Mariano (Parma)

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Mariano
frazione
Mariano – Veduta
Mariano – Veduta
Chiesa di San Bartolomeo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Parma
Territorio
Coordinate44°46′17.7″N 10°20′22.7″E / 44.771583°N 10.339639°E44.771583; 10.339639 (Mariano)
Altitudine70 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale43123
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mariano
Mariano

Mariano è una piccola frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Cittadella.

La località è situata 3,43 km a sud del centro della città.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La frazione sorge in posizione pianeggiante alle porte della città, sulla sponda destra del torrente Parma;[2] la località è attraversata fin dai tempi del regno di Teodorico il Grande dal canale Comune, che in prossimità della Cittadella di Parma si congiunge col canale Maggiore.[3]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo della località ha origine dal latino Marianus.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 962, secondo un atto di dubbia autenticità, l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia riconobbe al vescovo di Parma Oberto l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa, comprendenti tra le altre la zona di Mariano, interna rispetto a Porporano.[5]

La più antica testimonianza dell'esistenza del borgo risale al 987, quando Marliano fu citata in una donazione di alcune terre ai canonici del Capitolo della Cattedrale di Parma da parte del vescovo Sigefredo II; la località fu nuovamente menzionata nel 1015 in una permuta di edifici e terreni tra tal Gariverto di Parma e lo stesso vescovo Sigefredo.[6]

In epoca medievale fu edificato nel piccolo borgo un castello difensivo, esistente già intorno al 1200, nei cui pressi fu costruita anche una cappella dipendente dalla pieve di Porporano, citata per la prima volta nel 1230.[7][6]

Il maniero fu distrutto nel secolo seguente, nel corso di alcuni scontri.[6]

Nel 1546 il territorio di Mariano fu interessato dalle conseguenze della "tagliata", che, sancita dal duca di Parma Pier Luigi Farnese, comportò la demolizione di tutti gli edifici posti negli immediati dintorni delle mura di Parma per motivi difensivi; anche la chiesa medievale di San Bartolomeo fu rasa al suolo, per poi essere ricostruita solo in seguito.[6][8]

A ridosso del canale Comune si svilupparono nel tempo varie attività funzionanti grazie alle sue acque, tra cui cartiere e mulini, che furono obbligate, unitamente a quelle della vicina città, a occuparsi della manutenzione del corso d'acqua.[3]

In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806 la località divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Marore,[2] che fu sciolto nel 1870 e inglobato in quello di San Lazzaro Parmense, a sua volta assorbito da quello di Parma nel 1943.[9]

Tra il XIX e il XX secolo nel territorio di Mariano, che all'epoca si estendeva fino alla Cittadella e comprendeva anche la località del Castelletto, furono edificate numerose ville padronali.[6]

Nel corso della seconda guerra mondiale, il 9 settembre del 1943 all'interno di villa Braga si svolse la prima riunione tra i dirigenti del Partito Comunista, che pose le basi dell'organizzazione della Resistenza nella provincia di Parma.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Bartolomeo[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Bartolomeo
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Bartolomeo (Parma, Mariano).

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella fu demolita nel 1546 e successivamente ricostruita; modificata e ampliata nel corso del XVIII secolo, la chiesa fu ristrutturata in stile neoclassico nel 1876; danneggiata da un terremoto nel 2008, fu restaurata internamente nel 2009; al suo interno la navata, affiancata da due cappelle laterali, è coperta da una volta a botte in cannucciato a vista.[11][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mariano, su portaleabruzzo.com. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
  2. ^ a b Molossi, p. 205.
  3. ^ a b Molossi, p. 54.
  4. ^ Nicolli, pp. 8-9.
  5. ^ Affò, pp. 240-241.
  6. ^ a b c d e Dall'Aglio, pp. 607-608.
  7. ^ Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 51.
  8. ^ 4.10.1546. I soldati demoliscono l’Annunciata, su igiornidiparma.it. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  9. ^ Storia dei comuni, su elesh.it. URL consultato il 27 aprile 2018.
  10. ^ La nascita del CLN di Parma, su istitutostoricoparma.it. URL consultato il 27 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
  11. ^ Chiesa di San Bartolomeo "Mariano, Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 26 aprile 2018.
  12. ^ Dall'Aglio, pp. 608-609.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Stamperia Carmignani, 1792.
  • Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Francesco Nicolli, Della etimologia dei nomi di Luogo delli stati ducali di Parma Piacenza e Guastalla, Volumetto primo, Parma, Tipografia di Giuseppe Tedeschi, 1833.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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