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Intensivo di Illuminazione[modifica | modifica wikitesto]

Un Intensivo di Illuminazione è un ritiro spirituale progettato per consentire un'esperienza di illuminazione spirituale e di contatto con il proprio Essere in un tempo relativamente breve. Ideato dallo statunitense Charles Berner insieme alla moglie Ava Berner negli anni sessanta,[1] il formato abbina il metodo di meditazione di indagine introspettiva reso popolare da Ramana Maharshi, con i processi di comunicazione interpersonale[2] come la struttura a diadi della co-consulenza[3] in una forma che ricorda sia un tradizionale sesshin (periodo di meditazione intensiva) Zen sia la psicoterapia di gruppo. Gli insegnamenti religiosi e i concetti filosofici sono generalmente deliberatamente evitati.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Charles Berner (1927–2007), conosciuto in seguito come "Yogeshwar Muni", fu l'ideatore dell'intensivo di illuminazione.[4] Negli anni sessanta fondò l'Institute of Ability dove lui e la moglie Ava promuovevano "tecniche di salute olistica come il digiuno e il massaggio, esercizi di comunicazione come quelli usati nei gruppi d'incontro, terapie di rilascio emotivo, regressione della vita passata e una miriade di altre modalità tipiche e popolari nella controcultura negli anni '60."[5]

Berner era noto per le sue capacità nell'aiutare le persone a migliorare la propria vita. Insegnò che la comunicazione e la comprensione reciproche tra se stessi e gli altri erano la via per relazioni migliori, illuminazione e realizzazione dello scopo della vita.[6]

Charles Berner aveva osservato che coloro che erano più identificati con la propria immagine di sé, ego o personalità tendevano a non fare molti progressi nella terapia personale, che può richiedere flessibilità.

I mistici che praticano l'intuizione o jnana yoga, riportano un cambiamento momentaneo di coscienza portando un'esperienza diretta della realtà o verità di sé o di altri, o dell'esistenza, come è noto in varie tradizioni come il kensho, il satori o il samadhi. Ma le tecniche tradizionali per questa realizzazione dipendono da una vita monastica o da eremita difficile da attuare per l'occidentale medio.

Nella primavera del 1968 a Berner "venne in mente all'improvviso"[7] di combinare metodi di meditazione tradizionali con la struttura di un laboratorio interpersonale.

Da questa intuizione a breve creò il primo raduno sperimentale di illuminazione intensiva che si tenne poco tempo dopo nel deserto della California conducendolo direttamente assieme alla moglie Ava Berner. Bill Savoie, in un libro rimasto inedito, The Bridge to One, scrisse: «Nel maggio 1968 Charles annunciò che avremmo avuto un raduno intensivo di illuminazione della durata di cinque giorni. Volevamo solo provarci e vedere cosa sarebbe successo. Charles aveva una comunità di circa 150 persone che sarebbero rimaste in contatto con i suoi insegnamenti. A quel primo intensivo di illuminazione c'erano 26 persone. Sia io che Peggy eravamo lì».[8]

Il ritiro intensivo di illuminazione che Berner ha creato nel 1968 nacque dal suo interesse e dalla sua ricerca sull'uso della comunicazione interpersonale per facilitare lo stato illuminato e la crescita personale. Berner si chiedeva se esistessero modi più efficaci per accelerare lo sviluppo spirituale e la crescita personale dei suoi studenti e clienti.[9] L'intuizione di Berner fu quella di unire "la meditazione di autoindagine vecchia di 10.000 anni" con la classica domanda "chi sono io?", con una tecnica di comunicazione occidentale del XX secolo sviluppata da sua moglie Ava, chiamata la "diade relativa". Il risultato che Berner e i suoi studenti scoprirono fu che questa combinazione aumentava la coscienza e accelerava il processo di illuminazione.[10]

"La presentazione è una tecnica da noi utilizzata", scrisse Berner, "attraverso la quale interagendo continuamente con l'altro, presentando continuamente a un altro individuo i risultati della contemplazione della natura del proprio sé, il processo di illuminazione viene accelerato. Si mantiene il proprio stato di coscienza accresciuta perché lo si raggiunge mentre si è in contatto con un altro".[11]

Berner organizzò dozzine di raduni di illuminazione intensiva negli anni successivi, affinando gradualmente il formato e il metodo, ottimizzando il ritiro per la "ricerca della verità nel fine settimana". Addestrò anche altri a guidare gruppi. Il suo novantanovesimo intensivo di illuminazione si tenne a Berkeley nel 1975 e successivamente ne tenne molti altri alla fine degli anni settanta nel suo ashram a St. Helena (California), conosciuto come Kayavarohana West.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'intensivo tipico dura tre giorni: ci sono anche intensivi di illuminazione più lunghi (ad esempio, sette giorni, due settimane, sei settimane) che utilizzano essenzialmente lo stesso formato di tre giorni. È guidato da un "maestro" o "facilitatore" il cui ruolo è quello di condurre il ritiro, assicurarne il regolare svolgimento e fornire ai partecipanti informazioni, sostegno e incoraggiamento, sia nel loro insieme che individualmente. Il conduttore è coadiuvato da una sua equipe composta mediamente da 5-8 persone che creano i presupposti affinché i partecipanti non debbano occuparsi di nulla e aver alcun pensiero diverso dal proprio intento e obbiettivo.

L'intensivo ha una serie di regole progettate per garantire una concentrazione assoluta sullo scopo del ritiro.

Una giornata tipica inizia la mattina presto e dura fino a tarda sera e di solito consiste in un'unica struttura intervallata dal mangiare, lavarsi, fare esercizio fisico, stare a contatto con la natura, lavorare e meditare. Ogni giorno ci sono da dieci a dodici periodi di 40 minuti in cui i partecipanti lavorano in diadi, partner a rotazione, dando un'istruzione, scelta dal partecipante o dal maestro/facilitatore, spesso chiamata koan. Le istruzioni più comuni sono "dimmi chi sei", "dimmi cosa sei", "dimmi cos'è la vita", "dimmi cos'è un altro", "vivi direttamente chi sei tu", "vivi direttamente la vita", ecc...

Un partner dà le istruzioni all'altro e ascolta guardando attentamente negli occhi senza rispondere nulla. Il partner "parlante" cerca una risposta o una sensazione, un immagine dentro sé e la riferisce al proprio partner. Questo colloquio unilaterale continua per 5 minuti quando, in risposta al rintocco di una campana, il partner "parlante" diventa il partner "ascoltatore" per 5 minuti e così via per un totale di 40 minuti dove entrambi i partener avranno parlato esattamente 20 minuti a testa e ascoltato per 20 minuti a testa. Dopo questi 40 minuti c'è una pausa prima di riprendere con un altro partner e un'altra diade.

Quando i partecipanti hanno un'esperienza diretta di grande chiarezza possono presentare una risposta al maestro/facilitatore. Il partecipante quindi continua, con un'altra istruzione o con la stessa istruzione.

Potrebbe esserci un periodo per supportare l'integrazione dell'esperienza nella vita quotidiana. Potrebbe esserci anche un incontro riassuntivo seguente dopo alcuni giorni.

Influenza[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente raduni intensivi di illuminazione si tengono in molti paesi in tutto il mondo compresa l'Italia. Possono essere offerti come un processo "autonomo" al di fuori di qualsiasi tradizione, movimento o organizzazione. Esistono anche numerosi processi derivati ​​con nomi diversi, che forse comportano qualche alterazione del formato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Charles Berner, su naturalmeditation.net.
  2. ^ Filmato audio 25th Anniversary Talk on the Enlightenment Intensive, 11 luglio 2008.
  3. ^ J. Chapman, Tell Me Who You Are (PDF), 1989, ISBN 1-85421-026-2.
  4. ^ Intensivo di illuminazione, su monicafasoli.it. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  5. ^ Faulds, R; (2009); Peaceable, Kingdom Books; ISBN 0974410675
  6. ^ Berner, C.; (2015), Relating and Spiritual Consciousness; ISBN 1518696287
  7. ^ Citato in Noyes, L. (1998), The Enlightenment Intensive: Dyad Communication (created by his wife Ava Berner) as a Tool for Self-Realization, North Atlantic Books, ISBN 1883319730
  8. ^ Berner, C; Enlightenment and the Enlightenment Intensive: Volume 2; (2014); ISBN 978-1492263289
  9. ^ Berner,C.; (2015), Relating and Spiritual Consciousness; ISBN 1518696287
  10. ^ Berner, C.; (2015), Relating and Spiritual Consciousness; ISBN 1518696287
  11. ^ Berner,C.; (2015), Relating and Spiritual Consciousness; ISBN 1518696287

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Love, J. (1979) The 72 hour mirror, the Enlightenment Intensive Process. Guerneville, California: Inner Ed. Ristampato nell'aprile 1986 dalla Origin, Star Route, Sattley, California. 59 pg. (ASIN B000N6B0GY)
  • Noyes, L. (1998), The Enlightenment Intensive: Dyad Communication as a Tool for Self-Realization. North Atlantic Books. (ISBN 1883319730)
  • Berner, C.; (2014), Enlightenment and the Enlightenment Intensive: Volume 1; Amazon Books; (ISBN 1492267546)
  • Berner, C.; (2014), Enlightenment and the Enlightenment Intensive:Volume 2; Amazon Books; (ISBN 1492263281)
  • Berner,C.; (2015), Relating and Spiritual Consciousness; Amazon Books; (ISBN 1518696287)
  • Wexler,Y.; (2014), Knowing Your Self: 100 Dyad Exercises for Awakening; Amazon Books; (ISBN 1490339434)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Shane Walsh[modifica | modifica wikitesto]

Shane Walsh
UniversoThe Walking Dead
Lingua orig.Inglese
Autore
1ª app. inThe Walking Dead #1 (fumetto)
I giorni andati (serie TV)
Ultima app. inThe Walking Dead #1

(fumetto)
Il giustiziere (serie TV)

Interpretato daJon Bernthal
Voce italianaGiorgio Borghetti
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
ProfessioneVice-sceriffo di Cynthiana (fumetto)
Vice-sceriffo della contea di King (serie TV)

Shane Walsh è un personaggio della serie televisiva The Walking Dead, interpretato da Jon Bernthal. Assieme co-protagonista ed antagonista delle prime due stagioni di The Walking Dead, incarna lo spirito dell'indecisione, dell'amore morboso e dell'aggressività.

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Fumetto[modifica | modifica wikitesto]

Shane è un agente di polizia a Cynthiana, Kentucky, ed è il miglior amico del vice-sceriffo della città, Rick Grimes. In un conflitto a fuoco con dei criminali, Rick viene ferito ed entra in coma. Quando i morti iniziano a risorgere, Shane accompagna Lori, la moglie di Rick, e suo figlio, Carl, fino ad Atlanta, dove si dice il governo abbia istituito una zona di sicurezza. Successivamente, Shane, Lori e Carl entrano a far parte di un gruppo di sopravvissuti stabilitosi in un accampamento fuori città, poiché essa si è rivelata completamente infestata dagli zombi. Nonostante ciò, Shane è ancora fermamente convinto di restare vicini alla città in quanto prima o poi i soccorsi e l'esercito arriveranno. Durante questo periodo, Shane ha una breve storia di sesso con Lori, la quale crede che il marito in ospedale sia ormai morto.

All'inizio Shane sembra contento quando vede arrivare Rick nel gruppo, ma gradualmente diventa sempre più geloso di Rick e Lori, tornati insieme. Alla fine, Lori respinge bruscamente le effusioni di Shane e gli dice che la loro breve storia è da considerarsi definitivamente chiusa. Accecato dalla rabbia, Shane colpisce con un pugno Rick, e Lori lo graffia sul viso. Furente, Shane si allontana dal gruppo. Rick lo segue e Shane cerca di ucciderlo, dichiarando che non può vivere senza Lori. Carl giunge sulla scena appena in tempo prima che Shane spari a Rick, estrae la pistola e spara un colpo a Shane colpendolo sul collo, e ferendolo a morte. Tornato sul luogo dell'accaduto per seppellire il corpo dell'amico, Rick scopre che Shane si è trasformato in uno zombie e così gli spara un colpo in testa per fermarlo.

Serie televisiva[modifica | modifica wikitesto]

Prima stagione[modifica | modifica wikitesto]

Shane Walsh è sceriffo della contea di King. Migliore amico di Rick Grimes sin dai tempi del liceo, talmente amici da essere perfino colleghi nella stessa contea e spesso di pattuglia insieme. Proprio in una di queste il suo migliore amico citato in precedenza, viene colpito alla spalla da un criminale entrando poi in coma. Shane appena dopo l'incidente si reca alla scuola elementare di King per dare la notizia a Lori Grimes e a Carl Grimes, rispettivamente la moglie e il figlio di Rick. Qualche giorno dopo, fa visita al suo migliore amico, portandogli dei fiori. All inizio del contagio, Shane si reca all ospedale dove il suo amico di avventure è ancora in coma. Non sapendo come fare a trasportarlo e vedendolo completamente privo di sensi lo barrica nella sala ospedaliera, mettendo una barella davanti alla porta al fine di non fare irrompere gli erranti nella stanza, i quali già avevano invaso l'ospedale. Shane, Lori e Carl scappano dalla città e raggiungono, insieme a molti altri uomini, l'interstatale 81, quando scoprono che ormai la città è perduta: i militari sganciano Napalm sulle strade di Atalanta. In seguito il trio incontra altri sopravvissuti e si dirigono in un accampamento fuori città, fondando un vero e proprio gruppo, denominato "Gruppo di Atalanta". Qui, pensando che l'amico Rick sia deceduto, intraprende una relazione sentimentale con Lori e incomincia a sentire un amore paterno verso Carl. Questa sorta di idea familiare che si è venuta a creare viene distrutta dal ritorno di Rick, che riesce a ritrovare la sua famiglia ed il suo miglior amico. Ma l'amore morboso per Lori incrina i rapporti con Rick anche se non in maniera esplicita. Infatti, a Shane balena in testa l'idea di sparare a Rick, ma la abbandona subito. Col passare del tempo e dei giorni Shane cerca di dimenticare Lori a causa della forte amicizia e del gran rispetto che egli nutre nei confronti del collega, ma questa continua indecisione lo porta ad avere attimi di follia, come quando Shane, al Centro Controllo Malattie di Atlanta, ubriaco, cerca di baciare Lori, ma lei, fedele al marito, si rifiuta, procurandogli un graffio alla nuca. Comunque questi momenti fino al finire della prima stagione saranno abbastanza trattenuti.

Seconda stagione[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda stagione il gruppo di sopravvissuti guidato da Rick, che, abbandonata definitivamente Atalanta, poiché insicura, arrivano sull'Interstatale 81, in cerca di un posto sicuro, si imbattono in una mandria di vaganti, che in quel momento stava attraversando l'Interstatale per spostarsi in altri luoghi, ma qui si perde la piccola Sophia, figlia di un membro del gruppo, inseguita da due zombie. Momentaneamente Shane si blocca, toccando così a Rick inseguirla. Shane ritrova Rick, ma il suo caro amico ha perso la bambina, ma ucciso i due zombie, così il gruppo va alla sua ricerca, facendo una sosta in una chiesa, mentre Shane, Rick e Carl continuano le ricerche. Mentre Shane valuta l'ipotesi di andarsene dal gruppo di Rick, Carl viene colpito da un proiettile sparato da un cacciatore di nome Otis, il quale resosi conto dell'errore commesso, dirige il gruppo alla fattoria di Hershel, un suo amico, precedentemente veterinario al fine di avere delle medicazioni adeguate. Non avendo le cure mediche efficaci, Shane ed Otis si offrono volontari nel cercare le medicine situate in un liceo nei paraggi, visto che l'ospedale era infestato da erranti. I due, rivelandosi abili strateghi, riescono ad aggirare l'orda di zombie che infesta il liceo, ed a impossessarsi del kit medico, ma Shane ed Otis sono messi alle strette dagli zombie. Ciò costringe Shane a sparare ad Otis e farlo divorare dagli zombie affinché egli stesso potesse scappare incolume e salvare Carl. Tornato alla fattoria di Hershel, Shane mente: dice che Otis si è sacrificato per salvare il bambino, e cancellare l'errore che aveva commesso. Sentendosi cambiato, Shane si rasa i capelli e da questo momento in poi degenera, divorato dai sensi di colpa e pervaso dalla follia. Inoltre, decide di essere più autoritario e più duro di Rick, che comincia ad invidiare. Qualche giorno dopo la guarigione di Carl Shane tiene un corso per imparare a sparare. Andrea, una donna del gruppo, gli confida di volersene andare con lui, ma Shane, consapevole che non è ancora pronta, decide di istruirla in modo privato, cosa che sfocerà in una storia d'amore, raggiunta al culmine da un rapporto sessuale dopo un'esercitazione. Intanto, alla fattoria si scopre che il fienile dei Green, tra cui Hershel, e le due figlie Maggie e Beth, è invaso volontariamente dagli zombie. Considerando ora il luogo pericoloso, Shane non ascolta gli ordini di Rick, e, assieme ad Andrea, uccide uno ad uno gli zombie tra cui Sophia, trasformata, incrinando sensibilmente i rapporti con Rick. Shane comincia anche a litigare con Dale, un uomo saggio e anziano, molto amico di Andrea. Dale sostiene che Shane sia un uomo cattivo, aggressivo e pericoloso, intimando così più volte ad Andrea di starne lontano. Shane ha un'ennesima discussione con Rick, poiché quest'ultimo ha portato dalla città un ragazzo, Randall Culver, facente parte di una banda rivale al gruppo di Rick. Infatti, Shane e Rick si offrono volontari per liberarlo, portandolo a miglia di distanza. Per Rick è un'occasione unica: ora può dire ciò che pensa a Shane, confessandogli che sapeva della relazione tra lui e Lori, e che deve smettere di pensare e di dire che Carl e Lori (assieme al bambino che dovrà nascere, con il padre incerto tra Rick e Shane) sono suoi e che lui li protegge e li ama veramente. Mentre stanno liberando Randall, i due capiscono che il ragazzo sa dov'è la fattoria, e che potrebbe dirlo ai suoi compagni, uomini violenti e senza cuore, così tra i due sceriffi nasce una discussione, che sfocia presto in un'azzuffata. I litiganti fanno rumore, e si fanno vedere dagli zombie, facendoli così scappare con Randall. Non volendo mettere in pericolo il gruppo, Shane e Rick decidono di uccidere Randall con un' esecuzione, ma Dale non è d'accordo: ancora una volta ci sarà uno scontro tra Dale e Shane mentre Rick sta momentaneamente in una posizione neutra, ma alla fine dice che è d'accordo con Shane. Impietositosi di Randall, Rick non lo uccide, ma resta d'accordo con Dale, il quale, non volendo assistere all'esecuzione, viene attaccato da uno zombie e ucciso. Shane, deluso da Rick e ormai folle, il giorno seguente alla morte di Dale libera Randall e lo conduce nel bosco, per poi ucciderlo. Shane attira Rick in un posto isolato per ucciderlo. L'amico, vedendo uno Shane ormai cambiato e irrecuperabile, si difende sferrando una coltellata al cuore. Questa azione segnerà di fatto la sua morte tra i pianti di disperazione di Rick. Qualche minuto dopo l'ormai defunto amico, rialzatosi sotto forma di zombie, cerca di mordere il vice sceriffo alle spalle, ma viene abbattuto da un incredulo Carl, segnando definitivamente la fine di questo personaggio.

Terza stagione[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la morte, Shane riappare nell'ottavo episodio della terza stagione, brandendo un fucile in maniera minacciosa verso Rick, il quale spaventato gli spara in fronte, capendo che ciò era frutto di un'allucinazione e che l'uomo giacente a terra era un paramilitare di Woodbury.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Jon Bernthal ad una convention nel 2011.

Il personaggio di Shane Walsh fu creato da Robert Kirkman, autore del fumetto The Walking Dead. Appare per la prima volta nel primo numero della serie pubblicato nell'ottobre 2003, ma il personaggio venne ampiamente approfondito ed ampliato in occasione della trasposizione televisiva della serie nel 2010. Come risultato, Shane sopravvive molto più a lungo rispetto al fumetto, ed ha un ruolo molto più importante nelle dinamiche della storia.[1][2] Kirkman descrisse la versione a fumetti di Shane come "una sveltina e via" rispetto alla più complessa dimensione del personaggio nella serie tv. Aggiunse anche di preferire di gran lunga la versione televisiva di Shane e che le differenze tra le due versioni illustrano l'abilità degli sceneggiatori di esplorare e sviluppare elementi del fumetto in modi differenti nello show.[1]

Jon Bernthal interpreta Shane sullo schermo. Bernthal ed Andrew Lincoln, scritturato a sua volta come Rick Grimes, protagonista della serie, fecero insieme l'audizione per lo show e furono tra i primi a venire scritturati. Inizialmente Frank Darabont volle provinare anche Bernthal per il ruolo di Rick, ma poi lo ritenne maggiormente adatto come antagonista.[3] Da parte sua, Bernthal volle comunque sempre interpretare Shane fin dall'inizio credendo fortemente nella parte,[3] nonostante sapesse che il personaggio sarebbe morto dopo poco tempo nella serie tv.[3][4]

Robert Kirkman raccontò come la morte di Shane venne pianificata sin dall'inizio delle riprese della prima puntata dello show: «Frank Darabont voleva far morire Shane alla fine della prima stagione, ma questo prima di sapere che sarebbe durata solo 6 puntate. Quindi fu deciso che la morte di Shane sarebbe avvenuta nella seconda stagione, per poter sviluppare maggiormente il personaggio».[5]

Amico di Darabont, Bernthal diede pubblicamente voce al proprio disappunto quando Darabont venne allontanato dalla serie. Questo fatto portò a delle speculazioni giornalistiche che asserivano come Bernthal avesse chiesto agli autori di far morire il suo personaggio a causa dell'estromissione di Darabont, ma Bernthal negò assolutamente il tutto.[3] Kirkman disse di aver amato l'interpretazione del personaggio data da Bernthal e quanto odiasse il fatto che lasciava la serie, anche se era necessario per il proseguimento della storia.[6] La scena della morte di Shane per mano di Rick fu l'ultima ad essere girata da Bernthal sul set. Le riprese durarono tutta la notte fino all'alba, e l'intero cast assistette come forma di rispetto verso Bernthal, incluso Jeff DeMunn, che aveva già lasciato la serie poco tempo prima e tornò appositamente da casa per esserci.[3]

Bernthal non seppe fino quasi alla fine delle riprese che avrebbe interpretato anche la sua "versione zombie". Cercò di convincere il direttore esecutivo Greg Nicotero, a lasciargli pronunciare la parola "Rick" da zombi, fatto mai successo prima nella serie che uno zombi parlasse compiutamente, ma la richiesta venne respinta.[3] In seguito Bernthal tornò per apparire in un breve cameo durante la terza stagione del programma , sotto forma di allucinazione di Rick. Bernthal aveva appena concluso le riprese del film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street.[7]

Nel recensire la scena della morte di Shane, The Atlantic scrisse: "Con Shane fuori dai giochi nel fumetto, Otis non muore fino ad una attacco degli zombi molti numeri dopo. E dopo 94 numeri della serie, Sophia è ancora viva. (Vista sotto questa luce, la serie tv è una sorta di bizzarro mondo alternativo per Shane, un La vita è meravigliosa che si pone la domanda, "quanto sarebbero migliori le vite degli altri senza la sua presenza?").[8]

Caratterizzazione del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

«Penso che quello che è così bello di Shane, sia il modo in cui si adatta al nuovo ordine mondiale post zombie. Si rende conto come non esistano più leggi. E quindi diventa questa creatura dedita alla sopravvivenza innanzi a tutto che azzera tutte le emozioni. Ma la tragedia del suo personaggio è anche il capire come questo sia sostanzialmente impossibile. Lui è probabilmente il personaggio più emotivo di tutta la serie. Quindi inganna se stesso. Si tratta proprio di un grande ruolo da interpretare».
Jon Bernthal a proposito del personaggio da lui interpretato in The Walking Dead[1]

Nel fumetto, Kirkman risolve il triangolo amoroso tra Lori, Shane, e Rick molto presto, non dando particolare spessore al personaggio di Shane, ma nella serie televisiva decise invece di approfondire questa tematica.[9] A proposito del suo personaggio nella prima stagione dello show, Bernthal disse: «Amo il modo in cui si rapporta a Rick [...] Amo l'amicizia che c'è tra i due. Adoro gli incredibili dialoghi scritti da Frank [Darabont] nei quali sembra essere un vero amico di Rick e stare davvero dalla sua parte. Ogni volta che si riesce ad avere un personaggio che inizia in una certa maniera e poi si evolve in qualcosa di completamente differente, è la cosa che mi piace di più».[10]

Nella seconda stagione, Shane diventa l'antagonista principale e il suo personaggio inizia ad essere tratteggiato in maniera più negativa, con toni più oscuri e si scopre il suo risentimento verso Rick Grimes. Il suo atteggiamento deteriora con il proseguimento della serie, trasformandosi da un leader sicuro di sé che tiene in vita il gruppo dei sopravvissuti in un uomo disperato le cui azioni diventano sempre più violente e reazionarie e moralmente ambigue.[4] Tuttavia, Frank Darabont e la produzione della serie non vollero presentare Shane come un vero e proprio "cattivo", dato che ritenevano maggiormente interessante mostrarlo in modo più complesso e reale, con tutte le sue contraddizioni.[4]

Robert Kirkman e Jon Bernthal rifiutarono a priori la classificazione di Shane come "cattivo" in quanto troppo semplicistica, facendo notare come molte delle sue azioni siano a fine di bene anche quando sembrano pericolose o irrazionali.[1][4][11] Secondo la loro concezione, Shane è principalmente guidato dal desiderio di proteggere gli altri, in particolare Lori e Carl.[4][11] Shane crede in una maniera più pragmatica di affrontare le situazioni in un mondo infestato dagli zombi, candidandosi come leader naturale per proteggere e mantenere in vita i sopravvissuti del gruppo.[4][11] Bernthal disse che il personaggio diventa sempre più negativo quando inizia a realizzare di aver perduto la leadership all'interno del gruppo e, nella sua mente, perde l'abilità di proteggere gli altri.[4] Diventa insofferente nei confronti di Rick a causa della frustrazione provata verso di lui poiché lo soppianta come capo.[12] Inoltre Bernthal aggiunse quanto Shane pensi sinceramente di essere migliore di Rick come leader, dato che lo ritiene troppo virtuoso e non abbastanza decisionista per guidare il gruppo in tempo di guerra, e questo sia in contrasto con l'intento principale di sopravvivenza.[4][13]

Dal personale punto di vista di Shane, anche l'omicidio di Otis può essere interpretato come la cosa giusta da farsi in quella situazione particolare, in quanto rallentandolo, Otis rappresentava un ostacolo per Shane al fine di proteggere gli altri e salvare Carl.[2] Tuttavia, Bernthal ritiene che Shane non sia totalmente privo di scrupoli morali, fatto dimostrato dal suo rimorso per l'uccisione di Otis, cosa che rende il suo personaggio molto più sfaccettato e reale. Bernthal definì Shane "probabilmente il personaggio più emotivo di tutta la serie".[1]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Durante la seconda stagione, Shane si rasa i capelli a causa di una ferita, ma il tutto sta in realtà ad evidenziare una sorta di trasformazione caratteriale, difatti segna il passaggio da "bravo ragazzo" a "maestro di sopravvivenza".[senza fonte]
  • Nonostante Merle Dixon e Shane Walsh siano "contemporanei" e si conoscano, su schermo non si vedranno mai assieme in nessuna scena.

Differenze con il fumetto[modifica | modifica wikitesto]

  • Shane muore nel primo volume del fumetto, mentre nella serie televisiva vivrà a causa di una prima stagione composta da soli 6 episodi, Robert Kirkman decise di farlo sopravvivere alla prima stagione per elevare il pathos.
  • Nel fumetto inoltre, viene ucciso da Carl da vivo e non da zombie come invece accade nelle vicende su schermo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Yvonne Villarreal, Taking on the zombies without looking ahead, in Los Angeles Times, 12 febbraio 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  2. ^ a b Josh Wigler, 'Walking Dead' Star Jon Bernthal Explains Shane's 'Trek', su mtv.com, MTV News, 24 ottobre 2011. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  3. ^ a b c d e f Dalton Ross, Jon Bernthal (a.k.a. Shane) talks about the latest 'Walking Dead' shocker -- EXCLUSIVE, in Entertainment Weekly, 11 marzo 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  4. ^ a b c d e f g h John Rhett Thomas, INTERVIEW Jon Bernthal talks Shane Walsh, The Walking Dead, and L.A. Noir, su starcasm.net, Starcasm, 9 aprile 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  5. ^ Clark Collis, 'Walking Dead' exec producer Robert Kirkman talks about tonight's episode and THAT [SPOILER!]: 'I am a madman!', Entertainment Weekly, (11 marzo 2012).
  6. ^ Clark Collis, 'Walking Dead' exec producer Robert Kirkman talks about tonight's episode and THAT [SPOILER!]: 'I am a madman!', in Entertainment Weekly, 11 marzo 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  7. ^ Dalton Ross, 'The Walking Dead': Andrew Lincoln talks all about the midseason finale's surprise cameo, in Entertainment Weekly, 2 dicembre 2012. URL consultato il 16 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  8. ^ Scott Meslow, How Faithful Should 'The Walking Dead' Be to Its Comic-Book Source?, The Atlantic, (March 12, 2012).
  9. ^ Clark Collis, 'The Walking Dead': Comic book series creator Robert Kirkman answers our questions about last night's shocking pilot, su Entertainment Weekly, Time Inc., 1º novembre 2010. URL consultato il 4 marzo 2012.
  10. ^ The Walking Dead Set Visit Part III: Casting and Prepping Production, su dreadcentral.com, Dread Central, 25 agosto 2010. URL consultato il 4 marzo 2012.
  11. ^ a b c Lesley Goldberg, 'The Walking Dead' Dissection: Robert Kirkman Says Shane Isn't a 'Dastardly Villain', in The Hollywood Reporter, 19 febbraio 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  12. ^ Chuck Barney, 'Walking Dead' is alive and well - New season brings fresh meat to table, in San Jose Mercury News, 14 ottobre 2011, p. 1D.
  13. ^ Eric Goldman, The Walking Dead: '18 Miles Out' Review, su ign.com, IGN, 26 febbraio 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).

[[Categoria:Personaggi di The Walking Dead]] [[Categoria:Poliziotti immaginari]]

Lord Humungus[modifica | modifica wikitesto]

Lord Humungus
UniversoMad Max
Lingua orig.Inglese
AutoreGeorge Miller (regista)
1ª app.Interceptor - Il guerriero della strada (1981)
Ultima app. inInterceptor - Il guerriero della strada (1981)
Interpretato daKjell Nilsson
Voce italianaElio Zamuto (Interceptor - Il guerriero della strada)
Caratteristiche immaginarie
Soprannome
  • Il Signore di tutte le Terre perdute
  • L'Ayatollah di tutti gli ultimi guerrieri
SessoMaschio
Luogo di nascitaBandiera dell'Australia Australia

«Sono altamente contrariato... Mi avete obbligato ancora una volta a scatenare i miei mastini.»

Lord Humungus, noto anche come The Humungus e Humungus è un personaggio fittizio della serie cinematografica Mad Max ideata dal regista George Miller.

Leader di una banda criminale di predoni, è l'antagonista principale del protagonista nel film Interceptor - Il guerriero della strada (Mad Max 2) del 1981. Sullo schermo è stato interpretato dal culturista ed attore svedese Kjell Nilsson.

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Non viene detto molto nel film circa le origini del personaggio, il regista George Miller rivelò che "Humungus era stato in passato un qualche tipo di militare rimasto coinvolto in un grave incidente o in un'esplosione che lo aveva sfigurato". Sembra aver perso i propri cari in quanto così dichiara a Wez quando cerca di placarne la furia. Inoltre nella sua valigetta porta arma è contenuta una fotografia di un uomo e una donna che potrebbero essere i suoi nonni o bisnonni, insieme a distintivi del Commonwealth, emblemi nazisti e dell'esercito australiano che suggeriscono la sua appartenenza alle forze armate britanniche o tedesche, e all'esercito australiano.[1]

Il personaggio di Lord Humungus nasce dalla scissione dell'archetipo del "cattivo" tradizionale in tre personaggi diversi con caratteristiche corrispondenti: fisicità, parola, follia. Lord Humungus rappresenta il potere fisico, mentre Toadie è il portavoce e Wez rappresenta la follia.[2]

Interceptor - Il guerriero della strada[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Interceptor - Il guerriero della strada.

Nel lasso di tempo intercorso tra Interceptor e Mad Max 2, Humungus formò una banda di predoni, biker, stupratori, assassini e criminali vari; dove l'androginia è apertamente esibita da una significativa parte del gruppo. Egli comanda i suoi uomini in qualità di leader assoluto, ricorrendo ad una combinazione di violenza, intimidazione, ed autoritarismo. La banda è impegnata in una scorreria infinita con l'obiettivo di rubare beni di valore come cibo e carburante, uccidendo chiunque si metta sulla loro strada. A causa della dipendenza da una flotta di veicoli assortiti, il loro scopo principale è trovare della benzina. Venuto a conoscenza di una raffineria di petrolio ancora in funzione, Humungus cerca di prendere il controllo della pompa per aspirare tutta la benzina. A differenza dei suoi subalterni, che vorrebbero assaltare il complesso e prendere il sopravvento, Humungus mostra un lato eloquente e ragionevole, e cerca di convincere gli abitanti del campo ad arrendersi pacificamente, promettendo di lasciarli andare via sani e salvi se lo faranno. Ma chiunque rifiuti la sua offerta o tenti di scappare rischia di essere catturato, torturato ed ucciso. Tuttavia, due degli occupanti del campo tentano ugualmente la fuga, e il loro tentativo fallito attira l'attenzione di Max Rockatansky; un ex ufficiale di polizia, diventato un giustiziere vagabondo. Il suo coinvolgimento porterà alla caduta di Humungus e al presunto scioglimento della sua banda, mentre Max si assume la responsabilità di aiutare i sopravvissuti della raffineria a fuggire, con la loro cisterna di gas.

Durante le fasi finali dell'inseguimento, Humungus uccide personalmente il comandante Pappagallo con il suo tridente e spara al serbatoio della motrice per fermarne la corsa mentre Max è alla guida della stessa. Momentaneamente messo fuori combattimento da Capitan Gyro, in seguito attiva il propulsore turbo del suo veicolo nel tentativo di raggiungere Max e la cisterna. Ignaro del fatto che Max ha invertito la marcia cambiando direzione, Humungus si scaglia a tutta velocità contro di lui a bordo della sua Ford F-100 modificata. La collisione uccide sia Humungus che Wez, il quale era sul cofano della motrice. Max e Kid sopravvivono allo schianto.

Equipaggiamento ed aspetto[modifica | modifica wikitesto]

  • Maschera: Humungus indossa una maschera da hockey su ghiaccio modello Cooper HM6. Originariamente la maschera era di plastica bianca ma venne dipinta d'argento e dettagliata con vernice nera per farla sembrare d'acciaio con una patina di usura. La rete metallica era attaccata sotto i fori nella maschera. Le cinghie originali furono sostituite con quelle che sembrano cinghie di cuoio allacciate con rivetti in rame.
  • Collare: Il collare è un collare ortopedico cervicale ricoperto internamente di gomma, con 4 molle attaccate (anteriore, posteriore e laterali). Le molle anteriori e posteriori sembrano essere attaccate a pezzi di lamiera che si adattano alla forma del colletto e che sembrano essere rivettati al collare suggerendo che i pezzi di metallo sono giunzioni che aiutano a tenere il colletto unito, e che il collare si separa in due per la rimozione.
  • Imbracatura: Imbracatura in pelle sul torace muscoloso. È un'imbracatura abbastanza grande, con cinghie che girano attorno al busto, così come cinghie che girano intorno alla vita e all'inguine. Ritagli di pelle nera sono rivettati all'imbracatura, in particolare su spalle e fianchi.
  • Arma da fuoco: Lord Humungus possiede un revolver Smith & Wesson 29 calibro .44 Magnum dotato di mirino telescopico. Dato che le munizioni sono rare nel mondo post-apocalittico, egli ricorre alla pistola solo in circostanze speciali.
  • Arma bianca: Due tridenti attaccati ai lati del suo veicolo.
  • Valigetta porta pistola: All'interno della stessa è visibile la fotografia di una coppia vestita con abiti apparentemente databili all'epoca della prima guerra mondiale (1914-1918). L'uomo nella foto indossa un'uniforme da ufficiale britannico mentre la donna veste abiti stile Belle Époque. Oltre a questa fotografia, sono presenti due medaglie d'argento, due distintivi di servizio del Commonwealth, un grande Totenkopf prussiano, e insegne di uniformi delle forze militari australiane.
  • Ustioni: Humungus, oltre a portare un collare ortopedico e la maschera da hockey, ha la parte superiore e la parte posteriore del cranio esposte che mostrano rade ciocche di capelli e vene pulsanti. I lati della sua testa rivelano che in realtà non ha orecchie, probabilmente bruciate a causa delle ustioni. Subisce ulteriori ingiurie dal fuoco quando il Capitano Gyro getta una bottiglia Molotov sul suo veicolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lord Humungus in www.writeups.org
  2. ^ Prevue n. 48, agosto 1982

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Personaggi cinematografici]] [[Categoria:Mad Max]]

Omicidio di Ennis Cosby[modifica | modifica wikitesto]

Ennis William Cosby (Los Angeles, 15 aprile 1969Los Angeles, 16 gennaio 1997) è stato uno studente statunitense, figlio dell'attore Bill Cosby. Ennis fu assassinato nel corso di una tentata rapina nel 1997.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e studi[modifica | modifica wikitesto]

Ennis Cosby nacque a Los Angeles, terzo dei cinque figli e unico maschio di Bill Cosby e Camille Olivia Hanks. Aspettando la sua nascita, nel corso di uno speciale televisivo andato in onda nel 1969, suo padre scherzò con la moglie incinta rivolgendosi a lei in Tv dicendole: «...meglio che stavolta sia un maschio, hai sentito Camille?»[1]

Ennis frequentò l'Eaglebrook School e si diplomò alla George School di Newtown, in Pennsylvania. Nel 1988 si iscrisse al Morehouse College ma quando gli venne diagnosticata una leggera forma di dislessia, si trasferì al Landmark College dove avrebbe potuto seguire uno specifico programma scolastico per i dislessici. Dopo essere ritornato al Morehouse si diplomò nel 1992. Nel 1995 frequentò un master universitario in educazione alla Columbia University.[2]

Nonostante avesse recitato in alcune recite scolastiche al college, Ennis Cosby mantenne sempre un profilo basso e riservato non aspirando al mondo dello show business, ma piuttosto a diventare un insegnante di sostegno. All'epoca del suo decesso, Cosby stava completando il suo dottorato alla Columbia University e viveva vicino ai genitori in un appartamento sull'East Side.[3]

Il personaggio di Theo Robinson, interpretato da Malcolm-Jamal Warner ne I Robinson, era espressamente basato su Ennis.[2] Inoltre Bill Cosby traspose nella serie alcune situazioni e conversazioni avute con Ennis nella vita reale.[4] Nello specifico, il personaggio di Theo soffriva di dislessia e studiava per diventare insegnante nel sociale, proprio come Ennis.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La sera del 16 gennaio 1997 Ennis era in macchina a Los Angeles diretto a far visita all'amica Stephanie Crane, quando l'auto che stava guidando si fermò sulla Interstate 405. Egli telefonò all'amica per chiederle che gli venisse incontro in auto, dato che aveva constatato la foratura di una gomma e avrebbe sicuramente ritardato all'appuntamento. Mentre Cosby stava cambiando la gomma e l'amica lo attendeva in macchina, un uomo armato di pistola si presentò davanti al finestrino dell'auto della donna che scappò via accelerando. Quando la donna ritornò indietro, trovò Ennis esanime per terra nel sangue con un foro di pallottola in testa.[5] Ennis fu sepolto il 19 gennaio 1997 nel cimitero di Shelburne, Massachusetts.[6]

A seguito della taglia di 100 000 dollari messa sulla testa del colpevole da parte di America's Most Wanted e National Enquirer, quest'ultimo ricevette una chiamata anonima che indicava come omicida il diciottenne ucraino Michail Marchasev, che, secondo la telefonata, si era vantato di "aver sparato in testa al negro del quale parlavano al telegiornale".[7][8]

Nato a Leopoli, Marchasev era emigrato negli Stati Uniti nel 1989 insieme alla madre. Dopo essersi trasferito nel 1992 a Los Alamitos, in California, iniziò a frequentare cattive compagnie che lo portarono a far parte di una gang delinquenziale con intenti razzisti. Nel 1995 Marchasev e altri membri della sua gang avevano assalito con un coltello due afroamericani fermi a un distributore di benzina, e Marchasev era stato condannato a sei mesi di riformatorio. Secondo quanto riportato da un suo amico, il periodo passato in prigione indurì il giovane contribuendo a incattivirlo ancora di più.[7]

Al processo l'accusa affermò che Marchasev, dopo aver chiesto del denaro a Cosby, gli sparò in testa perché si era mosso troppo lentamente nel dargli i soldi. Tracce del DNA di Marchasev furono rinvenute su un berretto trovato vicino a una pistola a cinque miglia dal luogo del delitto, e la tipologia dell'arma era inoltre compatibile con il proiettile che aveva ucciso Ennis Cosby.

Come prova venne presentata in tribunale una lettera autografa scritta da Marchasev che dichiarava: "Ho sparato io al negro... Ero lì per rapinare uno spacciatore e ovviamente trovai qualcosa d'altro".[9] Nel 1998 Marchasev fu condannato all'ergastolo per omicidio di primo grado e tentata rapina.[10] La famiglia Cosby chiese che non venisse messa in atto la pena di morte.[9]

Lascito[modifica | modifica wikitesto]

Ennis Cosby spesso usava l'espressione "Hello, friend" ("Ciao, amico"), termine che Bill Cosby avrebbe in seguito adottato.[11] La frase divenne il titolo di un album musicale di Bill Cosby dedicato alla memoria del figlio scomparso: Hello Friends: To Ennis, With Love.

Nel 1997 Bill & Camille Cosby hanno inaugurato una fondazione benefica intitolata a Ennis Cosby. Nel 2000 Bill Cosby ha fondato una borsa di studio intitolata a suo figlio al Franklin & Marshall College di Lancaster, in Pennsylvania.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cosby Gets his Wish: A Son, in Jet, vol. 36, n. 4, Johnson Publishing Company, 1º maggio 1969, p. 25, ISSN 0021-5996 (WC · ACNP).
  2. ^ a b Peter Castro, Goodbye, Friend, in People, vol. 47, n. 4, 3 febbraio 1997.
  3. ^ John T. McQuiston, Ennis Cosby Is Recalled As Devoted to Teaching, su nytimes.com, 17 gennaio 1997. URL consultato il 12 novembre 2012.
  4. ^ Jane Hall, Bill Cosby Huffs and Puffs on and Off His Hit Sitcom, but His TV Kids Say Father Knows Best, su people.com, 10 dicembre 1984. URL consultato il 12 novembre 2012.
  5. ^ Ukrainian Immigrant Mikail Markhasev Found Guilty Of Murdering Ennis Cosby, in Jet, vol. 64, n. 9, Johnson Publishing Company, 27 luglio 1998, p. 25.
  6. ^ Karen Avenoso, Ennis Cosby Laid To Rest Funeral Held At Family's Mass. Estate, su articles.philly.com, philly.com, 20 gennaio 1997. URL consultato il 12 novembre 2012.
  7. ^ a b Lyndon Stambler, Campbell, Julia, In Search of Justice, in People, vol. 49, n. 26, 6 luglio 1992.
  8. ^ Los Angeles caso risolto. Arrestato l'assassino di Ennis Cosby, Corriere della Sera, 4 marzo 1997
  9. ^ a b Bryan Robinson, Convicted Killer of Ennis Cosby Confesses, su abcnews.go.com, 9 febbraio 2001. URL consultato il 12 novembre 2012.
  10. ^ Berry, Steve (August 12, 1998). "Cosby's Killer Gets Life in Prison." Los Angeles Times.
  11. ^ Hello, Jell-O!, in Daily Union, 2 maggio 1999. URL consultato il 29 luglio 2011.
  12. ^ A Cosby Surprise, in Jet, vol. 97, n. 25, Johnson Publishing Company, 29 maggio 2000, p. 62.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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