Curcumina: differenze tra le versioni
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* P.T. Coultate, ''La chimica degli alimenti'', Zanichelli. ISBN 88-08-07149-9 |
* P.T. Coultate, ''La chimica degli alimenti'', Zanichelli. ISBN 88-08-07149-9 |
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==== Fitoterapia ==== |
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*{{cite book|author=Francesco Capasso, Timothy S. Gaginella, Giuliano Grandolini and Angelo A. Izzo|title=Phytotherapy: A Quick Reference to Herbal Medicine|url=http://books.google.com/books?id=PGsrBgAAQBAJ|date=6 December 2012|publisher=Springer Science & Business Media|isbn=978-3-642-55528-2}} |
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*{{cite book|author1=Volker Schulz, Rudolf Hänsel, Mark Blumenthal and V. E. Tyler|title=Rational Phytotherapy: A Reference Guide for Physicians and Pharmacists|url=http://books.google.com/books?id=Ie3nCAAAQBAJ&pg=PA1|date=9 March 2013|publisher=Springer Science & Business Media|isbn=978-3-662-09666-6|pages=1–}} |
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*{{cite book|author1=Kerry Bone & Simon Mills|title=Principles and Practice of Phytotherapy: Modern Herbal Medicine|url=http://books.google.com/books?id=Ca3QAQAAQBAJ|date=8 January 2013|publisher=Elsevier Health Sciences|isbn=0-7020-5297-3}} |
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*{{cite book|author=Peter Conway|title=The Consultation in Phytotherapy: The Herbal Practitioner's Approach to the Patient|url=http://books.google.com/books?id=ACoUdtb1-zIC|date=20 September 2010|publisher=Elsevier Health Sciences|isbn=1-4557-2527-7}} |
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=== Riviste === |
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==== Antitumorale ==== |
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Versione delle 13:59, 17 feb 2016
Curcumina | |
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Nome IUPAC | |
(1E,6E)-1,7-bis-(4-idrossi-3-metossifenil)-epta-1,6-dien-3,5-dione | |
Nomi alternativi | |
curcuma giallo di curcuma diferuloilmetano | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C21H20O6 |
Massa molecolare (u) | 368,39 |
Aspetto | solido cristallino giallo-arancione |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 207-280-5 |
PubChem | 969516 |
DrugBank | DB11672 e DBDB11672 |
SMILES | COC1=C(C=CC(=C1)C=CC(=O)CC(=O)C=CC2=CC(=C(C=C2)O)OC)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 170 °C (443 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 305+351+338 [1] |
La curcumina è un colorante alimentare, usato per impartire alle preparazioni un colore giallo simile a quello dello zafferano. Nella codifica dell'Unione europea è identificato dalla sigla E 100.
A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina di colore giallo-arancione intenso. È poco solubile in acqua, ma è solubile in etanolo e nell'acido acetico.
Preparazione
La curcumina si ottiene per estrazione con solvente dal rizoma essiccato e macinato della pianta di Curcuma longa (Curcuma domestica Valeton). L'estratto deve essere separato dagli aromi presenti, per cui viene purificato per cristallizzazione. Ad essa si accompagnano piccole quantità dei suoi derivati demetossi- e bis-demetossi-, ovvero privi di uno o di entrambi i gruppi -OCH3.
L'utilizzo per l'estrazione di solventi tradizionali quali etanolo o acetone a 60 °C non è di grande efficienza e richiede un costoso smaltimento di questi ultimi per prevenire danni ambientali. Per questo motivo sono allo studio meccanismi di estrazione a temperature più basse con altri solventi quali liquidi ionici.[2]
Il prodotto ottenuto è liposolubile, di un colore giallo brillante tendente al verdastro.
Viene generalmente considerato adatto all'uso alimentare il prodotto in cui la somma delle concentrazioni della curcumina e dei suoi derivati demetossilati è uguale o superiore al 90% del totale, espresso in peso. La sua assimilazione è resa difficile dalla instabilità a pH intestinale, scarsa stabilità in acqua, pessima biodisponibilità orale e rapida eliminazione.
Analisi
L'identificazione si basa sul comportamento della curcumina in ambiente acido: il colore della sua soluzione in etanolo dev'essere giallo con fluorescenza verde e virare al rosso intenso per aggiunta di acido solforico concentrato.
La curcumina reagisce con diversi composti contenenti boro come l'acido borico, gli acidi boronici liberi, gli esteri degli acidi boronici e i sali di fluoroborato, dando una colorazione rossa.[3]
Potenziali usi medici
Medicina Ayurvedica
La curcuma è stata storicamente usata dalla medicina Ayurvedica indiana per trattare una grande varietà di disturbi.[4] Nel XX secolo alcune ricerche identificarono nella curcumina il fattore responsabile della maggior parte delle attività biologiche della curcuma.[4] Studi In vitro e su animali hanno suggerito che la curcumina possa avere una vasta gamma di potenziali effetti terapeutici o di prevenzione.
Attività antinfiammatoria
Gli effetti antinfiammatori potrebbero essere dovuti alla inibizione della biosintesi degli eicosanoidi[5]
Attività antivirale
Inoltre, Nell'HIV, sembra agire interferendo le proteine della famiglia p300-CBP. Sembra inoltre avere effetti protettivi sul fegato[6]. Dimostrato l'effetto coleretico e colecistocinetico anche se somministrata in piccole dosi (20 mg)[senza fonte]. Uno studio del 2008 presso la Michigan State University ha mostrato che basse concentrazioni di curcumina interferiscono con il replicarsi dell'Herpes simplex virus-1 (HSV-1).[7] Lo stesso studio ha mostrato che la curcumina inibisce l'assunzione di RNA polimerasi II da DNA virale, inibendo quindi la trascrizione del DNA virale.[7] Un precedente (1999) studio condotto presso l'Università di Cincinnati indica che la curcumina è significativamente associata con la protezione da infezioni da HSV-2 in modelli animali con infezione intravaginale.[8]
La curcumina agisce come spazzino dei radicali liberi e da antiossidante, inibendo la perossidazione lipidica[9].
Attività sul SNC
Uno studio del 2004 dell'UCLA-Veterans Affairs che ha coinvolto topi geneticamente alterati suggerisce che la curcumina potrebbe inibire l'accumulo di beta-amiloide distruttivo nel cervello dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer e anche spezzare placche esistenti connesse con la malattia.[10]
Ci sono anche prove indiziarie che la curcumina migliora le funzioni mentali; un sondaggio su 1010 persone asiatiche, di età tra i 60 e i 93 anni, che mangiavano curry giallo hanno mostrato che coloro che mangiavano tale alimento "una volta ogni sei mesi" o più, avevano un risultato MMSE migliore rispetto a chi utilizzava tale alimento meno spesso.[11] Da un punto di vista scientifico, tuttavia, questo non indica che il curry è alla base di questo risultato, non conoscendo le altre abitudini degli intervistati che possono ad esempio avere diversi stili di vita più o meno sani.
Numerosi studi mostrerebbero che la curcumina ha un effetto positivo sulla neurogenesi nell'ippocampo con riduzione di stress, depressione e ansia.[12][13][14]
Nel 2009 un gruppo iraniano ha mostrato l'effetto combinato di curcumina con 24 antibiotici contro lo Staphylococcus aureus. È emerso che in presenza di concentrazioni sub-inibenti di curcumina l'attività antibatterica di cefixima, cefotaxima, vancomicina e tetraciclina è risultata aumentata. L'aumento della superficie della zona di inibizione per questi antibiotici è stata del: 52,6% (Cefixime), 24,9% (cephotaxime), il 26,5% (vancomicina), il 24,4% (tetracicline).[15]
Nonostante questi studi pre-clinici suggeriscano che la curcumina può essere utilizzata nella prevenzione e il trattamento di molte malattie, tale efficacia non è stata ancora dimostrata in studi clinici randomizzati, con valutazione dell'effetto placebo e in doppio cieco.[16]
Attività antitumorale
Attualmente, gli effetti antitumorali non sono stati confermati negli esseri umani. Tuttavia, a partire dal 2008, numerosi studi clinici sugli esseri umani sono stati avviati, studiando l'effetto della curcumina su varie malattie tra cui il mieloma multiplo, cancro del pancreas, sindromi mielodisplastiche, tumori del colon, psoriasi e malattia di Alzheimer.[17] Gli studi in vitro e sugli animali hanno suggerito che la curcumina potrebbe avere effetti antitumorali[18][19] antiossidanti, antiartritici, anti-amiloide, anti-ischemici[20], e antinfiammatori.[21] potrebbe essere efficace nel trattamento della malaria, nella prevenzione del tumore al collo dell'utero, e può interferire con la replicazione del virus HIV.[22]
I potenziali effetti antitumorali della curcumina deriverebbero dalla sua capacità di indurre l'apoptosi nelle cellule tumorali senza effetti citotossici sulle cellule sane. La curcumina può interferire con l'attività del fattore di trascrizione NF-κB, che è stato collegato a una serie di malattie infiammatorie come il cancro.[23]
Uno studio del 2009 suggerisce che la curcumina può inibire l'enzima mTOR.[24] In un altro studio del 2009 si afferma che la curcumina modula la crescita delle cellule tumorali attraverso la regolamentazione delle molteplici vie di segnalazione cellulare tra cui quelle di proliferazione cellulare (ciclina D1, c-myc), i percorsi di sopravvivenza delle cellule (Bcl-2, Bcl-xL, cFLIP , XIAP, c-IAP1), i percorsi di attivazione delle caspasi (caspasi-8, 3, 9) e altri[25]
Avvertenze ed effetti collaterali
Diversi studiosi sottolineano che, come molte altre sostanze antiossidanti, la curcumina può edare inconvenienti, in studi in provetta, poiché accanto agli effetti anticancro e antiossidanti ci sono effetti pro-ossidanti.[26] Gli effetti cancerogeni sono stati dedotti dal fatto che la curcumina interferisce con la proteina P53 che ricopre la funzione di soppressore tumorale.[27] I test (e tra essi quello relativo all'LD) svolti su gatti e topi non sono tuttavia riusciti a dimostrare una relazione tra tumorigenesi e somministrazioni di curcumina in concentrazione superiori al 98%.[28]
Altri studi suggeriscono che la curcumina può avere effetti cancerogeni in presenza di determinate condizioni.[29][30] In studi su animali si sono ravvisati come effetti collaterali l'alopecia e una bassa pressione sanguigna.[31]
Studi clinici sull'uomo con alti dosaggi (2–12 grammi) di curcumina hanno mostrato pochi effetti collaterali quali nausea e diarrea.[32] Più recentemente si è riscontrato che la curcumina altera il metabolismo in relazione al ferro attraverso chelazione e sopprimendo l'epcidina causando così una potenziale carenza di ferro.[33]
I soggetti affetti da calcolosi biliare non devono assumere curcumina, in quanto, inducendo essa la contrazione della colecisti (azione colecistocinetica),[34] quest'azione se non conosciuta potrebbe scatenare l'insorgenza di coliche biliari o altre complicanze.[35]
Ulteriori studi appaiono necessari per stabilire il rapporto rischi/benefici della curcumina.[36]
Note
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Sistema Nervoso
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Voci correlate
Collegamenti esterni
- Specifiche tecniche della curcumina, su curcumina.it.