Febbre emorragica venezuelana

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Febbre emorragica venezuelana
Malattia rara
Specialitàinfettivologia
EziologiaArenavirus
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM078.7
ICD-10A96.1

La Febbre emorragica venezuelana (VHF) è una zoonosi determinata dal virus Guanarito, scoperta la prima volta nel 1989 come malattia umana.

La malattia è diffusa solo in alcune aree rurali del Venezuela centrale,[1] scoperta la prima volta tra alcuni agricoltori maschi,[2] ed è causata dal virus Guanarito (GTOV), un mammarenavirus[3] appartenente alla famiglia Arenaviridae (virus a RNA a singolo filamento negativo).

Il topo Zygodontomys brevicauda, o topo dalla coda corta, è l'ospite principale del virus Guaranito[4] .

L'infezione si sviluppa prevalentemente per inalazione di goccioline aerosol di saliva, secrezioni respiratorie, urine, sangue dei roditori infetti.[5]

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

La trasmissione interumana è possibile, ma non comune.

I principali sintomi presentati dai pazienti con VHF sono: febbre, malessere generale, cefalea, artralgia e mialgia, mal di testa, bradicardia relativa, mal di gola, vomito, dolore addominale, diarrea, convulsioni, e una varietà di manifestazioni emorragiche; inoltre, in quasi tutti i pazienti ammalati è presente anche leucopenia e trombocitopenia. Il tasso di mortalità in uno studio prodotto nel 1998 è stato del 33,3%.[6]

I sintomi clinici della malattia sono simili a quelle di altre infezioni virali responsabili di febbre emorragica quali: il virus Junin, il virus Machupo,[7] il virus Lassa, il Lujo virus, il virus Sabia ed il Whitewater Arroyo virus[8] ed altri.[9]

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

La febbre emorragica venezuelana può essere trattata con la ribavirina un farmaco antivirale somministrato per via endovenosa;[10] non esistono vaccini in grado di prevenire la malattia anche se sono in corso esperienze con vaccini aDNA.[11]

Arma biologica[modifica | modifica wikitesto]

Il virus Guanarito è stato incluso dal CDC tra gli agenti virali che sono stati classificati come potenziale arma di distruzione di massa o agenti per il terrorismo biologico.[12] Sono in corso ricerche per lo sviluppo di vaccini a DNA di biodifesa contro diversi agenti patogeni rilevanti causa di febbre emorragica.[7]

In data 27 marzo 2013 si è diffusa la notizia di cronaca che una provetta con il virus Guaranito è scomparsa dal laboratorio di Galveston National Laboratory dell'University of Texas Medical Branch a Galveston, Texas, USA; Laboratorio di Alta Sicurezza di livello BSL-4 (BioSafety Level 4) o laboratorio P4.[8][13] Sembra esclusa la possibilità che si tratti di un evento criminale, quanto piuttosto di un banale episodio di smarrimento.[14][15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ SC. Weaver, RA. Salas; N. de Manzione; CF. Fulhorst; G. Duno; A. Utrera; JN. Mills; TG. Ksiazek; D. Tovar; RB. Tesh, Guanarito virus (Arenaviridae) isolates from endemic and outlying localities in Venezuela: sequence comparisons among and within strains isolated from Venezuelan hemorrhagic fever patients and rodents., in Virology, vol. 266, n. 1, gennaio 2000, pp. 189-95, DOI:10.1006/viro.1999.0067, PMID 10612673.
  2. ^ Colin R. Howard, Viral Hemorrhagic Fevers, Gulf Professional Publishing, 2005, pp. 89–, ISBN 978-0-444-50660-3. URL consultato il 27 marzo 2013.
  3. ^ Arenaviruses, su CDC Special Pathogens Branch. URL consultato il 28 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2013).
  4. ^ R. Salas, N. de Manzione; RB. Tesh; R. Rico-Hesse; RE. Shope; A. Betancourt; O. Godoy; R. Bruzual; ME. Pacheco; B. Ramos, Venezuelan haemorrhagic fever., in Lancet, vol. 338, n. 8774, ottobre 1991, pp. 1033-6, PMID 1681354.
  5. ^ ML. Milazzo, MN. Cajimat; G. Duno; F. Duno; A. Utrera; CF. Fulhorst, Transmission of Guanarito and Pirital viruses among wild rodents, Venezuela., in Emerg Infect Dis, vol. 17, n. 12, dicembre 2011, pp. 2209-15, DOI:10.3201/eid1712.110393, PMID 22172205.
  6. ^ N. de Manzione, RA. Salas; H. Paredes; O. Godoy; L. Rojas; F. Araoz; CF. Fulhorst; TG. Ksiazek; JN. Mills; BA. Ellis; CJ. Peters, Venezuelan hemorrhagic fever: clinical and epidemiological studies of 165 cases., in Clin Infect Dis, vol. 26, n. 2, febbraio 1998, pp. 308-13, PMID 9502447.
  7. ^ a b B. Vainrub, R. Salas, Latin American hemorrhagic fever., in Infect Dis Clin North Am, vol. 8, n. 1, marzo 1994, pp. 47-59, PMID 8021448.
  8. ^ a b Il virus Guanarito e il caso della provetta scomparsa - Francesco Spinazzola - Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 27 marzo 2013.
  9. ^ Brian W.J. Mahy e Marc H.V. van Regenmortel, Desk Encyclopedia of Human and Medical Virology, Academic Press, 21 maggio 2010, pp. 420–, ISBN 978-0-12-378559-6. URL consultato il 27 marzo 2013.
  10. ^ JW. Huggins, RK. Robins; PG. Canonico, Synergistic antiviral effects of ribavirin and the C-nucleoside analogs tiazofurin and selenazofurin against togaviruses, bunyaviruses, and arenaviruses., in Antimicrob Agents Chemother, vol. 26, n. 4, ottobre 1984, pp. 476-80, PMID 6151377.
  11. ^ LC. Dupuy, CS. Schmaljohn, DNA vaccines for biodefense., in Expert Rev Vaccines, vol. 8, n. 12, dicembre 2009, pp. 1739-54, DOI:10.1586/erv.09.132, PMID 19943766.
  12. ^ MS. Bronze, MM. Huycke; LJ. Machado; GW. Voskuhl; RA. Greenfield, Viral agents as biological weapons and agents of bioterrorism., in Am J Med Sci, vol. 323, n. 6, giugno 2002, pp. 316-25, PMID 12074486.
  13. ^ Disease Information, su CDC Special Pathogens Branch. URL consultato il 28 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2010).
  14. ^ http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_26/virus-letale-fiala-pericolo-usa_0d028d4a-965d-11e2-9784-de425c5dfce0.shtml, su corriere.it. URL consultato il 27 marzo 2013.
  15. ^ Virus letale: scomparsa fiala negli Stati Uniti, su medicinalive.com. URL consultato il 27 marzo 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Riviste[modifica | modifica wikitesto]

Testi[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]