Edoardo Landi

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Edoardo Landi (San Felice sul Panaro, 1937) è un pittore e scultore italiano tra i cofondatori del Gruppo N ed esponente dell'arte programmata e cinetica italiana..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Edoardo Landi nasce a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, nel 1937.
Dopo essersi laureato in architettura allo Iuav di Venezia, nel 1959 forma con Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa e Manfredo Massironi, il Gruppo N a Padova. Il gruppo, che aveva il proprio studio in via San Pietro 3, divenne uno dei centri di riferimento dell'arte cinetica europea, grazie anche ai rapporti con altre note figure della scena artistica italiana, tra cui il Gruppo T, Piero Manzoni ed Enrico Castellani.

Landi inizia in quegli anni a prendere parte, con gli altri membri del gruppo, ad una serie di importanti mostre che favoriscono ad accrescere la notorietà del gruppo: Arte programmata (1962-65), con varie tappe in Italia, Europa e negli Stati Uniti, la IIIª Biennale di Parigi (1963), la XXXIIª Biennale internazionale d'arte[1] (1964) e la più importante mostra dedicata all'arte cinetica e programmata per dimensioni e successo di pubblico, The Responsive Eye (1965), allestita al MoMA di New York.

Nel 1964 il Gruppo ricevette una lettera anonima (in realtà scritta da tre dei componenti, tra cui lo stesso Landi), che invitava al suo scioglimento. Il gruppo era agitato da incomprensioni individuali, dalle difficoltà a collocarsi all'interno del mercato dell'arte e dalla difficoltà stessa di ricercare collettivamente e si sciolse definitivamente nel 1965. Dopo qualche mese Massironi, Biasi e Landi fondarono il Gruppo N 65, che tentò di proseguire il lavoro collettivo sui temi dell'op art, ma l'esperienza durò appena alcuni mesi[2].

Negli anni successivi Landi continua la sua attività espositiva. Diverse sono le sue partecipazioni a mostre sia in Italia che all'estero: prende parte, tra le altre, alla mostra Lo spazio dell'immagine a Foligno, a due edizioni della Quadriennale di Roma[3], nel 1977 e 1999 e alla Biennale del 1995[1].

Landi ha associato l'attività artistica a quella di insegnante: ha insegnato alla Facoltà di Architettura e alla Scuola di Design del Politecnico di Milano, all'Istituto Europeo di Design di Torino, all'Accademia di Belle Arti di Bergamo e all'Università di Bologna[4].

Mostre ed esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

Collettive[modifica | modifica wikitesto]

Personali[modifica | modifica wikitesto]

Opere nelle collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Edoardo Landi, su Archivio storico delle arti contemporanee. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  2. ^ Jacopo Galimberti, Dare forma al collettivismo. Il gruppo N tra Olivetti e Classe Operaia, su operavivamagazine.org, 27 giugno 2016. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  3. ^ Landi, Edoardo, su arbiq.quadriennalediroma.org. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  4. ^ Filippo Durante, Landi: «Lavoro all’archiviazione della mia opera», su Il Sole 24 Ore, 7 settembre 2018. URL consultato il 27 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvia Pegoraro, Edoardo Landi - reale o virtuale?, Carlo Cambi Editore, 2015, ISBN 9788864031941.
  • Federico Sardella, Ennio Ludovico Chiggio-Edoardo Landi. Oscillazioni percettive, Carlo Cambi Editore, 2017, ISBN 9788864032405.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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