Battaglia di Ceresole

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Battaglia di Ceresole
parte della guerra d'Italia del 1542-1546
Movimenti prima della battaglia: avanzata da Asti delle truppe imperiali in rosso e in blu le truppe del conte di Enghiend provenienti da Carignano.
Data14 aprile 1544
LuogoCeresole d'Alba
EsitoVittoria francese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
11.000-13.000 fanteria
1.500-1.850 cavalleria
20 cannoni
12.500-18.000 fanteria
800-1000 cavalleria
20 cannoni
Perdite
1.500-2.000 tra morti e feriti5.000-6.000 tra morti e feriti
3.150 catturati
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La battaglia di Ceresole fu combattuta presso Ceresole d'Alba, in Piemonte, il 14 aprile 1544: fu uno scontro d'armi avvenuto durante la guerra d'Italia del 1542, tra francesi e imperiali. L'armata francese era capitanata da Francesco di Borbone, conte di Enghien, mentre quella imperiale da Alfonso III d'Avalos.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Il pretesto per aprire un conflitto in nord Italia nacque in seguito all'assedio di Nizza per mano delle truppe franco-ottomane (agosto 1543). Le truppe imperiali avanzarono verso Torino. Nell'inverno tra il 1543 e il 1544 i due eserciti rimasero fermi, in una situazione di stallo: lo schieramento francese aveva il suo centro nelle città intorno a Torino, da Pinerolo a Susa, tutti baluardi del Ducato di Savoia. Il comandante imperiale, dal canto suo, controllava il Piemonte centro meridionale da Mondovì ad Asti. Quando terminarono i quartieri d'inverno, a capitanare le forze francesi giunse il ventiquattrenne Francesco di Borbone, conte d'Enghien, senza molta esperienza di tecnica militare.

Le forze francesi avevano un esercito costituito da circa 15.000 effettivi, gli imperiali, grazie all'arrivo di truppe tedesche, contavano sui 20.000 uomini. Il 10 aprile il d'Avalos occupò il paese di Ceresole d'Alba, a pochi chilometri da Carmagnola, e assai vicino alle file francesi. Quando il conte d'Enghien lo seppe, marciò verso Carmagnola e si avvicinò a Ceresole l'11 mattina.

Forze schierate
(elenco da nord a sud lungo il campo di battaglia)
Francesi
(Francesco di Borbone, conte di Enghien)
Spagnoli e tedeschi
(Alfonso III d'Avalos)
Unità militare Numero Comandante Unità militare Numero Comandante
Cavalleria leggera ~400 Dampierre Cavalleria leggera napoletana ~300 Filippo di Lannoy, principe di Sulmona
Fanteria italiana ~2,000 Descroz Fanteria spagnola e tedesca ~5,000 Raimondo de Cardona
Fanteria di Gruyères ~3,000 Descroz
Cavalleria pesante ~450 Francesco di Borbone Cavalleria pesante ~200 Carlo Gonzaga
Svizzeri ~4,000 Wilhelm Frölich[1] Lanzichenecchi ~7,000 Eriprando Madruzzo
Cavalleria pesante ~80 Guigues Guiffrey Signore di Boutières
Fanteria francese ~4,000 Le Seigneur de Tais Fanteria italiana ~6,000 Ferrante Sanseverino, Principe di Salerno
Cavalleria leggera ~450–500 Des Thermes Cavalleria leggera fiorentina ~300 Rodolfo II Baglioni
I movimenti delle truppe spagnole e francesi all'inizio della battaglia
Lo schieramento iniziale della battaglia di Ceresole

Svolgimento[modifica | modifica wikitesto]

Il conte di Enghien e Alfonso d'Avalos si erano schierati su due linee contrapposte. La battaglia si aprì con una serie di piccoli scontri a fuoco degli archibugeri e con un inefficace bombardamento da parte di entrambe le batterie. Solo dopo queste premesse il d'Avalos ordinò alle truppe di avanzare. I lanceri imperiali si scontrarono al centro con la fanteria francese e svizzera, subendo molti feriti.

Nella parte sud del campo di battaglia, la fanteria italiana al servizio degli imperiali fu assalita dalla cavalleria francese e arretrò insieme alle truppe spagnole, che furono sconfitte.
Nel nord, nel mentre, cadde la linea francese e l'Enghien guidò una serie di inefficaci cariche di cavalleria contro gli spagnoli, prima di essere aiutato dall'arrivo delle vittoriose truppe francesi provenienti dal centro battaglia.

Termine della battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Il numero di caduti fu decisamente elevato per l'epoca, e si stima che il ventotto per cento dei soldati non sia tornato indietro. Molti ufficiali imperiali caddero sul terreno e molti altri vennero fatti prigionieri, inclusi Ramon de Cardona e Carlo Gonzaga. I francesi ebbero meno vittime, unico prigioniero di rilievo fu il governatore di Savigliano, Paul de La Barthe, signore di Thermes, futuro maresciallo di Francia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) (FR) (IT) Erich Meyer, Wilhelm Frölich, Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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