Amblygaster sirm

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Amblygaster sirm
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Clupeiformes
Famiglia Clupeidae
Genere Amblygaster
Specie A. sirm
Nomenclatura binomiale
Amblygaster sirm
(Walbaum, 1792)
Sinonimi

Sardinella sirm

Amblygaster sirm (Walbaum, 1792) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Clupeidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto generale di questa specie è quello tipico dei clupeidi come la comune sardina. Una caratteristica abbastanza peculiare di A. sirm è la presenza di da 10 a 20 punti dorati lungo i fianchi della maggior parte degli individui. Dopo la morte del pesce (e soprattutto in quelli conservati in etanolo o formalina) questi punti diventano neri[1].

Raggiunge la lunghezza massima di 27 cm, la taglia media non supera i 20 cm[1].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Indo-Pacifico tropicale compreso il mar Rosso ad est fino all'Australia e le Figi e a nord fino a Okinawa[1]. In testi degli anni '60 e '70 viene riportata la sua presenza come specie lessepsiana nel mar Mediterraneo orientale[2] ma si tratta di confusione con Sardina pilchardus[3]. Questa specie, dunque, non è nota nel Mediterraneo. Si tratta di una specie pelagica costiera frequente nelle lagune degli atolli[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive fino a 8 anni. Gregaria, forma densi banchi[1].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di zooplancton (copepodi, larve di crostacei e molluschi bivalvi e gasteropodi) e di fitoplancton (soprattutto dinoflagellati come Peridinium e Ceratium)[1].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie importante per la pesca commerciale. Viene spesso utilizzata come esca per i tonni[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g (EN) Amblygaster sirm, su FishBase. URL consultato il 03/05/2015.
  2. ^ Enrico Tortonese, Osteichthyes, Bologna, Calderini, 1975.
  3. ^ Atlante delle specie aliene nel Mediterraneo della CIESM, su ciesm.org. URL consultato il 03/05/2015.

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