Cladonia subrangiformis

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Cladonia subrangiformis
Immagine di Cladonia subrangiformis mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Ascomycota
Classe Lecanoromycetes
Ordine Lecanorales
Famiglia Cladoniaceae
Genere Cladonia
Specie C. subrangiformis
Nomenclatura binomiale
Cladonia subrangiformis
L. Scriba ex Sandst., 1924
Sinonimi

Cladonia furcata ssp. subrangiformis
(Sandst.) Abbayes nom. illegit.
Cladonia furcata v. stenozosia A.Massal

Cladonia subrangiformis L. Scriba ex Sandst. (1924), è una specie di lichene appartenente al genere Cladonia, dell'ordine Lecanorales. Secondo alcuni studiosi questa specie è ben distinta dalla C. rangiformis e dalla C. furcata, anche se meno diffusa di esse, è presente in quasi tutta l'Italia.

Il nome deriva dal prefisso sub- che significa sotto, nel senso di avere caratteri in comune con, e dal latino tardo rangiformis, cioè che ha la forma della renna, il cui nome scientifico è Rangifer tarandus, in quanto questa specie di lichene è tra i cibi preferiti dalle renne.

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di riproduzione è principalmente sessuale. Il fotobionte è principalmente un'alga verde delle Trentepohlia.[1]

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie si adatta soprattutto a climi di tipo temperato caldo. Rinvenuta su suoli ricchi di minerali di calcio, spesso frammisto a briofite. Predilige un pH del substrato da subneutro puro a basico. Il bisogno di umidità spazia da mesofitico a xerofitico.[2]

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata rinvenuta nelle seguenti località:

In Italia questa specie di Cladonia è abbastanza comune:

  • Trentino-Alto Adige, da piuttosto comune ad estremamente rara nelle valli
  • Val d'Aosta, abbastanza rara nelle valli
  • Piemonte, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione dell'arco alpino dove non è stata rinvenuta
  • Lombardia, non è stata rinvenuta
  • Veneto, abbastanza comune nelle zone dolomitiche di confine col Trentino, estremamente rara nel resto della regione
  • Friuli, non è stata rinvenuta
  • Emilia-Romagna, abbastanza comune a ridosso dell'Appennino, estremamente rara altrove
  • Liguria, abbastanza comune in tutta la regione
  • Toscana, abbastanza comune in tutta la regione
  • Umbria, abbastanza comune in tutta la regione
  • Marche, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione di parte delle zone appenniniche dove è piuttosto rara
  • Lazio, abbastanza comune in tutta la regione
  • Abruzzi, abbastanza comune in tutta la regione
  • Molise, abbastanza comune in tutta la regione
  • Campania, abbastanza comune in tutta la regione
  • Puglia, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione del leccese e di parte del foggiano, dove è piuttosto rara
  • Basilicata, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione del metapontino e di alcune zone al confine con la Campania, dove è piuttosto rara
  • Calabria, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione della Sila e dell'Aspromonte, dove è piuttosto rara
  • Sicilia, piuttosto rara nelle zone litoranee ad eccezione del messinese e del resto della regione dove è abbastanza comune
  • Sardegna, abbastanza comune in tutta la regione, ad eccezione del Gennargentu, dove è piuttosto rara.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie e di incerta attribuzione per quanto concerne la sezione di appartenenza;[3] a tutto il 2008 sono state identificate le seguenti forme, sottospecie e varietà:

  • Cladonia subrangiformis f. foliofera Szatala (1938).
  • Cladonia subrangiformis f. marmoladae Sambo (1934).
  • Cladonia subrangiformis f. pustarum Szatala (1938).
  • Cladonia subrangiformis f. spinulifera Trass (1978).
  • Cladonia subrangiformis f. subrangiformis L. Scriba ex Sandst. (1924).
  • Cladonia subrangiformis f. subuliformis Szatala (1938).
  • Cladonia subrangiformis f. truncatula Szatala (1938).
  • Cladonia subrangiformis f. vagans Tomin.
  • Cladonia subrangiformis var. praestigiosa Lettau (1955).
  • Cladonia subrangiformis var. subrangiformis L. Scriba ex Sandst. (1924).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ITALIC, sito sui licheni italiani[collegamento interrotto]
  2. ^ a b ITALIC, sito sui licheni italiani, su dbiodbs.univ.trieste.it. URL consultato il 18 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2007).
  3. ^ Phylogeny of the Genus Cladonia s.lat. (Cladoniaceae, Ascomycetes) Inferred from Molecular, Morphological, and Chemical Data

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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