20 sigarette

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20 sigarette
Una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2010
Durata94 min
Rapporto2,35:1
Generebiografico, drammatico
RegiaAureliano Amadei
SoggettoAureliano Amadei, Francesco Trento, Volfango De Biasi
SceneggiaturaAureliano Amadei, Gianni Romoli, Francesco Trento, Volfango De Biasi
ProduttoreGianni Romoli, Tilde Corsi
Casa di produzioneR&C Produzioni, Rai Cinema
Distribuzione in italianoCinecittà Luce
FotografiaVittorio Omodei Zorini
MontaggioAlessio Doglione
Effetti specialiRebel Alliance
MusicheLouis Siciliano
ScenografiaMassimo Santomarco
CostumiCatia Dottori
TruccoLuigi Ciminelli
Interpreti e personaggi

20 sigarette è un film del 2010 diretto da Aureliano Amadei, tratto dal romanzo Venti sigarette a Nassirya scritto dallo stesso Amadei con Francesco Trento.

Il film narra la vicenda autobiografica dello scrittore-regista, coinvolto nell'attentato del 12 novembre 2003 contro la base militare italiana di Nāṣiriya: «Ho cercato di raccontare l'umanità delle persone, anche dei militari, senza retorica. In Iraq mi ci sono trovato per caso e non ci tornerei mai», ha raccontato Amadei.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il vero Aureliano Amadei all'indomani dell'attentato del 2003, assieme a Carlo Azeglio Ciampi

Aureliano è un giovane che sogna il cinema. In attesa della vera occasione, si diletta facendo il filmmaker nei centri sociali, lontano dalle responsabilità degli adulti, finché il regista Stefano Rolla chiede a sua madre i fondi per girare un film ambientato in Iraq e gli propone il ruolo di assistente. Aureliano accetta frettolosamente la proposta contro il volere di tutti, genitori e amici, tra cui la sua ex Claudia, di cui è ancora innamorato.

All'indomani del suo arrivo a Nāṣiriya, si trova vittima di un attentato terroristico. Gravemente ferito riesce, diversamente dall'amico Rolla e dei militari della loro scorta, a scampare alla morte, venendo curato in un ospedale da campo dell'esercito statunitense, facendo ritorno a Roma dopo aver fumato l'ultima delle venti sigarette del pacchetto comprato prima della partenza.

Una volta rientrato in Italia viene ricoverato all'ospedale militare del Celio, dove è soggetto all'assalto dei giornalisti, in cerca di scoop, e anche alle fredde visite ufficiali, reagendo sdegnato alla ricostruzione ufficiale dell'attentato, di cui contesta la versione ufficiale data inizialmente alle stampe.

Due anni dopo, rimasto invalido alla gamba sinistra, soggetto a sordità all'orecchio sinistro e perseguitato dagli atroci ricordi della strage, che si manifestano attraverso attacchi di panico, trova il coraggio di raccontare la sua storia nel romanzo Venti sigarette a Nasiriyya, anche grazie al supporto di Claudia, nel frattempo divenuta madre di sua figlia.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la presentazione, nella sezione "Controcampo italiano" alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film è uscito nelle sale cinematografiche l'8 settembre 2010.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 20 SIGARETTE di Aureliano Amadei (2010), su iicoslo.esteri.it. URL consultato il 18 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2017).
  2. ^ a b Nastri d’Argento 2011: trionfa Habemus Papam di Nanni Moretti, in cineblog.it, 26 giugno 2011. URL consultato il 26 giugno 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]