Crex: differenze tra le versioni

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#REDIRECT [[Crex crex]]
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'''''Crex''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Johann Matthäus Bechstein|Bechstein]], [[1803]]</span> è un [[genere (tassonomia)|genere]] di [[uccelli]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Rallidae|Rallidi]]<ref name=IOC>{{IOC |titolo=Family Rallidae|url=http://www.worldbirdnames.org/n-bustards.html|accesso=5 giugno 2012}}</ref>.

==Tassonomia==
Comprende due sole [[specie]]<ref name=IOC/>:

* ''[[Crex egregia]]'' <span style="font-variant: small-caps">(W. Peters, 1854)</span> - rallo africano;
* ''[[Crex crex]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758)</span> - re di quaglie.

I [[Rallidae|Rallidi]] sono una [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] di uccelli che comprende quasi 150 specie. Sebbene le loro origini risalgano a tempi remotissimi, il maggior numero di specie e le forme più primitive sono diffuse nel [[Vecchio Mondo]] e gli studiosi ritengono quindi che la famiglia abbia avuto origine qui. Il genere ''Crex'' venne creato dal naturalista e ornitologo tedesco [[Johann Matthäus Bechstein]] nel 1803<ref name= bechstein>{{cite book | last = Bechstein | first = Johann Matthäus | coauthors= | title = Ornithologisches Taschenbuch von und für Deutschland oder kurze Beschreibung aller Vogel Deutschlands, vol 2 | year = 1803| location = Leipzig | publisher = Richter | isbn = |language = German |page = 336 }}</ref>. Originariamente in esso era posto il solo re di quaglie, ''C. crex'', che Bechstein inserì qui rimuovendolo dal genere ''Rallus'', dove era stato posto, come ''Rallus crex'', da [[Linneo]] nel ''[[Systema Naturae]]'' del 1758<ref>{{cite book | last = Linnaeus | first = C | authorlink = Carolus Linnaeus | title = Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I. Editio decima, reformata. | publisher=Holmiae:Laurentii Salvii | year=1758 | language = Latin | page = 153}}</ref>. La tassonomia dei piccoli Rallidi è piuttosto complicata, ma possiamo affermare con certezza che il parente più stretto del re di quaglie è il rallo africano, ''C. egregia''. Quest'ultima specie venne descritta per la prima volta, come ''Ortygometra egregria'', da [[Wilhelm Peters]] nel 1854 a partire da un esemplare catturato in Mozambico<ref name= peters>{{cite journal | last= Peters | first= Wilhelm Karl Hartwig | coauthors= | month= | year=1854 | title= | journal= Berichte der Königlichen Preussischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin | volume= | issue = |language = German | page= 134 | url = | doi = }}</ref>, e successivamente classificata, a seconda degli autori, nel genere ''[[Porzana]]'' o nel genere monotipico ''Crecopsis'', ma oggi la maggior parte degli studiosi tende a classificarla in ''Crex''<ref name= taylor29>Taylor & van Perlo (2000) p. 30</ref><ref name= Livezey1>Livezey (1998) p. 2098</ref>. I Rallidi del genere ''[[Porzana]]'' sono i parenti più stretti di quelli del genere ''Crex'', in particolar modo la [[Porzana albicollis|schiribilla golacenere]], ''Porzana albicollis'', che in passato veniva talvolta inserita in ''Crex''<ref name= Livezey2>Livezey (1998) p. 2134</ref>.

Il nome del genere è [[Onomatopea|onomatopeico]], e si riferisce al ripetitivo richiamo stridente del re di quaglie<ref name= Smith>{{cite book | last = Smith | first = John Maynard | coauthors= Harper, David | title = Animal signals (Oxford Series in Ecology and Evolution)| year = 2003 | location = Oxford | publisher = Oxford University Press | isbn = 0-19-852685-7 |page =11 }}</ref>. Sebbene entrambe le specie vivano in habitat piuttosto aperti, sono prive delle penne bianche del sottocoda utilizzate come segnali nelle acque aperte proprie delle specie gregarie, come le [[Fulica|folaghe]] e le [[Gallinula|gallinelle d'acqua]]<ref name= Stang>{{cite journal | last= Stang | first= Alexandra T | coauthors= McRae, Susan B | month= | year= 2009| title= Why some rails have white tails: the evolution of white undertail plumage and anti-predator signaling | journal= Evolutionary Ecolology | volume= 23 | issue = 6 | pages= 943–961 | url =http://www.home.umk.pl/~mwojc/Ekol_Ewol/1_Why%20some%20rails%20have%20white%20tails.pdf | doi = 10.1007/s10682-008-9283-z }}</ref>.

==Descrizione==
[[File:Crecopsis egregia00.jpg|thumb|alt=brown bird with grey head, striped flanks and red legs, facing left|Rallo africano.|upright]]
Entrambi i Rallidi del genere ''Crex'' sono uccelli dal becco corto con il piumaggio bruno-nerastro sulle regioni superiori e prevalentemente grigio-blu su quelle inferiori. L'addome è bianco e sui fianchi e la superficie inferiore della breve coda è presente una serie di strisce. Il re di quaglie è più grande del rallo africano: misura infatti 27-30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 42-53 cm, mentre l'altro è lungo 20-23 cm e ha un'apertura alare di 40-42 cm. Nei terreni di svernamento il re di quaglie [[Simpatria|condivide l'areale]] con il rallo africano, ma si differenzia da esso per le dimensioni maggiori, la colorazione più chiara delle regioni superiori, la macchia di colore castano sulle ali e la diversa colorazione delle regioni inferiori. In volo, ha ali più lunghe e meno arrotondate e battiti d'ala più deboli del cugino africano, e mostra il margine bianco sulla superficie interna dell'ala<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>.

I sessi di entrambe le specie sono simili nell'aspetto, sebbene le femmine siano leggermente più piccole e meno colorate dei maschi, e presentino disegni della testa meno marcati. I giovani sono meno colorati degli adulti, e hanno le regioni inferiori più brunastre. Dopo la nidificazione gli adulti effettuano una [[Muta (biologia)|muta]] completa. Per entrambe le specie non vengono riconosciute [[sottospecie]]. Sebbene il re di quaglie assuma una colorazione più chiara e grigiastra nelle regioni più orientali dell'areale, il cambiamento è [[Variazione clinale|clinale]], e all'interno di tutte le popolazioni la colorazione varia notevolmente da un individuo all'altro<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>.

È facile distinguere le due specie del genere ''Crex'' dagli altri Rallidi, dal momento che la maggior parte dei ralli a becco corto con i quali condividono l'areale sono più piccoli, presentano disegni bianchi sulle regioni superiori, hanno una colorazione differente sulle regioni inferiori e il becco più breve. Il [[Rallus aquaticus|porciglione eurasiatico]] e il [[Rallus caerulescens|porciglione africano]] hanno lunghi becchi appuntiti<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>.

===Richiamo===
Come gli altri Rallidi, le specie del genere ''Crex'' presentano una vasta gamma di vocalizzazioni. I maschi di entrambe possiedono un forte richiamo territoriale e di avviso, costituito da una serie di note gracchianti ripetute due o tre volte al secondo per alcuni minuti. Quando emette il suo richiamo il maschio allunga il collo verso l'alto, con la testa e il collo quasi verticali e il becco aperto. I richiami sono più frequenti durante l'inizio della stagione della nidificazione; quelli del re di quaglie si odono soprattutto di notte, mentre quelli del cugino africano vengono emessi perlopiù di giorno<ref name= taylor316/><ref name=taylor320/>. Il richiamo del re di quaglie può essere ripetuto per più di 20.000 volte a notte, con un picco registrato tra mezzanotte e le tre<ref name="cocker"/>.
[[File:Crex crex, July 2010.ogg|thumbtime=9|thumb|Richiamo del maschio di re di quaglie.]]
I richiami di avviso di entrambe le specie si distinguono facilmente da quelli emessi da altri ralli [[Simpatria|presenti nello stesso areale]], come il [[Porzana porzana|voltolino]], il [[Aenigmatolimnas marginalis|rallo striato]], la [[Porzana pusilla|schiribilla grigiata]]<ref name= newman>{{cite book | last = Newman | first = Kenneth | coauthors= | title = Newman's Birds of Southern Africa| year = 2002 | location = Cape Town | publisher = Struik | isbn = 1-86872-735-1 |pages = 120–122}}</ref> o il [[Rallus aquaticus|porciglione eurasiatico]]<ref name=taylor293>Taylor & van Perlo (2000) pp. 293–299</ref>. I richiami delle due specie non si possono confondere, dato che quando è in Africa il re di quaglie è sempre silenzioso<ref name= serle>{{cite book | last = Serle | first = William | coauthors= Morel, Gérard J | title = A Field Guide to the Birds of West Africa | year = 1977 | location = London | publisher = Collins | isbn = 0-00-219204-7|page = 60 }}</ref>. Entrambi i sessi possono emettere distintivi richiami territoriali o d'allarme, e le femmine e i pulcini comunicano con pigolii e sibili. Imitando il caratteristico richiamo di minaccia, ''kraaa'', si può far avvicinare un rallo africano fino a una distanza di 10 m<ref name= taylor316/>, e lo stesso risultato si può ottenere, con il re di quaglie, imitando in vari modi il suo richiamo di avviso, magari strofinando un pezzo di legno con un bastone nodoso o una carta di credito su un pettine o una [[cerniera lampo]]<ref name="cocker"/>.

==Distribuzione e habitat==
{| class="infobox" style="float:right; clear:right; margin-left:1em; margin-right:0em; font-size:90%; width:150px;"
|[[File:Crexcrex.png|180px]]
|[[File:Crexegregiamap.png|180px]]
|-
| colspan="2" width="150px"| Areale del re di quaglie (a sinistra) e del rallo africano (a destra).<br>{{Legend2|#FFFF00| Areale di nidificazione|border=1px solid #aaa}}<br> {{Legend2|#00FF00|Popolazione stanziale|border=1px solid#aaa}}<br>{{Legend2|#0080FF|Areale di svernamento|border=1px solid#aaa}}
|}

Il re di quaglie è un migratore sulle lunghe distanze e nidifica nelle regioni temperate dell'Eurasia, dalle [[isole britanniche]] fino alla Siberia centrale e alla Cina occidentale<ref name= rocamora>{{cite journal | last= Green | first= Rhys E | coauthors= Rocamora, Gerard; Schäffer, Norbert | month= | year= | title= Populations, ecology and threats to the Corncrake ''Crex crex'' in Europe | journal= Vogelwelt | volume= 118 | pages= 117–134| url = http://www.corncrake.net/Download/european_action_plan.pdf | doi = }}</ref><ref name= asia/>. Sverna in Africa, in un'area che dalla Repubblica Democratica del Congo e dalle regioni centrali della Tanzania giunge fino al Sudafrica orientale, soprattutto nel [[KwaZulu-Natal]] e in quella che in passato era la [[Transvaal|Provincia del Transvaal]]<ref name=taylor320/>. Alcuni esemplari possono svernare anche nelle zone più miti dell'Europa occidentale, o interrompere la migrazione e fermarsi nel [[Nordafrica]]<ref name=BWP>{{cite book | last = Snow | first = David |coauthors= Perrins, Christopher M (editors)| title = The Birds of the Western Palearctic concise edition (2 volumes) | publisher = Oxford University Press |year = 1998| location =Oxford | pages = 496–499 | isbn = 0-19-854099-X }}</ref>.

Il rallo africano si incontra in tutta l'Africa subsahariana, dal Senegal fino al Kenya, a est, e al KwaZulu-Natal, a sud, tranne che nelle regioni aride dell'Africa meridionale e sud-occidentale, dove le precipitazioni estive non superano i 300 mm. È diffuso e localmente comune in gran parte dell'areale, tranne che nelle [[foreste pluviali]] e nelle regioni più aride. Quasi tutta la popolazione sudafricana, costituita da circa 8000 esemplari, è stanziata nel KwaZulu-Natal e in quella che era la Provincia del Transvaal. Solo occasionalmente si incontra qualche esemplare vagante nelle zone più secche dell'estremità meridionale del Sudafrica (regioni settentrionali e orientali della Provincia del Capo e [[Provincia del Nordovest (Sudafrica)|Provincia del Nord-Ovest]]<ref name=taylor316/><ref>{{cite journal | last= Hudson | first= Adrian | coauthors= Bouwman, Henk | year= 2006 | title= New records of 45 bird species in the desert margins area of the North-West Province, South Africa | journal= Koedoe | volume= 49 | issue = 1 | pages= 91–98 | url =http://www.koedoe.co.za/index.php/koedoe/article/view/102/104 | doi = }}</ref>) e del Botswana meridionale<ref name = sabap2>{{cite web| author =Taylor P B |title= African Crake |url= http://sabap2.adu.org.za/docs/sabap1/212.pdf | work= Southern African Bird Atlas Project | publisher= Animal Demography Unit (Department of Zoology, University of Cape Town), BirdLife South Africa, South African National Biodiversity Institute}} Retrieved 26 May 2011</ref>.

Entrambe le specie migrano di notte. La maggior parte dei re di quaglie sorvolano l'Egitto, ma alcuni attraversano il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] alla sua estremità occidentale. La presenza della specie è stata registrata in quasi tutti i Paesi situati tra l'areale di nidificazione e quello di svernamento, compresa gran parte dell'Africa occidentale<ref name=taylor320/> e quelle zone dell'Asia meridionale poste tra l'estremità orientale dell'areale di nidificazione e l'Africa. Talvolta esemplari nomadi sono stati segnalati in Sri Lanka, Vietnam, Australia<ref name= asia>Bräunlich, Axel; Rank, Michael (2001)[http://www.corncrake.net/Download/asia.pdf Notes on the occurrence of the Corncrake (''Crex crex'') in Asia and in the Pacific region] pp. 10–13 in Schäffer, N; Mammen, U (eds.) (2001) Proceedings International Corncrake Workshop 1998, Hilpoltstein/Germany.</ref>, Seychelles<ref name= ABC>{{cite journal | last= Skerrett | first= Adrian | coauthors= Betts, Michael; Bullock, Ian; Fisher, David; Gerlach, Ron; Lucking, Rob; Phillips, John; Scott, Bob | month= | year= 2006| title= Third report of the Seychelles Bird Records Committee | journal= Bulletin of the African Bird Club | volume= 13 | issue = 1 | pages= 65–72 | url =http://www.stokecoll.ac.uk/sbrc/download/Third%20report.pdf | doi = }}</ref>, Bermuda<ref name= bourne>{{cite journal | last= Bourne | first= W P R | coauthors=| month= | year=1957 | title= The breeding birds of Bermuda | journal= Ibis |volume= 99 | issue = 1 | pages= 94–105 | url = | doi = 10.1111/j.1474-919X.1957.tb01935.x }}</ref>, Canada, Stati Uniti, Groenlandia<ref name=taylor320/> e nelle isole del Nordatlantico<ref name=BWP/>.

La specie africana è una [[Uccelli migratori|migratrice]] parziale, ma i suoi spostamenti sono complessi, stagionali e poco studiati. Nidifica soprattutto durante la stagione delle piogge, e molti uccelli si allontanano dall'Equatore non appena le piogge che cadono altrove favoriscono la crescita di una copertura erbosa sufficiente da consentire loro la nidificazione. Gli spostamenti verso sud avvengono soprattutto tra novembre e aprile, mentre il ritorno verso nord inizia quando gli incendi o la siccità riducono nuovamente l'estensione del manto erboso. La specie è presente tutto l'anno in alcuni Paesi dell'Africa occidentale, nonché nelle regioni equatoriali, ma perfino in queste zone il numero di esemplari varia da una stagione all'altra in seguito agli spostamenti locali; brevi spostamenti nord-sud sono stati registrati in vari Paesi, come Nigeria, Senegal, Gambia, Costa d'Avorio e Camerun<ref name= taylor316/>. Questo rallo talvolta compare in zone poste ben oltre i confini del proprio areale. Sull'[[isola di Bioko]] (Guinea Equatoriale) è molto raro<ref name= larison>Larison, Brenda; Smith, Thomas B; Milá, Borja; Stauffer, Donald; Nguema, José (1999) " Bird and Mammal Surveys of Rio Muni" pp.&nbsp;9–57 in {{cite journal | last = Larison |first=Brenda | coauthors = ''et al'' | title = Biotic Surveys of Bioko and Rio Muni, Equatorial Guinea | year = 1999 | url = http://www.oceandocs.net/bitstream/1834/303/1/CARPE1.pdf | pages = }}</ref>, mentre a [[São Tomé (isola)|São Tomé]] e [[Tenerife]] è stato avvistato solamente due volte; i due esemplari avvistati nelle [[isole Canarie]] sono i primi mai comparsi nell'[[Ecozona paleartica|Paleartico occidentale]]<ref name= SEO>{{cite journal | last= de Juana | first= Eduardo | coauthors= El Comité de Rarezas de la Sociedad Española de Ornitología | month= | year= 2003 | title= Observaciones de aves raras en España, 2001 | journal= Ardeola | volume=50 |language = Spanish with English abstract | issue = 1 | pages= 123–149 | url =http://www.seo.org/media/docs/Aves%20raras%20en%20Espa%C3%B1a,%202001.pdf | doi = }}</ref><ref name = amadon>{{cite journal | last= Amadon | first= Dean |year= 1953| title= Avian systematics and evolution in the Gulf of Guinea: The J. G. Corrleia collection | journal= Bulletin of the American Museum of Natural History |volume= 100 | issue = 3 | pages= 393–452 | url =http://digitallibrary.amnh.org/dspace/bitstream/2246/1013/1/B100a03.pdf | doi = }}</ref>.
[[File:F Cl de Dinderesso MS4055.JPG|thumb|alt=tall grass with trees in the distance|Le distese erbose dell'Africa costituiscono l'habitat del rallo africano e l'areale di svernamento del re di quaglie.]]
La maggior parte dei Rallidi sono uccelli tipici delle [[zone umide]], ma le due specie del genere ''Crex'' prediligono ambienti più asciutti. Il rallo africano è diffuso prevalentemente nelle zone erbose, dai margini delle paludi e dalle zone inondate stagionalmente alle [[Savana|savane]], alle praterie aride poco arborate e alle radure delle foreste. Frequenta anche i campi di mais, riso e cotone, le fattorie abbandonate e le piantagioni di canna da zucchero vicine ai corsi d'acqua. Si incontra in ambienti dominati da varie specie di piante erbacee, ma predilige le distese ove l'erba non superia i 30-100 cm di altezza, sebbene tolleri anche zone dove la vegetazione raggiunge i 2 m. Il re di quaglie è soprattutto una specie di pianura, ma nidifica fino a quote di 1400 m, sulle [[Alpi]], 2700 m, in Cina, e 3000 m, in Russia<ref name= asia/><ref name=BWP/>. Come habitat di nidificazione, in Eurasia, la specie prediligeva in passato i prati lungo il corso dei fiumi, con erbe alte e folte, ma ora si incontra generalmente nelle fredde praterie umide impiegate per la produzione di fieno, soprattutto dove è ancora praticata un'agricoltura di tipo tradizionale. Vive anche nelle zone erbose prive di alberi delle regioni montuose, della [[taiga]], delle regioni costiere o dove queste ultime sono state create dagli incendi. Gli habitat troppo umidi vengono evitati, dal momento che offrono poco riparo, così come quelli dove la vegetazione supera i 50 cm di altezza, che non consentono all'animale di muoversi facilmente<ref name= taylor320/>.

Quando sverna in Africa, il re di quaglie occupa praterie e savane aride, ove la vegetazione misura 30-200 cm di altezza, comprese le aree colpite stagionalmente dagli incendi e, più raramente, le distese di carici o i canneti. Si incontra anche in campi incolti e abbandonati, nelle zone di erba incolta degli aeroporti e ai margini dei campi coltivati. In Sudafrica è presente fino ad almeno 1750 m di quota<ref name= taylor320/>. Sebbene talvolta condivida l'areale con il rallo africano, quest'ultimo predilige generalmente praterie più umide di quelle abitate dal re di quaglie, nonché quelle dove la vegetazione è meno alta<ref name= taylor316/>. Durante la migrazione, il re di quaglie si può incontrare anche in campi di grano e attorno ai [[Campo da golf|campi da golf]]<ref name= taylor320/>.

==Biologia==
Entrambe le specie del genere ''Crex'' sono attive soprattutto durante il giorno, specialmente all'alba, al crepuscolo, nei periodi di pioggia non troppo intensa o dopo una forte precipitazione. Il rallo africano è meno furtivo e restio a rimanere al coperto di altri Rallidi, e viene spesso avvistato ai lati delle strade e dei sentieri, ma il re di quaglie è difficilissimo da osservare nei suoi siti di nidificazione, dal momento che rimane spesso nascosto tra la vegetazione, dalla quale viene fuori raramente. Entrambe le specie sono territoriali, sia nei siti di nidificazione che di svernamento; quando percepisce la presenza di un intruso, il maschio allunga il collo verso l'alto e dispiega a ventaglio le penne di ali, fianchi e addome. In prossimità dei confini territoriali i maschi combattono tra loro saltandosi addosso e colpendosi col becco<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>.

Le due specie camminano alzando molto le zampe, e possono correre rapidamente tra l'erba tenendo il corpo, appiattito lateralmente, orizzontale. Quando vengono disturbate, spiccano un breve volo di circa una cinquantina di metri, atterrando generalmente dietro un cespuglio o un boschetto, e si rannicchiano al suolo. Tra l'erba bassa riescono facilmente a sfuggire ai cani messi al loro inseguimento grazie alla loro velocità e agilità, correndo con il corpo tenuto quasi perfettamente orizzontale. Di solito il volo è debole e battente, specialmente quello del rallo africano, ma sulle lunghe distanze, come durante una migrazione, il re di quaglie è capace di un volo più potente e resistente, durante il quale tiene le zampe sollevate. Spesso, durante le migrazioni, si possono costituire stormi costituiti anche da 40 re di quaglie, associati talvolta a [[Coturnix coturnix|quaglie comuni]]. Le migrazioni avvengono di notte, e nei siti migliori ove gli stormi si riposano durante il giorno si possono radunare varie centinaia di esemplari<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>. La capacità di migrare è innata e non viene appresa dagli adulti; i pulcini allevati da uccelli cresciuti in cattività per dieci generazioni furono in grado di migrare in Africa e di ritornare al punto di partenza proprio come i giovani cresciuti in natura<ref>{{cite journal| last= Pain | first= Debbie | coauthors = Green, Rhys; Clark, Nigel | year= 2011 | title= On the edge; can the Spoon-billed Sandpiper be saved? |journal= British Birds | volume= 104 | issue = 7 | pages= 350–363 | url = | doi = }}</ref>.

===Alimentazione===
Le specie del genere ''Crex'' sono [[Onnivoro|onnivore]], ma si nutrono soprattutto di invertebrati, come lombrichi, [[Lumaca|limacce]] e [[Chiocciola|chiocciole]], [[Araneae|ragni]], [[Coleoptera|Coleotteri]], [[Anisoptera|libellule]], [[Caelifera|cavallette]] e altri insetti. Il re di quaglie divora anche specie nocive come i [[Curculionoidea|curculioni]] del genere ''Sitona'', le [[Tipulidae|tipule]] e gli [[Elateridae|Elateridi]]. In Africa consuma [[Isoptera|termiti]], [[Blattodea|blatte]] e [[Scarabeo stercorario|scarabei stercorari]]. Occasionalmente questi predatori opportunisti possono catturare anche [[vertebrati]], come piccole rane, roditori o pesci. Le prede vengono catturate sul terreno, tra le piante basse e tra i grossi ciuffi d'erba; l'uccello può scavare tra la lettiera di foglie con il becco, o correre all'inseguimento di una preda più attiva. In Africa ambo le specie possono andare in cerca di cibo sui sentieri erbosi o sulle strade sterrate. Come sostanze vegetali, mangiano soprattutto semi di piante erbacee, ma anche germogli verdi, foglie e altri tipi di semi. Così come altri ralli, ingeriscono piccoli sassolini per facilitare la digestione. Le sostanze indigeribili vengono rigurgitate sotto forma di [[Borra (biologia)|borre]]. I pulcini si nutrono soprattutto di sostanze vegetali. Questi Rallidi foraggiano da soli, in coppia o in gruppi familiari, talvolta in associazione con altri membri del genere o con altri uccelli delle zone erbose, quali il [[Gallinago media|croccolone]], la quaglia blu e la quaglia comune<ref name= taylor316/><ref name= taylor320/>.

===Riproduzione===
[[File:Corncrake egg.png|thumb|alt=cream-coloured egg with red-brown blotches|Uovo di re di quaglie.]]
In passato si credeva che questi Rallidi fossero [[Monogamia|monogami]], ma i maschi di re di quaglie occupano territori dai confini variabili e si accoppiano con due o più femmine, allontanandosi quando la deposizione delle uova è quasi completa. Il rituale di corteggiamento è costituito da un breve inseguimento della femmina da parte del maschio. Il nido consiste in una bassa struttura a coppa fatta di ciuffi d'erba e imbottita con ciuffi più fini, costruita in una depressione del terreno e ben nascosta tra l'erba. La covata è costituita da 3-11 uova rosa nella specie africana<ref name =sclater>{{cite book|title= The Birds of South Africa. Volume 4|author= Sclater, W L |year=1906|publisher=R H Porter|place=London|pages=248–249 | url=http://www.archive.org/stream/cu31924051794786#page/n269/mode/1up/}}</ref> e da 6-14 - generalmente 8-12 - uova nella specie europea. Le uova del re di quaglie sono ovali, leggermente lucide e di colore crema o dai toni verdi, blu o grigi, macchiettate di rosso-bruno. Misurano 37×26 mm e pesano circa 13-16 g<ref name= taylor320/>, dei quali il 7% è costituito dal guscio<ref name = BTO>{{cite web|title= Corncrake ''Crex crex '' (Linnaeus, 1758) |work= BTO''Web'' BirdFacts | url= http://blx1.bto.org/birdfacts/results/bob4210.htm | publisher=British Trust for Ornithology | accessdate = 12 June 2011}}</ref>.

Il primo uovo viene spesso deposto quando il nido è poco più di una massa di erba, e l'uovo successivo viene deposto il giorno seguente. Entrambi i genitori si occupano della cova, che dura circa 14 giorni; tutte le uova si schiudono entro 48 ore a dispetto del periodo di deposizione. I pulcini, precoci e ricoperti di piumino nero, lasciano ben presto il nido, ma vengono nutriti e protetti dai genitori. Si involano a quattro-sei settimane, e possono essere già in grado di volare pur non essendo completamente sviluppati. Non sappiamo se il rallo africano deponga una seconda covata, ma il re di quaglie lo fa quasi sempre. Dove l'erba non è alta abbastanza per dare inizio alla stagione della nidificazione, il primo nido può essere costruito su un prato o tra la vegetazione palustre, mentre il secondo viene costruito tra l'erba alta<ref name= taylor320/>. Il secondo nido può anche essere posto a un'altezza maggiore del primo, per approfittare delle erbe che crescono in collina, che si sviluppano dopo<ref name = BirdLife/><ref name= Seebohm>{{cite book | last = Seebohm | first = Henry; edited posthumously by [[Richard Bowdler Sharpe]] | title = Coloured Figures of the Eggs of British Birds | year = 1896 | location = Sheffield | publisher = Pawson & Brailsford | page = 83 | url = http://www.archive.org/stream/colouredfigureso00seeb#page/82/mode/2up}}</ref>.

Sebbene nei siti indisturbati la sopravvivenza dei pulcini sia elevata, attorno all'80-90%, il re di quaglie subisce l'effetto negativo delle pratiche agricole moderne, dal momento che in alcuni siti le macchine agricole possono uccidere il 38-98% dei pulcini<ref name= taylor320/>. L'influsso del clima sulla sopravvivenza dei piccoli re di quaglie è limitato: dal momento che si sviluppano piuttosto velocemente, in periodi asciutti o caldi, le perdite dovute al clima sono relativamente poche. Diversamente da molte altre specie in cui i pulcini sono precoci, i pulcini vengono nutriti dalla madre fino a quando non raggiungono l'indipendenza, e questo può essere loro di aiuto quando la situazione peggiora. Più che dal tempo, la sopravvivenza dei pulcini è influenzata soprattutto dal numero dei componenti della covata: infatti, il tasso di sopravvivenza diminuisce nelle nidiate troppo numerose<ref name= tylergreen>{{cite journal | last= Tyler| first= G A| coauthors = Green, Rhys E | year= 2004| title = Effects of weather on the survival and growth of Corncrake ''Crex crex'' chicks | journal= Ibis | volume= 146 | issue = 1 | pages= 69–76 | url = http://www.rspb.org.uk/Images/tyler_%26_green_tcm9-206334.pdf |format =PDF | doi = 10.1111/j.1474-919X.2004.00225.x}}</ref>.

==Predatori e parassiti==
Tra i predatori del re di quaglie nei suoi siti di nidificazione europei ricordiamo [[Felis silvestris catus|gatti]] selvatici e domestici, [[Neovison vison|visoni americani]] ([[Specie naturalizzata|introdotti]] dall'uomo), [[Mustela putorius furo|furetti]] selvatici, [[Lutra lutra|lontre]], [[Vulpes vulpes|volpi rosse]] e vari uccelli, come [[Buteo buteo|poiane comuni]] e [[Corvus corone cornix|cornacchie grigie]]<ref name= taylor320/>. In Lituania, anche il [[Nyctereutes procyonoides|cane procione]], introdotto lì dall'uomo, dà la caccia al re di quaglie. Quando, dopo la falciatura, i pulcini rimangono esposti, possono cadere vittima di grossi uccelli, come [[Ciconia ciconia|cicogne bianche]], [[Albanella (uccello)|albanelle]] e altri [[Rapace|rapaci]], [[Laridae|gabbiani]] e [[Corvidae|Corvidi]]<ref name= kees19>Koffijberg & Schaffer (2006) p. 21</ref>. Nei siti indisturbati, i nidi e i nidiacei vengono attaccati di rado, così come dimostra il maggiore successo riproduttivo riscontrato in tali aree.

In Africa, entrambe le specie del genere ''Crex'' possono essere predate da [[Panthera pardus|leopardi]]<ref name= hill>{{cite journal | last= Hill | first= R A | year= 2001 | title= Leopard cub kills crake | journal= CCA Ecological Journal | volume= 3 | issue = | page= 63 | url = | doi = }}</ref>, [[Leptailurus serval|serval]], [[Felis silvestris catus|gatti]], [[Ardea melanocephala|aironi testanera]], astori cantanti scuri, aquilastori africani, [[Aquila wahlbergi|aquile di Wahlberg]]<ref name= taylor316>Taylor & van Perlo (2000) pp. 316–320</ref> e astori neri<ref name= taylor320>Taylor & van Perlo (2000) pp. 320–327</ref>. Una volta, in Sudafrica, dei pulcini di rallo africano da poco sgusciati dall'uovo vennero assaliti da un [[Dispholidus typus|boomslang]]<ref name= Haagner>{{cite journal | last= Haagner | first= G V | coauthors= Reynolds, D S | month= | year=1988 | title= Notes on the nesting of the African Crake at Manyeleti Game Reserve, eastern Transvaal | journal= Ostrich | volume= 59 | issue = | page= 45 | url = | doi = }}</ref>.

Tra i parassiti ritrovati nelle specie di questo genere ricordiamo il largamente diffuso [[Trematoda|trematode]] ''Prosthogonimus ovatus'' (che vive negli ovidotti degli uccelli)<ref name = Rothschild >{{cite book |title= Fleas, Flukes and Cuckoos. A study of bird parasites | author= Rothschild, Miriam; Clay, Theresa |year= 1953 |publisher= Collins |location= London |pages = 204–205 |url= http://ia331318.us.archive.org/1/items/fleasflukescucko017900mbp/fleasflukescucko017900mbp.pdf |format = PDF}}</ref>, il verme parassita ''Plagiorchis elegans''<ref name= Yildirimhan >{{cite journal | last= Yildirimhan | first= Hikmet S | coauthors = Bursey Charles R; Altunel, F Naci | year=2011 | title= Helminth parasites of the Balkan green lizard, ''Lacerta trilineata'' Bedriaga 1886, from Bursa, Turkey | journal= Turkish Journal of Zoology | volume= 35 | issue =3 | pages= 1–17 | url = http://www.lacertilia.de/AS/Bibliografie/BIB_5626.pdf | doi = 10.3906/zoo-0910-1 }}</ref>, le larve delle mosche parassite<ref name= Matyukhin >{{cite journal | last= Matyukhin | first= V | coauthors= Krivosheina, M G |year= 2008 | title = Contribution to the knowledge of Diptera (Insecta) parasitizing on birds | journal= Entomological Review | volume= 88| issue = 2 | pages= 258–259 | url = | doi = 10.1134/S0013873808020115 }}</ref>, l'acaro delle piume ''Metanalges elongatus''<ref name= zumpt>{{cite book | last = Zumpt | first = Fritz | coauthors= | title = The Arthropod Parasites of Vertebrates in Africa South of the Sahara (Ethiopian Region), Volume 1: Chelicerata | year = 1961| location = Johannesburg | publisher = South African Institute for Medical Research | isbn = |pages =200–201 }}</ref> e le [[Ixodidae|zecche dure]] dei generi ''Haemaphysalis'' e ''Ixodes''<ref name= Hoogstraa>{{cite journal | last= Hoogstraal | first= Harry | coauthors= Traylor, Melvin A; Gaber, Sobhy; Malakatis, George; Guindy, Ezzat; Helmy, Ibrahim | year= 1964 | title= Ticks (Ixodidae) on migrating birds in Egypt, spring and fall 1962 | journal= Bulletin of the World Health Organisation | volume= 30 | pages= 355–67 | doi = | pmc = 2554818 | issue= 3 | pmid= 14163959 }}</ref><ref name= elbl>{{cite book | last = Elbl | first = Alena | coauthors= Anastos, George | title = Ixodid ticks (Acarina, Ixodidae) of Central Africa, Volume 4 | year =1966 | location = Tervuren, Belgium | publisher = Musée royal de l'Afrique centrale | isbn =|page = 58}}</ref><ref>{{cite journal | last= Zumpt | first= Fritz | coauthors= | month= | year=1958 | title= A preliminary survey of the distribution and host-specificity of ticks (Ixodoidea) in the Bechuanaland Protectorate | journal= Bulletin of Entomological Research | volume= 49 | issue =2 | pages= 201–223| url = | doi = 10.1017/S0007485300053554 }}</ref>. Durante il programma di reintroduzione del re di quaglie in Inghilterra, nella stagione di nidificazione del 2003, i [[Bacteria|batteri]] [[Microrganismo patogeno|patogeni]] del genere ''[[Campylobacter]]'' causarono [[Enterite|enteriti]] e altri disturbi negli esemplari precedentemente rilasciati in natura. In seguito, vennero effettuate analisi [[Microbiologia|microbiologiche]] per localizzare gli esemplari infetti e scoprire da dove provenivano i batteri<ref name= Mudenda>{{cite journal | last= Mudenda | first= N | coauthors= Sainsbury, A W; Macgregor, S K; Flach, E J; Owen, R J | year= 2008 | title= Prevalence of ''Campylobacter'' species in corncrakes (''Crex crex'') in a reintroduction programme in the UK | journal= Veterinary Record | volume= 163 | issue = 9 | pages= 274–275 | url = | doi = 10.1136/vr.163.9.274 | pmid= 18757906 }}</ref>.

==Conservazione==
Entrambe le specie del genere ''Crex'' hanno areali di nidificazione molto vasti, stimati su 15.700.000 km² nel caso del rallo africano e su 12.400.000 km² nel caso del re di quaglie. L'entità della popolazione della specie africana è sconosciuta, ma essa è alquanto numerosa in gran parte dell'areale e il numero di esemplari sembra essere stabile. La popolazione di re di quaglie viene stimata in Europa su 1,3-2 milioni di coppie riproduttrici, tre-quarti dei quali nella sola Russia europea, alle quali vanno sommate altre 515.000-1.240.000 coppie presenti nella Russia asiatica; la popolazione totale viene stimata sui 5,45-9,72 milioni di esemplari. Sulla [[Lista rossa IUCN|Lista Rossa della IUCN]] le due vengono classificate entrambe tra le «specie a rischio minimo». In passato il re di quaglie veniva posto tra le «specie prossime alla minaccia» a causa della diminuzione della popolazione europea, ma un monitoraggio effettuato in Russia e Kazakistan ha dimostrato che in tale zona il numero di esemplari era rimasto stabile o addirittura aumentato<ref name = BirdLife>{{cite web | title = BirdLife International Species factsheet: '' Crex crex '' | author = | publisher = BirdLife International | url = http://www.birdlife.org/datazone/speciesfactsheet.php?id=2878 | accessdate = 7 June 2011}}</ref><ref name = BirdLifeac>{{cite web | title = BirdLife International Species factsheet: '' Crecopsis egregia '' |author = | publisher = BirdLife International | url = http://www.birdlife.org/datazone/speciesfactsheet.php?id=2877 | accessdate = 15 May 2011 }}</ref>. Sebbene la maggior parte dei Rallidi del Vecchio Mondo siano protetti dall'[[Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia|Accordo sulla Conservazione degli Uccelli Acquatici Migratori dell'Africa-Eurasia]] (AEWA), ciò non vale per le due specie di ''Crex'', di abitudini troppo terrestri per essere considerate specie tipiche delle zone umide<ref name=aewa>{{cite book | last = Ng'weno | first = Fleur | coauthors= Matiku, Paul; Mwangi, Solomon (eds) | title = Kenya and the African-Eurasian Waterbird Agreement (AEWA) |year = 1999 | location = Nairobi | publisher = NatureKenya | isbn = |url =http://www.unep-aewa.org/meetings/en/workshops/kenya_aewa.pdf |pages = 16–17 }}</ref>.

Lo sfruttamento dei pascoli, l'agricoltura e la bonifica delle zone umide ha portato alla diminuzione dell'habitat del rallo africano in molte aree, come in alcune regioni delle coste meridionali del KwaZulu-Natal, che sono state urbanizzate o utilizzate come terreni per la coltivazione della canna da zucchero. In altre aree, al contrario, le praterie sono aumentate, in anni recenti, a seguito della deforestazione. Le carni di questo rallo sono considerate ottime da mangiare, e per tale motivo viene cacciato in alcune regioni. Malgrado tutti questi fattori di rischio, la specie non sembra correre alcun rischio reale<ref name=taylor316/>.

In gran parte della regione occidentale dell'areale di nidificazione, il numero dei re di quaglie è notevolmente diminuito, e il declino continua tuttora, sebbene i programmi di conservazione abbiano consentito il suo recupero in alcuni Paesi, come la Finlandia, il Regno Unito e i Paesi Bassi<ref>{{cite journal | last= van den Berg | first= Arnoud B | year= 1999| title= European news 45 | journal= British Birds | volume= 92 | issue = 6 | pages= 278–300 | url = | doi = }}</ref>. La popolazione riproduttiva iniziò a diminuire nel XIX secolo, ma tale processo si è particolarmente intensificato dopo la seconda guerra mondiale<ref name= kees6>Koffijberg & Schaffer (2006) p. 6</ref>. In gran parte dell'Europa la causa principale di questo declino è stata la perdita di nidi e pulcini dovuta all'anticipazione della falciatura del fieno. Nel secolo scorso il periodo della fienagione si è anticipato sempre più, a causa dello sviluppo di colture dalla crescita più rapida, reso possibile dalle bonifiche e dall'impiego di fertilizzanti, nonché dalla sostituzione dei metodi di raccolta tradizionali con le falci all'impiego di falciatrici meccaniche, prima trainate dai cavalli, poi dai trattori. La meccanizzazione ha permesso anche di operare più velocemente su vaste aree, in modo tale che le coppie che perdono la prima covata non riescono a trovare un sito alternativo per deporne una seconda<ref name= kees19/>. Anche la tecnica principale con cui viene effettuata la fienagione, in modo circolare dall'esterno del campo verso il centro, offre poche possibilità di fuga ai pulcini, che rimangono così esposti all'attacco di potenziali predatori. Gli adulti sono in grado di fuggire dalle falciatrici, ma durante la cova alcune femmine non si allontanano dal nido, con risultati fatali<ref name= taylor320/>.
[[File:Heuen um 1942.jpg|Fienagione tradizionale.|thumb|alt=old black-and-white photo of hay wagon]]
Un altro fattore di minaccia per il re di quaglie è costituito dalla distruzione dell'habitat, dal momento che i campi bonificati e trattati con concimi chimici sono meno idonei alla nidificazione dei campi di fieno tradizionali. Nell'Europa occidentale la conversione delle praterie in terreni agricoli è stata facilitata da sussidi statali, mentre in quella orientale il crollo dell'[[Collettivizzazione|agricoltura collettiva]] ha portato all'abbandono di terreni agricoli, in un'area considerata importante per la nidificazione della specie<ref name= kees19/>. Altre minacce più localizzate sono le inondazioni primaverili<ref name= Donaghy>{{cite journal | last= Donaghy | first= A | year=2007 | title= Corncrakes: a lot done, more to do | journal= Wings | volume= 46 | pages= 26–27 | url =| doi = }}</ref>, il disturbo causato da strade o [[Parco eolico|parchi eolici]]<ref name= kees19/> e l'abbattimento di molti esemplari - fino a 14.000 l'anno -, in Egitto, dove gli esemplari migratori vengono catturati in reti posizionate per le quaglie, assieme alle quali sono spesso in compagnia durante la migrazione<ref name="cocker">{{cite book | last = Cocker | first = Mark | last2= Mabey |first2 = Richard |title = Birds Britannica | year = 2005 |location = London | publisher = Chatto & Windus | isbn = 0-7011-6907-9 | pages = 178–180}}</ref>. Anche se con questo tipo di caccia va perduto lo 0,5-2,7% della popolazione europea, le perdite registrate sono inferiori rispetto a quando le specie oggetto di caccia erano più numerose e prevedibili<ref name= Newton>{{cite book| last = Newton | first = Ian | title = Bird Migration (Collins New Naturalist Library 113) | year = 2010 | location = London | publisher = Collins | isbn = 0-00-730732-2|page = 532 }}</ref>.

La maggior parte dei Paesi europei ha preso provvedimenti per garantire la sopravvivenza al re di quaglie e migliorare la gestione delle risorse naturali; è all'opera anche un apposito piano d'azione al quale collaborano Paesi di tutta Europa. Obiettivo dei programmi di conservazione è monitorare le popolazioni e la loro [[ecologia]] e garantire loro la sopravvivenza, soprattutto attraverso la variazione dei periodi di raccolta del fieno e delle tecniche con la quale viene praticata<ref name=BirdLife/>. Fienagioni eseguite più tardi consentono alla specie di nidificare con tranquillità, mentre lasciare strisce di fieno indisturbate ai margini dei campi e procedere al taglio dal centro verso l'esterno diminuisce il rischio di mortalità<ref name= taylor320/>. Il declino della popolazione si arresterà se tali misure verranno applicate su una scala sufficientemente grande<ref name= tyler>{{cite journal | last= Green | first= Rhys E | coauthors= Tyler, G A; Stowe, T J; Newton A V | year= 1997| title= A simulation model of the effect of mowing of agricultural grassland on the breeding success of the corncrake (''Crex crex'') | journal= Journal of Zoology | volume= 243 | issue = 1 | pages= 81–115 | url = | doi =10.1111/j.1469-7998.1997.tb05758.x }}</ref>. Anche la diminuzione degli abbattimenti illegali e la messa in atto di efficienti misure di protezione nei Paesi dove la caccia è ancora permessa potrebbero fare molto per favorire la specie<ref name=BirdLife/>. Programmi di reintroduzione sono stati effettuati in Inghilterra, e in molti altri Paesi i siti di nidificazione vengono attentamente monitorati<ref name= Holden >{{cite book | last = Holden | first = Peter | coauthors= Cleeves, Tim | title = RSPB Handbook of British Birds | year =2010 |location = Robertsbridge, East Sussex| publisher = Christopher Helm | isbn =1-4081-2735-0 |page = 110}}</ref>. Nei casi in cui i siti di nidificazione incidono sulle aree urbane, vi sono implicazioni di costo, stimate in uno studio effettuato in Germania a diversi milioni di euro per re di quaglie<ref name= Matauschek>{{cite journal | last= Matauschek | first= Jan Marcus| month= | year=2005 | title= The impact of endangered species law on the real estate development process explored with cost-benefit analysis: The case of the corncrake in Hamburg/Germany | journal= German Working Papers in Law and Economics | volume= 2005 | issue = Paper 7 | pages= 1–30 | url =http://www.uni-saarland.de/fak1/fr12/csle/workshop/program/Matauschek_CorncrakePaper_GWP.pdf |format =PDF | doi = }}</ref>. Nei siti di svernamento, invece, il re di quaglie non è affatto minacciato, anzi, può trarre beneficio dai processi di deforestazione, che creano habitat più aperti<ref name= taylor316/<ref name=BirdLife/>.

==Note==
{{Reflist|2}}

==Bibliografia==
* {{cite book | last = Koffijberg | first = Kees | coauthors= Schaffer, Norbert | title = International single species action plan for the conservation of the Corncrake ''Crex crex'' | year = 2006 | location = Bonn, Germany | publisher = Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals (CMS) and Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds (AEWA) (CMS Technical Series & AEWA Technical Series 14 & 9) | isbn = |url =http://www.unep-aewa.org/publications/technical_series/ts9_ssap_corncrake_complete.pdf |pages = }}
* {{cite journal | last= Livezey | first= Bradley C | year= 1998| title= A phylogenetic analysis of the Gruiformes (Aves) based on morphological characters, with an emphasis on the rails (Rallidae) | journal= Philosophical Transactions of the Royal Society of London | volume= 353 | issue =1378 | pages= 2077–2151 | doi=10.1098/rstb.1998.0353 |pmid= | pmc=1692427}}
* {{cite book | last = Taylor | first = Barry | coauthors= van Perlo, Berl | title = Rails | year = 2000| publisher = Pica |location = Robertsbridge, Sussex | isbn = 1-873403-59-3|pages = }}

==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Crex|wikispecies=Crex}}

==Collegamenti esterni==
* {{ITIS|176276|''Crex''|12 agosto 2012}}


{{Portale|uccelli}}

[[Categoria:Rallidae]]
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Versione delle 17:28, 12 ago 2012

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Crex

Crex crex
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Gruiformes
Famiglia Rallidae
Genere Crex
Bechstein, 1803
Specie

Crex Bechstein, 1803 è un genere di uccelli della famiglia dei Rallidi[1].

Tassonomia

Comprende due sole specie[1]:

I Rallidi sono una famiglia di uccelli che comprende quasi 150 specie. Sebbene le loro origini risalgano a tempi remotissimi, il maggior numero di specie e le forme più primitive sono diffuse nel Vecchio Mondo e gli studiosi ritengono quindi che la famiglia abbia avuto origine qui. Il genere Crex venne creato dal naturalista e ornitologo tedesco Johann Matthäus Bechstein nel 1803[2]. Originariamente in esso era posto il solo re di quaglie, C. crex, che Bechstein inserì qui rimuovendolo dal genere Rallus, dove era stato posto, come Rallus crex, da Linneo nel Systema Naturae del 1758[3]. La tassonomia dei piccoli Rallidi è piuttosto complicata, ma possiamo affermare con certezza che il parente più stretto del re di quaglie è il rallo africano, C. egregia. Quest'ultima specie venne descritta per la prima volta, come Ortygometra egregria, da Wilhelm Peters nel 1854 a partire da un esemplare catturato in Mozambico[4], e successivamente classificata, a seconda degli autori, nel genere Porzana o nel genere monotipico Crecopsis, ma oggi la maggior parte degli studiosi tende a classificarla in Crex[5][6]. I Rallidi del genere Porzana sono i parenti più stretti di quelli del genere Crex, in particolar modo la schiribilla golacenere, Porzana albicollis, che in passato veniva talvolta inserita in Crex[7].

Il nome del genere è onomatopeico, e si riferisce al ripetitivo richiamo stridente del re di quaglie[8]. Sebbene entrambe le specie vivano in habitat piuttosto aperti, sono prive delle penne bianche del sottocoda utilizzate come segnali nelle acque aperte proprie delle specie gregarie, come le folaghe e le gallinelle d'acqua[9].

Descrizione

brown bird with grey head, striped flanks and red legs, facing left
Rallo africano.

Entrambi i Rallidi del genere Crex sono uccelli dal becco corto con il piumaggio bruno-nerastro sulle regioni superiori e prevalentemente grigio-blu su quelle inferiori. L'addome è bianco e sui fianchi e la superficie inferiore della breve coda è presente una serie di strisce. Il re di quaglie è più grande del rallo africano: misura infatti 27-30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 42-53 cm, mentre l'altro è lungo 20-23 cm e ha un'apertura alare di 40-42 cm. Nei terreni di svernamento il re di quaglie condivide l'areale con il rallo africano, ma si differenzia da esso per le dimensioni maggiori, la colorazione più chiara delle regioni superiori, la macchia di colore castano sulle ali e la diversa colorazione delle regioni inferiori. In volo, ha ali più lunghe e meno arrotondate e battiti d'ala più deboli del cugino africano, e mostra il margine bianco sulla superficie interna dell'ala[10][11].

I sessi di entrambe le specie sono simili nell'aspetto, sebbene le femmine siano leggermente più piccole e meno colorate dei maschi, e presentino disegni della testa meno marcati. I giovani sono meno colorati degli adulti, e hanno le regioni inferiori più brunastre. Dopo la nidificazione gli adulti effettuano una muta completa. Per entrambe le specie non vengono riconosciute sottospecie. Sebbene il re di quaglie assuma una colorazione più chiara e grigiastra nelle regioni più orientali dell'areale, il cambiamento è clinale, e all'interno di tutte le popolazioni la colorazione varia notevolmente da un individuo all'altro[10][11].

È facile distinguere le due specie del genere Crex dagli altri Rallidi, dal momento che la maggior parte dei ralli a becco corto con i quali condividono l'areale sono più piccoli, presentano disegni bianchi sulle regioni superiori, hanno una colorazione differente sulle regioni inferiori e il becco più breve. Il porciglione eurasiatico e il porciglione africano hanno lunghi becchi appuntiti[10][11].

Richiamo

Come gli altri Rallidi, le specie del genere Crex presentano una vasta gamma di vocalizzazioni. I maschi di entrambe possiedono un forte richiamo territoriale e di avviso, costituito da una serie di note gracchianti ripetute due o tre volte al secondo per alcuni minuti. Quando emette il suo richiamo il maschio allunga il collo verso l'alto, con la testa e il collo quasi verticali e il becco aperto. I richiami sono più frequenti durante l'inizio della stagione della nidificazione; quelli del re di quaglie si odono soprattutto di notte, mentre quelli del cugino africano vengono emessi perlopiù di giorno[10][11]. Il richiamo del re di quaglie può essere ripetuto per più di 20.000 volte a notte, con un picco registrato tra mezzanotte e le tre[12].

Richiamo del maschio di re di quaglie.

I richiami di avviso di entrambe le specie si distinguono facilmente da quelli emessi da altri ralli presenti nello stesso areale, come il voltolino, il rallo striato, la schiribilla grigiata[13] o il porciglione eurasiatico[14]. I richiami delle due specie non si possono confondere, dato che quando è in Africa il re di quaglie è sempre silenzioso[15]. Entrambi i sessi possono emettere distintivi richiami territoriali o d'allarme, e le femmine e i pulcini comunicano con pigolii e sibili. Imitando il caratteristico richiamo di minaccia, kraaa, si può far avvicinare un rallo africano fino a una distanza di 10 m[10], e lo stesso risultato si può ottenere, con il re di quaglie, imitando in vari modi il suo richiamo di avviso, magari strofinando un pezzo di legno con un bastone nodoso o una carta di credito su un pettine o una cerniera lampo[12].

Distribuzione e habitat

Areale del re di quaglie (a sinistra) e del rallo africano (a destra).
   Areale di nidificazione
  Popolazione stanziale
  Areale di svernamento

Il re di quaglie è un migratore sulle lunghe distanze e nidifica nelle regioni temperate dell'Eurasia, dalle isole britanniche fino alla Siberia centrale e alla Cina occidentale[16][17]. Sverna in Africa, in un'area che dalla Repubblica Democratica del Congo e dalle regioni centrali della Tanzania giunge fino al Sudafrica orientale, soprattutto nel KwaZulu-Natal e in quella che in passato era la Provincia del Transvaal[11]. Alcuni esemplari possono svernare anche nelle zone più miti dell'Europa occidentale, o interrompere la migrazione e fermarsi nel Nordafrica[18].

Il rallo africano si incontra in tutta l'Africa subsahariana, dal Senegal fino al Kenya, a est, e al KwaZulu-Natal, a sud, tranne che nelle regioni aride dell'Africa meridionale e sud-occidentale, dove le precipitazioni estive non superano i 300 mm. È diffuso e localmente comune in gran parte dell'areale, tranne che nelle foreste pluviali e nelle regioni più aride. Quasi tutta la popolazione sudafricana, costituita da circa 8000 esemplari, è stanziata nel KwaZulu-Natal e in quella che era la Provincia del Transvaal. Solo occasionalmente si incontra qualche esemplare vagante nelle zone più secche dell'estremità meridionale del Sudafrica (regioni settentrionali e orientali della Provincia del Capo e Provincia del Nord-Ovest[10][19]) e del Botswana meridionale[20].

Entrambe le specie migrano di notte. La maggior parte dei re di quaglie sorvolano l'Egitto, ma alcuni attraversano il Mediterraneo alla sua estremità occidentale. La presenza della specie è stata registrata in quasi tutti i Paesi situati tra l'areale di nidificazione e quello di svernamento, compresa gran parte dell'Africa occidentale[11] e quelle zone dell'Asia meridionale poste tra l'estremità orientale dell'areale di nidificazione e l'Africa. Talvolta esemplari nomadi sono stati segnalati in Sri Lanka, Vietnam, Australia[17], Seychelles[21], Bermuda[22], Canada, Stati Uniti, Groenlandia[11] e nelle isole del Nordatlantico[18].

La specie africana è una migratrice parziale, ma i suoi spostamenti sono complessi, stagionali e poco studiati. Nidifica soprattutto durante la stagione delle piogge, e molti uccelli si allontanano dall'Equatore non appena le piogge che cadono altrove favoriscono la crescita di una copertura erbosa sufficiente da consentire loro la nidificazione. Gli spostamenti verso sud avvengono soprattutto tra novembre e aprile, mentre il ritorno verso nord inizia quando gli incendi o la siccità riducono nuovamente l'estensione del manto erboso. La specie è presente tutto l'anno in alcuni Paesi dell'Africa occidentale, nonché nelle regioni equatoriali, ma perfino in queste zone il numero di esemplari varia da una stagione all'altra in seguito agli spostamenti locali; brevi spostamenti nord-sud sono stati registrati in vari Paesi, come Nigeria, Senegal, Gambia, Costa d'Avorio e Camerun[10]. Questo rallo talvolta compare in zone poste ben oltre i confini del proprio areale. Sull'isola di Bioko (Guinea Equatoriale) è molto raro[23], mentre a São Tomé e Tenerife è stato avvistato solamente due volte; i due esemplari avvistati nelle isole Canarie sono i primi mai comparsi nell'Paleartico occidentale[24][25].

tall grass with trees in the distance
Le distese erbose dell'Africa costituiscono l'habitat del rallo africano e l'areale di svernamento del re di quaglie.

La maggior parte dei Rallidi sono uccelli tipici delle zone umide, ma le due specie del genere Crex prediligono ambienti più asciutti. Il rallo africano è diffuso prevalentemente nelle zone erbose, dai margini delle paludi e dalle zone inondate stagionalmente alle savane, alle praterie aride poco arborate e alle radure delle foreste. Frequenta anche i campi di mais, riso e cotone, le fattorie abbandonate e le piantagioni di canna da zucchero vicine ai corsi d'acqua. Si incontra in ambienti dominati da varie specie di piante erbacee, ma predilige le distese ove l'erba non superia i 30-100 cm di altezza, sebbene tolleri anche zone dove la vegetazione raggiunge i 2 m. Il re di quaglie è soprattutto una specie di pianura, ma nidifica fino a quote di 1400 m, sulle Alpi, 2700 m, in Cina, e 3000 m, in Russia[17][18]. Come habitat di nidificazione, in Eurasia, la specie prediligeva in passato i prati lungo il corso dei fiumi, con erbe alte e folte, ma ora si incontra generalmente nelle fredde praterie umide impiegate per la produzione di fieno, soprattutto dove è ancora praticata un'agricoltura di tipo tradizionale. Vive anche nelle zone erbose prive di alberi delle regioni montuose, della taiga, delle regioni costiere o dove queste ultime sono state create dagli incendi. Gli habitat troppo umidi vengono evitati, dal momento che offrono poco riparo, così come quelli dove la vegetazione supera i 50 cm di altezza, che non consentono all'animale di muoversi facilmente[11].

Quando sverna in Africa, il re di quaglie occupa praterie e savane aride, ove la vegetazione misura 30-200 cm di altezza, comprese le aree colpite stagionalmente dagli incendi e, più raramente, le distese di carici o i canneti. Si incontra anche in campi incolti e abbandonati, nelle zone di erba incolta degli aeroporti e ai margini dei campi coltivati. In Sudafrica è presente fino ad almeno 1750 m di quota[11]. Sebbene talvolta condivida l'areale con il rallo africano, quest'ultimo predilige generalmente praterie più umide di quelle abitate dal re di quaglie, nonché quelle dove la vegetazione è meno alta[10]. Durante la migrazione, il re di quaglie si può incontrare anche in campi di grano e attorno ai campi da golf[11].

Biologia

Entrambe le specie del genere Crex sono attive soprattutto durante il giorno, specialmente all'alba, al crepuscolo, nei periodi di pioggia non troppo intensa o dopo una forte precipitazione. Il rallo africano è meno furtivo e restio a rimanere al coperto di altri Rallidi, e viene spesso avvistato ai lati delle strade e dei sentieri, ma il re di quaglie è difficilissimo da osservare nei suoi siti di nidificazione, dal momento che rimane spesso nascosto tra la vegetazione, dalla quale viene fuori raramente. Entrambe le specie sono territoriali, sia nei siti di nidificazione che di svernamento; quando percepisce la presenza di un intruso, il maschio allunga il collo verso l'alto e dispiega a ventaglio le penne di ali, fianchi e addome. In prossimità dei confini territoriali i maschi combattono tra loro saltandosi addosso e colpendosi col becco[10][11].

Le due specie camminano alzando molto le zampe, e possono correre rapidamente tra l'erba tenendo il corpo, appiattito lateralmente, orizzontale. Quando vengono disturbate, spiccano un breve volo di circa una cinquantina di metri, atterrando generalmente dietro un cespuglio o un boschetto, e si rannicchiano al suolo. Tra l'erba bassa riescono facilmente a sfuggire ai cani messi al loro inseguimento grazie alla loro velocità e agilità, correndo con il corpo tenuto quasi perfettamente orizzontale. Di solito il volo è debole e battente, specialmente quello del rallo africano, ma sulle lunghe distanze, come durante una migrazione, il re di quaglie è capace di un volo più potente e resistente, durante il quale tiene le zampe sollevate. Spesso, durante le migrazioni, si possono costituire stormi costituiti anche da 40 re di quaglie, associati talvolta a quaglie comuni. Le migrazioni avvengono di notte, e nei siti migliori ove gli stormi si riposano durante il giorno si possono radunare varie centinaia di esemplari[10][11]. La capacità di migrare è innata e non viene appresa dagli adulti; i pulcini allevati da uccelli cresciuti in cattività per dieci generazioni furono in grado di migrare in Africa e di ritornare al punto di partenza proprio come i giovani cresciuti in natura[26].

Alimentazione

Le specie del genere Crex sono onnivore, ma si nutrono soprattutto di invertebrati, come lombrichi, limacce e chiocciole, ragni, Coleotteri, libellule, cavallette e altri insetti. Il re di quaglie divora anche specie nocive come i curculioni del genere Sitona, le tipule e gli Elateridi. In Africa consuma termiti, blatte e scarabei stercorari. Occasionalmente questi predatori opportunisti possono catturare anche vertebrati, come piccole rane, roditori o pesci. Le prede vengono catturate sul terreno, tra le piante basse e tra i grossi ciuffi d'erba; l'uccello può scavare tra la lettiera di foglie con il becco, o correre all'inseguimento di una preda più attiva. In Africa ambo le specie possono andare in cerca di cibo sui sentieri erbosi o sulle strade sterrate. Come sostanze vegetali, mangiano soprattutto semi di piante erbacee, ma anche germogli verdi, foglie e altri tipi di semi. Così come altri ralli, ingeriscono piccoli sassolini per facilitare la digestione. Le sostanze indigeribili vengono rigurgitate sotto forma di borre. I pulcini si nutrono soprattutto di sostanze vegetali. Questi Rallidi foraggiano da soli, in coppia o in gruppi familiari, talvolta in associazione con altri membri del genere o con altri uccelli delle zone erbose, quali il croccolone, la quaglia blu e la quaglia comune[10][11].

Riproduzione

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Uovo di re di quaglie.

In passato si credeva che questi Rallidi fossero monogami, ma i maschi di re di quaglie occupano territori dai confini variabili e si accoppiano con due o più femmine, allontanandosi quando la deposizione delle uova è quasi completa. Il rituale di corteggiamento è costituito da un breve inseguimento della femmina da parte del maschio. Il nido consiste in una bassa struttura a coppa fatta di ciuffi d'erba e imbottita con ciuffi più fini, costruita in una depressione del terreno e ben nascosta tra l'erba. La covata è costituita da 3-11 uova rosa nella specie africana[27] e da 6-14 - generalmente 8-12 - uova nella specie europea. Le uova del re di quaglie sono ovali, leggermente lucide e di colore crema o dai toni verdi, blu o grigi, macchiettate di rosso-bruno. Misurano 37×26 mm e pesano circa 13-16 g[11], dei quali il 7% è costituito dal guscio[28].

Il primo uovo viene spesso deposto quando il nido è poco più di una massa di erba, e l'uovo successivo viene deposto il giorno seguente. Entrambi i genitori si occupano della cova, che dura circa 14 giorni; tutte le uova si schiudono entro 48 ore a dispetto del periodo di deposizione. I pulcini, precoci e ricoperti di piumino nero, lasciano ben presto il nido, ma vengono nutriti e protetti dai genitori. Si involano a quattro-sei settimane, e possono essere già in grado di volare pur non essendo completamente sviluppati. Non sappiamo se il rallo africano deponga una seconda covata, ma il re di quaglie lo fa quasi sempre. Dove l'erba non è alta abbastanza per dare inizio alla stagione della nidificazione, il primo nido può essere costruito su un prato o tra la vegetazione palustre, mentre il secondo viene costruito tra l'erba alta[11]. Il secondo nido può anche essere posto a un'altezza maggiore del primo, per approfittare delle erbe che crescono in collina, che si sviluppano dopo[29][30].

Sebbene nei siti indisturbati la sopravvivenza dei pulcini sia elevata, attorno all'80-90%, il re di quaglie subisce l'effetto negativo delle pratiche agricole moderne, dal momento che in alcuni siti le macchine agricole possono uccidere il 38-98% dei pulcini[11]. L'influsso del clima sulla sopravvivenza dei piccoli re di quaglie è limitato: dal momento che si sviluppano piuttosto velocemente, in periodi asciutti o caldi, le perdite dovute al clima sono relativamente poche. Diversamente da molte altre specie in cui i pulcini sono precoci, i pulcini vengono nutriti dalla madre fino a quando non raggiungono l'indipendenza, e questo può essere loro di aiuto quando la situazione peggiora. Più che dal tempo, la sopravvivenza dei pulcini è influenzata soprattutto dal numero dei componenti della covata: infatti, il tasso di sopravvivenza diminuisce nelle nidiate troppo numerose[31].

Predatori e parassiti

Tra i predatori del re di quaglie nei suoi siti di nidificazione europei ricordiamo gatti selvatici e domestici, visoni americani (introdotti dall'uomo), furetti selvatici, lontre, volpi rosse e vari uccelli, come poiane comuni e cornacchie grigie[11]. In Lituania, anche il cane procione, introdotto lì dall'uomo, dà la caccia al re di quaglie. Quando, dopo la falciatura, i pulcini rimangono esposti, possono cadere vittima di grossi uccelli, come cicogne bianche, albanelle e altri rapaci, gabbiani e Corvidi[32]. Nei siti indisturbati, i nidi e i nidiacei vengono attaccati di rado, così come dimostra il maggiore successo riproduttivo riscontrato in tali aree.

In Africa, entrambe le specie del genere Crex possono essere predate da leopardi[33], serval, gatti, aironi testanera, astori cantanti scuri, aquilastori africani, aquile di Wahlberg[10] e astori neri[11]. Una volta, in Sudafrica, dei pulcini di rallo africano da poco sgusciati dall'uovo vennero assaliti da un boomslang[34].

Tra i parassiti ritrovati nelle specie di questo genere ricordiamo il largamente diffuso trematode Prosthogonimus ovatus (che vive negli ovidotti degli uccelli)[35], il verme parassita Plagiorchis elegans[36], le larve delle mosche parassite[37], l'acaro delle piume Metanalges elongatus[38] e le zecche dure dei generi Haemaphysalis e Ixodes[39][40][41]. Durante il programma di reintroduzione del re di quaglie in Inghilterra, nella stagione di nidificazione del 2003, i batteri patogeni del genere Campylobacter causarono enteriti e altri disturbi negli esemplari precedentemente rilasciati in natura. In seguito, vennero effettuate analisi microbiologiche per localizzare gli esemplari infetti e scoprire da dove provenivano i batteri[42].

Conservazione

Entrambe le specie del genere Crex hanno areali di nidificazione molto vasti, stimati su 15.700.000 km² nel caso del rallo africano e su 12.400.000 km² nel caso del re di quaglie. L'entità della popolazione della specie africana è sconosciuta, ma essa è alquanto numerosa in gran parte dell'areale e il numero di esemplari sembra essere stabile. La popolazione di re di quaglie viene stimata in Europa su 1,3-2 milioni di coppie riproduttrici, tre-quarti dei quali nella sola Russia europea, alle quali vanno sommate altre 515.000-1.240.000 coppie presenti nella Russia asiatica; la popolazione totale viene stimata sui 5,45-9,72 milioni di esemplari. Sulla Lista Rossa della IUCN le due vengono classificate entrambe tra le «specie a rischio minimo». In passato il re di quaglie veniva posto tra le «specie prossime alla minaccia» a causa della diminuzione della popolazione europea, ma un monitoraggio effettuato in Russia e Kazakistan ha dimostrato che in tale zona il numero di esemplari era rimasto stabile o addirittura aumentato[29][43]. Sebbene la maggior parte dei Rallidi del Vecchio Mondo siano protetti dall'Accordo sulla Conservazione degli Uccelli Acquatici Migratori dell'Africa-Eurasia (AEWA), ciò non vale per le due specie di Crex, di abitudini troppo terrestri per essere considerate specie tipiche delle zone umide[44].

Lo sfruttamento dei pascoli, l'agricoltura e la bonifica delle zone umide ha portato alla diminuzione dell'habitat del rallo africano in molte aree, come in alcune regioni delle coste meridionali del KwaZulu-Natal, che sono state urbanizzate o utilizzate come terreni per la coltivazione della canna da zucchero. In altre aree, al contrario, le praterie sono aumentate, in anni recenti, a seguito della deforestazione. Le carni di questo rallo sono considerate ottime da mangiare, e per tale motivo viene cacciato in alcune regioni. Malgrado tutti questi fattori di rischio, la specie non sembra correre alcun rischio reale[10].

In gran parte della regione occidentale dell'areale di nidificazione, il numero dei re di quaglie è notevolmente diminuito, e il declino continua tuttora, sebbene i programmi di conservazione abbiano consentito il suo recupero in alcuni Paesi, come la Finlandia, il Regno Unito e i Paesi Bassi[45]. La popolazione riproduttiva iniziò a diminuire nel XIX secolo, ma tale processo si è particolarmente intensificato dopo la seconda guerra mondiale[46]. In gran parte dell'Europa la causa principale di questo declino è stata la perdita di nidi e pulcini dovuta all'anticipazione della falciatura del fieno. Nel secolo scorso il periodo della fienagione si è anticipato sempre più, a causa dello sviluppo di colture dalla crescita più rapida, reso possibile dalle bonifiche e dall'impiego di fertilizzanti, nonché dalla sostituzione dei metodi di raccolta tradizionali con le falci all'impiego di falciatrici meccaniche, prima trainate dai cavalli, poi dai trattori. La meccanizzazione ha permesso anche di operare più velocemente su vaste aree, in modo tale che le coppie che perdono la prima covata non riescono a trovare un sito alternativo per deporne una seconda[32]. Anche la tecnica principale con cui viene effettuata la fienagione, in modo circolare dall'esterno del campo verso il centro, offre poche possibilità di fuga ai pulcini, che rimangono così esposti all'attacco di potenziali predatori. Gli adulti sono in grado di fuggire dalle falciatrici, ma durante la cova alcune femmine non si allontanano dal nido, con risultati fatali[11].

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Fienagione tradizionale.

Un altro fattore di minaccia per il re di quaglie è costituito dalla distruzione dell'habitat, dal momento che i campi bonificati e trattati con concimi chimici sono meno idonei alla nidificazione dei campi di fieno tradizionali. Nell'Europa occidentale la conversione delle praterie in terreni agricoli è stata facilitata da sussidi statali, mentre in quella orientale il crollo dell'agricoltura collettiva ha portato all'abbandono di terreni agricoli, in un'area considerata importante per la nidificazione della specie[32]. Altre minacce più localizzate sono le inondazioni primaverili[47], il disturbo causato da strade o parchi eolici[32] e l'abbattimento di molti esemplari - fino a 14.000 l'anno -, in Egitto, dove gli esemplari migratori vengono catturati in reti posizionate per le quaglie, assieme alle quali sono spesso in compagnia durante la migrazione[12]. Anche se con questo tipo di caccia va perduto lo 0,5-2,7% della popolazione europea, le perdite registrate sono inferiori rispetto a quando le specie oggetto di caccia erano più numerose e prevedibili[48].

La maggior parte dei Paesi europei ha preso provvedimenti per garantire la sopravvivenza al re di quaglie e migliorare la gestione delle risorse naturali; è all'opera anche un apposito piano d'azione al quale collaborano Paesi di tutta Europa. Obiettivo dei programmi di conservazione è monitorare le popolazioni e la loro ecologia e garantire loro la sopravvivenza, soprattutto attraverso la variazione dei periodi di raccolta del fieno e delle tecniche con la quale viene praticata[29]. Fienagioni eseguite più tardi consentono alla specie di nidificare con tranquillità, mentre lasciare strisce di fieno indisturbate ai margini dei campi e procedere al taglio dal centro verso l'esterno diminuisce il rischio di mortalità[11]. Il declino della popolazione si arresterà se tali misure verranno applicate su una scala sufficientemente grande[49]. Anche la diminuzione degli abbattimenti illegali e la messa in atto di efficienti misure di protezione nei Paesi dove la caccia è ancora permessa potrebbero fare molto per favorire la specie[29]. Programmi di reintroduzione sono stati effettuati in Inghilterra, e in molti altri Paesi i siti di nidificazione vengono attentamente monitorati[50]. Nei casi in cui i siti di nidificazione incidono sulle aree urbane, vi sono implicazioni di costo, stimate in uno studio effettuato in Germania a diversi milioni di euro per re di quaglie[51]. Nei siti di svernamento, invece, il re di quaglie non è affatto minacciato, anzi, può trarre beneficio dai processi di deforestazione, che creano habitat più aperti[29].

Note

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