Carlo Bernini

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Carlo Bernini

Presidente della Regione Veneto
Durata mandato8 giugno 1980 –
9 agosto 1989
PredecessoreAngelo Tomelleri
SuccessoreGianfranco Cremonese

Ministro dei trasporti
Durata mandato23 luglio 1989 –
27 giugno 1992
PresidenteGiulio Andreotti
PredecessoreGiorgio Santuz
SuccessoreGiancarlo Tesini

Presidente della Provincia di Treviso
Durata mandato1971 –
1980
PredecessorePietro Ferracin
SuccessoreLuigi Carraro
(Vicepresidente)

Presidente del Consiglio regionale del Veneto
Durata mandato17 giugno 1985 –
29 luglio 1985
PredecessoreBruno Marchetti
SuccessoreFrancesco Guidolin

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
DC
CoalizionePentapartito
CircoscrizioneVeneto
CollegioTreviso
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in Economia e Commercio (Università "Ca' Foscari" di Venezia)

Laurea in Scienze Politiche(Università di Trieste)

Laurea in Legge (Northwood Institute of Middland)

ProfessioneDocente universitario

Carlo Bernini (Bondeno, 6 maggio 1936Castelfranco Veneto, 1º gennaio 2011) è stato un politico italiano, quarto Presidente della Regione Veneto.

Studi ed attività accademica[modifica | modifica wikitesto]

Nato in provincia di Ferrara, si trasferisce con la famiglia a Crocetta del Montello essendo il padre caporeparto al Canapificio Veneto[1]. Conseguita la maturità Classica presso il Liceo Antonio Canova di Treviso, si laurea in Economia e Commercio presso l'Università "Ca' Foscari" di Venezia e in Scienze Politiche presso l'Università di Trieste. A questi titoli accademici aggiunge, nel 1974, la laurea in legge della Northwood Institute of Middland (Michigan)[2], nella quale figura anche nella galleria di chi ha sostenuto accademicamente e filantropicamente l'Università.[3]

È stato docente di economia dei trasporti presso le Università di Padova e Trieste. Infine ha insegnato presso la Link Campus University of Malta in Roma.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Entra giovanissimo in politica nelle file della Democrazia Cristiana (prima fanfaniano, poi chiamato da Bisaglia nella corrente dei dorotei), è dal 1971 al 1980 Presidente della Provincia di Treviso, quindi dal 1980 al 1989 Presidente della Regione Veneto. Svolgendo questo incarico, fonda nel 1978 la Comunità di lavoro Alpe Adria, divenendone Presidente dal 1982 al 1984. Dal 1987 al 1989 è anche Presidente dell'Assemblea delle Regioni d'Europa.

Nel 1992 si candida al Senato per la Democrazia Cristiana e viene eletto ricoprendo la carica di Senatore della Repubblica fino al 1994. Tra il 1991 e il 1992, nel governo Andreotti VII, è stato Ministro dei trasporti.

Nel 1992 si ritira dalla politica, in seguito al coinvolgimento personale in procedimenti giudiziari legati all'inchiesta di Tangentopoli, riguardo a tangenti ricevute per pilotare l'assegnazione degli appalti per la costruzione della bretella autostradale di Tessera e l'ampliamento dell'autostrada A4 tra Venezia e Padova.[4][5]

Dopo un lungo periodo di inattività, nel 2003 entra nelle file dell'UDC, partito che abbandona nel 2008, quando entra a far parte del Popolo delle Libertà. Nell'ottobre dello stesso anno viene nominato consigliere giuridico del Ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi.

Incarichi dirigenziali[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1972 al 1974 Bernini è stato consigliere d'amministrazione di Alitalia, ed ha svolto l'attività di consulente in materia di economia dei trasporti presso varie aziende del settore.

Negli anni 2000 ha presieduto la compagnia aerea low cost Myair.com. Il 21 luglio 2009 MyAir rimane a terra con i suoi velivoli per mancato pagamento di tasse e tariffe aeroportuali, lasciando moltissimi passeggeri senza riprotezione in molti aeroporti italiani e il 23 luglio si vede sospendere la licenza da parte dell'ENAC per i gravi disservizi causati ai passeggeri.[6]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 2010 è entrato in coma a seguito di un infarto[5]. È morto la notte di capodanno a Castelfranco Veneto.[7] I funerali, dopo il saluto nella camera ardente allestita nella Sala Consiliare del Municipio di Asolo, sono stati celebrati alle 11:00 di mattina del 4 gennaio nel Duomo di Asolo perché, si dice, «ha amato più Asolo che Roma».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Daniele Ferrazza, È morto Bernini, il «doge» della Dc veneta, in la Tribuna di Treviso, 2 gennaio 2011. URL consultato il 24 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  2. ^ Morto il bondenese Carlo Bernini, ex ministro Dc - Estense
  3. ^ Gallery of distinction - Northwood.edu
  4. ^ IL PSI SGAMBETTA CARLO BERNINI SI' ALL' INDAGINE, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 26 novembre 1992.
  5. ^ a b Carlo Bernini colpito da infarto L'ex doge in coma all'ospedale, su corrieredelveneto.corriere.it, Corriere del Veneto, 24 luglio 2010.
  6. ^ Enac sospende licenza a MyAir per gravi disservizi ai passeggeri - cronaca - Repubblica.it
  7. ^ E' morto l'ex ministro Bernini Fu l'ultimo «Doge» della Dc, su corrieredelveneto.corriere.it, Corriere del Veneto, 1º gennaio 2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della Regione Veneto Successore
Angelo Tomelleri 3 agosto 1980 - 1989 Gianfranco Cremonese
Predecessore Ministro dei trasporti Successore
Giorgio Santuz 23 luglio 1989 - 27 giugno 1992 Giancarlo Tesini
Predecessore Presidente del Consiglio regionale del Veneto Successore
Bruno Marchetti 17 giugno 1985 - 29 luglio 1985 Francesco Guidolin
Predecessore Presidente della Provincia di Treviso Successore
Pietro Ferracin 1971 - 1980 Luigi Carraro (Vicepresidente)
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