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Vetrina

L'endometriosi (dal greco antico ἔνδον?, éndon, "dentro" e μήτρα, mētra, "utero"; suffisso -ωσις, -osis, condizione morbosa) è una malattia cronica a eziopatogenesi multifattoriale, ancora non completamente chiarita. Colpisce le donne, più frequentemente in età fertile. È una malattia ginecologica causata dalla presenza anomala (ectopia), ovvero dall'impianto di cellule endometriali (l'endometrio, il tessuto che riveste la parete interna dell'utero) normalmente presenti nella cavità uterina, in organi diversi dall'utero, principalmente ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino.

Come avviene nell'endometrio normale, le aree interessate dall'endometriosi sono sensibili ai livelli plasmatici di estrogeno e di progesterone, pertanto esse sanguinano durante il ciclo mestruale, provocando frequentemente infiammazione, cicatrici e aderenze. Poiché i livelli di estrogeni si riducono drasticamente dopo i 50 anni, il problema clinico dell'endometriosi si presenta soprattutto prima della menopausa.

I sintomi principali sono infertilità e dolore pelvico cronico, ciascuno dei quali si osserva in circa il 50% dei casi, ma la frequenza può salire al 70% durante le mestruazioni. È comune anche il dolore nel corso di rapporti sessuali, mentre si manifestano con minor frequenza sintomi urinari o intestinali. Circa il 25% delle donne risulta comunque asintomatica. L'endometriosi può comportare effetti sia sociali che psicologici.

La causa non è del tutto chiara, per cui sono state proposte diverse teorie al riguardo. Tra i fattori di rischio vi è la presenza di casi nella storia familiare. La diagnosi viene solitamente sospettata sulla base dei sintomi, mentre l'accertamento diagnostico si avvale dei risultati ottenuti tramite le tecniche di imaging biomedico e soprattutto della biopsia, che è l'unico metodo che ne dà certezza. La diagnosi differenziale considera altre condizioni con sintomi simili, come la malattia infiammatoria pelvica, la sindrome dell'intestino irritabile, la cistite interstiziale e la fibromialgia.

Prove sperimentali suggeriscono che l'uso di contraccettivi orali possa ridurre il rischio di endometriosi, così come il regolare esercizio fisico e la limitazione di bevande alcoliche. Al 2019 non esiste una cura farmacologica risolutiva, ma sono possibili alcuni trattamenti per i sintomi, come l'assunzione di farmaci antidolorifici (preferibilmente FANS) o i trattamenti ormonali. Può anche essere utile assumere il componente attivo della pillola anticoncezionale o utilizzare un dispositivo intrauterino con progestinico. Nei casi refrattari alla terapia farmacologica può essere necessaria la rimozione chirurgica del tessuto ectopico. L'agonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine può migliorare la probabilità di concepimento nelle donne con difficoltà.

Secondo un'ampia indagine epidemiologica, nel 2015 l'endometriosi ha interessato 10,8 milioni di donne, mentre altre fonti stimano che circa il 6-10% della popolazione femminile ne sia colpita. Più comune tra le trentenni e le quarantenni, può comunque iniziare a presentarsi anche nelle ragazze a partire dagli otto anni. Pochi casi portano al decesso. Fu riconosciuta come malattia a sé stante, differenziandola dall'adenomiosi, solo a partire dagli anni 1920.

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Voci di qualità

Le mura romane di Verona furono un'importante cortina difensiva provvista di numerosi torrioni e porte monumentali, realizzata in più fasi costruttive che si sono succedute partendo dalla tarda età repubblicana fino a giungere ai primi regni romano-germanici.

La prima fase di costruzione delle difese partì intorno alla seconda metà del I secolo a.C., in seguito all'ottenimento da parte di Verona del rango di municipium romano; una seconda fase di ristrutturazione e ampliamento della cinta urbica avvenne nel III secolo su spinta dell'imperatore Gallieno e, infine, in un'ultima fase sugli inizi del VI secolo, Teodorico il Grande fece rafforzare nuovamente le difese urbiche romane, aggiungendo una seconda cerchia. Oggi rimangono pochi resti archeologici delle mura, mentre sono meglio conservate le due porte principali, porta Borsari e porta Leoni.

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Lo sapevi che...

L'effetto Glasgow, in inglese Glasgow effect, è il fenomeno, di cause sconosciute, che determina una minore aspettativa di vita degli abitanti dell'omonima città scozzese rispetto alla media nazionale.

Il fenomeno, le cui cause sono sconosciute, fa sì che, a parità di stili di vita e condizioni sociali, gli abitanti di Glasgow abbiano un'aspettativa di vita notevolmente inferiore rispetto alla media, anche se la si confronta con quella degli abitanti di città britanniche con demografia, livello di industrializzazione e organizzazione sociale simile. Il quotidiano The Guardian nel 2006 evidenziava che un bambino nato in quell'anno nel quartiere di Calton avrebbe avuto un'aspettativa di vita minore di uno nato in Iraq, in Iran, nella Corea del Nord o nella Striscia di Gaza.

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Ricorrenze del 17 agosto

Robert De Niro

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Chiara da Montefalco, Donato da Ripacandida e Elia di Enna. La religione romana celebrava i Portunalia e i Tiberinalia.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 17 agosto 2024): English (inglese) (6 868 531) · Binisaya (cebuano) (6 116 971) · Deutsch (tedesco) (2 934 986) · Français (francese) (2 629 482) · Svenska (svedese) (2 592 480) · Nederlands (olandese) (2 165 026) · Русский (russo) (1 994 606) · Español (spagnolo) (1 973 182) · Italiano (1 877 588) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 624 095)

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Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Karatgurk)

Mi sono fatto regola scrupolosa di non irridere né compiangere né deprecare le azioni umane, ma di comprenderle.
Baruch Spinoza

Margaret Hamilton nel 1969 accanto al codice sorgente del software per il modulo lunare e per il modulo di comando del programma Apollo, scritto da lei e dal suo team al Massachusetts Institute of Technology. Oggi è il suo compleanno.

Preikestolen

È una falesia di granito alta 604 metri e che termina a strapiombo sul Lysefjord, di fronte al Kjeragbolten, nei pressi del villaggio di Forsand, nel comune di Sandnes (Norvegia). Visitato da un numero crescente di turisti, il Preikestolen è ad oggi uno dei siti più popolari del paese scandinavo.