Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Parma, Vicomero)

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Chiesa della Purificazione di Maria Vergine
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàVicomero (Parma)
Indirizzostrada San Rocco 2
Coordinate44°52′51.69″N 10°19′34.22″E / 44.881026°N 10.326172°E44.881026; 10.326172
Religionecattolica di rito romano
TitolarePurificazione della Beata Vergine Maria
Diocesi Parma
Stile architettonicobarocco e neoclassico
Inizio costruzioneentro il XIII secolo
Completamento1908

La chiesa della Purificazione di Maria Vergine è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche e neoclassiche, situato in strada San Rocco 2 a Vicomero, frazione di Parma, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Parma Baganzola-San Pancrazio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto fu originariamente costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1230, quando la Capelle S. Marie de Vigogumero fu citata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma tra le dipendenze della pieve di Castelnovo.[1][2]

Nel 1534 la giurisdizione sulla cappella passò all'autorità episcopale di Parma, mentre nel 1564 la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma.[2]

Nel corso del XVII secolo l'edificio fu profondamente ristrutturato; nel 1679 fu inoltre riedificata la sagrestia vecchia e nel tempio fu collocato il fonte battesimale; tra il 1680 e il 1684 fu ampliata l'adiacente canonica, mentre nel 1682 furono sostituite le antiche capriate lignee di copertura della navata con una volta a botte; nel 1696 fu sopraelevato il campanile, rendendolo pericolante; la torre fu pertanto demolita e ricostruita tre anni dopo.[1]

Nel XVIII secolo gli interni del tempio furono soggetti ad alcuni interventi di restauro.[1]

Altri lavori furono eseguiti nel XIX secolo; nel 1818 furono costruite le due seconde cappelle laterali; nel 1836 fu edificata la sagrestia nuova, mentre nel 1836 fu allungata la zona del presbiterio; tra il 1894 e il 1908 furono innalzate le due prime cappelle laterali e nel frattempo nel 1904 furono sostituite le pavimentazioni interne.[1]

Nel 1916 il campanile, ancora pericolante, fu risistemato; nel 1930 furono ripristinate le coperture della chiesa, al cui interno fu nuovamente rifatto il pavimento; nel 1938 fu ampliata la sagrestia nuova e l'anno seguente furono riccamente affrescate le volte e le pareti del luogo di culto ad opera del pittore Riccardo Vassini; tra il 1959 e il 1968 furono realizzati gli impianti di riscaldamento e furono parzialmente rifatte le coperture; tra il 1980 e il 1990 furono eseguite alcune opere di risistemazione riguardanti le strutture e il tetto.[1]

Tra il 2005 e il 2008 l'intero edificio e l'adiacente canonica furono sottoposti a lavori di restauro e di consolidamento strutturale.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa e canonica
Campanile

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[1]

La simmetrica facciata a capanna, interamente intonacata, è scandita orizzontalmente in due parti da un cornicione in lieve aggetto. Inferiormente si elevano su un basamento quattro lesene; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso principale privo di cornice, sormontato da una specchiatura rettangolare, mentre ai lati si aprono i due più piccoli accessi secondari. Superiormente si innalzano, in continuità con quelle sottostanti, quattro lesene; nel mezzo è posto un finestrone rettangolare; in sommità si staglia a coronamento un frontone triangolare con cornice in aggetto.[1]

Dal lato destro dell'alta navata aggettano i più bassi volumi delle cappelle laterali e della sagrestia nuova; il prospetto opposto è affiancato, oltre le cappelle e la sagrestia vecchia, dalla canonica e, sul fondo, dal campanile. La torre si erge su due ordini, separati da un cornicione modanato in aggetto e arricchiti da specchiature e da un grande orologio sulla fronte ovest; la cella campanaria si affaccia sui quattro lati attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da lesene coronate da capitelli dorici; a coronamento si erge una guglia piramidale.[1]

All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata decorata con affreschi risalenti al 1959, è affiancata da una serie di lesene doriche, a sostegno del cornicione perimetrale in aggetto; le cappelle laterali si affacciano attraverso ampie arcate a tutto sesto.[1]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a sesto ribassato, retto da pilastri decorati con lesene doriche e due nicchie aperte verso la navata; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a vela dipinta, ospita l'altare maggiore ligneo a mensa, aggiunto dopo il 1970; sul fondo l'abside, coperta dal catino affrescato, è illuminata da due finestroni laterali.[1]

La chiesa è ornata sui lati da due frammenti di affreschi cinquecenteschi, rinvenuti nel corso dei lavori di realizzazione dell'impianto di riscaldamento dopo il 1960; i dipinti raffigurano rispettivamente la Madonna col Bambino in trono e San Giovanni Evangelista da una parte, San Michele con un'altra figura ammantata con libro e bastone e la Natività di Maria Vergine dall'altra.[1]

L'edificio conserva inoltre alcune opere di pregio, tra cui tre oli settecenteschi, rappresentanti Santa Lucia Vergine e Martire, eseguita da Ferdinando Brignole nel 1779, il Profeta Elia e Sant'Antonio Abate, oltre a un paliotto seicentesco in cuoio, dipinto con la raffigurazione della Purificazione.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa della Purificazione di Maria Vergine "Vicomero, Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 30 luglio 2018.
  2. ^ a b c Dall'Aglio, pp. 1119-1120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]