Monte Grappa

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Monte Grappa
Il versante sud del monte Grappa
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Belluno
  Treviso
  Vicenza
Altezza1,775 m s.l.m.
Prominenza1 456 m
CatenaAlpi
Coordinate45°52′22.76″N 11°47′57.05″E / 45.87299°N 11.79918°E45.87299; 11.79918
Altri nomi e significatiAlpe Madre
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Grappa
Monte Grappa
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Grappa
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezionePrealpi venete
SottosezionePrealpi Bellunesi
SupergruppoMassiccio del Grappa
GruppoGruppo del Grappa
SottogruppoDorsale principale del Grappa
CodiceII/C-32.II-A.1.b

«Arsiero, Asiago,
Half a hundred more,
Little border villages,
Back before the war,
Monte Grappa, Monte Corno,
Twice a dozen such,
In the piping times of peace
Didn't come to much.»

Il monte Grappa è una montagna delle Alpi alta 1775 m s.l.m. Fa parte delle Prealpi venete e segna il confine tra le province di Vicenza, Treviso e Belluno. L'origine del nome non è ben definita, si sa che si chiamava Alpe Madre.

Il massiccio del Grappa si è formato per una piega di faglia che ha innalzato strati di calcare dolomitizzato, biancone e Scaglia Rossa.

Meteo

Il monte Grappa si erge a ridosso della pianura veneta. Il suo clima è spesso influenzato da condizioni meteo estremamente variabili. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutto l'anno, specialmente nel periodo autunnale, invernale e primaverile.

Cenni storici

Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto a molti per il sacrario militare del monte Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X).

Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura Veneta. Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile.

Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane. Proprio sul Grappa venne effettuata una sanguinosa retata dei nazisti e dei fascisti fedeli alla Repubblica di Salò. I combattenti che non vennero uccisi sul posto, vennero impiccati pubblicamente nella vicina Bassano del Grappa. I nazifascisti impiegarono nell'operazione da 15.000 a 20.000 uomini, per scovare e affrontare i 1.500 partigiani celati nei borghi e nelle pendici della montagna. A pochi metri dall'Ossario, nei pressi di una caverna nella quale alcuni partigiani vennero arsi vivi dai nazifascisti, sorge dal 1974 una statua in bronzo "al Partigiano". Il monumento è stato realizzato dallo scultore Augusto Murer.

La vecchia caserma NATO

Nei pressi dell'ossario, si trova una vecchia caserma NATO, che ospitava un centro per la sorveglianza delle telecomunicazioni. Oggi lo stabile versa in pessime condizioni.

In bicicletta

Il Monte Grappa è considerato una delle salite più belle d'Italia; la sua lunghezza ed il dislivello ne fanno una salita impegnativa, da qualsiasi versante si affronti.

Quello "classico" corrisponde alla "strada Cadorna", fatta costruire in epoca bellica dall'omonimo generale per raggiungere la sommità del massiccio. L'ascesa parte dal centro di Romano d'Ezzelino e raggiunge la vetta in quasi 27 chilometri. Le parti più dure sono quella iniziale (circa 8 km) e la finale, mentre il tratto intermedio presenta anche 3 chilometri di falsopiano.

Sono possibili anche altre ascese dai vari versanti del Grappa, da tutte e tre le province che condividono il massiccio. Dal bellunese si può salire da Caupo o dalla Valle di Seren. Spostandosi verso il lato orientale del massiccio si incontrano la salita di Semonzo e tutta una serie di prese che portano in Grappa attraverso la molto panoramica strada delle Malghe: si può salire da San Liberale (Vedetta-Archeson), da Possagno (via degli Alpini, estremamente dura), oppure dal Monte Tomba, arrivandoci da Cavaso del Tomba, da Pederobba (Monfenera) o da Alano di Piave. Numerose sono anche le possibilità per il ciclismo fuoristrada su mountainbike con percorsi di varia difficoltà, dislivello e lunghezza, su strade militari, ora forestali, e mulattiere.

Il monte Grappa è stato negli anni settanta e ottanta più volte inserito nel percorso del Giro d'Italia, con alcuni arrivi di tappa. Nel 2010 il Giro è passato nuovamente per il Grappa, senza raggiungere la cima, nella 14ª tappa da Ferrara ad Asolo. Tutti gli anni, nel mese di luglio si disputa la classica corsa per dilettanti Bassano-Monte Grappa. Tra i vincitori, Gino Bartali (1934), Gilberto Simoni e Damiano Cunego (2000).

Curiosità

Guardando il Grappa, nel versante sud-ovest nella parte di montagna tra Crespano del Grappa e località Madonna del Covolo, si può notare che ci sono delle file di alberi disposti in modo da formare due lettere "W" e "M" (coordinate +45° 51' 12.22", +11° 49' 27.29"). Furono piantati nel primo dopoguerra dai cittadini Crespanesi in onore della Madonna, e di un suo miracolo che le testimonianze vogliono collocare proprio nel luogo, allora completamente privo di vegetazione, che poi sarà a lei dedicato. Durante l'epoca fascista e la seconda guerra mondiale, i seguaci di Mussolini tentarono di convertirne il significato in "Viva Mussolini".[senza fonte]

Note


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