Calliptamus italicus

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Calliptamus italicus
Calliptamus italicus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Superordine Polyneoptera
Sezione Orthopteroidea
Ordine Orthoptera
Sottordine Caelifera
Superfamiglia Acridoidea
Famiglia Acrididae
Sottofamiglia Calliptaminae
Genere Calliptamus
Specie C. italicus
Nomenclatura binomiale
Calliptamus italicus
(Linnaeus, 1758)
Sottospecie
  • C. italicus albotibialis
  • C. italicus italicus

La cavalletta dei prati (Calliptamus italicus (Linnaeus, 1758)) è un insetto ortottero della famiglia Acrididae[1], comune nei paesi del bacino del Mediterraneo. In alcune circostanze questa specie può sviluppare tendenza al gregarismo con formazione di aggregati molto numerosi, potenzialmente dannosi per le colture.

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Ne sono note due sottospecie:[1]

  • Calliptamus italicus albotibialis Nedelkov, 1907
  • Calliptamus italicus italicus (Linnaeus, 1758)

Altre sottospecie proposte in passato non sono attualmente riconosciute e vengono assimilate alla sottospecie nominale. Tra di esse ricordiamo:

  • Calliptamus italicus afghanus Ramme, 1952
  • Calliptamus italicus bilineata Puschnig, 1910
  • Calliptamus italicus blandus Ivanov, 1888
  • Calliptamus italicus gilvonigricans Voroncovskij, 1927
  • Calliptamus italicus grandis Ramme, 1927
  • Calliptamus italicus insularis Ramme, 1951
  • Calliptamus italicus reductus Ramme, 1927

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie ha un areale mediterraneo che comprende l'Europa meridionale e centrale (Spagna, Francia compresa Corsica, Italia, Germania, Belgio, Svizzera, Austria, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Serbia, Kosovo, Voivodina, Montenegro, Macedonia, Albania, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Moldavia, Ucraina e Russia), il Nordafrica e parte dell'Asia occidentale (Turchia, Medio Oriente, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Iran, Iraq) [2].
In Italia è presente in quasi tutta la penisola e nelle isole maggiori.

Popola ambienti aridi e prati.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Neanide[modifica | modifica wikitesto]

Le neanidi appena nate sono di colore biancastro, successivamente diventano di colore bruno e attraverso più mute raggiungono lo stadio immaginale in 40-50 giorni.

Adulto

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

Gli adulti sono cavallette di media taglia che raggiungono una lunghezza di 21–36 mm nelle femmine, mentre i maschi non superano i 26 mm (dimorfismo sessuale).
Il colore della livrea è grigio o brunastro, mentre le ali, di colore rosa, si apprezzano solo quando l'insetto è in volo.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie polifaga in grado di nutrirsi a spese di diverse piante spontanee, ma anche di colture erbacee, in particolare leguminose, e orticole. Tra le specie predilette dalle forme giovanili in accrescimento vi è l'erba medica (Medicago sativa); segnalati casi sporadici di infestazioni su mais e vite.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie univoltina, cioè compie un ciclo riproduttivo all'anno.
L'ovodeposizione viene effettuata a fine agosto - inizi di settembre, in aree sassose in genere esposte a sud, dette "grillare". La femmina depone le uova nel terreno, ad una profondità di 2–3 cm, all´interno di una ooteca che può contenere da 25 a 55 uova avvolte in un secreto spugnoso.
La comparsa delle neanidi avviene in maggio-giugno, le prime forme adulte compaiono in luglio.

Metodi di lotta[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi meccanici[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei rimedi più efficaci risulta la distruzione meccanica delle ooteche prima della schiusa delle uova.

Mezzi chimici[modifica | modifica wikitesto]

Durante il periodo di nascita delle neanidi sono praticabili tentativi di contenimento dell'infestazione con insetticidi piretroidi a base di deltametrina specificamente autorizzati per uso civile [3]. I trattamenti insetticidi sugli adulti sono assolutamente inutili.

Lotta biologica[modifica | modifica wikitesto]

Tra i principali nemici naturali di C. italicus vi è il fungo Entomophaga grylli, il cui uso come agente biologico è tuttavia ancora oggetto di studio.

Un agente efficace per limitare le infestazioni è risultata la gallina faraona (Numida meleagris) che cibandosi prevalentemente di insetti si è rivelata in grado di limitare le popolazioni di cavallette nelle aree dove pascola con le mucche [4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) D.C. Eades, D. Otte, M.M. Cigliano e H. Braun, Calliptamus italicus, in Ortoptera Species File Online. Version 5.0/5.0. URL consultato il 15 maggio 2018.
  2. ^ Distribution for Calliptamus italicus, in Fauna Europaea. URL consultato il 7 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2011).
  3. ^ Assessorato Agricoltura, Tutela della Fauna e della Flora - Regione Piemonte, Lotta contro la cavalletta dei prati dalle ali rosa (Calliptamus italicus italicus), su regione.piemonte.it. URL consultato l'8 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014).
  4. ^ Chersi C. et al., Lotta biologica alle cavallette in Piemonte con l'impiego di faraone (PDF) [collegamento interrotto], in Quaderni della Regione Piemonte n.63, maggio 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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