François Étienne de Rosily-Mesros: differenze tra le versioni

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=== Le missioni diplomatiche durante le guerre dell'Impero ===
=== Le missioni diplomatiche durante le guerre dell'Impero ===
Dopo un piccolo periodo di riposo, al comando della fregata ''Vénus''<ref name=H5p85/> salpò nuovamente da Brest nel febbraio 1785, arrivando all'[[Mauritius|Isle de France]] il [[29 maggio]] dello stesso anno.<ref name=H5p86>{{Cita|Hannequin1835|p. 86 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Compiendo una difficile e pericolosa navigazione il suo viaggio di esplorazione tocca il [[Madagascar]], l'[[Arabia Saudita]] e la [[Persia]],<ref name=H5p86/> ed egli coglie l'occasione per aggiornare le carte idrografiche dei luoghi. Il suo viaggio lo porta a navigare i mari dell'[[India]], della [[Cina]] e delle [[Filippine]].<ref name=H5p88>{{Cita|Hannequin1835|p. 88 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Proprio in India, nel 1uglio 1788, la fregata ''la Venus'', che abbisognava di numerosi lavori di riparazione, venne disarmata a Pondichery, e sostituita con ''la Meduse''.<ref name=H5p87>{{Cita|Hannequin1835|p. 87 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Al suo ritorno all'[[Mauritius|Isle de France]], nel 1790 apprende dello scoppio della [[Rivoluzione francese]]. Durante il corso dell'anno succede temporaneamente al conte Henry de Mac Nemare, comandante della squadra francese nell'Oceano indiano, morto<ref name=P0p186/> assassinato.<ref name=H5p88/> Nell'agosto 1791<ref name=H5p89>{{Cita|Hannequin1835|p. 89 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> il governatore [[David Charpentier de Cossigny]] lo sostituisce con il capitano marchese [[Armand Philippe Germain de Saint-Félix]].<ref name=H5p88/> Rientra in patria a bordo della ''Fidèle'' nel 1792, dopo sette anni di lontananza, trasportando a bordo il nuovo governatore, [[Hyppolite de Maurés conte di Malartic]], e quattro delegati, diretti all'assemblea nazionale.<ref name=P0p186/> Dopo il suo rientro in patria è nominato [[contrammiraglio]]<ref name=P0p186/> nel gennaio 1793, prestando servizio con funzioni comandante d'armi presso il porto di Rochefort, e compiendo un viaggio di ispezione lungo le coste da Sait Malo fino ad Anversa.<ref name=H5p90>{{Cita|Hannequin1835|p. 90 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Nel luglio dello stesso anno viene destituito del grado perché ritenuto di origini nobiliari, ed egli si ritira a [[Versailles]] con la sua famiglia.<ref name=H5p90/> Occupa il suo tempo riordinando i numerosi rilevamenti idrografici compiuti durante i suoi viaggi.<ref name=H5p90/> Pochi mesi dopo viene reintegrato nel suo grado, ed incaricato dal comitato di salute pubblica di stendere una relazione approfondita dei suoi viaggi in India e Cina.<ref name=H5p90/> Il 1° Vendémiaire dell'anno V<ref name=P0p186/> viene elevato al rango di [[viceammiraglio]] (settembre 1796).<ref name=H5p90/>
Dopo un piccolo periodo di riposo, al comando della fregata ''Vénus''<ref name=H5p85/> salpò nuovamente da Brest nel febbraio 1785, arrivando all'[[Mauritius|Isle de France]] il [[29 maggio]] dello stesso anno.<ref name=H5p86>{{Cita|Hannequin1835|p. 86 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Compiendo una difficile e pericolosa navigazione il suo viaggio di esplorazione tocca il [[Madagascar]], l'[[Arabia Saudita]] e la [[Persia]],<ref name=H5p86/> ed egli coglie l'occasione per aggiornare le carte idrografiche dei luoghi. Il suo viaggio lo porta a navigare i mari dell'[[India]], della [[Cina]] e delle [[Filippine]].<ref name=H5p88>{{Cita|Hannequin1835|p. 88 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Proprio in India, nel luglio 1788, la fregata ''la Venus'', che abbisognava di numerosi lavori di riparazione, venne disarmata a Pondichery, e sostituita con ''la Meduse''.<ref name=H5p87>{{Cita|Hannequin1835|p. 87 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Al suo ritorno all'[[Mauritius|Isle de France]], nel 1790 apprende dello scoppio della [[Rivoluzione francese]]. Durante il corso dell'anno succede temporaneamente al conte Henry de Mac Nemare, comandante della squadra francese nell'Oceano indiano, morto<ref name=P0p186/> assassinato.<ref name=H5p88/> Nell'agosto 1791<ref name=H5p89>{{Cita|Hannequin1835|p. 89 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> il governatore [[David Charpentier de Cossigny]] lo sostituisce con il capitano marchese [[Armand Philippe Germain de Saint-Félix]].<ref name=H5p88/> Rientra in patria a bordo della ''Fidèle'' nel 1792, dopo sette anni di lontananza, trasportando a bordo il nuovo governatore, [[Hyppolite de Maurés conte di Malartic]], e quattro delegati, diretti all'assemblea nazionale.<ref name=P0p186/> Dopo il suo rientro in patria è nominato [[contrammiraglio]]<ref name=P0p186/> nel gennaio 1793, prestando servizio con funzioni comandante d'armi presso il porto di Rochefort, e compiendo un viaggio di ispezione lungo le coste da Sait Malo fino ad Anversa.<ref name=H5p90>{{Cita|Hannequin1835|p. 90 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Nel luglio dello stesso anno viene destituito del grado perché ritenuto di origini nobiliari, ed egli si ritira a [[Versailles]] con la sua famiglia.<ref name=H5p90/> Occupa il suo tempo riordinando i numerosi rilevamenti idrografici compiuti durante i suoi viaggi.<ref name=H5p90/> Pochi mesi dopo viene reintegrato nel suo grado, ed incaricato dal comitato di salute pubblica di stendere una relazione approfondita dei suoi viaggi in India e Cina.<ref name=H5p90/> Il 1° Vendémiaire dell'anno V<ref name=P0p186/> viene elevato al rango di [[viceammiraglio]] (settembre 1796).<ref name=H5p90/>
In seguito compie varie missioni di ispezione a [[Genova]], [[ La Spezia]], [[Boulogne]],<ref name=H5p90/> [[Anversa]] e [[Amsterdam]].<ref name=H5p91>{{Cita|Hannequin1835|p. 91 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Durante gli intervalli tra questi viaggi redige un gran numero di istruzioni relative agli equipaggiamenti ed alla tattica navale<ref name=H5p91/>, fornendo al generale Bonaparte importanti informazioni per la spedizione in [[Egitto]].<ref name=P0p186/> Secondo alcune fonti il giovane generale gli aveva offerto il comando della flotta, ma egli si rifiutò per non abbandonare la sua giovane sposa.<ref name=P0p186/> Nel 1799 pubblica l'opera ''Rapport et instruction concernant les poudres de guerre'',<ref>Pubblicata da De l'imprimerie de la République.</ref> scritta insieme a François-Joseph de Gratet Dubouchagee ed a Marie François comte de Aboville.
In seguito compie varie missioni di ispezione a [[Genova]], [[ La Spezia]], [[Boulogne]],<ref name=H5p90/> [[Anversa]] e [[Amsterdam]].<ref name=H5p91>{{Cita|Hannequin1835|p. 91 |Hannequin 1835|harv=s}}</ref> Durante gli intervalli tra questi viaggi redige un gran numero di istruzioni relative agli equipaggiamenti ed alla tattica navale<ref name=H5p91/>, fornendo al generale Bonaparte importanti informazioni per la spedizione in [[Egitto]].<ref name=P0p186/> Secondo alcune fonti il giovane generale gli aveva offerto il comando della flotta, ma egli si rifiutò per non abbandonare la sua giovane sposa.<ref name=P0p186/> Nel 1799 pubblica l'opera ''Rapport et instruction concernant les poudres de guerre'',<ref>Pubblicata da De l'imprimerie de la République.</ref> scritta insieme a François-Joseph de Gratet Dubouchagee ed a Marie François comte de Aboville.
Rosily sapeva che l'imperatore aveva pensato a lui per l'incarico di comandante della flotta d'invasione, e sperava di essere promosso al grado di [[ammiraglio]] ed insignito della Legion d'Honeur. Infatti fu nominato membro e poi comandante dell'ordine rispettivamente il 19 frimaire ([[19 dicembre]] [[1803]]) e il 25 prairial ([[14 giugno]] [[1804]]) dell'anno XII. Non contento scrisse una lettera a Napoleone in cui chiedeva di essere promosso al rango di Grande Ufficiale, ma ciò provocò la reazione stizzita dello stesso.<ref name=B7p59>{{Cita|Bonaparte1837|p. 59 , insoddisfatto di questa pretesa Napoleone scrisse dal castello di Stupinigi al suo Ministro della Marina, ammiraglio [[Denis Decrès]], il 9 Floreal dell'anno XIII ([[29 aprile]] [[1805]]), la seguente lettera: ''M. Rosily m'a écrit pour me demander à être grand officier de la Légion-d'Honneur. Cela m'est difficile. Missiessy, Gourdon, Lacrosse, Magon, sont dans mon esprit au-dessus de lui; il a donc très tort de se comparer à Bruix, à Ganteaume , à vous, à Villeneuve. J'estime même que tout capitaine qui a fait la guerre et qui a quelque mérite, a plus de considération à mes yeux que M. Rosily. Cependant, c'est un bon officier ; il n'est pas tellement vieux qu'il ne puisse rendre des services à la mer. Voyez à l'employer, ou qu'il reste comme il est ; mais que je n'entende plus parler de lui pour aucune espèce d'avancement. Les hommes qui restent à Paris ne peuvent se comparer aux hommes qui s'exposent à tous les dangers qu'on court à la mer, et dès qu'ils s'élèvent jusqu'à se comparer à eux, il faut le leur rappeler et les faire rentrer en eux-mêmes. Sur ce, etc.''|Bonaparte 1837|harv=s}}</ref> Napoleone non pensava ancora di affidargli u comando operativo in mare, ma non rifiutò alcune sue preziose conoscenze per i suoi progetti in quanto il 26 termidoro dell'anno XII incaricò il Ministro Decrès, di chiedere al vice-ammiraglio «un rapporto molto dettagliato su tutta la costa africana.»
Rosily sapeva che l'imperatore aveva pensato a lui per l'incarico di comandante della flotta d'invasione, e sperava di essere promosso al grado di [[ammiraglio]] ed insignito della Legion d'Honeur. Infatti fu nominato membro e poi comandante dell'ordine rispettivamente il 19 frimaire ([[19 dicembre]] [[1803]]) e il 25 prairial ([[14 giugno]] [[1804]]) dell'anno XII. Non contento scrisse una lettera a Napoleone in cui chiedeva di essere promosso al rango di Grande Ufficiale, ma ciò provocò la reazione stizzita dello stesso.<ref name=B7p59>{{Cita|Bonaparte1837|p. 59 , insoddisfatto di questa pretesa Napoleone scrisse dal castello di Stupinigi al suo Ministro della Marina, ammiraglio [[Denis Decrès]], il 9 Floreal dell'anno XIII ([[29 aprile]] [[1805]]), la seguente lettera: ''M. Rosily m'a écrit pour me demander à être grand officier de la Légion-d'Honneur. Cela m'est difficile. Missiessy, Gourdon, Lacrosse, Magon, sont dans mon esprit au-dessus de lui; il a donc très tort de se comparer à Bruix, à Ganteaume , à vous, à Villeneuve. J'estime même que tout capitaine qui a fait la guerre et qui a quelque mérite, a plus de considération à mes yeux que M. Rosily. Cependant, c'est un bon officier ; il n'est pas tellement vieux qu'il ne puisse rendre des services à la mer. Voyez à l'employer, ou qu'il reste comme il est ; mais que je n'entende plus parler de lui pour aucune espèce d'avancement. Les hommes qui restent à Paris ne peuvent se comparer aux hommes qui s'exposent à tous les dangers qu'on court à la mer, et dès qu'ils s'élèvent jusqu'à se comparer à eux, il faut le leur rappeler et les faire rentrer en eux-mêmes. Sur ce, etc.''|Bonaparte 1837|harv=s}}</ref> Napoleone non pensava ancora di affidargli u comando operativo in mare, ma non rifiutò alcune sue preziose conoscenze per i suoi progetti in quanto il 26 termidoro dell'anno XII incaricò il Ministro Decrès, di chiedere al vice-ammiraglio «un rapporto molto dettagliato su tutta la costa africana.»

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François Étienne de Rosily-Mesros
Ritratto di François Étienne de Rosily-Mesros
NascitaRochefort
3 giugno 1748
MorteTolone
19 agosto 1832
Dati militari
GradoViceammiraglio
GuerreGuerre rivoluzionarie francesi
Guerre napoleoniche
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François Étienne de Rosily-Mesros (Rochefort, 3 giugno 1748Tolone, 19 agosto 1832) fu un ammiraglio francese, esploratore e diplomatico.. Proveniva da una famiglia aristocratica della Bretagna con antiche tradizioni militari. Il più antico antenato conosciuto della sua famiglia era Roland de Rosily contemporaneo del Re di Francia Luigi IX (XIII secolo).

Biografia

I primi anni in marina

François Étienne de Rosily nasce a Rochefort il 3 giugno 1748,[1] discendente dalla Maison de Rosily, un'antica famiglia della nobiltà bretone. Suo padre era François-Joseph de Rosily-Méros[1] detto il Comte de Rosily[2], Chef d'Escadre[3] e commandante della squadra francese di Brest nel 1762[1] Dopo aver frequentato il collegio de la Fléche, il giovane Rosily entra a far parte della flotta con il grado di guardiamarina nel 1762, all'età di quattordici anni.[4] Dall'epoca dell'arruolamento al 1769 completata il suo apprendistato in mare eseguendo diverse campagne d'istruzione, visitando successivamente Rio de Janeiro, Newfoundland, Santo Domingo e i Caraibi.[5] In quegli anni naviga a bordo dei vascelli la Sage e l'Amphion, delle fregate la Malicieuse, 'le Therpisichore, l'Hirondelle, e la Perle.[5] Sottotenente di vascello nel 1770 si imbarca sulla nave Abrewack[1] comandata da Yves Joseph de Kerguelen de Trémarec[5] con la quale effattua una campagna di osservazione sulle coste della Francia, che andavano da Brest a Dunkerque. Subito dopo parte con Kerguelen de Trémarec, a bordo della fregata Fortune,[5] per un viaggio di esplorazione nel Pacifico del Sud, alla ricerca del territorio australe[1], vero scopo del viaggio. Il 13 febbraio 1772, creduto di aver scoperto il continente, egli fu inviato a bordo di una scialuppa ad affettuare una ricognizione per a riconoscere il territorio.[5] Al ritorno della scialuppa, la fregata era scomparsa.[5] Miracolosamente recuparato dalla flûte[6] Le Gros-Ventre del comandante Sain-Allouarn,[5] navigò a bordo della stessa per otto mesi,[4] visitando le Indie Olandesi, Timor, Batavia e l'Isle de France[7] ritornando infine in Francia nel 1773. Una volta in patria chiese immediatamente il permesso di runirsi a Kerguelen,[7] che stava per iniziare un nuovo viaggio di esplorazione delle terre del sud, e nel medesimo tempo andava alla ricerca di Rosily. Partì dalla madrepatria e trovò l'esploratore francese nell'Isle de France, dove assunse il comando della corvetta l'Ambition.[7] Questa campagna ebbe la durata di quattordici mesi.[7] Torna in Europa verso la fine del 1774, visitando ben presto numerosi porti di Gran Bretagna, Scozia ed Irlanda.[7] Dal suo viaggio riportò in Francia diversi oggetti utili alla Marina Francese, pompe a catena, armamenti per vascelli e fregate, piani di costruzioni navali, ecc.[7] Durante tutto il suo viaggio egli tenne una corrispondenza particolare con il sottosegretario di stato alla Marina, Monsieur Antoine de Sartine.[7]

La guerra di indipendenza americana

Promosso tenente di vascello nel febbraio 1778,[7] assume il comando del trabaccolo Le Coureur,[1] appartenente alla squadra[8] al comando del tenente di vascello Jean-Isaac Chadeau de la Clocheterie,[9] che alzava la sua insegna a bordo della fregata da 30 cannoni La Belle Poule. Inquadrato in tale formazione navale partecipa ad una crociera nel Canale della Manica.

Il 17 giugno 1778 la squadra francese si scontrò con alcune navi inglesi appartenenti alla squadra dell'ammiraglio Augustus Keppel. La fregata La Belle-Poule, nave ammiraglia, fu attaccata dalla fregata britannica da 32 cannoni HMS Arethusa , accompagnata dallo sloop da 14 cannoni HMS Alerte. Rosily non esitò ad attaccare quest'ultimo, impegnandolo in combattimento ed andando all'abbordaggio.[9] Tale azione salvò la La Belle Poule da sicura cattura. Purtroppo nel combatimento la sua nave riportò danni gravissimi, imbarcando acqua da tutte le parti, ed egli fu costretto ad arrendersi agli inglesi. Al suo ritorno in Francia viene ricompensato per il coraggio dimostrato, ricevendo dal re Luigi XVI la croce dell'ordine di San Luigi.[9] Rientrato dalla prigionia nel febbraio 1780,[10] diviene addetto alle costruzioni navali del porto di Brest. Nel maggio dello stesso anno assume il comando della fregata la Lively, impegnata a proteggere i convogli nel golfo di Biscaglia.[10] Tenente comandante nel 1781, si imbarca sul vascello da 74 cannoni Le Fendant, che faceva parte della scorta ad un convoglio diretto in India.[10] A bordo di questa nave raggiunge nuovamente raggiungendo quindi l'Isle de France[10] dove assunse il comando della fregata Cleopatra.[11] Salpato da Mauritius si portò quindi a Trincomalee,[10] dove si riunì alla squadra[10] dell'ammiraglio Pierre André de Suffren de Saint Tropez.[11] La firma del trattato di Parigi, avvenuta il 3 settembre 1783, consacrò l'indipendenza americana mettendo definitivamente fine alla guerra navale nell'Oceano Indiano[12], riportando in Francia la squadra di Suffren. Nel 1784 Rosily viene elevato al rango di capitano di vascello.[11]

Le missioni diplomatiche durante le guerre dell'Impero

Dopo un piccolo periodo di riposo, al comando della fregata Vénus[10] salpò nuovamente da Brest nel febbraio 1785, arrivando all'Isle de France il 29 maggio dello stesso anno.[13] Compiendo una difficile e pericolosa navigazione il suo viaggio di esplorazione tocca il Madagascar, l'Arabia Saudita e la Persia,[13] ed egli coglie l'occasione per aggiornare le carte idrografiche dei luoghi. Il suo viaggio lo porta a navigare i mari dell'India, della Cina e delle Filippine.[14] Proprio in India, nel luglio 1788, la fregata la Venus, che abbisognava di numerosi lavori di riparazione, venne disarmata a Pondichery, e sostituita con la Meduse.[15] Al suo ritorno all'Isle de France, nel 1790 apprende dello scoppio della Rivoluzione francese. Durante il corso dell'anno succede temporaneamente al conte Henry de Mac Nemare, comandante della squadra francese nell'Oceano indiano, morto[11] assassinato.[14] Nell'agosto 1791[16] il governatore David Charpentier de Cossigny lo sostituisce con il capitano marchese Armand Philippe Germain de Saint-Félix.[14] Rientra in patria a bordo della Fidèle nel 1792, dopo sette anni di lontananza, trasportando a bordo il nuovo governatore, Hyppolite de Maurés conte di Malartic, e quattro delegati, diretti all'assemblea nazionale.[11] Dopo il suo rientro in patria è nominato contrammiraglio[11] nel gennaio 1793, prestando servizio con funzioni comandante d'armi presso il porto di Rochefort, e compiendo un viaggio di ispezione lungo le coste da Sait Malo fino ad Anversa.[17] Nel luglio dello stesso anno viene destituito del grado perché ritenuto di origini nobiliari, ed egli si ritira a Versailles con la sua famiglia.[17] Occupa il suo tempo riordinando i numerosi rilevamenti idrografici compiuti durante i suoi viaggi.[17] Pochi mesi dopo viene reintegrato nel suo grado, ed incaricato dal comitato di salute pubblica di stendere una relazione approfondita dei suoi viaggi in India e Cina.[17] Il 1° Vendémiaire dell'anno V[11] viene elevato al rango di viceammiraglio (settembre 1796).[17] In seguito compie varie missioni di ispezione a Genova, La Spezia, Boulogne,[17] Anversa e Amsterdam.[18] Durante gli intervalli tra questi viaggi redige un gran numero di istruzioni relative agli equipaggiamenti ed alla tattica navale[18], fornendo al generale Bonaparte importanti informazioni per la spedizione in Egitto.[11] Secondo alcune fonti il giovane generale gli aveva offerto il comando della flotta, ma egli si rifiutò per non abbandonare la sua giovane sposa.[11] Nel 1799 pubblica l'opera Rapport et instruction concernant les poudres de guerre,[19] scritta insieme a François-Joseph de Gratet Dubouchagee ed a Marie François comte de Aboville. Rosily sapeva che l'imperatore aveva pensato a lui per l'incarico di comandante della flotta d'invasione, e sperava di essere promosso al grado di ammiraglio ed insignito della Legion d'Honeur. Infatti fu nominato membro e poi comandante dell'ordine rispettivamente il 19 frimaire (19 dicembre 1803) e il 25 prairial (14 giugno 1804) dell'anno XII. Non contento scrisse una lettera a Napoleone in cui chiedeva di essere promosso al rango di Grande Ufficiale, ma ciò provocò la reazione stizzita dello stesso.[20] Napoleone non pensava ancora di affidargli u comando operativo in mare, ma non rifiutò alcune sue preziose conoscenze per i suoi progetti in quanto il 26 termidoro dell'anno XII incaricò il Ministro Decrès, di chiedere al vice-ammiraglio «un rapporto molto dettagliato su tutta la costa africana.»

Lo sfortunato rientro in azione

Il 19 agosto 1804 l'ammiraglio Latouche-Tréville, comandante della squadra del Mediterraneo morì, a causa di una crisi cardiaca, a bordo della sua nave, il vascello Bucentaure ancorato nella rada di Tolone.[21] Napoleone volendo rimuovere la squadra di Tolone dal comando provvisorio della squadra il contrammiraglio Dumanoir scrisse in una lettera indirizzata al ministro Decrès il 10 fruttidoro dell'anno XII (28 agosto 1804: Mi sembra che, per comandare la squadra, ci siano solo tre uomini: Bruix, Villeneuve e Rosily. Per Rosily credo che sia pieno di buone intenzioni, ma non ha fatto nulla per quindici anni, e non so se era un buon marinaio, e che addestramento ha ricevuto. Tuttavia è una cosa molto urgente, e c'è da prendere una decisione subito.[22] La scelta per il comando della squadra di Tolone cadde sul quarantunenne Villeneuve, considerato giovane e fortunato,[23] due qualità che Napoleone predilegeva.

Infine gli fu affidato il tanto desiderato comando operativo. In seguito ad alcuni parziali insuccessi di Villeneuve, tra cui quello dell'agosto 1805[24] in cui, dando adito ad alcune voci a lui pervenute, invertì nuovamente la rotta quando incontrò, nottetempo, un convoglio mercantile che scambiò per una squadra inglese di 25 vascelli, comandata da Nelson[24] la flotta franco-spagnola si portò a sud, raggiungendo il porto di Cadice il 20 agosto. Qui fu bloccata dalla squadra inglese. La grande occasione di raggiungere Brest per ricongiungersi a Ganteaume e conquistare il dominio del Canale della Manica era andata definitivamente persa. Il 25 agosto Napoleone sciolse l'Armata d'Inghilterra, pronto a trarne la Grande Armata con cui dare vita all'invasione dell'Austria e della Germania.[24] Nei confronti dello sfortunato ammiraglio Napoleone si esibì, davanti al Ministro della Marina ammiraglio Dècres, in una delle sue spettacolari scene di rabbia, decidendo di sostituirlo con il più anziano ammiraglio Rosily-Mesros.[24] La nomina arrivò il 24 settembre 1805[18] ed egli lasciò immediatamente Parigi per raggiungere Cadice, dove doveva assumere il comando della flotta combinata che contava 33 vascelli di linea, 18 francesi e 15 spagnoli. Tuttavia, saputo della propria destituzione[25] il 20 settembre[26] Villeneuve, che poteva essere prudente, ma non si faceva dare del vigliacco da nessuno,[24] neanché da Napoleone, decise di salpare ed accettare il combattimento.[24] La battaglia di Trafalgar si concluse in una cocente disfatta per i franco-spagnoli,[27] solamente 11 navi[28] riuscirono a rientrare a Cadice. Altre due navi spagnole, il Santa Ana e il Neptuno furono soccorse alle unità del commodoro Julien Marie Cosmao-Kerjulien e ricondotte in porto. Rosily, attardato da un incidente che l'aveva fermato a Madrid per un certo tempo,[29] arrivò a Cadice il 25 ottobre trovando, al posto delle previste 18 unità francesi, solamente cinque vascelli gravemente danneggiati.[27] Il disastro di Trafalgar era irreparabile ma Rosily riorganizzò la piccola squadra francese, forte di cinque vascelli e due fregate, rendendola pronta a prendere il mare al primo ordine.[18] Purtroppo la sua piccola squadra rimase bloccata a Cadice per ben tre anni, costantemente sorvegliata da una squadra inglese di 10 navi.[30] Nonostante le ripetute insistenze di Napoleone affinché si portasse a Tolone, l'ammiraglio reputò il rischio troppo grande in virtù delle scarse forze disponibili.[31] Il 27 ottobre 1807 il primo ministro spagnolo Manuel Godoy aveva stipulato con Napoleone a Fontainebleau un trattato segreto per la spartizione del Portogallo tra Francia e Spagna, che tuttavia rimase lettera morta. Nel marzo 1808 truppe francesi al comando di Gioacchino Murat entrarono in Spagna, occupando alcune fortezze e la capitale Madrid. Il 17 marzo 1808 scoppiò ad Aranjuez una rivolta contro Godoy, e contro la presenza francese in Spagna. Il 26 maggio 1808 una squadra britannica forte di 13 vascelli, di cui quattro a tre ponti,[18] con a bordo 5.000 soldati, effettuò un tentativo di entrare nella baia di Cadice.[18] L'attacco venne respinto dall'intervento delle 11 navi di linea della squadra franco-spagnola, unitamente alle artiglierie dei forti ed alle batterie costiere.[32] Il giorno dopo la popolazione della città insorse contro i francesi.[32] La squadra spagnola presente in porto, composta da sei navi,[33], si allontanò dalla squadra francese, mettendosi di traverso per impedire l'uscita delle sue navi dalla rada. Egli allora, temendo che le proprie navi potessero essere catturate con un'azione terrestre, le allontanò nella zona interna occidentale[32] del porto, ancorandosi in una zona ritenuta sicura. Gli spagnoli, però, spostarono i cannoni dei forti per poter tenere sotto tiro anche il nuovo ancoraggio.[30] Nei giorni 9 e 10 giugno, Rosily, ridotto a contare solamente alle proprie forze,[34] vide sparare contro le proprie navi più di 1.200 colpi di cannone.[35] Gli ordini riceuti prevedevano che il giorno 11 le sue navi passasero attraverso le quelle spagnole, per poi attraversare la flotta britannica,[36] venti a favore permettendo. Tuttavia la popolazione minacciò di uccidere tutti francesi rimasti a terra,[36] e nulla annunciava l'arrivo dei soccorsi promessi a Rosily per sette mesi. Al comando di un corpo d'armata[32] il generale Pierre Dupont de l'Étang tento di prestargli aiuto, ma venne bloccato e sconfitto a Bailén il 23 luglio 1808 dalle truppe del generale spagnolo Francisco Javier Castaños. Il giorno 14 l'ammiraglio avviò dei negoziati con il generale spagnolo don Tomás de Morla,[30] governatore della provincia di Cadice.[36] Inizialmente egli propose[37] al governatore spagnolo di sbarcare i cannoni delle navi, mantenendo a bordo gli equipaggi ed alzando a riva la bandiera francese.[30] Tale proposta venne rifiutata, ed egli visto il rapido peggioramento della sua situazione tattica decise di consegnare le navi, per evitare gravose perdite umane. Dopo la resa Rosily torno in Francia assieme al suo stato maggiore, dove Napoleone[38] gli offrì la direzione del Ministero della Marina, ma egli non accettò.[36] Riprese in seguito le funzioni di direttore del depositi della marina.[39]

L'ultima fase della carriera

Nel 1809 viene mominato Conte dell'Impero, e membro della Commissione d'inchiesta incaricata di investigare la condotta di Victor Hugues, commissario commandante in capo della Guaiana francese, accusato di essersi arreso al nemico senza combattere. Nel 1811 viene nominato Presidente del Consiglio delle costruzioni navali,[37] e nel 1813, di concerto con l'ingegnere Jean Bernard Tarbé de Vauxclairs, ispettore generale delle strade e dei ponti, e di Charles François Beautemps-Beaupré,[37] membro dell'accademia delle scienze, viene designato per scegliere la posizione più idonea ove installare un cantiere navale alla foce del fiume Elba.[37] Nel 1814, sotto la sua direzione, il corpo degli ingegneri idrografici riceve la sua definita organizzazione, ed inizia nel 1816 la ricognizione delle coste della Francia. Nel 1817 risulta in forza alla marina reale in qualità di viceammiraglio[40] Il 25 luglio dello stesso anno Luigi XVIII lo nomina Grande Ufficiale della Legion d'Onore, accordandogli il Gran Cordone dell'Ordine il 27 dicembre successivo. Presidente del collegio elettorale di Finistère il 26 settembre 1818, è, nonostante il fallimento della sua missione, viene nominato comandante ell'Ordine di San Luigi il 21 ottobre, e Gran Croce il 17 agosto 1822. Si ritira definitivamente a vita privata nel 1827,[41] e il re, in segno di apprezzamento, è stato conferito il titolo onorifico di Direttore Generale dei depositi della Marina Militare.[41] Il 28 ottobre 1811 aveva sostituito Louis Antoine de Bougainville presso il Bureau des Longitudes, e diventò membro associato dell'Accademia delle Scienze francesi il 26 maggio 1816. Muore a Parigi il 12 novembre 1832.[41] In quanto marinaio dell'Impero, il suo nome figura sull'Arco di trionfo, a Parigi. Inciso sul lato est, assieme a quello di Pierre Charles Silvestre de Villeneuve. Il suo corpo è sepolto al cimitero monumentale del Père-Lachaise.

Note

  1. ^ a b c d e f Piat2010, p. 185
  2. ^ (PDF) http://www.chateauneuf-du-faou.com/images/File/bim_09_01.pdf
  3. ^ Grado della marina francese sotto l'Anciene Regime, equivalente ad un ammiraglio che aveva il comando di una divisione navale composta da circa venti vascelli di linea.
  4. ^ a b Hannequin1835, p. 81
  5. ^ a b c d e f g Hannequin1835, p. 82
  6. ^ Un tipo di nave da carico olandese.
  7. ^ a b c d e f g h Hannequin1835, p. 83
  8. ^ Composta dall fregata Belle Poule, dalla fregata La Licorne (26 cannoni), dalla corvetta da 16 cannoni l'Hirondelle, e dal trabaccolo le Coureur da 8 cannoni.
  9. ^ a b c Hannequin1835, p. 84
  10. ^ a b c d e f g Hannequin1835, p. 85
  11. ^ a b c d e f g h i Piat2010, p. 186
  12. ^ Peraltro già cessata il 29 giugno dello stesso anno, con l'arrivo della notizia della fine della guerra in America e dei colloqui di pace iniziati tra Francia e Gran Bretagna nel gennaio 1783, recapitata tramite corriere alla flotta francese stazionante a Madras.
  13. ^ a b Hannequin1835, p. 86
  14. ^ a b c Hannequin1835, p. 88
  15. ^ Hannequin1835, p. 87
  16. ^ Hannequin1835, p. 89
  17. ^ a b c d e f Hannequin1835, p. 90
  18. ^ a b c d e f Hannequin1835, p. 91
  19. ^ Pubblicata da De l'imprimerie de la République.
  20. ^ Bonaparte1837, p. 59 , insoddisfatto di questa pretesa Napoleone scrisse dal castello di Stupinigi al suo Ministro della Marina, ammiraglio Denis Decrès, il 9 Floreal dell'anno XIII (29 aprile 1805), la seguente lettera: M. Rosily m'a écrit pour me demander à être grand officier de la Légion-d'Honneur. Cela m'est difficile. Missiessy, Gourdon, Lacrosse, Magon, sont dans mon esprit au-dessus de lui; il a donc très tort de se comparer à Bruix, à Ganteaume , à vous, à Villeneuve. J'estime même que tout capitaine qui a fait la guerre et qui a quelque mérite, a plus de considération à mes yeux que M. Rosily. Cependant, c'est un bon officier ; il n'est pas tellement vieux qu'il ne puisse rendre des services à la mer. Voyez à l'employer, ou qu'il reste comme il est ; mais que je n'entende plus parler de lui pour aucune espèce d'avancement. Les hommes qui restent à Paris ne peuvent se comparer aux hommes qui s'exposent à tous les dangers qu'on court à la mer, et dès qu'ils s'élèvent jusqu'à se comparer à eux, il faut le leur rappeler et les faire rentrer en eux-mêmes. Sur ce, etc.
  21. ^ Frè2005, p. 84
  22. ^ Bonaparte1837, p. 11 , Il me paraît que, pour commander une escadre, il n'y a que trois hommes: Bruix, Villeneuve et Rosily. Pour Rosily je lui crois de la bonne volonté, mais il n'a rien fait depuis quinze ans, et j'ignore s'il a été bon marin, et les commandements qu'il a eus. Toutefois, il ya une chose très-urgente, c'est de prendre un parti sur cela.
  23. ^ Frè2005, p. 90
  24. ^ a b c d e f Frè2005, p. 91
  25. ^ Attraverso un messagglio confidenziale fattogli arrivare dal Ministro della Marina Decrès che diceva: Sors, bats l'ennemi, et tout sera réparé. (Esci, batti il nemico e tutto sarà dimenticato).
  26. ^ Palmer2009, p. 201
  27. ^ a b Roggero2004, p. 72
  28. ^ Le francesi Pluton, Argonaute, Heros, Neptune, Indomptable, e le spagnole Montanes, Rayo, San Lendro', San Francisco de Asis' e San Justo.
  29. ^ Donolo2012, p. 235
  30. ^ a b c d Donolo2012, p. 270
  31. ^ Donolo2012, p. 269
  32. ^ a b c d Hannequin1835, p. 92
  33. ^ I vascelli di linea Terrible, Montañés e San Justo da 74 cannoni, San Fulgencio e San Leandro da 64, Príncipe de Asturias da 112 e la fregata Flora. Tutte le unità non erano pienamente operative. Il comandante della formazione era il tenente generale don Juan José Ruiz de Apodaca.
  34. ^ I vascelli di linea Herós da 84 cannoni, Algeciras da 86, Plutón e Argonaute da 74, Neptune da 92 e la fragata Cornelia da 42.
  35. ^ Le forze spagnole presenti a Cadice assommavano a sei vascelli di linea, 46 scialuppe cannonniere, 14 bombarde, più le artiglierie dei forti e delle batterie costiere.
  36. ^ a b c d Hannequin1835, p. 93
  37. ^ a b c d Hannequin1835, p. 94
  38. ^ Che si era reso conto della difficile situazione in cui si era venuto a trovare, e non lo aveva criticato per la decisione presa.
  39. ^ Goulven Peron, « Les seigneurs de Rosily », Cahiers du Poher, n° 23, décembre 2008, p. 27-31.
  40. ^ Bajot1817, p. 289
  41. ^ a b c Hannequin1835, p. 95

Bibliografia

  • (FR) M. Bajot, Annales Maritimes et Coloniales. Vol.1, Paris, Imprimerie Royale, 1817.
  • (FR) Napoleon Bonaparte, Correspondence de Napoleon avec le Ministre de la Marine depuis 1804 jusq'en avril 1815. Vol.1, Parigi, Delloye et V. Lecou Libraires-Éditeurs, 1837, pag. 59-60.
  • (IT) Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • (FR) Joseph Francois Gabriel Hannequin, Biographie Maritime ou notice historiques sur la vie et les campagnes des Marins celébrès françaie et étrangers. Vol.1, Paris, Regnault Éditeur, 1835.
  • (EN) Michael A. Palmer, Command at Sea: Naval Command and Control since the Sixteenth Century, Harvard, Harvard University Press, 2009, ISBN 0-674-01681-5.
  • (EN) Denis Piat, Mauritius: On the Spice Route 1598-1810, Singapore, Editions Didier Millet P.te Ltd., 2010, ISBN 978-981-4260-31-2.

Periodici

  • (IT) Giuliano da Frè, Il vallo di legno, in RID-Rivista Italiana Difesa, No.10, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop. a.r.l., ottobre 2005, pp. 82-97.
  • (IT) Roberto Roggero, Trafalgar. Il tocco di Nelson, in Eserciti nella Storia, Parma, Delta Editrice s.n.c., novembre-dicembre 2004, pp. 64-72.