Dipendenza da cannabis: differenze tra le versioni

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== Cause ==
== Cause ==
La dipendenza da cannabis è spesso dovuta all'uso prolungato e crescente del farmaco. Aumentando la potenza della cannabis e attraverso l'uso di metodi di assunzione più efficaci, si può aumentare progressivamente la dipendenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Carolyn|cognome=Coffey|data=2003-04-01|titolo=Adolescent precursors of cannabis dependence: findings from the Victorian Adolescent Health Cohort Study|rivista=The British Journal of Psychiatry|volume=182|numero=4|pp=330–336|lingua=en|accesso=2017-11-03|doi=10.1192/bjp.182.4.330|url=http://bjp.rcpsych.org/content/182/4/330|nome2=John B.|cognome2=Carlin|nome3=Michael|cognome3=Lynskey}}</ref> L'uso della cannabis tra i giovani, sopratutto in adolescenza, può avere ripercussioni gravi sulla depressione e l'ansia non solo in età giovanile, ma anche nell'età adulta.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=George C|cognome=Patton|data=2002-11-23|titolo=Cannabis use and mental health in young people: cohort study|rivista=BMJ : British Medical Journal|volume=325|numero=7374|pp=1195–1198|accesso=2017-11-03|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC135489/|nome2=Carolyn|cognome2=Coffey|nome3=John B|cognome3=Carlin}}</ref>
La dipendenza da cannabis è spesso dovuta all'uso prolungato e crescente del farmaco. Aumentando la potenza della cannabis e con l'uso di metodi di assunzione più efficaci, si può aumentare progressivamente la dipendenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Carolyn|cognome=Coffey|data=2003-04-01|titolo=Adolescent precursors of cannabis dependence: findings from the Victorian Adolescent Health Cohort Study|rivista=The British Journal of Psychiatry|volume=182|numero=4|pp=330–336|lingua=en|accesso=2017-11-03|doi=10.1192/bjp.182.4.330|url=http://bjp.rcpsych.org/content/182/4/330|nome2=John B.|cognome2=Carlin|nome3=Michael|cognome3=Lynskey}}</ref> L'uso della cannabis tra i giovani, sopratutto in adolescenza, può avere ripercussioni gravi sulla depressione e l'ansia non solo in età giovanile, ma anche nell'età adulta.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=George C|cognome=Patton|data=2002-11-23|titolo=Cannabis use and mental health in young people: cohort study|rivista=BMJ : British Medical Journal|volume=325|numero=7374|pp=1195–1198|accesso=2017-11-03|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC135489/|nome2=Carolyn|cognome2=Coffey|nome3=John B|cognome3=Carlin}}</ref>


=== Fattori di rischio ===
=== Fattori di rischio ===
La dipendenza dalla cannabis è più comune tra le persone che ne fanno uso massiccio. L'uso della marijuana può portare a [[Tolleranza (fisiologia)|tolleranza]] <ref name="Borgelt2013" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=R. Andrew|cognome=Sewell|data=2009|titolo=THE EFFECT OF CANNABIS COMPARED WITH ALCOHOL ON DRIVING|rivista=The American journal on addictions / American Academy of Psychiatrists in Alcoholism and Addictions|volume=18|numero=3|pp=185–193|accesso=2017-11-03|doi=10.1080/10550490902786934|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2722956/|nome2=James|cognome2=Poling|nome3=Mehmet|cognome3=Sofuoglu}}</ref> e, in alcuni consumatori, a sintomi di astinenza nel caso in cui si cerchi di interrompere l'assunzione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Adam J.|cognome=Gordon|data=2013-12-01|titolo=Medical Consequences of Marijuana Use: A Review of Current Literature|rivista=Current Psychiatry Reports|volume=15|numero=12|pp=419|lingua=en|accesso=2017-11-03|doi=10.1007/s11920-013-0419-7|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s11920-013-0419-7|nome2=James W.|cognome2=Conley|nome3=Joanne M.|cognome3=Gordon}}</ref><ref name="Danovitch2012" /> L'uso prolungato della marijuana produce sia cambiamenti [[Farmacocinetica|farmacocinetici]] (di assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed escrezione) sia cambiamenti [[Farmacodinamica|farmacodinamici]] (dell'interazione con le cellule bersaglio). Questi cambiamenti fanno si che il consumatore necessiti di sempre più alte dosi del farmaco per ottenere l'effetto desiderabile (tolleranza superiore), rafforzando i sistemi metabolici dell'organismo che vanno ad eliminare in modo più efficiente il farmaco<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S. J.|cognome=Watson|data=June 2000|titolo=Marijuana and medicine: assessing the science base: a summary of the 1999 Institute of Medicine report|rivista=Archives of General Psychiatry|volume=57|numero=6|pp=547–552|accesso=2017-11-03|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10839332|nome2=J. A.|cognome2=Benson|nome3=J. E.|cognome3=Joy}}</ref> e riducendo ulteriormente i recettori cannabinoidi nel cervello.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J|cognome=Hirvonen|data=2012-6|titolo=Reversible and regionally selective downregulation of brain cannabinoid CB1 receptors in chronic daily cannabis smokers|rivista=Molecular Psychiatry|volume=17|numero=6|pp=642–649|accesso=2017-11-03|doi=10.1038/mp.2011.82|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3223558/|nome2=RS|cognome2=Goodwin|nome3=C-T|cognome3=Li}}</ref> Questi effetti vanno a sommarsi, perché il consumatore cronico deve assumere la sostanza più frequentemente per superare la [[clearance]] accelerata, e deve assumerla anche a dosi più elevate per attivare i recettori, che si trovano in minor numero.
La dipendenza dalla cannabis è più comune tra le persone che ne fanno uso massiccio. L'uso della marijuana può portare a [[Tolleranza (fisiologia)|tolleranza]] <ref name="Borgelt2013" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=R. Andrew|cognome=Sewell|data=2009|titolo=THE EFFECT OF CANNABIS COMPARED WITH ALCOHOL ON DRIVING|rivista=The American journal on addictions / American Academy of Psychiatrists in Alcoholism and Addictions|volume=18|numero=3|pp=185–193|accesso=2017-11-03|doi=10.1080/10550490902786934|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2722956/|nome2=James|cognome2=Poling|nome3=Mehmet|cognome3=Sofuoglu}}</ref> e, in alcuni consumatori, a sintomi di [[astinenza]] nel caso in cui si cerchi di interrompere l'assunzione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Adam J.|cognome=Gordon|data=2013-12-01|titolo=Medical Consequences of Marijuana Use: A Review of Current Literature|rivista=Current Psychiatry Reports|volume=15|numero=12|pp=419|lingua=en|accesso=2017-11-03|doi=10.1007/s11920-013-0419-7|url=https://link.springer.com/article/10.1007/s11920-013-0419-7|nome2=James W.|cognome2=Conley|nome3=Joanne M.|cognome3=Gordon}}</ref><ref name="Danovitch2012" /> L'uso prolungato della marijuana produce sia cambiamenti [[Farmacocinetica|farmacocinetici]] (di assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed escrezione) sia cambiamenti [[Farmacodinamica|farmacodinamici]] (dell'interazione con le cellule bersaglio). Questi cambiamenti fanno si che il consumatore necessiti di dosi sempre più alte di farmaco per ottenere l'effetto desiderabile (tolleranza superiore), rafforzando i sistemi metabolici che arrivano ad eliminare in modo più efficiente il farmaco<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S. J.|cognome=Watson|data=June 2000|titolo=Marijuana and medicine: assessing the science base: a summary of the 1999 Institute of Medicine report|rivista=Archives of General Psychiatry|volume=57|numero=6|pp=547–552|accesso=2017-11-03|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10839332|nome2=J. A.|cognome2=Benson|nome3=J. E.|cognome3=Joy}}</ref> e riducendo il numero recettori cannabinoidi nel cervello.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J|cognome=Hirvonen|data=2012-6|titolo=Reversible and regionally selective downregulation of brain cannabinoid CB1 receptors in chronic daily cannabis smokers|rivista=Molecular Psychiatry|volume=17|numero=6|pp=642–649|accesso=2017-11-03|doi=10.1038/mp.2011.82|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3223558/|nome2=RS|cognome2=Goodwin|nome3=C-T|cognome3=Li}}</ref> Questi effetti vanno a sommarsi, perché il consumatore cronico deve assumere la sostanza più frequentemente per superare la [[clearance]] accelerata, e deve assumerla anche a dosi più elevate per attivare i recettori rimasti.


I consumatori di cannabis hanno mostrato una ridotta reattività alla [[dopamina]], suggerendo un possibile collegamento a una diminuzione del [[sistema di ricompensa]] del cervello e un aumento delle emozioni negative e della dipendenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bertha K.|cognome=Madras|data=2014-08-19|titolo=Dopamine challenge reveals neuroadaptive changes in marijuana abusers|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America|volume=111|numero=33|pp=11915–11916|accesso=2017-11-03|doi=10.1073/pnas.1412314111|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4143049/}}</ref>
I consumatori di cannabis hanno mostrato una ridotta reattività alla [[dopamina]], suggerendo un possibile collegamento con la diminuzione del [[sistema di ricompensa]] del cervello e un aumento delle emozioni negative e della tendenza alla dipendenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bertha K.|cognome=Madras|data=2014-08-19|titolo=Dopamine challenge reveals neuroadaptive changes in marijuana abusers|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America|volume=111|numero=33|pp=11915–11916|accesso=2017-11-03|doi=10.1073/pnas.1412314111|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4143049/}}</ref>

I consumatori di cannabis possono sviluppare tolleranza agli effetti del [[Delta-9-tetraidrocannabinolo|THC]], fatto che è stato dimostrata nei soggetti adolescenti e negli animali.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=S|cognome=GONZALEZ|titolo=Cannabinoid tolerance and dependence: A review of studies in laboratory animals|rivista=Pharmacology Biochemistry and Behavior|volume=81|numero=2|pp=300–318|accesso=2017-11-04|doi=10.1016/j.pbb.2005.01.028|url=https://doi.org/10.1016/j.pbb.2005.01.028|nome2=M|cognome2=CEBEIRA|nome3=J|cognome3=FERNANDEZRUIZ}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=R.|cognome=Maldonado|titolo=Neurochemical basis of cannabis addiction|rivista=Neuroscience|volume=181|pp=1–17|accesso=2017-11-04|doi=10.1016/j.neuroscience.2011.02.035|url=https://doi.org/10.1016/j.neuroscience.2011.02.035|nome2=F.|cognome2=Berrendero|nome3=A.|cognome3=Ozaita}}</ref> I meccanismi che creano la tolleranza al THC implicano dei cambiamenti nella funzione dei [[recettori cannabinoidi]].<ref name=":1" />

Alcuni fattori aumentano il rischio di sviluppare la dipendenza dalla cannabis; alcuni studi longitudinali hanno permesso ai ricercatori di tracciare le caratteristiche dello sviluppo sociale e psicologico associato all'uso della cannabis. Viene mostrato un aumento dei problemi associati dalla frequenza e dall'età in cui viene utilizzata la cannabis, e che i giovani sono i consumatori esposti al massimo rischio.<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=National Institute on Drug|cognome=Abuse|url=http://www.drugabuse.gov/publications/drugfacts/marijuana|titolo=Marijuana|accesso=2017-11-04}}</ref>

In [[Australia]], i principali fattori correlati ad un elevato rischio di sviluppare problemi in seguito all'uso di cannabis includono: utilizzo frequente in giovane età; disadattamento; sofferenza emotiva; cattive condizioni economiche; abbandono scolastico; affiliazione con i coetanei che utilizzano droga; allontanamento da casa in età precoce; fumatori; e facilità di acquisto alla cannabis. I ricercatori concludono che esistono prove evidenti che l'uso precoce della cannabis rappresenta un fattore predittivo della successiva dipendenza e che la predisposizione genetica svolge un ruolo nella tendenza all'uso massiccio della droga.<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Copeland,|cognome=Jan.|nome2=Swift,|cognome2=Wendy.|nome3=Australian National Council on|cognome3=Drugs.|titolo=Evidence-based answers to cannabis questions : a review of the literature|url=https://www.worldcat.org/oclc/225142081|data=2006|editore=Australian National Council on Drugs|OCLC=225142081|ISBN=1877018120}}</ref>

=== Gruppi ad alto rischio ===
Alcuni gruppi sono considerati ad alto rischio di sviluppo di dipendenza da cannabis, ad esempio gli adolescenti, gli [[Aborigeni australiani|aborigeni]] e gli abitanti delle isola dello [[Stretto di Torres]] (in Australia) oppure le persone che hanno problemi di [[salute mentale]].<ref name=":3">{{Cita libro|nome=Mclaren,|cognome=Jennifer.|nome2=National Drug Strategy|cognome2=(Australia)|nome3=Australia. Department of Health and Ageing. Drug Strategy|cognome3=Branch.|titolo=Cannabis in Australia : use, supply, harms, and responses|url=https://www.worldcat.org/oclc/225470957|data=2007|editore=Australian Govt. Dept. of Health and Ageing|OCLC=225470957|ISBN=1741862132}}</ref>

I giovani sono maggiormente a rischio di dipendenza da cannabis sia a causa del precoce avvicinamento alle sostanze, e ai problemi successivi come la dipendenza, che a causa dei rischi associati all'uso della cannabis in età di sviluppo. Infatti, vi sono prove che l'uso della cannabis durante l'adolescenza, mentre i il cervello sta ancora sviluppando, può avere effetti deleteri per lo [[Neurosviluppo|sviluppo neurale]] e il funzionamento cognitivo.<ref name=":3" />

== Diagnosi ==
Il disturbi deriviati dall'uso della cannabis sono riconosciuti nella quinta versione del [[Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali]] (DSM-5).<ref>{{Cita web|url=https://www.psychiatry.org/psychiatrists/practice/dsm#|titolo=DSM-5|sito=www.psychiatry.org|accesso=2017-11-04}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://rogershospital.org/blog/dsm-5-now-categorizes-substance-use-disorders-single-continuum|titolo=DSM-5 Now Categorizes Substance Use Disorders in a Single Continuum :: Rogers Behavioral Health|sito=rogershospital.org|lingua=en|accesso=2017-11-04}}</ref> Negli Stati Uniti, l'adulto medio che necessita di trattamenti ha consumato la cannabis per un tempo di circa 10 anni quasi quotidianamente e ha tentato attivamente di smettere sei o più volte.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alan J.|cognome=Budney|data=2007-12|titolo=Marijuana Dependence and Its Treatment|rivista=Addiction Science & Clinical Practice|volume=4|numero=1|pp=4–16|accesso=2017-11-04|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2797098/|nome2=Roger|cognome2=Roffman|nome3=Robert S.|cognome3=Stephens}}</ref>

== Terapia ==
Non è stato trovato nessun farmaco efficace per la dipendenza da cannabis fino al 2014,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Kushani|cognome=Marshall|data=2014-12-17|titolo=Pharmacotherapies for cannabis dependence|rivista=The Cochrane database of systematic reviews|volume=12|accesso=2017-11-04|doi=10.1002/14651858.CD008940.pub2|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4297244/|nome2=Linda|cognome2=Gowing|nome3=Robert|cognome3=Ali}}</ref> ma i modelli [[Psicoterapia|psicoterapeutici]] sono promettenti.<ref name="Danovitch2012" />

In Australia, i metodi più frequenti di trattamento sono programmi a 12 passi, programmi di riabilitazione e servizi di disintossicazione, sia ospedalieri che ambulatoriali.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jan Copeland Professor &|cognome=Director|data=2009-01-01|titolo=Cannabis use disorder: Epidemiology and management|rivista=International Review of Psychiatry|volume=21|numero=2|pp=96–103|accesso=2017-11-04|doi=10.1080/09540260902782745|url=http://dx.doi.org/10.1080/09540260902782745|nome2=Wendy|cognome2=Swift}}</ref> Nei paesi europei che hanno raccolto dati tra il 1999 e il 2005, il numero di persone in cerca di un trattamento per l'abuso di cannabis è aumentato.<ref>{{Cita web|url=http://www.emcdda.europa.eu/publications/annual-report/2007_en|titolo=2007 Annual report: the state of the drugs problem in Europe {{!}} www.emcdda.europa.eu|sito=www.emcdda.europa.eu|lingua=en|accesso=2017-11-04}}</ref>

Le opzioni nel trattamento per la dipendenza da cannabis sono meno rispetto a quelle per la dipendenza da oppiacei o da alcool. La maggior parte dei trattamenti rientra in terapie psicologiche o psicoterapeutiche, interventi farmacologici e di supporto o approcci ambientali.<ref name=":2" /> La maggior parte degli utenti di cannabis che cercano aiuto lo farà dal loro medico generico piuttosto che nei centri per il trattamento degli abusi di droga.<ref>Degenhardt, L., Hall, W. and Lynskey, M. (2000a) ''Cannabis use and mental health among Australian adults: Findings from the National Survey of Mental Health and Well-being''. NDARC Technical Report No. 98 Sydney, National Drug and Alcohol Research Centre, University of New South Wales.</ref>

I medici scindono i consumatori casuali da coloro che consumano la cannabis in modo giornaliero, e quelli che la utilizzano più volte al giorno.<ref name=":4">{{Cita libro|nome=Richard J.|cognome=Frances|nome2=Sheldon I.|cognome2=Miller|nome3=Avram H.|cognome3=Mack|titolo=Clinical Textbook of Addictive Disorders, Third Edition|url=https://books.google.com/books?id=JJk52UeE6hYC&|accesso=2017-11-04|data=2005-05-18|editore=Guilford Publications|lingua=en|ISBN=9781593851743}}</ref> Le proprietà sedative e [[Ansiolitico|ansiolitiche]] del [[Delta-9-tetraidrocannabinolo|THC]] in alcuni consumatori potrebbero sfociare nel tentativo di auto-medicare i [[Disturbo psichiatrico|disturbi psichiatrici]] o [[Disturbo di personalità|della personalità]] con questa droga.<ref name=":4" />

=== Terapia psicologica ===
La terapia psicologica include la [[psicoterapia cognitivo-comportamentale]] (CBT), la terapia motivazionale, la gestione della contingenza (CM), la psicoterapia espressiva (SEP), gli interventi sulla famiglia e i programmi a dodici passi.<ref name="Danovitch2012" />

Programmi come Marijuana Anonimi, creati sul modello di Alcolisti Anonimi e Narcotici Anonimi, hanno mostrato pochi effetti benefici sulla riduzione del consumo di droga. Nel 2006 l'iniziativa ''Wisconsin Initiative to Promote Healthy Lifestyles'', che promuove uno stile di vita sano, ha ideato un programma che aiuta i medici a identificare e affrontare problemi realativi all'uso della marijuana nei pazienti.<ref>{{Cita web|url=https://innovations.ahrq.gov/profiles/support-collaborative-primary-care-practices-identify-and-address-behavioral-health-issues|titolo=With Support From Collaborative, Primary Care Practices Identify and Address Behavioral Health Issues, Reducing Binge Drinking, Marijuana Use, and Depression Symptoms {{!}} AHRQ Health Care Innovations Exchange|sito=innovations.ahrq.gov|lingua=en|accesso=2017-11-04}}</ref>

=== Terapia farmacologica ===
Fino al 2012 non esistono farmaci che si siano dimostrati efficaci nel trattamento dell'abuso di cannabis; la ricerca è focalizzata su tre approcci: ricerca di [[Agonista|agonisti]], [[Antagonista (biochimica)|antagonisti]] e modulazione di altri sistemi di [[Neurotrasmettitore|neurotrasmettitori]].<ref name="Danovitch2012" /> Il [[Dronabinol|dronabinolo]] è un esempio di agonista che in alcuni casi ha ridotto i sintomi della sospensione e riduzione dell'uso della cannabis.<ref name="Danovitch2012" /> L'[[entacapone]] è ben tollerato dall'organismo e ha diminuito il desiderio di cannabis su un piccolo numero di pazienti.<ref name="Danovitch2012" /> Anche l'[[acetilcisteina]] (NAC) ha ridotto l'uso e il desiderio di cannabis in dei test<ref name="Danovitch2012" /> L'[[Atomoxetina|Atomoxetine]] non ha mostrato cambiamenti significativi nell'uso di cannabis e la maggior parte dei pazienti ha presentato reazioni avverse.<ref name="Danovitch2012" /> Il [[Buspirone]] è una delle promesse per il trattamento della dipendenza; negli esperimenti ha mostrato di ridurre le voglie, l'irritabilità e la depressione.<ref name="Danovitch2012" /> Il Divalproex in seguito a degli studi si è dimostrato scarsamente tollerato e non ha mostrato una significativa riduzione dell'uso di cannabis.<ref name="Danovitch2012" />


==Note==
==Note==

Versione delle 01:58, 5 nov 2017

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Dipendenza da cannabis
Specialitàpsichiatria
Classificazione e risorse esterne (EN)

La dipendenza da cannabis o disturbo da uso di cannabis è definito nella quinta revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come l'uso continuato di cannabis, nonostante una compromissione clinicamente significativa, che va dal lieve al grave.[1]

La cannabis è una delle droghe più diffuse al mondo. Negli Stati Uniti, il 49% di persone ne hanno fatto uso. Anche se la dipendenza fisica non è stata provata,[2] si stima che il 9% di chi usa cannabis sviluppa dipendenza psicologica.[3] Negli Stati Uniti, a partire dal 2013, la cannabis è la sostanza illecita più comunemente utilizzata da persone ammesse alla riabilitazione.[4] La domanda di trattamento per il disturbo da uso di cannabis è aumentato a livello internazionale dal 1995 al 2002.[5]

Segni e sintomi

Anche se non medicalmente gravi, i sintomi di astinenza da cannabis possono presentarsi nella metà dei pazienti in trattamento. Questi sintomi includono disforia (ansia, irritabilità, depressione, irrequietezza), disturbi del sonno, sintomi gastrointestinali, e diminuzione dell'appetito. La maggior parte dei sintomi iniziano durante la prima settimana di astinenza e si risolvono dopo poche settimane.[6] Secondo il National Cannabis Prevention and Information Centre in Australia, un segno di dipendenza da cannabis è che la persona spende molto più tempo nel suo uso o nel modo procurarsi la cannabis. Per alcuni, diventa gran parte della vita della persona tanto da perdere importanti attività. Le persone che sono dipendenti da cannabis continueranno ad usarla, anche se percepiscono che il suo uso crea problemi.[7]

Problemi di salute mentale

Il consumo di cannabis è associato a problemi di salute mentale, come i disturbi dell'umore e d'ansia.[6] Comorbidità psichiatriche sono spesso presenti in consumatori di cannabis, tra cui una vasta gamma di disturbi della personalità.[8]

Cause

La dipendenza da cannabis è spesso dovuta all'uso prolungato e crescente del farmaco. Aumentando la potenza della cannabis e con l'uso di metodi di assunzione più efficaci, si può aumentare progressivamente la dipendenza.[9] L'uso della cannabis tra i giovani, sopratutto in adolescenza, può avere ripercussioni gravi sulla depressione e l'ansia non solo in età giovanile, ma anche nell'età adulta.[10]

Fattori di rischio

La dipendenza dalla cannabis è più comune tra le persone che ne fanno uso massiccio. L'uso della marijuana può portare a tolleranza [4][11] e, in alcuni consumatori, a sintomi di astinenza nel caso in cui si cerchi di interrompere l'assunzione.[12][6] L'uso prolungato della marijuana produce sia cambiamenti farmacocinetici (di assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed escrezione) sia cambiamenti farmacodinamici (dell'interazione con le cellule bersaglio). Questi cambiamenti fanno si che il consumatore necessiti di dosi sempre più alte di farmaco per ottenere l'effetto desiderabile (tolleranza superiore), rafforzando i sistemi metabolici che arrivano ad eliminare in modo più efficiente il farmaco[13] e riducendo il numero recettori cannabinoidi nel cervello.[14] Questi effetti vanno a sommarsi, perché il consumatore cronico deve assumere la sostanza più frequentemente per superare la clearance accelerata, e deve assumerla anche a dosi più elevate per attivare i recettori rimasti.

I consumatori di cannabis hanno mostrato una ridotta reattività alla dopamina, suggerendo un possibile collegamento con la diminuzione del sistema di ricompensa del cervello e un aumento delle emozioni negative e della tendenza alla dipendenza.[15]

I consumatori di cannabis possono sviluppare tolleranza agli effetti del THC, fatto che è stato dimostrata nei soggetti adolescenti e negli animali.[16][17] I meccanismi che creano la tolleranza al THC implicano dei cambiamenti nella funzione dei recettori cannabinoidi.[16]

Alcuni fattori aumentano il rischio di sviluppare la dipendenza dalla cannabis; alcuni studi longitudinali hanno permesso ai ricercatori di tracciare le caratteristiche dello sviluppo sociale e psicologico associato all'uso della cannabis. Viene mostrato un aumento dei problemi associati dalla frequenza e dall'età in cui viene utilizzata la cannabis, e che i giovani sono i consumatori esposti al massimo rischio.[18]

In Australia, i principali fattori correlati ad un elevato rischio di sviluppare problemi in seguito all'uso di cannabis includono: utilizzo frequente in giovane età; disadattamento; sofferenza emotiva; cattive condizioni economiche; abbandono scolastico; affiliazione con i coetanei che utilizzano droga; allontanamento da casa in età precoce; fumatori; e facilità di acquisto alla cannabis. I ricercatori concludono che esistono prove evidenti che l'uso precoce della cannabis rappresenta un fattore predittivo della successiva dipendenza e che la predisposizione genetica svolge un ruolo nella tendenza all'uso massiccio della droga.[19]

Gruppi ad alto rischio

Alcuni gruppi sono considerati ad alto rischio di sviluppo di dipendenza da cannabis, ad esempio gli adolescenti, gli aborigeni e gli abitanti delle isola dello Stretto di Torres (in Australia) oppure le persone che hanno problemi di salute mentale.[20]

I giovani sono maggiormente a rischio di dipendenza da cannabis sia a causa del precoce avvicinamento alle sostanze, e ai problemi successivi come la dipendenza, che a causa dei rischi associati all'uso della cannabis in età di sviluppo. Infatti, vi sono prove che l'uso della cannabis durante l'adolescenza, mentre i il cervello sta ancora sviluppando, può avere effetti deleteri per lo sviluppo neurale e il funzionamento cognitivo.[20]

Diagnosi

Il disturbi deriviati dall'uso della cannabis sono riconosciuti nella quinta versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5).[21][22] Negli Stati Uniti, l'adulto medio che necessita di trattamenti ha consumato la cannabis per un tempo di circa 10 anni quasi quotidianamente e ha tentato attivamente di smettere sei o più volte.[23]

Terapia

Non è stato trovato nessun farmaco efficace per la dipendenza da cannabis fino al 2014,[24] ma i modelli psicoterapeutici sono promettenti.[6]

In Australia, i metodi più frequenti di trattamento sono programmi a 12 passi, programmi di riabilitazione e servizi di disintossicazione, sia ospedalieri che ambulatoriali.[25] Nei paesi europei che hanno raccolto dati tra il 1999 e il 2005, il numero di persone in cerca di un trattamento per l'abuso di cannabis è aumentato.[26]

Le opzioni nel trattamento per la dipendenza da cannabis sono meno rispetto a quelle per la dipendenza da oppiacei o da alcool. La maggior parte dei trattamenti rientra in terapie psicologiche o psicoterapeutiche, interventi farmacologici e di supporto o approcci ambientali.[19] La maggior parte degli utenti di cannabis che cercano aiuto lo farà dal loro medico generico piuttosto che nei centri per il trattamento degli abusi di droga.[27]

I medici scindono i consumatori casuali da coloro che consumano la cannabis in modo giornaliero, e quelli che la utilizzano più volte al giorno.[28] Le proprietà sedative e ansiolitiche del THC in alcuni consumatori potrebbero sfociare nel tentativo di auto-medicare i disturbi psichiatrici o della personalità con questa droga.[28]

Terapia psicologica

La terapia psicologica include la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia motivazionale, la gestione della contingenza (CM), la psicoterapia espressiva (SEP), gli interventi sulla famiglia e i programmi a dodici passi.[6]

Programmi come Marijuana Anonimi, creati sul modello di Alcolisti Anonimi e Narcotici Anonimi, hanno mostrato pochi effetti benefici sulla riduzione del consumo di droga. Nel 2006 l'iniziativa Wisconsin Initiative to Promote Healthy Lifestyles, che promuove uno stile di vita sano, ha ideato un programma che aiuta i medici a identificare e affrontare problemi realativi all'uso della marijuana nei pazienti.[29]

Terapia farmacologica

Fino al 2012 non esistono farmaci che si siano dimostrati efficaci nel trattamento dell'abuso di cannabis; la ricerca è focalizzata su tre approcci: ricerca di agonisti, antagonisti e modulazione di altri sistemi di neurotrasmettitori.[6] Il dronabinolo è un esempio di agonista che in alcuni casi ha ridotto i sintomi della sospensione e riduzione dell'uso della cannabis.[6] L'entacapone è ben tollerato dall'organismo e ha diminuito il desiderio di cannabis su un piccolo numero di pazienti.[6] Anche l'acetilcisteina (NAC) ha ridotto l'uso e il desiderio di cannabis in dei test[6] L'Atomoxetine non ha mostrato cambiamenti significativi nell'uso di cannabis e la maggior parte dei pazienti ha presentato reazioni avverse.[6] Il Buspirone è una delle promesse per il trattamento della dipendenza; negli esperimenti ha mostrato di ridurre le voglie, l'irritabilità e la depressione.[6] Il Divalproex in seguito a degli studi si è dimostrato scarsamente tollerato e non ha mostrato una significativa riduzione dell'uso di cannabis.[6]

Note

  1. ^ National Institute on Drug Abuse, The Science of Drug Abuse and Addiction: The Basics, 2014.
  2. ^ Gordon AJ, Conley JW, Gordon JM, Medical consequences of marijuana use: a review of current literature (Review), in Curr Psychiatry Rep, vol. 15, n. 12, December 2013, pp. 419, DOI:10.1007/s11920-013-0419-7, PMID 24234874.
  3. ^ AJ Budney, R Roffman, RS Stephens e D Walker, Marijuana dependence and its treatment., in Addiction science & clinical practice, vol. 4, n. 1, Dec 2007, pp. 4–16, DOI:10.1151/ascp07414, PMC 2797098, PMID 18292704.
  4. ^ a b Borgelt LM, Franson KL, Nussbaum AM, Wang GS, The pharmacologic and clinical effects of medical cannabis (Review), in Pharmacotherapy, vol. 33, n. 2, February 2013, pp. 195–209, DOI:10.1002/phar.1187, PMID 23386598.
  5. ^ Substance Abuse and Mental Health Services Administration, Office of Applied Studies. (2003). Emergency department trends from the drug abuse warning network, final estimates 1995–2002, DAWN Series: D-24, DHHS Publication No. (SMA) 03-3780.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l Danovitch I, Gorelick DA, State of the art treatments for cannabis dependence (Review), in Psychiatr. Clin. North Am., vol. 35, n. 2, June 2012, pp. 309–26, DOI:10.1016/j.psc.2012.03.003, PMC 3371269, PMID 22640758.
  7. ^ Alcohol vs Cannabis 2015, su thehealingclinic.org, National Cannabis Prevention and Information. URL consultato il 17 aprile 2015.
  8. ^ Alain Dervaux, Cannabis: Use and dependence, in La Presse Médicale, 12/12.
  9. ^ (EN) Carolyn Coffey, John B. Carlin e Michael Lynskey, Adolescent precursors of cannabis dependence: findings from the Victorian Adolescent Health Cohort Study, in The British Journal of Psychiatry, vol. 182, n. 4, 1º aprile 2003, pp. 330–336, DOI:10.1192/bjp.182.4.330. URL consultato il 3 novembre 2017.
  10. ^ George C Patton, Carolyn Coffey e John B Carlin, Cannabis use and mental health in young people: cohort study, in BMJ : British Medical Journal, vol. 325, n. 7374, 23 novembre 2002, pp. 1195–1198. URL consultato il 3 novembre 2017.
  11. ^ R. Andrew Sewell, James Poling e Mehmet Sofuoglu, THE EFFECT OF CANNABIS COMPARED WITH ALCOHOL ON DRIVING, in The American journal on addictions / American Academy of Psychiatrists in Alcoholism and Addictions, vol. 18, n. 3, 2009, pp. 185–193, DOI:10.1080/10550490902786934. URL consultato il 3 novembre 2017.
  12. ^ (EN) Adam J. Gordon, James W. Conley e Joanne M. Gordon, Medical Consequences of Marijuana Use: A Review of Current Literature, in Current Psychiatry Reports, vol. 15, n. 12, 1º dicembre 2013, pp. 419, DOI:10.1007/s11920-013-0419-7. URL consultato il 3 novembre 2017.
  13. ^ S. J. Watson, J. A. Benson e J. E. Joy, Marijuana and medicine: assessing the science base: a summary of the 1999 Institute of Medicine report, in Archives of General Psychiatry, vol. 57, n. 6, June 2000, pp. 547–552. URL consultato il 3 novembre 2017.
  14. ^ J Hirvonen, RS Goodwin e C-T Li, Reversible and regionally selective downregulation of brain cannabinoid CB1 receptors in chronic daily cannabis smokers, in Molecular Psychiatry, vol. 17, n. 6, 2012-6, pp. 642–649, DOI:10.1038/mp.2011.82. URL consultato il 3 novembre 2017.
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