Pentacolo

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Un pentacolo

Il pentacolo (o pantacolo, o pantaclo, a seconda dei contesti) è un simbolo magico, consistente in una stella a cinque punte generalmente inscritta in un cerchio.

In italiano il termine indica un qualsiasi amuleto appeso al collo, con probabili origini confluenti con "pendere".[1] L'etimologia del termine è oscura, ma la costruzione e significato suggeriscono una derivazione dal prefisso Greco penta-, combinato con il suffisso Latino -culum [2][3] (costruzione non del tutto estranea al Latino Medioevale) o ancora dal francese medio dalla parola "pendacol"/"pentacol"[2][4], un gioiello o ornamento appeso attorno al collo (da pend- pendere, à al, col o cou collo), in armonia con il significato italiano. [1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo è presente in molte culture e luoghi. Nella civiltà occidentale ha carattere soprattutto esoterico; viene spesso descritto come un talismano di protezione magica, che può venire realizzato o tracciato su materie da scrittura come carta o pergamena, oppure inciso su metallo o infine modellato nella cera, nella creta, nel legno; molto spesso però può venire anche realizzato per formare un pendente. In generale in un pentacolo possono venire rappresentati molti simboli differenti, dei quali oggi il più comune è di gran lunga il pentagramma[5] o pentalfa regolare, circoscritto in un cerchio; in questo caso particolare quello con un'unica punta del pentagramma rivolta verso l'alto.

Nell'occultismo in generale è utilizzato anche come strumento rituale, le cui varianti possono essere trovate all'interno dei vari grimori. Aleister Crowley è stato tra i primi a suggerire[6] di riservare il nome di pentacolo al solo pentagramma iscritto nel cerchio, mentre suggerisce al contrario di utilizzare il nome più generico di pentacolo per tutti gli altri talismani di questo tipo.

Interpretazione e significato[modifica | modifica wikitesto]

Dalla prospettiva geocentrica, Venere traccia un pentagramma intorno alla Terra, i cui angoli coincidono con le sue congiunzioni con l'orbita circolare del Sole.[7]


Nell'antichità il pentacolo era ampiamente utilizzato come simbolo sacro nella pratica dei culti legati alla dea pagana Venere, incarnazione della forza, della bellezza e soprattutto della sessualità mistica. Il legame della figura con la dea Venere/Afrodite si deve al fatto che Venere, pianeta a essa associato in epoca classica, visto dalla Terra compie (in un periodo di otto anni) un percorso simile ad un pentagono nel cielo.[7]

Il corpo umano iscritto nel pentalfa, simbolo dell'analogia tra microcosmo e macrocosmo, in accordo con la Divina Proportione di Luca Pacioli, con il Sole e la Luna situati al centro, e gli altri pianeti in corrispondenza delle cinque punte della stella (immagine tratta dai Libri tres de occulta philosophia di Heinrich Cornelius Agrippa)

Il pentacolo è inoltre una rappresentazione del microcosmo e del macrocosmo: combina cioè in un unico segno tutta la creazione, ovvero l'insieme di processi su cui si basa il cosmo. Le cinque punte del pentagramma interno simboleggiano i cinque elementi metafisici dell'acqua, dell'aria, del fuoco, della terra e dello spirito. Questi cinque elementi sintetizzerebbero i gruppi in cui si organizzano tutte le forze elementali, spiritiche e divine dell'universo[8].

Il rapporto tra i vari elementi rappresentati all'interno del pentacolo è ritenuto una riproduzione in miniatura dei processi su cui si basa il cosmo. Questo processo inizia dall'elemento dello spirito, il quale si manifesta dando origine a tutto ciò che esiste. La creazione si verifica partendo dalla divinità e scendendo verso la punta in basso a destra, simboleggiante l'acqua, ovvero la fonte primaria e sostentatrice della vita sulla Terra. Dall'acqua ebbero origine le primissime forme elementari di vita, le quali poi evolsero con il passare dei millenni staccandosi dall'elemento primordiale. Dall'acqua il processo creativo risale verso l'aria, la quale rappresenta le forme di vita sufficientemente evolute da potersi organizzare da sole, prendendo coscienza del proprio sé. Questi esseri, dalla loro innocenza originaria, si evolvono e si organizzano moralmente e tecnologicamente, procedendo lungo la linea orizzontale verso la terra a destra. La terra simboleggia il massimo grado di evoluzione che un'epoca può supportare, quando questo diviene troppo ingente avvengono delle ricadute, sotto vari punti di vista, ma innanzitutto sotto il profilo spirituale. L'essere si allontana dallo spirito, degradando verso il basso, il fuoco, simboleggiante l'apice della degenerazione. In seguito alla depressione avviene però sempre una ripresa, un ritorno alle origini, in questo caso allo spirito, l'essere umano riscopre la spiritualità[9].

Altre interpretazioni vedono nel pentacolo non solo una rappresentazione del rapporto tra il mondo divino e quello fisico, ma anche una rappresentazione della figura umana. Facendo riferimento al celebre Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci appare evidente come il pentagramma possa essere la rappresentazione schematizzata di un corpo umano con braccia e gambe divaricate. Il cerchio che attornia il pentagramma sta poi a simboleggiare l'infinito; dunque questa alternativa interpretazione simboleggerebbe la relazione che accomuna l'uomo all'infinitezza dell'universo e alla sua valenza mistica, ovvero la Divinità.

Nei testi del ciclo arturiano, e specialmente in Sir Gawain e il Cavaliere Verde, il pentacolo diventa simbolo dell'ideale cavalleresco. Le sue cinque punte rappresentano le Sante Piaghe di Cristo e soprattutto le cinque virtù del cavaliere cristiano: generosità, gentilezza, purezza, cavalleria e pietà.[10]

Nel druidismo e nella wicca le tre punte superiori rappresentano i tre aspetti attraverso cui si manifesta la Divinità, ovvero la Dea triplice. Le punte inferiori rappresentano invece il Dio nei suoi due aspetti di fertilità e divinità dell'aldilà. I due spazi contenuti tra le tre punte superiori, sommati allo spazio contenuto tra le punte sottostanti rappresentano i tre gradi del rito iniziatico, mentre i restanti spazi laterali sono la rappresentazione dei due principi cosmici della wicca, il maschile e il femminile, il Dio e la Dea, dall'interazione dei quali scaturisce tutta la manifestazione.

Il pentacolo rovesciato[modifica | modifica wikitesto]

Il pentacolo è dunque una riproduzione in miniatura del processo creativo e immanente che regge l'universo. Esistono però differenze tra il significato attribuitogli dai wiccani e quello per il quale lo utilizzano i satanisti. Pur essendo il significato base in entrambi i casi essenzialmente quello sopra descritto, nelle due versioni del pentacolo cambia la posizione degli elementi: nella wicca il pentacolo va rivolto con una punta, quella dello spirito, nel suo orientamento tradizionale verso l'alto. Lo spirito posto in alto simboleggia il rapporto che deve intercorrere tra la spiritualità e il mondo materiale, in cui la prima deve prevalere. Il significato che gli è stato attribuito da altri gruppi (come i Satanisti) invece viene considerato perlopiù negativo: in questo secondo caso, con le due punte verso l'alto, la materia (fuoco e acqua) viene posta in alto, simboleggiando la sua predominanza sullo spirito. In questo contesto appare evidente come la wicca e il satanismo non siano solo diversi ma anche opposti.

I praticanti del satanismo giustificano il loro uso con le due punte verso l'alto, indicando che il pentacolo rovesciato rappresenta l'energia che discende dall'alto andando a potenziare l'anima dell'uomo.[1]. Si sono date tante interpretazioni di questo fatto, spesso legate a significati negativi. Una vuole che la stella sia disegnata rovesciata come insulto a Dio: se quella “normale”, di ampia diffusione nell'iconografia, è un simbolo “buono”, allora chi va contro l'autorità di Dio deve per forza disegnarla rovesciata, allo stesso modo degli altri simboli.

Un'altra interpretazione, legata a motivi più religiosi che filosofici, è quella del rifiuto da parte dell'uomo di sottomettersi a una divinità. Lo Spirito posto in basso, in quest'ottica, significherebbe il non voler tendere a Dio, quindi rifiutarne le regole e l'autorità, per “andare via” in un'ottica di puro e semplice antagonismo. Questa interpretazione deriva da un pensiero di chiara matrice cristiana ed è rifiutata dalla maggior parte dei Satanisti come sbagliata e fuorviante.

Una visione praticamente identica, e probabilmente della stessa origine, vede lo Spirito in basso e gli elementi fisici in alto come il prevalere della materialità sulla spiritualità, dipingendo il Satanista, di conseguenza, come una persona edonista, immorale, dedita solo ai piaceri terreni e alle tentazioni del corpo, priva della più elementare morale, sadica e malvagia. Un altro motivo di rovesciamento del pentacolo è il fatto che forma un'immagine vagamente assomigliante a quella di un volto demoniaco. Da parte sua la posizione dello Spirito in basso, e non verso l'alto, non è casuale, né una forma di protesta o ribellione. Spirito e materia sono uniti ed indissolubili, fino alla normale morte del corpo fisico. Il mondo materiale è indispensabile per l'evoluzione spirituale, poiché un'anima disincarnata non dispone di tutto il bagaglio di esperienze e conoscenze che soltanto nel mondo terreno può acquisire. In definitiva, lo Spirito si evolve non solo in base alle sue capacità intrinseche, ma anche grazie alla permanenza nel mondo materiale.

La sua posizione in basso non è quindi da intendersi come la negazione della spiritualità, a favore di un qualche edonismo anarchico, egoista e materialista; al contrario, è da vedersi come la rappresentazione grafica tanto di una condizione reale quanto di un precetto, cioè una regola di vita semplice ma efficace, osservata da molti Satanisti di varie scuole. Lo Spirito viene posto in basso, sul piano materiale, quindi in senso più ampio sul piano pratico, reale e tangibile della vita, che deve essere vissuta senza rifugiarsi in un mondo immaginario o fuggire dalle difficoltà, senza disperdersi inutilmente in pensieri ed azioni prive di costrutto o fondamento. Questo ha anche una forte implicazione morale: lo Spirito in basso, sul piano reale, rappresenta anche la capacità di prendersi le responsabilità delle proprie azioni, di “assorbirne l'energia”, cioè di subirne le conseguenze, buone o no, senza nascondersi.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Nel satanismo, il pentacolo si utilizza per trattenere la magia oscura. Spesso viene disegnato a terra o sul soffitto per bloccare i demoni.

Tarocchi[modifica | modifica wikitesto]

Nelle carte degli arcani minori dei tarocchi, il simbolo del pentacolo si trova molto spesso rappresentato su tutte le carte del seme di Denari, tanto è vero che i denari vengono detti Pentacles nella lingua inglese.

Wicca[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Wicca.

Durante un rituale della wicca, un pentacolo viene posto sull'altare a rappresentare il nord e l'elemento terra.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Etimologia: pentacolo
  2. ^ a b Oxford English Dictionary, 2nd Edn. (1989) "pentacle".
  3. ^ Pentacolo in Vocabolario – Treccani
  4. ^ Godefroy, M. Dictionnaire de l'ancienne langue française VI 88/1 (1328-1400).
  5. ^ Il Pentagramma. Simbologia e utilizzo nei millenni di Monica Casalini, Anguana Edizioni, 2012
  6. ^ Aleister Crowley, Liber CLXV (PDF). URL consultato il 21 giugno 2007.
  7. ^ a b Leonardo Magini, Astronomia etrusco-romana, pp. 48-49, L'Erma di Bretschneider, 2003.
  8. ^ Heinrich Cornelius Agrippa, Of Occult Philosophy, Book 3, Part 5, su esotericarchives.com, traduzione di John French, 1651 [1533]. URL consultato il 29 agosto 2006.
  9. ^ The Key of Solomon, Trans. S. L. MacGregor Mathers.
  10. ^ J. R. R. Tolkien, Sir Gawain and the Green Knight, Pearl, and Sir Orfeo, Allen & Unwin, 1975, ISBN 0-04-821035-8, OCLC 2350690. URL consultato il 25 novembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

La simbologia del Pentagramma svelata da Monica Casalini da italiamagazineonline.it

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