Castello di Bardineto

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Castello di Bardineto
Castello Del Carretto
Castelli della val Bormida
Ubicazione
StatoMarchesato di Finale
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
CittàBardineto
IndirizzoPiazzale del castello, Bardineto (SV)
Coordinate44°11′36.24″N 8°07′49.97″E / 44.193399°N 8.130548°E44.193399; 8.130548
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Bardineto
Informazioni generali
Tipocastello-fortezza
CostruzioneXIII secolo-XIII secolo
Primo proprietarioDel Carretto
Condizione attualeruderi
Informazioni militari
UtilizzatoreMarchesato di Finale
Repubblica di Genova
Regno di Sardegna
Funzione strategicaProtezione e controllo del borgo di Bardineto e di questa parte della val Bormida
Termine funzione strategica1795
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Il castello di Bardineto è stato un castello in rovina di Bardineto, nel val Bormida in provincia di Savona, ubicato in posizione semi elevata rispetto all'originario borgo fortificato duecentesco bardinetese.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso esterno del castello

Secondo le fonti storiche il primo borgo fortificato di Bardineto venne edificato, assieme al castello posto sulla sommità, intorno al XIII secolo ad opera dei marchesi Del Carretto[1]. Importante e strategica era per la famiglia feudale questa parte della val Bormida, posta lungo la strada tra Albenga e Toirano e tra la fascia costiera e il Basso Piemonte[1].

La presenza del castello - e del relativo borgo bardinetese - è attestata in un atto notarile del 1268[1] nel quale Giacomo Del Carretto, marchese, e deceduto nel 1265[1], lasciava ad uno dei figli, Antonio Del Carretto, i diritti sulla fortezza e sugli uomini di Bardineto[1].

Ancora un diploma imperiale di Carlo IV di Lussemburgo - siglato nel 1355[1] - cita il castello e il borgo in occasione dell'ufficiale investitura di Giorgio Del Carretto quale signore di Bardineto e di altri territori nella valle della Bormida[1]: territori che rimasero in mano alla famiglia carrettesca, salvo una breve parentesi di dominio repubblicano genovese (1713) e sabauda (1735), almeno fino alla dominazione francese di fine XVIII secolo[1].

Ed è proprio in questo frangente storico che la struttura, di ben sedici lati[1], subì la demolizione di dodici lati dell'alta cortina difensiva nel corso della battaglia di Loano tra gli eserciti francese e austro-piemontese (asserragliati dentro il castello) del novembre 1795[1]. Della medievale cinta muraria che proteggeva e cingeva il borgo non se ne hanno più tracce[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito dei castelli della Val Bormida, su castellivalbormida.com. URL consultato il 28 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Minola, Beppe Ronco, Castelli e Fortezze di Liguria. Un affascinante viaggio tra storia e architettura, Recco, Edizioni Servizi Editoriali, 2006.

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