Ranuccio Farnese (cardinale)

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Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hieros.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto di Ranuccio Farnese in abito di Cavaliere di Malta di Tiziano, 1542. Oggi questo dipinto è conservato nella National Gallery of Art, Washington
 
Incarichi ricoperti
 
Nato11 agosto 1530 a Valentano
Nominato patriarca8 ottobre 1546 da papa Paolo III
Creato cardinale16 dicembre 1545 da papa Paolo III
Deceduto29 ottobre 1565 (35 anni) a Parma
 
Ranuccio Farnese
Ritratto del cardinale Ranuccio Farnese, autore ignoto, XVI secolo
Nobiluomo
Stemma
Stemma
NascitaValentano, 11 agosto 1530
MorteParma, 29 ottobre 1565
SepolturaSepolcro di famiglia
Luogo di sepolturaIsola Bisentina
DinastiaFarnese
PadrePier Luigi Farnese
MadreGerolama Orsini
Religionecattolicesimo

Ranuccio Farnese (Valentano, 11 agosto 1530Parma, 29 ottobre 1565) è stato un cardinale italiano. Nipote di papa Paolo III e fratello di Alessandro Farnese (1520-1589), il "Gran Cardinale", è conosciuto con l'appellativo di "Cardinalino di Sant'Angelo". È ricordato anche come grande mecenate e uomo di grande rettitudine. Il cardinale Carlo Borromeo lo celebrò per la sua sapienza e la sua carità.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La tomba nel Laterano

Ranuccio nacque l'11 agosto 1530 da Pier Luigi Farnese e Gerolama Orsini di Pitigliano, nel castello di Valentano. Dopo l'ascesa al soglio pontificio di Paolo III, avvenuta nel 1534, fu deciso che il giovane avrebbe dovuto seguire la carriera ecclesiastica. Dopo un breve soggiorno al collegio “Ancarano” di Bologna, nel 1540, fu creato priore titolare del Priorato di Venezia dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (cavalieri di Malta) e mandato a terminare gli studi a Padova, accompagnato dal precettore Gianfrancesco Leoni. In occasione di questa investitura adottò come stemma l'emblema dei Farnese, sei gigli azzurri in campo oro, con l'aggiunta di una croce d'argento in campo rosso. Il 13 agosto 1544, approfittando della morte di Francesco Carafa, arcivescovo di Napoli, Paolo III conferì il seggio al nipote, che dovette dare pubblicamente prova del suo sapere. Durante un soggiorno del papa a Viterbo, il quattordicenne arcivescovo tenne una conferenza sulla letteratura greca e latina e sulla dialettica, che lo fece apprezzare da tutti i presenti. Nel concistoro del 16 dicembre 1545 viene creato cardinale insieme ad Enrico, futuro re del Portogallo, Georges II d'Amboise e Pedro Pacheco Ladrón de Guevara e fino alla nomina del cardinale Giulio Della Rovere è stato il porporato italiano più giovane. Il 5 maggio 1546 assunse il titolo di Santa Lucia in Silice. Come stemma cardinalizio Ranuccio confermò quello precedentemente adottato, ma adornato della croce diaconale e sormontato dal galero con tre ordini di nappe.

Durante il conflitto tra Giulio III e Ottavio Farnese, duca di Parma (1550-1551), il cardinale restò fuori Roma, trovando asilo dalla sorella ad Urbino e, in seguito, a Venezia; il papa gli restituì i titoli il 4 novembre 1553. Nel primo conclave del 1555 Ranuccio ed il cugino Guidascanio Sforza furono tra i fautori dell'elezione di Papa Marcello II. Il 7 febbraio 1565, il cardinale venne nominato vescovo titolare della sede suburbicaria di Sabina. Ma la morte era in agguato. Morì di febbre il 29 ottobre 1565 a Parma. La notizia della sua dipartita giunse a Roma il 1º novembre. Fu sepolto temporaneamente nella cattedrale di Parma, ma, secondo le sue volontà, fu traslato nel sepolcro di famiglia sull'Isola Bisentina.

Mecenate[modifica | modifica wikitesto]

Senza ostentare le pretese di mecenate che caratterizzavano il fratello, si può dire che Ranuccio fece lavorare gli artisti dell'epoca senza sosta. I suoi segretari furono uomini di grande cultura: Giovanni della Casa, Annibal Caro e Latino Latini, ricordato per aver seppellito tre porporati in tre anni (Iacopo del Pozzo, morto nel 1563, Rodolfo Pio, morto nel 1564 e lo stesso Ranuccio, morto nel 1565). Il cardinale protesse numerosi eruditi, tra cui il Sigonio, il Pinelli[non chiaro] e Ulisse Aldrovandi, ma la sua più grande intuizione fu quella di aver scelto come bibliotecario Fulvio Orsini e di avere sostenuto le ricerche matematiche di Federico Commandino (1509-1575). Fulvio era discendente illegittimo degli Orsini e, grazie a tale ascendenza, venne subito preso a ben volere in casa Farnese. Nel 1558 entrò al servizio del “Gran Cardinale” Alessandro e poco tempo dopo Ranuccio lo nominò curatore della biblioteca di Palazzo Farnese. Grazie a lui la biblioteca si arricchì di manoscritti e di pubblicazioni di valore. Grazie al suo interessamento, l'anticamera di Palazzo Farnese fu decorata da Francesco de' Rossi, detto Salviati, con le glorie della famiglia e di Paolo III. Ranuccio Farnese acquistò anche una collezione di medaglie e di reperti archeologici provenienti dagli scavi della famiglia Orsini.

Incarichi ricoperti[modifica | modifica wikitesto]

Ducato di Parma e Piacenza
Farnese

Pier Luigi
Figli
Ottavio
Figli
Alessandro
Ranuccio I
Figli
Odoardo I
Ranuccio II
Nipoti
Francesco
Antonio

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pier Luigi Farnese Seniore Ranuccio Farnese il Vecchio  
 
Agnese Monaldeschi  
Papa Paolo III  
Giovanna Caetani di Sermoneta Onorato Caetani  
 
Caterina Orsini  
Pier Luigi Farnese  
Rufino Ruffini  
 
 
Silvia Ruffini  
Giovannella Caetani  
 
 
Ranuccio Farnese  
Niccolò Orsini Aldobrandino II Orsini  
 
Bartolomea Orsini  
Ludovico Orsini  
Elena Conti Grato Conti  
 
 
Gerolama Orsini  
Giacomo Conti Grato Conti  
 
 
Giulia Conti  
Isabella Carafa  
 
 
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo del Vecchio, I Farnese, Istituto di Studi Romani Editore, 1972.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Amministratore apostolico di Napoli Successore
Francesco Carafa
(arcivescovo metropolita)
13 agosto 1544 - 22 febbraio 1549 Gian Pietro Carafa
(arcivescovo metropolita)
Predecessore Cardinale diacono di Santa Lucia in Silice Successore
Giacomo Savelli 5 maggio 1546 - 8 ottobre 1546 Alessandro Campeggi
Predecessore Legato apostolico della Marca Anconitana Successore
Rodolfo Pio 27 agosto 1546 - 2 novembre 1547 Giacomo Savelli
Predecessore Patriarca titolare di Costantinopoli Successore
Marino Grimani 8 ottobre 1546 - 19 marzo 1550 Fabio Colonna I
Fabio Colonna 1554 - 29 ottobre 1565 Scipione Rebiba II
Predecessore Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria Successore
Ennio Filonardi 8 ottobre 1546 - 7 febbraio 1565 Fulvio Giulio della Corgna, O.S.Io.Hieros.
Predecessore Penitenziere Maggiore Successore
Roberto Pucci 12 febbraio 1547 - 29 ottobre 1565 Carlo Borromeo
Predecessore Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano Successore
Giovanni Domenico De Cupis 10 dicembre 1553 - 29 ottobre 1565 Mark Sittich von Hohenems
Predecessore Amministratore apostolico di Ravenna Successore
Benedetto Accolti il Giovane
(arcivescovo metropolita)
11 ottobre 1549 - 28 aprile 1564 Giulio Della Rovere
(arcivescovo metropolita)
Predecessore Amministratore apostolico di Bologna Successore
Giovanni Campeggi
(vescovo)
28 aprile 1564 - 19 ottobre 1565 Gabriele Paleotti
(vescovo)
Predecessore Cardinale vescovo di Sabina Successore
Alessandro Farnese il Giovane 7 febbraio - 29 ottobre 1565 Tiberio Crispo
Controllo di autoritàVIAF (EN67290890 · ISNI (EN0000 0000 6133 542X · SBN BVEV275932 · BAV 495/114462 · CERL cnp00559917 · GND (DE120186497 · BNE (ESXX5171983 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-67290890