John Bindon

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

John Dennis Arthur Bindon (Londra, 4 ottobre 1943Londra, 10 ottobre 1993) è stato un attore britannico che ebbe stretti legami con la malavita londinese.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bindon nacque a Fulham, una zona del London Borough di Hammersmith e Fulham situata nel sud-ovest di Londra, ed era il secondogenito di una famiglia di modesto ceto sociale con tre figli. Suo padre, Dennis Bindon, era un marinaio di marina mercantile e ingegnere, successivamente diventato tassista.[2]

Frequentò la Henry Compton School di Fulham, ma lasciò la scuola all'età di 15 anni. Gli fu dato il soprannome di "Biffo" durante i combattimenti a cui partecipava e in gioventù finì spesso nei guai proprio a causa delle risse, trascorrendo anche due periodi di detenzione in riformatorio giudiziario (uno di questi per il possesso di munizioni per arma da fuoco).[3]

Dopo vari lavori, che andavano dalla posa dell'asfalto al commercio di oggetti d'antiquariato (il suo migliore amico per diversi anni fu l'antiquario John Hobbs),[4] Bindon intraprese la carriera di attore. Dopo una breve esperienza in A 007, dalla Russia con amore (1963) di Terence Young, in cui non risultò accreditato nel cast, fu notato per la prima volta in un pub londinese dal regista Ken Loach, che gli chiese di recitare nel suo film Poor Cow (1967).[5][6]

Bindon anche noto per avere molte amiche benestanti che partecipavano ad eventi mondani,[7] come la modella Christine Keeler, l'ex "Bunny Girl" di Playboy Serena Williams, la modella e musicista Angela Barnett, allora fidanzata e futura moglie della pop star David Bowie,[8] e Vicki Hodge, che ebbe con lui una relazione turbolenta durata 12 anni e conclusasi nel 1981.[2] Grazie a Vicki Hodge, figlia di un baronetto, Bindon poté accedere ai circoli aristocratici britannici e, alla fine degli anni sessanta, incontrò la principessa Margaret nella sua casa di Mustique, un'isola delle Piccole Antille[9]: Bindon in seguito affermò di avervi fatto sesso con lei.[7][10] Anche un biografo della principessa, Noel Botham, ha fermamente sostenuto che Bindon avesse avuto una relazione con lei.[9]

Nel 1969, tornato a Mustique per la seconda volta, portò invece con sé la fidanzata Hodge.[11] La principessa Margaret negò pubblicamente di aver incontrato Bindon (nonostante le foto dimostrino il contrario)[12] ma, secondo quanto riferito dalla stampa, non rimase impressionata nell'ascoltare le storie dei loro incontri sessuali.[13][14][15] Durante questo periodo Bindon ottenne il soprannome di "Big John", per via delle ragguardevoli dimensioni del suo pene.[13][16]

Bindon interpretò il personaggio da "uomo duro" sia dentro che fuori dallo schermo: aveva un carattere violento e si presume che gestisse un racket di protezione nei pub della zona ovest di Londra, oltre ad avere legami con i gemelli Kray e la Richardson Gang.[17] Nonostante le indagini degli inquirenti, comunque, l'entità del suo coinvolgimento nella malavita inglese non è mai stata confermata in modo affidabile.

Nel 1968 Bindon ricevette il Queen's Award for Bravery, una "medaglia al coraggio" della polizia, per essersi tuffato dal Putney Bridge nel fiume Tamigi allo scopo di salvare un uomo che stava annegando,[3] anche se alcune persone affermarono che avesse spinto l'uomo poco prima e che lo avesse salvato solo quando aveva visto comparire un poliziotto.[2]

Alla fine degli anni '70, oltre al lavoro di attore, fornì servizi di sicurezza ad attori e musicisti, non senza problemi: durante l'incarico con i Led Zeppelin, nel loro tour negli Stati Uniti del 1977, venne licenziato per un forte litigio avvenuto nel backstage.[18]

Nel 1978 Bindon fu processato per l'omicidio del gangster londinese Johnny Darke: l'attore venne assolto,[17][19] ma il caso danneggiò irrimediabilmente la sua reputazione e ciò, insieme all'immagine di "duro" con il quale era difficile lavorare, portò al declino della sua carriera di attore.

Durante gli anni '80 Bindon divenne una persona molto solitaria, trascorrendo la maggior parte del tempo nel suo appartamento di Belgravia.[20] Morì il 10 ottobre 1993, all'età di 50 anni. Secondo il necrologio di Philip Hoare su The Independent la causa del decesso fu un cancro.[2]

Cinema e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Il regista Ken Loach lo reclutò in un pub londinese nel 1966, considerandolo perfetto per il ruolo del marito rude nel suo film Poor Cow (1967).[5][6] L'anno successivo interpretò il ruolo di un violento mafioso in Sadismo di Donald Cammell e Nicolas Roeg, uscito al cinema solo nel 1970, al fianco di un giovane Mick Jagger.[21] Questa interpretazione gli valse il plauso della critica e lo caratterizzò per le interpretazioni future.[22]

In seguito, i ruoli cinematografici più noti di Bindon furono quelli di Sid Fletcher in Carter (1971) di Mike Hodges e quello dello spacciatore nel film Quadrophenia (1979) di Franc Roddam, tratto dall'omonimo album del 1973 degli Who.[23][24]

Nel corso degli anni '70 interpretò ruoli in varie pellicole, spaziando tra diversi generi: il western con Uomo bianco, va' col tuo dio! (1971) di Richard C. Sarafian, la commedia con Niente sesso, siamo inglesi (1973) di Cliff Owen, il poliziesco con L'agente speciale Mackintosh (1973) di John Huston, il drammatico con Il fantino deve morire (1974) di Tony Richardson e il thriller catastrofico con Juggernaut (1974) di Richard Lester. Nel 1975 vestì i panni del soldato reclutatore nel celebre film Barry Lyndon di Stanley Kubrick.

Apparve anche in serie televisive come Investigatore offresi, The Gold Robbers, Dipartimento S, Dixon of Dock Green, Z Cars, Paul Temple, Special Branch, Doppia sentenza e Hazell, interpretando i suoi soliti ruoli da duro.

Nonostante una carriera cinematografica e televisiva ben produttiva, Bindon decise di prendersi una pausa dalla recitazione perciò, alla fine degli anni '70, iniziò a dedicarsi all'organizzazione della sicurezza per attori e musicisti.[25][26]

Incidente di Oakland[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1977 Bindon venne assunto dal produttore discografico Peter Grant, su consiglio del tour manager Richard Cole, come coordinatore della sicurezza per il gruppo rock Led Zeppelin durante il loro tour di concerti negli Stati Uniti. In precedenza, Bindon aveva fornito servizi di sicurezza agli attori Tatum e Ryan O'Neal (aveva conosciuto quest'ultimo durante le riprese di Barry Lyndon).[27]

Il 23 luglio di quell'anno si verificò un incidente all'Oakland Coliseum: si presume che Bindon avesse spinto un membro della troupe del promotore Bill Graham mentre la band entrava nel backstage tramite una rampa. Di conseguenza, si era venuta a creare una certa tensione tra lo staff di Graham e la squadra di sicurezza dei Led Zeppelin: verso la fine del concerto, mentre Grant e Bindon stavano scendendo la rampa, furono scambiati dei commenti offensivi con il capo della troupe sul palco, Jim Downey, il che portò Bindon a mettere al tappeto lo stesso Downey.[28] Bindon affermò di essere stato offeso dopo che lo staff di Graham lo aveva definito "un debole cazzo di britannico" ("a weak limey fuck").[29]

Pochi minuti dopo si verificò un incidente separato: un responsabile della sicurezza di Bill Graham, Jim Matzorkis, fu accusato di aver schiaffeggiato il figlio di 11 anni di Peter Grant, Warren, per aver preso un cartello da spogliatoio, e di conseguenza venne selvaggiamente picchiato.[30] Il secondo spettacolo dei Led Zeppelin a Oakland si svolse solo dopo che Bill Graham firmò una lettera di indennizzo, sollevando i Led Zeppelin dalla responsabilità per l'incidente della notte precedente. Tuttavia, Graham rifiutò di onorare la lettera e, quando la band tornò all'hotel, vennero mosse delle accuse di aggressione contro Grant, Cole, Bindon e John Bonham. I quattro, in seguito, beneficiarono della sospensione della condanna, ma Bindon fu licenziato dalla stessa band e ritornò in Inghilterra. Successivamente Grant affermò che consentire a Bindon di essere assunto fu il più grande errore che avesse mai commesso come manager.[31]

Processo per omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1978 Bindon fu coinvolto in una rissa con John Darke, un gangster londinese, fuori dal Ranelagh Yacht Club a Fulham.[2] Darke venne pugnalato nove volte, morendo nello scontro, e Bindon riuscì a fuggire a Dublino coprendo le ferite da coltello che a sua volta aveva ricevuto. Si consegnò alla polizia e successivamente venne processato all'Old Bailey nell'ottobre 1979. L'accusa affermò che si trattasse di un omicidio su commissione per la cifra di £ 10.000 e per motivi di droga, con la lotta come copertura per la morte.[2] Tuttavia, la difesa sostenne che la morte di Darke era avvenuta per legittima difesa, dicendo che Bindon temeva per la propria vita dato che veniva ricattato per aver perso migliaia di sterline a causa della droga. [32]

Bindon venne assolto dall'omicidio di Darke nel novembre 1979.[33] È stato riferito che "la figura sostanziale" dell'attore Bob Hoskins come testimone al processo contribuì a influenzare il verdetto della giuria[2] e che il giudice, Sir William Mars-Jones, "era stato comprensivo nei confronti di Bindon e scontento dell'accozzaglia di testimoni portati in aula dall'accusa".[34]

Nonostante ciò, i resoconti dei media sul processo, insieme all'incidente di Oakland, danneggiarono la reputazione di Bindon, che trovò sempre più difficile ottenere un lavoro nell'industria dell'intrattenimento.

Riferimenti nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 un documentario della Carlton Television sulla vita di Bindon, intitolato Real Crime: Starring John Bindon, venne trasmesso nel Regno Unito su ITV: presentava filmati d'archivio di Bindon dietro le quinte e interviste con Angie Bowie, Vicki Hodge, Billy Murray, George Sewell e James Whitaker.[35] Bindon apparve anche nel documentario The Secret Life of Princess Margaret, trasmesso nel 2005 sempre su ITV. La relazione di Bindon con la principessa Margaret è stata oggetto anche del documentario di Channel 4 The Princess and the Gangster, trasmesso il 9 febbraio 2009.[36]

Nel 2010 Bindon fu il soggetto di Ten Men: The Lives of John Bindon, un'opera teatrale in versi scritta e diretta da Franklyn McCabe, con Matthew Houghton nel ruolo di John Bindon. Lo spettacolo venne rappresentato al teatro pub Open House come parte del Brighton Fringe Festival nel 2010.[37] Inoltre, il personaggio di Bindon venne interpretato dall'attore Jason Merrells nello spettacolo teatrale A Princess Undone, che debuttò al Cambridge Arts Theatre nell'ottobre 2016.[38]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John Dennis Bindon, Ernest Joseph Begbe, Raymond Gary Bohm and George Charles Galbraith:..., 1979 Jan 01 - 1981 Dec 31. URL consultato il 2 novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Obituary: John Bindon, su The Independent, 6 novembre 1993. URL consultato il 2 novembre 2022.
  3. ^ a b John Bindon, su themoviedb.org.
  4. ^ John Hobbs, su www.telegraph.co.uk. URL consultato il 2 novembre 2022.
  5. ^ a b (EN) Ken Loach on John Bindon, su CueLine. URL consultato il 2 novembre 2022.
  6. ^ a b (EN) Ten Men – The Lives Of John Bindon (CueLine), su www.thespaceuk.com. URL consultato il 2 novembre 2022.
  7. ^ a b Aged 14, and already a harder man than most, su www.telegraph.co.uk. URL consultato il 2 novembre 2022.
  8. ^ Obituary of John Bindon, su web.archive.org, 19 ottobre 2008. URL consultato il 2 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2008).
  9. ^ a b Princess Margaret linked to gangster lover in Channel 4 documentary, su www.telegraph.co.uk. URL consultato il 2 novembre 2022.
  10. ^ (EN) Elaine McCahill, How rebellious royal embarked on scandalous 'love affair' with London gangster, su mirror, 15 dicembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2022.
  11. ^ Sharon Churcher, Mysterious Mustique: Island owner Lord Glenconner breaks his silence in an indiscreet and revealing interview, su Mail Online. URL consultato il 2 novembre 2022.
  12. ^ (EN) Maria Coole, Princess Margaret’s outrageous life on Mustique - her very own Love Island, su Marie Claire UK, 7 dicembre 2019. URL consultato il 2 novembre 2022.
  13. ^ a b (EN) Ewan Gleadow, Princess Margaret's 'affair' with cockney gangster famed for 'penis pint trick', su Dailystar.co.uk, 14 ottobre 2022. URL consultato il 2 novembre 2022.
  14. ^ (EN) Carly Read, Princess Margaret’s ‘love affair’ with gangster and 'his X-rated trick, su Express.co.uk, 16 dicembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2022.
  15. ^ Princess, cocaine and sex scandal, su www.thefreelibrary.com. URL consultato il 2 novembre 2022.
  16. ^ Wensley Clarkson, Bindon: Fighter, Gangster, Actor, Lover – the True Story of John Bindon, a Modern Legend, 2005, p. 123, ISBN 1-84454-116-9.
  17. ^ a b (EN) Gangsters and Crooks, su CHRISTINE KEELER. URL consultato il 2 novembre 2022.
  18. ^ Led Zeppelin: quale fu il più grande errore di Peter Grant? - Stone Music, su stonemusic.it, 19 maggio 2022. URL consultato il 2 novembre 2022.
  19. ^ Poppy Delevingne e Alex Pettyfer nel film The Chelsea Cowboy, su Quotidiano Nazionale, 8 luglio 2021. URL consultato il 2 novembre 2022.
  20. ^ John Bindon's former home, Chesham Mews, Belgravia, su www.johnhalley.uk. URL consultato il 2 novembre 2022.
  21. ^ SADISMO. URL consultato il 2 novembre 2022.
  22. ^ (EN) John Bindon - Rotten Tomatoes, su www.rottentomatoes.com. URL consultato il 2 novembre 2022.
  23. ^ 40 anni di ‘Quadrophenia’, il film che racconta l’Inghilterra che non c’è più | Rolling Stone Italia, su rollingstone.it, 14 settembre 2019. URL consultato il 2 novembre 2022.
  24. ^ Quadrophenia (1979) di F. Roddam - Recensione | Quinlan.it, su Quinlan, 15 dicembre 2014. URL consultato il 2 novembre 2022.
  25. ^ (EN) John Bindon, su Main Library. URL consultato il 2 novembre 2022.
  26. ^ (EN) John Bindon – Performance., su performancethefilm.com. URL consultato il 2 novembre 2022.
  27. ^ John Bindon Biography, su www.biographybase.com. URL consultato il 2 novembre 2022.
  28. ^ Chris Welch, Peter Grant: The Man Who Led Zeppelin, 2002, p. 201, ISBN 0-7119-9195-2.
  29. ^ Lloyd Turner, Bindon aiming for return to acting, in The Daily Star, 29 dicembre 1979, p. 23.
  30. ^ (EN) When backstage Led Zeppelin violence erupted with John Bonham, su faroutmagazine.co.uk, 7 gennaio 2022. URL consultato il 2 novembre 2022.
  31. ^ Nigel Internet Archive, The rough guide to Led Zeppelin, London ; New York : Rough Guides, 2007, ISBN 978-1-84353-841-7. URL consultato il 2 novembre 2022.
  32. ^ Trascrizione della Corte, caso Regina contro John Dennis Arthur Bindon, Central Criminal Court of England and Wales, 29 ottobre 1979
  33. ^ John Bindon | Den Stevenson, su www.denstevenson.info. URL consultato il 2 novembre 2022.
  34. ^ (EN) Obituary: Sir William Mars-Jones, su The Independent, 25 gennaio 1999. URL consultato il 2 novembre 2022.
  35. ^ Real Crime 2x06 "Starring John Bindon". URL consultato il 2 novembre 2022.
  36. ^ (EN) Last Night's Television - Whitechapel, ITV1; The Princess and the, su The Independent, 10 febbraio 2009. URL consultato il 2 novembre 2022.
  37. ^ Ten men – The Lives Of John Bindon, Open House, Springfield Road, Brighton, Sep 15-25, su theargus.co.uk.
  38. ^ (EN) Stephanie Beacham to play Princess Margaret on stage, in The Telegraph, 15 luglio 2016. URL consultato il 2 novembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN5141000 · ISNI (EN0000 0000 8014 9112 · LCCN (ENn88238845 · GND (DE133436829 · BNF (FRcb14156098x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n88238845