte, ma anche durante il giorno<ref name=taylor320/>. Può essere ripetuto per più di 20.000 volte a notte, con un picco registrato tra mezzanotte e le tre<ref name="cocker"/>. Tale richiamo si è [[Selezione sessuale|sviluppato]] per rendere più manifesta la posizione del maschio, dal momento che la specie vive nel fitto della vegetazione<ref name= Osiejuk >{{cite journal | last= Osiejuk | first= Tomasz S | last2= Olech | first2 = Bogumia | month= | year= 2004| title = Amplitude spectra of Corncrake calls: what do they signalise? | journal= Animal Biology | volume= 54 | issue = 2 | pages= 207–220 | url = | doi =10.1163/1570756041445218 }}</ref>. La frequenza dei richiami si riduce dopo poche settimane, ma può di nuovo intensificarsi verso il termine del periodo della deposizione delle uova, prima di cessare del tutto con la fine della stagione riproduttiva. Per attirare i maschi di questa specie, si può imitare meccanicamente il loro richiamo strofinando un pezzo di legno con un bastone nodoso o una carta di credito su un pettine o una [[cerniera lampo]]<ref name="cocker">{{cite book | last = Cocker | first = Mark | last2= Mabey |first2 = Richard |title = Birds Britannica | year = 2005 | location = London | publisher = Chatto & Windus | isbn = 0-7011-6907-9 | pages = 178–180}}</ref>. Il maschio produce anche una sorta di ringhio, emesso con il becco chiuso durante le manifestazioni aggressive<ref name= taylor320/>.


La femmina del re di quaglie può emettere un richiamo simile a quello del maschio, ma in più produce un caratteristico latrato, dal ritmo simile al richiamo principale, ma meno stridulo<ref name= Ottvall>{{cite journal | last= Ottvall | first= Richard | year= 1999 | title= Female Corncrake (''Crex crex'') singing in the wild | journal= Journal of Ornithology | volume = 140 | issue = 4 |pages= 453–456 | url = http://avifauna.se/ofstn/apps/reports/167.pdf |format =PDF | doi =10.1007/BF01650989 }}</ref>. Produce anche una specie di cinguettio e un pigolio, ''oo-oo-oo'', per chiamare i pulcini. Questi ultimi emettono un flebile ''peeick-peeick'' di contatto, e un pigolio impiegato per richiedere il cibo<ref name= taylor320/>. A causa della difficoltà nell'avvistare la specie, le popolazioni vengono [[Censimento|censite]] conteggiando i richiami dei maschi emessi tra le 23:00 e le 03:00<ref name= bibby>{{cite book | last = Bibby | first = Colin J | coauthors= Burgess, Neil D; Hill, David A; Mustoe, Simon; Lambton, Sandra | title = Bird Census Techniques | year = 2000 | location = Kidlington, Oxfordshire | publisher = Academic Press | isbn =978-0-12-095831-3 | page = 180 }}</ref>; questi uccelli non si spostano molto durante la notte, mentre di giorno possono vagabondare anche per 600 m: i ricercatori, quindi, potrebbero conteggiare per due volte lo stesso esemplare<ref name= Hudson>{{cite journal | last= Hudson | first= Anne V | coauthors= Stowe, Tim J; Aspinall, Simon J | month= | year= 1990| title = Status and distribution of Corncrakes in Britain in 1988 | journal = British Birds | volume= 83 | issue = 5 | pages= 173–187 | url = | doi = }}</ref>. Il conteggio dei maschi, tuttavia, porta a sottostimare la vera entità di una popolazione di quasi il 30%, e tale discrepanza può anche essere maggiore, dal momento che in una determinata notte solo l'80% dei maschi presenti in una certa area può cantare<ref name= Peake>{{cite journal | last= Peake | first= T M | coauthors= McGregor, P K | year= 2001 | title= Corncrake ''Crex crex'' census estimates: a conservation application of vocal individuality | journal = Animal Biodiversity and Conservation | volume= 24 | issue = 1 | pages= 81–90 | url = http://www.bcn.es/museuciencies_fitxers/imatges/FitxerContingut1401.pdf |format =PDF | doi = }}</ref>. In Africa il re di quaglie è sempre silenzioso<ref name= newman>{{cite book | last = Newman | first =Kenneth |title = Newman's Birds of Southern Africa | year = 2002 | location = Cape Town | publisher = Struik | isbn = 1-86872-735-1 | pages = 120–122}}</ref>.
== Conservazione ==
La riduzione dei re di quaglie è avvenuta a causa della sempre maggiore meccanizzazione dei raccolti e dell'anticipazione della falciatura del [[fieno]], che attualmente coincide con il periodo di nidificazione degli uccelli. In [[Paesi Bassi|Olanda]], i re di quaglie hanno cercato di «parare il colpo» nidificando nei campi di grano, ma si teme che questa sarà una soluzione soltanto provvisoria, dato che si ha la tendenza ad anticipare il raccolto anche di tutti gli altri cereali.


==Distribuzione e habitat==
Nelle [[Isole Shetland]], i piccoli coltivatori usavano lasciare intatta l'erba attorno ai nidi o, addirittura, prendevano i piccoli per metterli sui bordi del campo. Ma con l'utilizzazione sempre più massiccia delle [[mietitrebbiatrice|mietitrebbiatrici]] e delle [[motofalciatrice|falciatrici]] meccaniche diventa anche estremamente difficile individuare in tempo i nidi, sempre ben camuffati nella vegetazione. L'unica speranza di sopravvivenza per questi uccelli è la cattiva stagione che ritarda il lavoro dei raccolti.
[[File:Hay Crop - geograph.org.uk - 34715.jpg|I campi di fieno sono il sito di nidificazione preferito dei re di quaglie.|alt=Field of hay with green field beyond|thumb]]


L'areale di nidificazione del re di quaglie si estende dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda, attraverso l'Europa, fino alla Siberia centrale. Attualmente scomparso da gran parte del suo areale storico, in passato questo uccello occupava tutte le zone a esso favorevoli tra i 41 e i 62° nord di latitudine<ref name= rocamora>{{cite journal | last= Green | first= Rhys E | coauthors= Rocamora, Gerard; Schäffer, Norbert | month= | year= 1997 | title= Populations, ecology and threats to the Corncrake ''Crex crex'' in Europe | journal= Vogelwelt | volume= 118 | pages= 117–134| url = http://www.corncrake.net/Download/european_action_plan.pdf |format =PDF | doi = }}</ref>. Una popolazione abbastanza numerosa è presente anche in Cina occidentale<ref name= asia/>, ma la specie nidifica solo raramente nelle regioni settentrionali della Spagna e in Turchia. Le vecchie testimonianze secondo le quali la specie nidificherebbe anche in Sudafrica sono errate, e derivano dall'errore di identificazione di alcune uova conservate in una collezione museale, che, sebbene portino la dicitura «re di quaglie», appartengono in realtà al [[Crex egregia|rallo africano]].
== Bibliografia ==

* {{IUCN|summ=143861|autore=BirdLife International 2006}} Database entry includes a range map and justification for why this species is near threatened
Il re di quaglie sverna perlopiù in Africa, in un'area che dalla [[Repubblica Democratica del Congo]] e dalle regioni centrali della Tanzania giunge fino al Sudafrica orientale. A nord di quest'area, viene avvistato soprattutto come specie migratrice, ma raramente sverna anche nel [[Nordafrica]] e a ovest e a nord della tipica zona di svernamento dell'Africa sud-orientale. La maggior parte della popolazione sudafricana, costituita da circa 2000 esemplari, risiede nel [[KwaZulu-Natal]] e in quella che in passato era la [[Transvaal|Provincia del Transvaal]], ma le stime riguardanti le altre regioni africane sono incerte. Nel XIX secolo, quando la specie era molto più numerosa, un gran numero di re di quaglie veniva avvistato nell'Europa occidentale, soprattutto in Gran Bretagna e in Irlanda, tra dicembre e febbraio<ref name=BWP>{{cite book | last = Snow | first = David |coauthors= Perrins, Christopher M (editors)| title = The Birds of the Western Palearctic concise edition: vol 1 | publisher = Oxford University Press |year = 1998| location =Oxford | pages = 496–499 |isbn = 0-19-854099-X }}</ref>.
* ''This article incorporates text from the [[dominio pubblico|public domain]] 1911 edition of The Grocer's Encyclopedia''.
[[File:Crex crex00.jpg|thumb|alt=Old painting of two adults with a black, downy chick|upright|Adulti e pulcino.]]
* Scottish Birds, culture and tradition, by Robin Hull (Mercat Press, Edinburgh, 2001)
Questo rallo migra verso l'Africa attraverso due rotte principali: una occidentale, attraverso Marocco e Algeria, e una orientale, più importante, attraverso l'Egitto. Di passo, è stato avvistato in quasi tutti i Paesi situati tra l'areale di nidificazione e quello di svernamento, compresa gran parte dell'Africa occidentale<ref name= taylor320/> e quelle zone dell'Asia meridionale poste tra l'estremità orientale dell'areale di nidificazione e l'Africa. Talvolta esemplari nomadi sono stati segnalati in Sri Lanka, Vietnam, Australia<ref name= asia>{{cite conference |last1 = Bräunlich |first1 = Axel |last2 = Rank |first2 = Michael |year = 2001 |url = http://www.corncrake.net/Download/asia.pdf |format=PDF|title = Notes on the occurrence of the Corncrake (''Crex crex'') in Asia and in the Pacific region |pages = 10–13 |editor1-last = Schäffer |editor1-first = N |editor2-last = Mammen |editor2-first = U |year = 2001 | conference = Proceedings International Corncrake Workshop 1998 |location = Hilpoltstein, Germany}}</ref>, Seychelles<ref name= ABC>{{cite journal | last= Skerrett | first= Adrian | coauthors= Betts, Michael; Bullock, Ian; Fisher, David; Gerlach, Ron; Lucking, Rob; Phillips, John; Scott, Bob | month= | year= 2006| title= Third report of the Seychelles Bird Records Committee | journal= Bulletin of the African Bird Club | volume= 13 | issue = 1 | pages= 65–72 | doi = }}</ref>, Bermuda<ref name= bourne>{{cite journal | last= Bourne | first= W P R | coauthors= | month= | year=1957 | title= The breeding birds of Bermuda | journal= Ibis | volume= 99 | issue = 1 | pages= 94–105 | url = | doi = 10.1111/j.1474-919X.1957.tb01935.x}}</ref>, Canada, Stati Uniti, Groenlandia<ref name= taylor320/>, Islanda, [[Isole Fær Øer|Fær Øer]], [[Azzorre]], [[Madera|Madeira]] e [[isole Canarie]]<ref name=BWP/>.
* The Pogues song "Lullaby of London" mentions "Although there is no lonely corncrake's cry"

Il re di quaglie è soprattutto una specie di pianura, ma nidifica fino a quote di 1400 m, sulle [[Alpi]], 2700 m, in Cina, e 3000 m, in Russia<ref name= asia/><ref name=BWP/>. Come habitat di nidificazione in Eurasia, la specie prediligeva in passato i prati lungo il corso dei fiumi, con erbe alte e folte, come [[Carex|carici]] e [[Iris (botanica)|iris]]. Ora si incontra generalmente nelle fredde praterie umide impiegate per la produzione di fieno, soprattutto dove viene praticata un'agricoltura di tipo tradizionale, con una raccolta di fieno non troppo eccessiva e un limitato impiego di fertilizzanti. Vive anche nelle zone erbose prive di alberi delle regioni montuose, della [[taiga]], delle regioni costiere o dove queste ultime sono state create dagli incendi. Si può incontrare anche ai margini delle zone umide, ma non si spinge mai nelle paludi vere e proprie, così come nelle aree aperte dove la vegetazione supera i 50 cm di altezza o è troppo fitta da impedire di camminarci attraverso. Le boscaglie o le siepi possono essere utilizzate come luoghi di richiamo. Le distese erbose dove l'erba non viene recisa dagli uomini o dagli animali da pascolo divengono troppo intricate per essere utilizzate per la nidificazione, ma talvolta il re di quaglie nidifica anche in campi di [[cereali]], piselli, [[Brassica napus|colza]], [[Trifolium|trifoglio]] o patate. Dopo la nidificazione, gli adulti si spostano verso zone dove la vegetazione è più alta, come [[Phragmites|canneti]] o distese di iris e [[Urtica|ortiche]], per effettuare la muta, per poi tornare ai campi di fieno e [[foraggio]] per covare una seconda volta<ref name= taylor320/>. In Cina, la specie nidifica anche nei campi di [[Linum usitatissimum|lino]]<ref name= asia/>. Sebbene i maschi vengano spesso visti cantare in campi di fieno troppo sfruttati o in distese cerealicole, in tali aree si registra un basso successo riproduttivo, ed è più probabile che la nidificazione avvenga ai margini dei campi o nelle zone vicine lasciate a maggese<ref name= rocamora/>.

Quando sverna in Africa, il re di quaglie occupa praterie e [[Savana|savane]] aride, ove la vegetazione misura 30-200 cm di altezza, comprese le aree colpite stagionalmente dagli incendi e, più raramente, le distese di carici o i canneti. Si incontra anche in campi incolti e abbandonati, nelle zone di erba incolta degli aeroporti e ai margini dei campi coltivati. In Sudafrica è presente fino ad almeno 1750 m di quota<ref name= taylor320/>. Sebbene talvolta condivida l'areale con il rallo africano, quest'ultimo predilige generalmente praterie più umide di quelle abitate dal re di quaglie, nonché quelle dove la vegetazione è meno alta<ref name= taylor316>Taylor & van Perlo (2000) pp. 316–320</ref>. Durante la migrazione, il re di quaglie si può incontrare anche in campi di grano e attorno ai [[Campo da golf|campi da golf]]<ref name= taylor320/>.

==Biologia==
[[File:Corncrake.jpg|thumb|alt=upstretched head and neck|upright|Un adulto.]]
Il re di quaglie è un uccello difficile da avvistare nei suoi siti di nidificazione: generalmente rimane nascosto tra la vegetazione, ma talvolta può spingersi su terreni aperti. Occasionalmente, alcuni esemplari possono divenire molto fiduciosi; per cinque estati consecutive, un esemplare sull'isola scozzese di Tiree si introdusse in una cucina per nutrirsi degli avanzi, e, nel 1999, un altro re di quaglie che svernava su un'altra isola scozzese, Barra, penetrò in un pollaio per beccare il mangime dopo che i polli avevano finito di mangiare<ref name="cocker"/>. In Africa, ha abitudini più riservate del rallo africano, e, diversamente dal suo simile, viene avvistato solo di rado sul terreno aperto, sebbene occasionalmente vada in cerca di cibo sui sentieri o ai lati delle strade. Il re di quaglie è più attivo all'alba e al crepuscolo, dopo una forte precipitazione o nei periodi di pioggia non troppo intensa. Il suo volo è generalmente debole e frullante, sebbene non quanto quello del rallo africano. Sulle lunghe distanze, come durante una migrazione, è capace di un volo più potente e resistente, durante il quale tiene le zampe sollevate. Cammina alzando molto le zampe, e può correre rapidamente tra l'erba tenendo il corpo, appiattito lateralmente, orizzontale. All'occasione, è anche in grado di nuotare. Quando viene stanato da un cane, può effettuare un breve volo di meno di 50 m, atterrando soprattutto dietro un cespuglio o un boschetto, e poi si rannicchia a terra. Se disturbato in una zona aperta, può correre per una breve distanza, con il corpo abbassato e il collo rivolto in avanti, per poi fermarsi a guardare l'inseguitore. Quando viene catturato può fingersi morto, per poi balzare di nuovo in piedi se scorge una via di uscita<ref name= taylor320/>.

Nei terreni di svernamento il re di quaglie è solitario, e ogni esemplare occupa un territorio di 4,2-4,9 ha, sebbene l'esatta estensione totale sia piuttosto dubbia, dal momento che questi uccelli possono spostarsi a seguito di alluvioni o fienagioni o per seguire la crescita delle piante. Durante le migrazioni, si possono costituire stormi costituiti anche da 40 capi, associati talvolta a [[Coturnix coturnix|quaglie comuni]]. Le migrazioni avvengono di notte, e nei siti migliori ove gli stormi si riposano durante il giorno si possono radunare varie centinaia di esemplari<ref name= taylor320/>. La capacità di migrare è innata e non viene appresa dagli adulti; i pulcini allevati da uccelli cresciuti in cattività per dieci generazioni furono in grado di migrare in Africa e di ritornare al punto di partenza proprio come i giovani cresciuti in natura<ref>{{cite journal| last= Pain | first= Debbie | coauthors = Green, Rhys; Clark, Nigel | year= 2011 | title= On the edge; can the Spoon-billed Sandpiper be saved? | journal= British Birds | volume= 104 | issue = 7 | pages= 350–363 | url = | doi = }}</ref>.

===Alimentazione===
Il re di quaglie è [[onnivoro]], ma si nutre soprattutto di [[invertebrati]], come lombrichi, [[Lumaca|limacce]] e [[Chiocciola|chiocciole]], ragni, Coleotteri, [[Anisoptera|libellule]], [[Caelifera|cavallette]] e altri insetti. Nelle aree di nidificazione, divora anche specie nocive come i [[Curculionoidea|curculioni]] del genere ''Sitona'', che danneggiano le coltivazioni di [[Baccello|legumi]]<ref name= taylor320/>, le [[Tipulidae|tipule]] e gli [[Elateridae|Elateridi]], che in passato costituivano un vero flagello per le distese erbose<ref name= auk49>{{cite journal | last= Stone | first= Witmer | coauthors= | month= | year= 1932 | title= Collinge on the Corn-crake | journal= The Auk | volume= 49 | issue = 1 | pages= 126–127 | url =https://elibrary.unm.edu/sora/Auk/v049n01/p0125-p0126.pdf |format =PDF | doi = }}</ref>. Talvolta cattura anche rane e mammiferi di piccole dimensioni, mentre come sostanze vegetali consuma soprattutto semi di piante erbacee e chicchi di cereali. Nei terreni di svernamento la dieta è pressoché simile, ma comprende anche prede tipiche del luogo, come [[Isoptera|termiti]], [[Blattodea|blatte]] e [[Scarabeo stercorario|scarabei stercorari]]. Le prede vengono catturate sul terreno, tra le piante basse e tra i grossi ciuffi d'erba; l'uccello può scavare tra la lettiera di foglie con il becco, o correre all'inseguimento di una preda più attiva. Generalmente va in cerca di prede nel fitto della vegetazione, ma, soprattutto nelle zone di svernamento, può andare a caccia anche sui sentieri erbosi o sulle strade sterrate<ref name= taylor320/>. Le sostanze indigeribili vengono rigurgitate sotto forma di [[Borra (biologia)|borre]] di 1 cm di larghezza<ref name=BWP/>. I pulcini si nutrono soprattutto di sostanze animali, e quando sono pienamente sviluppati possono volare con i genitori fino a 6,4 km di distanza dal nido per visitare aree di foraggiamento addizionali. Così come altri Rallidi, il re di quaglie ingerisce piccoli sassolini per facilitare la digestione<ref name= taylor320/><ref name= taylor39>Taylor & van Perlo (2000) pp. 39–41</ref>.

===Riproduzione===
[[File:Corncrake egg.png|thumb|alt=cream-coloured egg with red-brown blotches|Uovo di re di quaglie.]]
Fino al 1995, si credeva che il re di quaglie fosse [[Monogamia|monogamo]], ma i maschi occupano territori dai confini variabili e si accoppiano con due o più femmine, allontanandosi quando la deposizione delle uova è quasi completa. Il territorio dei maschi ricopre un'estensione variabile tra i 3 e i 51 ha, ma in media misura 15,7 ha. Le femmine occupano areali più piccoli, estesi solo per 5,5 ha. Il maschio allontana gli intrusi emettendo il proprio richiamo e assumendo una particolare postura, con le ali abbassate e la testa rivolta in avanti. Di solito basta questo per allontanare l'intruso; se esso non si muove, i due uccelli sollevano la testa e il collo e abbassano le ali fino a toccare il terreno. Poi corrono in circolo emettendo un richiamo gracchiante e lanciandosi l'uno addosso all'altro. Talvolta si può giungere a un combattimento vero e proprio, con gli uccelli che si scagliano addosso colpendosi con il becco e, talvolta, con le zampe. La femmina non prende parte alla difesa del territorio.

Nel corso del corteggiamento il maschio può porgere cibo alla compagna. Talvolta esegue anche una breve parata, tenendo il collo allungato, la testa rivolta verso il basso, la coda aperta a ventaglio e le ali aperte con le punte che toccano terra. Cerca poi di avvicinarsi alla femmina da dietro, per poi salirle sul dorso e accoppiarsi. Il nido è posto generalmente tra l'erba, talvolta in un luogo sicuro lungo una siepe, nei pressi di un albero o cespuglio isolato, o tra la fitta vegetazione. Dove l'erba non è alta abbastanza per dare inizio alla stagione della nidificazione, il primo nido può essere costruito su un prato o tra la vegetazione palustre, mentre il secondo viene costruito tra l'erba alta<ref name= taylor320/>. Il secondo nido può anche essere posto a un'altezza maggiore del primo, per approfittare delle erbe che crescono in collina, che si sviluppano dopo<ref name = BirdLife/>. Il nido, ben nascosto nell'erba, viene costruito in una depressione o una cavità del suolo. Esso è fatto di fili d'erba secca e di altre sostanze vegetali intrecciate insieme, e imbottito con ciuffi più fini<ref name= Seebohm>{{cite book | last = Seebohm | first = Henry; edited posthumously by [[Richard Bowdler Sharpe]] | title = Coloured Figures of the Eggs of British Birds | year = 1896 | location = Sheffield | publisher = Pawson & Brailsford | page = 83 | url = http://www.archive.org/stream/colouredfigureso00seeb#page/82/mode/2up}}</ref>. In passato si riteneva che la costruzione del nido fosse un compito esclusivo della femmina<ref name=BWP/>, ma nel corso di un recente studio effettuato in cattività è sempre stato il maschio a occuparsi di questo<ref name=graham>{{cite journal | last1 = Graham | first1 = Jamie | year = 2009 | title = Corn Crake pair-bonding and nesting behaviour | url = | journal = British Birds | volume = 102 | issue = 4| page = 217 }}</ref>.

Il nido misura 12-15 cm di diametro ed è profondo 3-4 cm. La covata è composta da 6-14 uova, generalmente 8-12; esse sono ovali, leggermente lucide e di colore crema o dai toni verdi, blu o grigi, macchiettate di rosso-bruno. Misurano 37×26 mm e pesano circa 13-16 g<ref name= taylor320/>, dei quali il 7% è costituito dal guscio<ref name = BTO>{{cite web|title= Corncrake ''Crex crex '' (Linnaeus, 1758) |work= BTO''Web'' BirdFacts | url= http://blx1.bto.org/birdfacts/results/bob4210.htm | publisher=British Trust for Ornithology | accessdate = 12 June 2011}}</ref>. Le uova vengono deposte a giorni alterni, ma nel corso della seconda covata possono venir deposte due uova al giorno. Della cova si occupa la sola femmina; la sua tendenza a rimanere immobile quando si sente minacciata, o di attendere l'ultimo momento per spiccare il volo, causa molti decessi durante la fienagione e la mietitura. Le uova si schiudono tutte insieme dopo 19-20 giorni, e i pulcini, precoci, lasciano il nido entro uno o due giorni. Essi vengono nutriti dalla femmina per tre o quattro giorni, ma in seguito si procurano il cibo da soli. I giovani si involano dopo 34-38 giorni. La seconda covata viene deposta circa 42 giorni dopo la prima, ma il periodo di incubazione è più breve, di 16-18 giorni. I piccoli, una volta cresciuti, possono rimanere in compagnia della femmina fino al momento di migrare per l'Africa.

Nei siti indisturbati il successo della nidificazione è elevato, dell'80-90%, ma esso diminuisce alquanto nei prati trattati con fertilizzanti e nei terreni soggetti ad aratura. Il come e il quando viene effettuata la fienagione sono di importanza cruciale; le macchine agricole possono uccidere il 38-95% dei pulcini di un determinato sito: queste perdite riguardano il 50% dei pulcini della prima covata e poco meno del 40% di quelli della seconda<ref name= taylor320/>. L'influsso del clima sulla sopravvivenza dei piccoli è limitato: dal momento che si sviluppano piuttosto velocemente, in periodi asciutti o caldi, le perdite dovute al clima sono relativamente poche. Diversamente da molte altre specie in cui i pulcini sono precoci, i pulcini vengono nutriti dalla madre fino a quando non raggiungono l'indipendenza, e questo può essere loro di aiuto quando la situazione peggiora. Più che dal tempo, la sopravvivenza dei pulcini è influenzata soprattutto dal numero dei componenti della covata: infatti, il tasso di sopravvivenza diminuisce nelle nidiate troppo numerose<ref name= tylergreen>{{cite journal | last= Tyler| first= G A| coauthors = Green, Rhys E | year= 2004| title = Effects of weather on the survival and growth of Corncrake ''Crex crex'' chicks | journal= Ibis | volume= 146 | issue = 1 | pages= 69–76 | url = http://www.rspb.org.uk/Images/tyler_%26_green_tcm9-206334.pdf |format =PDF | doi = 10.1111/j.1474-919X.2004.00225.x}}</ref>. Il tasso di sopravvivenza annuale negli adulti è inferiore al 30%<ref name = BTO/><ref name= green>{{cite journal | last= Green | first= Rhys E | year=2004 | title= A new method for estimating the adult survival rate of the Corncrake ''Crex crex'' and comparison with estimates from ring-recovery and ring-recapture data | journal= Ibis | volume= 146| issue = 3| pages= 501–508 | url = http://www.rspb.org.uk/Images/green%20_04_a_tcm9-206323.pdf | format=PDF|doi =10.1111/j.1474-919x.2004.00291.x }}</ref>, ma alcuni esemplari possono vivere fino a 5-7 anni<ref name= hume>{{cite book | last = Hume | first = Rob | coauthors= Royal Society for the Protection of Birds| title = RSPB Complete Birds of Britain and Europe | year =2009 | location = London | publisher =Dorling Kindersley | isbn = 1-4053-4589-6 | page = 264}}</ref>.

==Predatori e parassiti==
[[File:Ciconia ciconia(Gollibolli)4.JPG|La [[Ciconia ciconia|cicogna bianca]] può uccidere i pulcini rimasti esposti dalle [[Motofalciatrice|falciature]] anticipate.|thumb|alt=large black and white stork]]

Tra i predatori del re di quaglie nei suoi siti di nidificazione ricordiamo [[Felis silvestris catus|gatti]] selvatici e domestici, [[Neovison vison|visoni americani]] ([[Specie naturalizzata|introdotti]] dall'uomo), [[Mustela putorius furo|furetti]] selvatici, [[Lutra lutra|lontre]], [[Vulpes vulpes|volpi rosse]] e vari uccelli, come [[Buteo buteo|poiane comuni]] e [[Corvus corone cornix|cornacchie grigie]]<ref name= taylor320/>. In Lituania, anche il [[Nyctereutes procyonoides|cane procione]], introdotto lì dall'uomo, dà la caccia al re di quaglie. Quando, dopo la falciatura, i pulcini rimangono esposti, possono cadere vittima di grossi uccelli, come [[Ciconia ciconia|cicogne bianche]], [[Albanella (uccello)|albanelle]] e altri [[Rapace|rapaci]], [[Laridae|gabbiani]] e [[Corvidae|Corvidi]]<ref name= kees19>Koffijberg & Schaffer (2006) p. 21</ref>. Nei siti indisturbati, i nidi e i nidiacei vengono attaccati di rado, così come dimostra il maggiore successo riproduttivo riscontrato in tali aree. Una volta, durante la migrazione, un esemplare è stato assalito e ucciso da un astore nero<ref name= taylor320>Taylor & van Perlo (2000) pp. 320–327</ref>.

Tra i parassiti che attaccano il re di quaglie ricordiamo il largamente diffuso [[Trematoda|trematode]] ''Prosthogonimus ovatus'' (che vive negli ovidotti degli uccelli)<ref name = Rothschild >{{cite book |title= Fleas, Flukes and Cuckoos. A Study of Bird Parasites | author= Rothschild, Miriam; Clay, Theresa |year= 1953 |publisher= Collins |location= London |pages = 204–205 }}</ref>, il verme parassita ''Plagiorchis elegans''<ref name= Yildirimhan >{{cite journal | last= Yildirimhan | first= Hikmet S | coauthors = Bursey Charles R; Altunel, F Naci | year=2011 | title= Helminth parasites of the Balkan green lizard, ''Lacerta trilineata'' Bedriaga 1886, from Bursa, Turkey | journal= Turkish Journal of Zoology | volume= 35 | issue =3 | pages= 1–17 | url = http://www.lacertilia.de/AS/Bibliografie/BIB_5626.pdf |format =PDF | doi = 10.3906/zoo-0910-1}}</ref>, le larve delle mosche parassite<ref name= Matyukhin >{{cite journal | last= Matyukhin | first= V | coauthors= Krivosheina, M G |year= 2008 | title = Contribution to the knowledge of Diptera (Insecta) parasitizing on birds | journal= Entomological Review | volume= 88| issue = 2 | pages= 258–259 | url = | doi = 10.1134/S0013873808020115 }}</ref> e le [[Ixodidae|zecche dure]] dei generi ''Haemaphysalis'' e ''Ixodes''<ref name= Hoogstraa>{{cite journal | last= Hoogstraal | first= Harry | coauthors= Traylor, Melvin A; Gaber, Sobhy; Malakatis, George; Guindy, Ezzat; Helmy, Ibrahim | year= 1964 | title= Ticks (Ixodidae) on migrating birds in Egypt, spring and fall 1962 | journal= Bulletin of the World Health Organisation | volume= 30 | pages= 355–367 | doi = | pmc = 2554818 | issue= 3 | pmid= 14163959 }}</ref>.

Durante il programma di reintroduzione del re di quaglie in Inghilterra, nella stagione di nidificazione del 2003, i [[Bacteria|batteri]] [[Microrganismo patogeno|patogeni]] del genere ''[[Campylobacter]]'' causarono [[Enterite|enteriti]] e altri disturbi negli esemplari precedentemente rilasciati in natura. In seguito, vennero effettuate analisi [[Microbiologia|microbiologiche]] per localizzare gli esemplari infetti e scoprire da dove provenivano i batteri<ref name= Mudenda>{{cite journal | last= Mudenda | first= N | coauthors= Sainsbury, A W; Macgregor, S K; Flach, E J; Owen, R J | year= 2008 | title= Prevalence of ''Campylobacter'' species in corncrakes (''Crex crex'') in a reintroduction programme in the UK | journal= Veterinary Record | volume= 163 | issue = 9 | pages= 274–275 | url = | doi = 10.1136/vr.163.9.274 | pmid= 18757906 }}</ref>.

==Conservazione==
{| class="infobox" style="float:right; clear:right; margin-left:1em; margin-right:0em; font-size:90%; width:150px;"
|[[File:Heuen um 1942.jpg|180px]]
|[[File:Haymaking - geograph.org.uk - 38831.jpg|180px]]
|-
| colspan="2" width="150px"| Il passaggio da tecniche di fienagione tradizionali a quelle meccanizzate ha causato gravi danni alla popolazione europea di re di quaglie.
|}
Fino al 2010, malgrado occupasse un areale di nidificazione esteso per 12.400.000 km², il re di quaglie veniva classificato, sulla [[Lista rossa IUCN|Lista Rossa dell'IUCN]], tra le «specie prossime alla minaccia», a causa della diminuzione della popolazione europea, ma un monitoraggio effettuato in Russia e Kazakistan ha dimostrato che in tale zona il numero di esemplari era rimasto stabile o addirittura aumentato. Attualmente, quindi, viene classificata come «specie a rischio minimo», dal momento che le popolazioni più numerose, quelle di Russia e Kazakistan, non sembrano affatto minacciate. La popolazione di re di quaglie viene stimata in Europa su 1,3-2 milioni di coppie riproduttrici, tre-quarti dei quali nella sola Russia europea, alle quali vanno sommate altre 515.000-1.240.000 coppie presenti nella Russia asiatica; la popolazione totale viene stimata sui 5,45-9,72 milioni di esemplari. In gran parte della regione occidentale dell'areale di nidificazione, il numero dei re di quaglie è notevolmente diminuito, e il declino continua tuttora, sebbene i programmi di conservazione abbiano consentito il suo recupero in alcuni Paesi, come in Finlandia, dove la popolazione è quintuplicata, e nel Regno Unito, dove è raddoppiata<ref name=BirdLife/>. Nei Paesi Bassi, nel 1996, vi erano 33 siti di nidificazione, saliti ad almeno 500 già nel 1998<ref>{{cite journal | last= van den Berg | first= Arnoud B | year= 1999| title= European news 45 | journal= British Birds | volume= 92 | issue = 6 | pages= 278–300 | url = | doi = }}</ref>.

La popolazione riproduttiva iniziò a diminuire nel XIX secolo, ma tale processo si è particolarmente intensificato dopo la seconda guerra mondiale<ref name= kees6>Koffijberg & Schaffer (2006) p. 6</ref>. In gran parte dell'Europa la causa principale di questo declino è stata la perdita di nidi e pulcini dovuta all'anticipazione della falciatura del fieno. Nel secolo scorso il periodo della fienagione si è anticipato sempre più, a causa dello sviluppo di colture dalla crescita più rapida, reso possibile dalle bonifiche e dall'impiego di fertilizzanti, nonché dalla sostituzione dei metodi di raccolta tradizionali con le [[Falce (attrezzo)|falci]] all'impiego di [[Motofalciatrice|falciatrici]] meccaniche, prima trainate dai cavalli, poi dai [[Trattore agricolo|trattori]]. La meccanizzazione ha permesso anche di operare più velocemente su vaste aree, in modo tale che le coppie che perdono la prima covata non riescono a trovare un sito alternativo per deporne una seconda<ref name= kees19/>. Anche la tecnica principale con cui viene effettuata la fienagione, in modo circolare dall'esterno del campo verso il centro, offre poche possibilità di fuga ai pulcini, che rimangono così esposti all'attacco di potenziali predatori. Gli adulti sono in grado di fuggire dalle falciatrici, ma durante la cova alcune femmine non si allontanano dal nido, con risultati fatali<ref name= taylor320/>.
[[File:Landrailrecipe.png|thumb|300px|La ricetta di Mrs. Beeton.|alt=page of recipe book|left]]
Un altro fattore di minaccia per il re di quaglie è costituito dalla distruzione dell'habitat, dal momento che i campi bonificati e trattati con concimi chimici sono meno idonei alla nidificazione dei campi di fieno tradizionali. Nell'Europa occidentale la conversione delle praterie in terreni agricoli è stata facilitata da sussidi statali, mentre in quella orientale il crollo dell'[[Collettivizzazione|agricoltura collettiva]] ha portato all'abbandono di terreni agricoli, in un'area considerata importante per la nidificazione della specie<ref name= kees19/>. Altre minacce più localizzate sono le inondazioni primaverili<ref name= Donaghy>{{cite journal | last= Donaghy | first= A | year=2007 | title= Corncrakes: a lot done, more to do | journal= Wings | volume= 46 | pages= 26–27 | url = | doi = }}</ref> e il disturbo causato da strade o [[Parco eolico|parchi eolici]]<ref name= kees19/>. Le carni di questo uccello sono buone da mangiare; quando esso era comune in Inghilterra, Mrs. Beeton raccomandava di arrostirne quattro su uno spiedo<ref name= beeton>{{cite book | last = Beeton | first = Isabella | coauthors= | title = The Book of Household Management | year = 1861 | location = London | publisher = S O Beeton | isbn = |page = 210 }}</ref>. Un impatto più significativo della caccia diretta lo hanno le catture indirette di molti esemplari, fino a 14.000 all'anno, in Egitto, dove gli esemplari migratori rimangono intrappolati nelle reti posizionate per le quaglie, assieme alle quali sono spesso in compagnia durante la migrazione<ref name="cocker"/>. Anche se con questo tipo di caccia va perduto lo 0,5-2,7% della popolazione europea, le perdite registrate sono inferiori rispetto a quando le specie oggetto di caccia erano più numerose e prevedibili<ref name= Newton>{{cite book | last = Newton | first = Ian | title = Bird Migration (Collins New Naturalist Library 113) | year = 2010 | location = London | publisher = Collins | isbn = 0-00-730732-2 |page = 532 }}</ref>.

La maggior parte dei Paesi europei ha preso provvedimenti per garantire la sopravvivenza al re di quaglie e migliorare la gestione delle risorse naturali; è all'opera anche un apposito piano d'azione al quale collaborano Paesi di tutta Europa. Obiettivo dei programmi di conservazione è monitorare le popolazioni e la loro [[ecologia]] e garantire loro la sopravvivenza, soprattutto attraverso la variazione dei periodi di raccolta del fieno e delle tecniche con la quale viene praticata<ref name=BirdLife/>. Fienagioni eseguite più tardi consentono alla specie di nidificare con tranquillità, mentre lasciare strisce di fieno indisturbate ai margini dei campi e procedere al taglio dal centro verso l'esterno diminuisce il rischio di mortalità<ref name= taylor320/>. Il declino della popolazione si arresterà se tali misure verranno applicate su una scala sufficientemente grande<ref name= tyler>{{cite journal | last= Green | first= Rhys E | coauthors= Tyler, G A; Stowe, T J; Newton A V | year= 1997| title= A simulation model of the effect of mowing of agricultural grassland on the breeding success of the corncrake (''Crex crex'') | journal= Journal of Zoology | volume= 243 | issue = 1 | pages= 81–115 | url = | doi =10.1111/j.1469-7998.1997.tb05758.x }}</ref>. Anche la diminuzione degli abbattimenti illegali e la messa in atto di efficienti misure di protezione nei Paesi dove la caccia è ancora permessa potrebbero fare molto per favorire la specie<ref name=BirdLife/>. Programmi di reintroduzione sono stati effettuati in Inghilterra, e in molti altri Paesi i siti di nidificazione vengono attentamente monitorati<ref name= Holden >{{cite book | last = Holden | first = Peter | coauthors= Cleeves, Tim | title = RSPB Handbook of British Birds | year =2010 | location = Robertsbridge, East Sussex| publisher = Christopher Helm | isbn =1-4081-2735-0 |page = 110}}</ref>. Nei casi in cui i siti di nidificazione incidono sulle aree urbane, vi sono implicazioni di costo, stimate in uno studio effettuato in Germania a diversi milioni di euro per esemplare<ref name= Matauschek>{{cite journal | last= Matauschek | first= Jan Marcus| month= | year=2005 | title= The impact of endangered species law on the real estate development process explored with cost-benefit analysis: The case of the corncrake in Hamburg/Germany | journal= German Working Papers in Law and Economics | volume= 2005 | issue = Paper 7 | pages= 1–30 | url = http://www.uni-saarland.de/fak1/fr12/csle/workshop/program/Matauschek_CorncrakePaper_GWP.pdf |format =PDF | doi = }}</ref>. Nei siti di svernamento, invece, il re di quaglie non è affatto minacciato, anzi, può trarre beneficio dai processi di deforestazione, che creano habitat più aperti<ref name= taylor316/>.

==Note==
{{reflist|2}}

==Bibliografia==
* {{cite book | last = Koffijberg | first = Kees | coauthors= Schaffer, Norbert | title = International single species action plan for the conservation of the Corncrake ''Crex crex'' | year = 2006 | location = Bonn, Germany | publisher = Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals (CMS) and Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds (AEWA) (CMS Technical Series & AEWA Technical Series 14 & 9) | isbn = |url =http://www.unep-aewa.org/publications/technical_series/ts9_ssap_corncrake_complete.pdf |pages = }}
*{{cite journal | last= Livezey | first= Bradley C | year= 1998| title= A phylogenetic analysis of the Gruiformes (Aves) based on morphological characters, with an emphasis on the rails (Rallidae) | journal= Philosophical Transactions of the Royal Society of London | volume= 353 | issue = 1378| pages= 2077–2151 | doi = 10.1098/rstb.1998.0353| pmc=1692427}}
* {{cite book | last = Lockwood| first =W B | coauthors= | title = Oxford Book of British Bird Names | year = 1984 | publisher = [[Oxford University Press]] | location= Oxford | isbn = 0-19-214155-4 }}
* {{cite book | last = Taylor | first = Barry | coauthors= van Perlo, Berl | title = Rails | year = 2000| publisher = Pica |location = Robertsbridge, Sussex | isbn = 1-873403-59-3|pages = }}

==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Crex crex|wikispecies=Crex crex}}

==Collegamenti esterni==
{{Avibase}}
* {{ITIS|176277|''Crex crex''|17 agosto 2012}}
* [http://ibc.lynxeds.com/species/corncrake-crex-crex Corn Crake] on the Internet Bird Collection
* [http://www.flickr.com/search/groups/?w=42637302@N00&q=Crex+crex&m=pool Flickr Field Guide Birds of the World] photographs


== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Crex crex}}


== Collegamenti esterni ==
* [http://ibc.hbw.com/ibc/phtml/especie.phtml?idEspecie=1254 Corn Crake videos] on the Internet Bird Collection
* [http://www.arkive.org/species/ARK/birds/Crex_crex/ ARKive] still images. Videos.
{{Portale|uccelli}}
{{Portale|uccelli}}



Versione delle 15:06, 17 ago 2012

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Re di quaglie
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Gruiformes
Famiglia Rallidae
Genere Crex
Specie C. crex
Nomenclatura binomiale
Crex crex
(Linnaeus, 1758)
Areale

Il re di quaglie (Crex crex Linnaeus, 1758) è un uccello della famiglia dei Rallidi originario dell'Eurasia centrale e occidentale[2].

Tassonomia

I Rallidi sono una famiglia di uccelli che comprende quasi 150 specie. Sebbene le loro origini risalgano a tempi remotissimi, il maggior numero di specie e le forme più primitive sono diffuse nel Vecchio Mondo e gli studiosi ritengono quindi che la famiglia abbia avuto origine qui. La tassonomia dei piccoli Rallidi è piuttosto complicata, ma possiamo affermare con certezza che il parente più stretto del re di quaglie è il rallo africano, C. egregia, talvolta posto nel genere monotipico Crecopsis, ma oggi inserito dalla maggior parte degli studiosi in Crex[3][4]. Entrambi sono uccelli di colore marrone, dal becco corto, tipici delle praterie, al contrario della maggior parte degli altri Rallidi, che prediligono le zone umide. I parenti più stretti delle specie del genere Crex sono i Rallidi del genere Porzana, in particolar modo la schiribilla golacenere (Porzana albicollis)[5].

Il re di quaglie è stato descritto per la prima volta da Linneo nel suo Systema Naturae del 1758, con il nome Rallus crex[6], ma venne in seguito trasferito nel genere Crex, creato dal naturalista e ornitologo tedesco Johann Matthäus Bechstein nel 1803, e battezzato Crex pratensis[7]. Il nome specifico crex, comunque, godeva del diritto di priorità rispetto al pratensis di Bechstein, quindi la specie venne denominata Crex crex, nome con la quale è nota ancora oggi[8]. Il nome scientifico, Crex crex, derivato dal greco antico κρεξ, è onomatopeico e si riferisce al ripetitivo richiamo stridente dell'animale[9][10]. In inglese la specie è nota come Corn Crake (Corncrake in passato), che vuol dire «rallo del grano», per la sua abitudine di nidificare nei campi di fieno o cereali, piuttosto che nelle paludi, come fa la maggior parte dei Rallidi[2].

Descrizione

Il re di quaglie è un rallide di medie dimensioni: misura 27-30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 42-53 cm. I maschi pesano in media 165 g e le femmine 145 g. Il maschio adulto presenta la sommità del capo e tutte le regioni superiori di colore marrone-nero, striate di camoscio o grigio. Le copritrici sono di un caratteristico colore castano, con alcune strisce bianche. La faccia, il collo e il petto sono grigio-blu, a eccezione di una striscia marrone chiaro estesa dalla base del becco fin sopra all'occhio, l'addome è bianco, e i fianchi e il sottocoda sono segnati da strisce bianche e castane. Il forte becco è color carne, l'iride è marrone chiaro, e le zampe e i piedi grigio chiaro. Rispetto al maschio, la femmina presenta regioni superiori dai toni più caldi e una striscia sopraoculare più sottile e meno vistosa. Al di fuori della stagione degli amori, le regioni superiori di entrambi i sessi divengono più scure e quelle inferiori meno grigie. I giovani hanno un aspetto simile a quello degli adulti, ma hanno le regioni superiori di una tonalità più giallastra, mentre il grigio di quelle inferiori è rimpiazzato da un marrone-camoscio. I pulcini sono ricoperti da un piumino nero, come quelli di tutti gli altri Rallidi. Non vengono riconosciute sottospecie e tutte le popolazioni mostrano una grande variazione individuale nella colorazione; man mano che ci si dirige verso i confini orientali dell'areale, gli uccelli assumono gradualmente una colorazione più chiara e grigia. Dopo la nidificazione gli adulti effettuano una muta completa, che termina generalmente agli ultimi di agosto o ai primi di settembre, prima della migrazione verso l'Africa sud-orientale. In Africa, prima del ritorno, gli uccelli sono sottoposti a una muta parziale pre-nidificatoria, che coinvolge soprattutto il piumaggio di testa, corpo e coda. Gli esemplari giovani effettuano una muta delle penne di testa e corpo circa cinque settimane dopo la schiusa[11].

Nei terreni di svernamento il re di quaglie condivide l'areale con il rallo africano, ma si differenzia da esso per le dimensioni maggiori, la colorazione più chiara delle regioni superiori, la colorazione tenné delle ali e la diversa colorazione delle regioni inferiori. In volo, ha ali più lunghe e meno arrotondate e battiti d'ala più deboli del cugino africano, e mostra il margine bianco sulla superficie interna dell'ala. Sia nell'areale di nidificazione che in quello di svernamento, è facile distinguerlo dagli altri Rallidi, dal momento che le specie simpatriche sono più piccole, presentano disegni bianchi sulle regioni superiori, hanno una colorazione differente sulle regioni inferiori e il becco più breve. In volo il re di quaglie può ricordare un galliforme, ma il disegno castano sulle ali e le zampe tenute penzoloni lo rendono inconfondibile[11].

Richiamo

Richiamo del maschio di re di quaglie.

Nei terreni di nidificazione, il richiamo di avviso del maschio del re di quaglie è un profondo, gracchiante e ripetitivo krek krek, emesso generalmente da un basso posatoio con la testa e il collo tenuti quasi verticali e il becco aperto. Questo richiamo può essere udito da 1,5 km di distanza, e serve a ribadire il possesso di un determinato territorio, ad attrarre le femmine e a lanciare sfide ai maschi invasori. Dal momento che vi sono leggere differenze nelle vocalizzazioni emesse, è possibile riconoscere ciascun maschio dal proprio richiamo. Agli inizi della stagione di nidificazione, il richiamo viene emesso quasi continuamente di notte, ma anche durante il giorno[11]. Può essere ripetuto per più di 20.000 volte a notte, con un picco registrato tra mezzanotte e le tre[12]. Tale richiamo si è sviluppato per rendere più manifesta la posizione del maschio, dal momento che la specie vive nel fitto della vegetazione[13]. La frequenza dei richiami si riduce dopo poche settimane, ma può di nuovo intensificarsi verso il termine del periodo della deposizione delle uova, prima di cessare del tutto con la fine della stagione riproduttiva. Per attirare i maschi di questa specie, si può imitare meccanicamente il loro richiamo strofinando un pezzo di legno con un bastone nodoso o una carta di credito su un pettine o una cerniera lampo[12]. Il maschio produce anche una sorta di ringhio, emesso con il becco chiuso durante le manifestazioni aggressive[11].

La femmina del re di quaglie può emettere un richiamo simile a quello del maschio, ma in più produce un caratteristico latrato, dal ritmo simile al richiamo principale, ma meno stridulo[14]. Produce anche una specie di cinguettio e un pigolio, oo-oo-oo, per chiamare i pulcini. Questi ultimi emettono un flebile peeick-peeick di contatto, e un pigolio impiegato per richiedere il cibo[11]. A causa della difficoltà nell'avvistare la specie, le popolazioni vengono censite conteggiando i richiami dei maschi emessi tra le 23:00 e le 03:00[15]; questi uccelli non si spostano molto durante la notte, mentre di giorno possono vagabondare anche per 600 m: i ricercatori, quindi, potrebbero conteggiare per due volte lo stesso esemplare[16]. Il conteggio dei maschi, tuttavia, porta a sottostimare la vera entità di una popolazione di quasi il 30%, e tale discrepanza può anche essere maggiore, dal momento che in una determinata notte solo l'80% dei maschi presenti in una certa area può cantare[17]. In Africa il re di quaglie è sempre silenzioso[18].

Distribuzione e habitat

Field of hay with green field beyond
I campi di fieno sono il sito di nidificazione preferito dei re di quaglie.

L'areale di nidificazione del re di quaglie si estende dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda, attraverso l'Europa, fino alla Siberia centrale. Attualmente scomparso da gran parte del suo areale storico, in passato questo uccello occupava tutte le zone a esso favorevoli tra i 41 e i 62° nord di latitudine[19]. Una popolazione abbastanza numerosa è presente anche in Cina occidentale[20], ma la specie nidifica solo raramente nelle regioni settentrionali della Spagna e in Turchia. Le vecchie testimonianze secondo le quali la specie nidificherebbe anche in Sudafrica sono errate, e derivano dall'errore di identificazione di alcune uova conservate in una collezione museale, che, sebbene portino la dicitura «re di quaglie», appartengono in realtà al rallo africano.

Il re di quaglie sverna perlopiù in Africa, in un'area che dalla Repubblica Democratica del Congo e dalle regioni centrali della Tanzania giunge fino al Sudafrica orientale. A nord di quest'area, viene avvistato soprattutto come specie migratrice, ma raramente sverna anche nel Nordafrica e a ovest e a nord della tipica zona di svernamento dell'Africa sud-orientale. La maggior parte della popolazione sudafricana, costituita da circa 2000 esemplari, risiede nel KwaZulu-Natal e in quella che in passato era la Provincia del Transvaal, ma le stime riguardanti le altre regioni africane sono incerte. Nel XIX secolo, quando la specie era molto più numerosa, un gran numero di re di quaglie veniva avvistato nell'Europa occidentale, soprattutto in Gran Bretagna e in Irlanda, tra dicembre e febbraio[21].

Old painting of two adults with a black, downy chick
Adulti e pulcino.

Questo rallo migra verso l'Africa attraverso due rotte principali: una occidentale, attraverso Marocco e Algeria, e una orientale, più importante, attraverso l'Egitto. Di passo, è stato avvistato in quasi tutti i Paesi situati tra l'areale di nidificazione e quello di svernamento, compresa gran parte dell'Africa occidentale[11] e quelle zone dell'Asia meridionale poste tra l'estremità orientale dell'areale di nidificazione e l'Africa. Talvolta esemplari nomadi sono stati segnalati in Sri Lanka, Vietnam, Australia[20], Seychelles[22], Bermuda[23], Canada, Stati Uniti, Groenlandia[11], Islanda, Fær Øer, Azzorre, Madeira e isole Canarie[21].

Il re di quaglie è soprattutto una specie di pianura, ma nidifica fino a quote di 1400 m, sulle Alpi, 2700 m, in Cina, e 3000 m, in Russia[20][21]. Come habitat di nidificazione in Eurasia, la specie prediligeva in passato i prati lungo il corso dei fiumi, con erbe alte e folte, come carici e iris. Ora si incontra generalmente nelle fredde praterie umide impiegate per la produzione di fieno, soprattutto dove viene praticata un'agricoltura di tipo tradizionale, con una raccolta di fieno non troppo eccessiva e un limitato impiego di fertilizzanti. Vive anche nelle zone erbose prive di alberi delle regioni montuose, della taiga, delle regioni costiere o dove queste ultime sono state create dagli incendi. Si può incontrare anche ai margini delle zone umide, ma non si spinge mai nelle paludi vere e proprie, così come nelle aree aperte dove la vegetazione supera i 50 cm di altezza o è troppo fitta da impedire di camminarci attraverso. Le boscaglie o le siepi possono essere utilizzate come luoghi di richiamo. Le distese erbose dove l'erba non viene recisa dagli uomini o dagli animali da pascolo divengono troppo intricate per essere utilizzate per la nidificazione, ma talvolta il re di quaglie nidifica anche in campi di cereali, piselli, colza, trifoglio o patate. Dopo la nidificazione, gli adulti si spostano verso zone dove la vegetazione è più alta, come canneti o distese di iris e ortiche, per effettuare la muta, per poi tornare ai campi di fieno e foraggio per covare una seconda volta[11]. In Cina, la specie nidifica anche nei campi di lino[20]. Sebbene i maschi vengano spesso visti cantare in campi di fieno troppo sfruttati o in distese cerealicole, in tali aree si registra un basso successo riproduttivo, ed è più probabile che la nidificazione avvenga ai margini dei campi o nelle zone vicine lasciate a maggese[19].

Quando sverna in Africa, il re di quaglie occupa praterie e savane aride, ove la vegetazione misura 30-200 cm di altezza, comprese le aree colpite stagionalmente dagli incendi e, più raramente, le distese di carici o i canneti. Si incontra anche in campi incolti e abbandonati, nelle zone di erba incolta degli aeroporti e ai margini dei campi coltivati. In Sudafrica è presente fino ad almeno 1750 m di quota[11]. Sebbene talvolta condivida l'areale con il rallo africano, quest'ultimo predilige generalmente praterie più umide di quelle abitate dal re di quaglie, nonché quelle dove la vegetazione è meno alta[24]. Durante la migrazione, il re di quaglie si può incontrare anche in campi di grano e attorno ai campi da golf[11].

Biologia

upstretched head and neck
Un adulto.

Il re di quaglie è un uccello difficile da avvistare nei suoi siti di nidificazione: generalmente rimane nascosto tra la vegetazione, ma talvolta può spingersi su terreni aperti. Occasionalmente, alcuni esemplari possono divenire molto fiduciosi; per cinque estati consecutive, un esemplare sull'isola scozzese di Tiree si introdusse in una cucina per nutrirsi degli avanzi, e, nel 1999, un altro re di quaglie che svernava su un'altra isola scozzese, Barra, penetrò in un pollaio per beccare il mangime dopo che i polli avevano finito di mangiare[12]. In Africa, ha abitudini più riservate del rallo africano, e, diversamente dal suo simile, viene avvistato solo di rado sul terreno aperto, sebbene occasionalmente vada in cerca di cibo sui sentieri o ai lati delle strade. Il re di quaglie è più attivo all'alba e al crepuscolo, dopo una forte precipitazione o nei periodi di pioggia non troppo intensa. Il suo volo è generalmente debole e frullante, sebbene non quanto quello del rallo africano. Sulle lunghe distanze, come durante una migrazione, è capace di un volo più potente e resistente, durante il quale tiene le zampe sollevate. Cammina alzando molto le zampe, e può correre rapidamente tra l'erba tenendo il corpo, appiattito lateralmente, orizzontale. All'occasione, è anche in grado di nuotare. Quando viene stanato da un cane, può effettuare un breve volo di meno di 50 m, atterrando soprattutto dietro un cespuglio o un boschetto, e poi si rannicchia a terra. Se disturbato in una zona aperta, può correre per una breve distanza, con il corpo abbassato e il collo rivolto in avanti, per poi fermarsi a guardare l'inseguitore. Quando viene catturato può fingersi morto, per poi balzare di nuovo in piedi se scorge una via di uscita[11].

Nei terreni di svernamento il re di quaglie è solitario, e ogni esemplare occupa un territorio di 4,2-4,9 ha, sebbene l'esatta estensione totale sia piuttosto dubbia, dal momento che questi uccelli possono spostarsi a seguito di alluvioni o fienagioni o per seguire la crescita delle piante. Durante le migrazioni, si possono costituire stormi costituiti anche da 40 capi, associati talvolta a quaglie comuni. Le migrazioni avvengono di notte, e nei siti migliori ove gli stormi si riposano durante il giorno si possono radunare varie centinaia di esemplari[11]. La capacità di migrare è innata e non viene appresa dagli adulti; i pulcini allevati da uccelli cresciuti in cattività per dieci generazioni furono in grado di migrare in Africa e di ritornare al punto di partenza proprio come i giovani cresciuti in natura[25].

Alimentazione

Il re di quaglie è onnivoro, ma si nutre soprattutto di invertebrati, come lombrichi, limacce e chiocciole, ragni, Coleotteri, libellule, cavallette e altri insetti. Nelle aree di nidificazione, divora anche specie nocive come i curculioni del genere Sitona, che danneggiano le coltivazioni di legumi[11], le tipule e gli Elateridi, che in passato costituivano un vero flagello per le distese erbose[26]. Talvolta cattura anche rane e mammiferi di piccole dimensioni, mentre come sostanze vegetali consuma soprattutto semi di piante erbacee e chicchi di cereali. Nei terreni di svernamento la dieta è pressoché simile, ma comprende anche prede tipiche del luogo, come termiti, blatte e scarabei stercorari. Le prede vengono catturate sul terreno, tra le piante basse e tra i grossi ciuffi d'erba; l'uccello può scavare tra la lettiera di foglie con il becco, o correre all'inseguimento di una preda più attiva. Generalmente va in cerca di prede nel fitto della vegetazione, ma, soprattutto nelle zone di svernamento, può andare a caccia anche sui sentieri erbosi o sulle strade sterrate[11]. Le sostanze indigeribili vengono rigurgitate sotto forma di borre di 1 cm di larghezza[21]. I pulcini si nutrono soprattutto di sostanze animali, e quando sono pienamente sviluppati possono volare con i genitori fino a 6,4 km di distanza dal nido per visitare aree di foraggiamento addizionali. Così come altri Rallidi, il re di quaglie ingerisce piccoli sassolini per facilitare la digestione[11][27].

Riproduzione

cream-coloured egg with red-brown blotches
Uovo di re di quaglie.

Fino al 1995, si credeva che il re di quaglie fosse monogamo, ma i maschi occupano territori dai confini variabili e si accoppiano con due o più femmine, allontanandosi quando la deposizione delle uova è quasi completa. Il territorio dei maschi ricopre un'estensione variabile tra i 3 e i 51 ha, ma in media misura 15,7 ha. Le femmine occupano areali più piccoli, estesi solo per 5,5 ha. Il maschio allontana gli intrusi emettendo il proprio richiamo e assumendo una particolare postura, con le ali abbassate e la testa rivolta in avanti. Di solito basta questo per allontanare l'intruso; se esso non si muove, i due uccelli sollevano la testa e il collo e abbassano le ali fino a toccare il terreno. Poi corrono in circolo emettendo un richiamo gracchiante e lanciandosi l'uno addosso all'altro. Talvolta si può giungere a un combattimento vero e proprio, con gli uccelli che si scagliano addosso colpendosi con il becco e, talvolta, con le zampe. La femmina non prende parte alla difesa del territorio.

Nel corso del corteggiamento il maschio può porgere cibo alla compagna. Talvolta esegue anche una breve parata, tenendo il collo allungato, la testa rivolta verso il basso, la coda aperta a ventaglio e le ali aperte con le punte che toccano terra. Cerca poi di avvicinarsi alla femmina da dietro, per poi salirle sul dorso e accoppiarsi. Il nido è posto generalmente tra l'erba, talvolta in un luogo sicuro lungo una siepe, nei pressi di un albero o cespuglio isolato, o tra la fitta vegetazione. Dove l'erba non è alta abbastanza per dare inizio alla stagione della nidificazione, il primo nido può essere costruito su un prato o tra la vegetazione palustre, mentre il secondo viene costruito tra l'erba alta[11]. Il secondo nido può anche essere posto a un'altezza maggiore del primo, per approfittare delle erbe che crescono in collina, che si sviluppano dopo[1]. Il nido, ben nascosto nell'erba, viene costruito in una depressione o una cavità del suolo. Esso è fatto di fili d'erba secca e di altre sostanze vegetali intrecciate insieme, e imbottito con ciuffi più fini[28]. In passato si riteneva che la costruzione del nido fosse un compito esclusivo della femmina[21], ma nel corso di un recente studio effettuato in cattività è sempre stato il maschio a occuparsi di questo[29].

Il nido misura 12-15 cm di diametro ed è profondo 3-4 cm. La covata è composta da 6-14 uova, generalmente 8-12; esse sono ovali, leggermente lucide e di colore crema o dai toni verdi, blu o grigi, macchiettate di rosso-bruno. Misurano 37×26 mm e pesano circa 13-16 g[11], dei quali il 7% è costituito dal guscio[30]. Le uova vengono deposte a giorni alterni, ma nel corso della seconda covata possono venir deposte due uova al giorno. Della cova si occupa la sola femmina; la sua tendenza a rimanere immobile quando si sente minacciata, o di attendere l'ultimo momento per spiccare il volo, causa molti decessi durante la fienagione e la mietitura. Le uova si schiudono tutte insieme dopo 19-20 giorni, e i pulcini, precoci, lasciano il nido entro uno o due giorni. Essi vengono nutriti dalla femmina per tre o quattro giorni, ma in seguito si procurano il cibo da soli. I giovani si involano dopo 34-38 giorni. La seconda covata viene deposta circa 42 giorni dopo la prima, ma il periodo di incubazione è più breve, di 16-18 giorni. I piccoli, una volta cresciuti, possono rimanere in compagnia della femmina fino al momento di migrare per l'Africa.

Nei siti indisturbati il successo della nidificazione è elevato, dell'80-90%, ma esso diminuisce alquanto nei prati trattati con fertilizzanti e nei terreni soggetti ad aratura. Il come e il quando viene effettuata la fienagione sono di importanza cruciale; le macchine agricole possono uccidere il 38-95% dei pulcini di un determinato sito: queste perdite riguardano il 50% dei pulcini della prima covata e poco meno del 40% di quelli della seconda[11]. L'influsso del clima sulla sopravvivenza dei piccoli è limitato: dal momento che si sviluppano piuttosto velocemente, in periodi asciutti o caldi, le perdite dovute al clima sono relativamente poche. Diversamente da molte altre specie in cui i pulcini sono precoci, i pulcini vengono nutriti dalla madre fino a quando non raggiungono l'indipendenza, e questo può essere loro di aiuto quando la situazione peggiora. Più che dal tempo, la sopravvivenza dei pulcini è influenzata soprattutto dal numero dei componenti della covata: infatti, il tasso di sopravvivenza diminuisce nelle nidiate troppo numerose[31]. Il tasso di sopravvivenza annuale negli adulti è inferiore al 30%[30][32], ma alcuni esemplari possono vivere fino a 5-7 anni[33].

Predatori e parassiti

large black and white stork
La cicogna bianca può uccidere i pulcini rimasti esposti dalle falciature anticipate.

Tra i predatori del re di quaglie nei suoi siti di nidificazione ricordiamo gatti selvatici e domestici, visoni americani (introdotti dall'uomo), furetti selvatici, lontre, volpi rosse e vari uccelli, come poiane comuni e cornacchie grigie[11]. In Lituania, anche il cane procione, introdotto lì dall'uomo, dà la caccia al re di quaglie. Quando, dopo la falciatura, i pulcini rimangono esposti, possono cadere vittima di grossi uccelli, come cicogne bianche, albanelle e altri rapaci, gabbiani e Corvidi[34]. Nei siti indisturbati, i nidi e i nidiacei vengono attaccati di rado, così come dimostra il maggiore successo riproduttivo riscontrato in tali aree. Una volta, durante la migrazione, un esemplare è stato assalito e ucciso da un astore nero[11].

Tra i parassiti che attaccano il re di quaglie ricordiamo il largamente diffuso trematode Prosthogonimus ovatus (che vive negli ovidotti degli uccelli)[35], il verme parassita Plagiorchis elegans[36], le larve delle mosche parassite[37] e le zecche dure dei generi Haemaphysalis e Ixodes[38].

Durante il programma di reintroduzione del re di quaglie in Inghilterra, nella stagione di nidificazione del 2003, i batteri patogeni del genere Campylobacter causarono enteriti e altri disturbi negli esemplari precedentemente rilasciati in natura. In seguito, vennero effettuate analisi microbiologiche per localizzare gli esemplari infetti e scoprire da dove provenivano i batteri[39].

Conservazione

Il passaggio da tecniche di fienagione tradizionali a quelle meccanizzate ha causato gravi danni alla popolazione europea di re di quaglie.

Fino al 2010, malgrado occupasse un areale di nidificazione esteso per 12.400.000 km², il re di quaglie veniva classificato, sulla Lista Rossa dell'IUCN, tra le «specie prossime alla minaccia», a causa della diminuzione della popolazione europea, ma un monitoraggio effettuato in Russia e Kazakistan ha dimostrato che in tale zona il numero di esemplari era rimasto stabile o addirittura aumentato. Attualmente, quindi, viene classificata come «specie a rischio minimo», dal momento che le popolazioni più numerose, quelle di Russia e Kazakistan, non sembrano affatto minacciate. La popolazione di re di quaglie viene stimata in Europa su 1,3-2 milioni di coppie riproduttrici, tre-quarti dei quali nella sola Russia europea, alle quali vanno sommate altre 515.000-1.240.000 coppie presenti nella Russia asiatica; la popolazione totale viene stimata sui 5,45-9,72 milioni di esemplari. In gran parte della regione occidentale dell'areale di nidificazione, il numero dei re di quaglie è notevolmente diminuito, e il declino continua tuttora, sebbene i programmi di conservazione abbiano consentito il suo recupero in alcuni Paesi, come in Finlandia, dove la popolazione è quintuplicata, e nel Regno Unito, dove è raddoppiata[1]. Nei Paesi Bassi, nel 1996, vi erano 33 siti di nidificazione, saliti ad almeno 500 già nel 1998[40].

La popolazione riproduttiva iniziò a diminuire nel XIX secolo, ma tale processo si è particolarmente intensificato dopo la seconda guerra mondiale[41]. In gran parte dell'Europa la causa principale di questo declino è stata la perdita di nidi e pulcini dovuta all'anticipazione della falciatura del fieno. Nel secolo scorso il periodo della fienagione si è anticipato sempre più, a causa dello sviluppo di colture dalla crescita più rapida, reso possibile dalle bonifiche e dall'impiego di fertilizzanti, nonché dalla sostituzione dei metodi di raccolta tradizionali con le falci all'impiego di falciatrici meccaniche, prima trainate dai cavalli, poi dai trattori. La meccanizzazione ha permesso anche di operare più velocemente su vaste aree, in modo tale che le coppie che perdono la prima covata non riescono a trovare un sito alternativo per deporne una seconda[34]. Anche la tecnica principale con cui viene effettuata la fienagione, in modo circolare dall'esterno del campo verso il centro, offre poche possibilità di fuga ai pulcini, che rimangono così esposti all'attacco di potenziali predatori. Gli adulti sono in grado di fuggire dalle falciatrici, ma durante la cova alcune femmine non si allontanano dal nido, con risultati fatali[11].

page of recipe book
La ricetta di Mrs. Beeton.

Un altro fattore di minaccia per il re di quaglie è costituito dalla distruzione dell'habitat, dal momento che i campi bonificati e trattati con concimi chimici sono meno idonei alla nidificazione dei campi di fieno tradizionali. Nell'Europa occidentale la conversione delle praterie in terreni agricoli è stata facilitata da sussidi statali, mentre in quella orientale il crollo dell'agricoltura collettiva ha portato all'abbandono di terreni agricoli, in un'area considerata importante per la nidificazione della specie[34]. Altre minacce più localizzate sono le inondazioni primaverili[42] e il disturbo causato da strade o parchi eolici[34]. Le carni di questo uccello sono buone da mangiare; quando esso era comune in Inghilterra, Mrs. Beeton raccomandava di arrostirne quattro su uno spiedo[43]. Un impatto più significativo della caccia diretta lo hanno le catture indirette di molti esemplari, fino a 14.000 all'anno, in Egitto, dove gli esemplari migratori rimangono intrappolati nelle reti posizionate per le quaglie, assieme alle quali sono spesso in compagnia durante la migrazione[12]. Anche se con questo tipo di caccia va perduto lo 0,5-2,7% della popolazione europea, le perdite registrate sono inferiori rispetto a quando le specie oggetto di caccia erano più numerose e prevedibili[44].

La maggior parte dei Paesi europei ha preso provvedimenti per garantire la sopravvivenza al re di quaglie e migliorare la gestione delle risorse naturali; è all'opera anche un apposito piano d'azione al quale collaborano Paesi di tutta Europa. Obiettivo dei programmi di conservazione è monitorare le popolazioni e la loro ecologia e garantire loro la sopravvivenza, soprattutto attraverso la variazione dei periodi di raccolta del fieno e delle tecniche con la quale viene praticata[1]. Fienagioni eseguite più tardi consentono alla specie di nidificare con tranquillità, mentre lasciare strisce di fieno indisturbate ai margini dei campi e procedere al taglio dal centro verso l'esterno diminuisce il rischio di mortalità[11]. Il declino della popolazione si arresterà se tali misure verranno applicate su una scala sufficientemente grande[45]. Anche la diminuzione degli abbattimenti illegali e la messa in atto di efficienti misure di protezione nei Paesi dove la caccia è ancora permessa potrebbero fare molto per favorire la specie[1]. Programmi di reintroduzione sono stati effettuati in Inghilterra, e in molti altri Paesi i siti di nidificazione vengono attentamente monitorati[46]. Nei casi in cui i siti di nidificazione incidono sulle aree urbane, vi sono implicazioni di costo, stimate in uno studio effettuato in Germania a diversi milioni di euro per esemplare[47]. Nei siti di svernamento, invece, il re di quaglie non è affatto minacciato, anzi, può trarre beneficio dai processi di deforestazione, che creano habitat più aperti[24].

Note

  1. ^ a b c d e (EN) BirdLife International 2012, Crex crex, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 luglio 2012.
  3. ^ Taylor & van Perlo (2000) p. 30
  4. ^ Livezey (1998) p. 2098
  5. ^ Livezey (1998) p. 2134
  6. ^ (Latin) Carolus Linnaeus, Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I. Editio decima, reformata, Holmiae (Stockholm), Laurentii Salvii, 1758, p. 153. Lingua sconosciuta: Latin (aiuto)
  7. ^ (German) Johann Matthäus Bechstein, Ornithologisches Taschenbuch von und für Deutschland oder kurze Beschreibung aller Vogel Deutschlands, vol 2, Leipzig, Richter, 1803, p. 336. Lingua sconosciuta: German (aiuto)
  8. ^ Philip Lutley Sclater, Remarks on the divergencies between the "Rules for naming Animals" of the German Zoological Society and the Stricklandian Code of Nomenclature, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 54, n. 2, 1896, pp. 306–319.
  9. ^ John George Wood, The Illustrated Natural History, London, G Routledge, 1855, p. 302.
  10. ^ John Maynard Smith, Animal Signals, Oxford, Oxford University Press, 2003, p. 11, ISBN 0-19-852685-7.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Taylor & van Perlo (2000) pp. 320–327
  12. ^ a b c d Mark Cocker, Birds Britannica, London, Chatto & Windus, 2005, pp. 178–180, ISBN 0-7011-6907-9.
  13. ^ Tomasz S Osiejuk, Amplitude spectra of Corncrake calls: what do they signalise?, in Animal Biology, vol. 54, n. 2, 2004, pp. 207–220, DOI:10.1163/1570756041445218.
  14. ^ Richard Ottvall, Female Corncrake (Crex crex) singing in the wild (PDF), in Journal of Ornithology, vol. 140, n. 4, 1999, pp. 453–456, DOI:10.1007/BF01650989.
  15. ^ Colin J Bibby, Burgess, Neil D; Hill, David A; Mustoe, Simon; Lambton, Sandra, Bird Census Techniques, Kidlington, Oxfordshire, Academic Press, 2000, p. 180, ISBN 978-0-12-095831-3.
  16. ^ Anne V Hudson, Stowe, Tim J; Aspinall, Simon J, Status and distribution of Corncrakes in Britain in 1988, in British Birds, vol. 83, n. 5, 1990, pp. 173–187.
  17. ^ T M Peake, McGregor, P K, Corncrake Crex crex census estimates: a conservation application of vocal individuality (PDF), in Animal Biodiversity and Conservation, vol. 24, n. 1, 2001, pp. 81–90.
  18. ^ Kenneth Newman, Newman's Birds of Southern Africa, Cape Town, Struik, 2002, pp. 120–122, ISBN 1-86872-735-1.
  19. ^ a b Rhys E Green, Rocamora, Gerard; Schäffer, Norbert, Populations, ecology and threats to the Corncrake Crex crex in Europe (PDF), in Vogelwelt, vol. 118, 1997, pp. 117–134.
  20. ^ a b c d Notes on the occurrence of the Corncrake (Crex crex) in Asia and in the Pacific region (PDF), Proceedings International Corncrake Workshop 1998, Hilpoltstein, Germany, 2001, pp. 10–13.
  21. ^ a b c d e David Snow, Perrins, Christopher M (editors), The Birds of the Western Palearctic concise edition: vol 1, Oxford, Oxford University Press, 1998, pp. 496–499, ISBN 0-19-854099-X.
  22. ^ Adrian Skerrett, Betts, Michael; Bullock, Ian; Fisher, David; Gerlach, Ron; Lucking, Rob; Phillips, John; Scott, Bob, Third report of the Seychelles Bird Records Committee, in Bulletin of the African Bird Club, vol. 13, n. 1, 2006, pp. 65–72.
  23. ^ W P R Bourne, The breeding birds of Bermuda, in Ibis, vol. 99, n. 1, 1957, pp. 94–105, DOI:10.1111/j.1474-919X.1957.tb01935.x.
  24. ^ a b Taylor & van Perlo (2000) pp. 316–320
  25. ^ Debbie Pain, Green, Rhys; Clark, Nigel, On the edge; can the Spoon-billed Sandpiper be saved?, in British Birds, vol. 104, n. 7, 2011, pp. 350–363.
  26. ^ Witmer Stone, Collinge on the Corn-crake (PDF), in The Auk, vol. 49, n. 1, 1932, pp. 126–127.
  27. ^ Taylor & van Perlo (2000) pp. 39–41
  28. ^ Henry; edited posthumously by Richard Bowdler Sharpe Seebohm, Coloured Figures of the Eggs of British Birds, Sheffield, Pawson & Brailsford, 1896, p. 83.
  29. ^ Corn Crake pair-bonding and nesting behaviour, in British Birds, vol. 102, n. 4, 2009.
  30. ^ a b Corncrake Crex crex (Linnaeus, 1758), in BTOWeb BirdFacts, British Trust for Ornithology. URL consultato il 12 June 2011.
  31. ^ G A Tyler, Green, Rhys E, Effects of weather on the survival and growth of Corncrake Crex crex chicks (PDF), in Ibis, vol. 146, n. 1, 2004, pp. 69–76, DOI:10.1111/j.1474-919X.2004.00225.x.
  32. ^ Rhys E Green, A new method for estimating the adult survival rate of the Corncrake Crex crex and comparison with estimates from ring-recovery and ring-recapture data (PDF), in Ibis, vol. 146, n. 3, 2004, pp. 501–508, DOI:10.1111/j.1474-919x.2004.00291.x.
  33. ^ Rob Hume, Royal Society for the Protection of Birds, RSPB Complete Birds of Britain and Europe, London, Dorling Kindersley, 2009, p. 264, ISBN 1-4053-4589-6.
  34. ^ a b c d Koffijberg & Schaffer (2006) p. 21
  35. ^ Rothschild, Miriam; Clay, Theresa, Fleas, Flukes and Cuckoos. A Study of Bird Parasites, London, Collins, 1953, pp. 204–205.
  36. ^ Hikmet S Yildirimhan, Bursey Charles R; Altunel, F Naci, Helminth parasites of the Balkan green lizard, Lacerta trilineata Bedriaga 1886, from Bursa, Turkey (PDF), in Turkish Journal of Zoology, vol. 35, n. 3, 2011, pp. 1–17, DOI:10.3906/zoo-0910-1.
  37. ^ V Matyukhin, Krivosheina, M G, Contribution to the knowledge of Diptera (Insecta) parasitizing on birds, in Entomological Review, vol. 88, n. 2, 2008, pp. 258–259, DOI:10.1134/S0013873808020115.
  38. ^ Harry Hoogstraal, Traylor, Melvin A; Gaber, Sobhy; Malakatis, George; Guindy, Ezzat; Helmy, Ibrahim, Ticks (Ixodidae) on migrating birds in Egypt, spring and fall 1962, in Bulletin of the World Health Organisation, vol. 30, n. 3, 1964, pp. 355–367.
  39. ^ N Mudenda, Sainsbury, A W; Macgregor, S K; Flach, E J; Owen, R J, Prevalence of Campylobacter species in corncrakes (Crex crex) in a reintroduction programme in the UK, in Veterinary Record, vol. 163, n. 9, 2008, pp. 274–275, DOI:10.1136/vr.163.9.274.
  40. ^ Arnoud B van den Berg, European news 45, in British Birds, vol. 92, n. 6, 1999, pp. 278–300.
  41. ^ Koffijberg & Schaffer (2006) p. 6
  42. ^ A Donaghy, Corncrakes: a lot done, more to do, in Wings, vol. 46, 2007, pp. 26–27.
  43. ^ Isabella Beeton, The Book of Household Management, London, S O Beeton, 1861, p. 210.
  44. ^ Ian Newton, Bird Migration (Collins New Naturalist Library 113), London, Collins, 2010, p. 532, ISBN 0-00-730732-2.
  45. ^ Rhys E Green, Tyler, G A; Stowe, T J; Newton A V, A simulation model of the effect of mowing of agricultural grassland on the breeding success of the corncrake (Crex crex), in Journal of Zoology, vol. 243, n. 1, 1997, pp. 81–115, DOI:10.1111/j.1469-7998.1997.tb05758.x.
  46. ^ Peter Holden, Cleeves, Tim, RSPB Handbook of British Birds, Robertsbridge, East Sussex, Christopher Helm, 2010, p. 110, ISBN 1-4081-2735-0.
  47. ^ Jan Marcus Matauschek, The impact of endangered species law on the real estate development process explored with cost-benefit analysis: The case of the corncrake in Hamburg/Germany (PDF), in German Working Papers in Law and Economics, vol. 2005, Paper 7, 2005, pp. 1–30.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Crex crex, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.


  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli

Template:Link AdQ