Ferrovia Milano-Monza

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Milano-Monza
Stati attraversatiItalia Italia
Attivazione17 agosto 1840
Lunghezza15 km
Scartamento1435 mm
ElettrificazionekV CC
NoteSeconda linea in Italia, dopo la Napoli-Portici
Attualmente fa da tracciato iniziale delle linee per Chiasso e per Lecco
Ferrovie

La ferrovia Milano-Monza è una linea ferroviaria storica che unisce la città di Milano a quella di Monza. Fu la seconda ferrovia costruita in Italia, dopo la Napoli-Portici.

Oggi questa linea costituisce la prima parte della linea Milano-Chiasso, oltre a essere utilizzata dai treni diretti a Lecco (via Molteno e via Carnate) e Bergamo (via Carnate).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Milano Porta Nuova

La ferrovia, definita Imperial-Regia Privilegiata Strada Ferrata da Milano a Monza[1] fu inaugurata il 17 agosto del 1840. Nel precedente mese di luglio erano state fatte diverse corse di prova tra Monza e Milano usando le prime due locomotive Milano e Lombardia (o Lombarda secondo alcuni).

Il privilegio (così si chiamava la concessione nel linguaggio burocratico imperiale) per la costruzione tardò a venire, perché il governo imperiale aveva molto più interesse alla realizzazione di linee ferrate a carattere militare. Il privilegio fu firmato solo alla fine del 1838, mentre l'affidamento alla ditta Holtzhammer di Bolzano avvenne solo alla fine del 1839.

Il primo treno percorse i 15 km del tragitto in soli 17 minuti con una velocità di 46 km all'ora. Negli anni successivi si aggiunsero anche le locomotive Brianza, Monza e Lambro. I prezzi dei biglietti in lire austriache erano: 1,5 lire la prima classe, 1 lira la seconda e 75 centesimi la terza.[2]

La linea pose le premesse per lo sviluppo industriale della zona: presto attorno a Sesto San Giovanni iniziarono ad apparire le prime industrie e le Poste approfittarono subito del servizio ferroviario per l'inoltro della corrispondenza, fino a quel momento affidata alle corriere a cavalli. L'esercizio non fu privo di inconvenienti, in quanto le prime due locomotive si dimostrarono poco affidabili e subirono seri guasti. Il successo della ferrovia viene tuttavia dimostrato dai passeggeri trasportati: al 31 dicembre dello stesso anno erano già più di 150.000.

Caratteristiche della linea[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Milano-Chiasso.

La linea ferrata, progettata dall'ingegnere italiano Giulio Sarti venne costruita con lo stesso sistema della Napoli-Portici e cioè con le rotaie montate su grossi cubi di pietra annegati nel terreno (ancora non si era diffuso il sistema di usare le traverse in legno) e distanziati di tanto in tanto da barre trasversali. Il percorso era rettilineo e la circolazione dei treni avveniva a tempo con la supervisione di un agente che prendeva posto su delle alte torri in muratura poste lungo il percorso e per mezzo di segnali ottici ed acustici segnalava l'arrivo del treno.

Vennero effettuate 4 corse giornaliere di andata e ritorno, presto salite a 6 con una percorrenza di circa 20 minuti. Le stazioni di arrivo e partenza si trovavano fuori da Porta Nuova di Milano ed a Monza; era prevista una fermata intermedia a Sesto San Giovanni.

Curiosità e notizie[modifica | modifica wikitesto]

Cartolina commemorativa della trazione elettrica della linea, 1899

Sulla linea Milano-Monza venne attuato il primo servizio regolare con automotrici elettriche ad accumulatori a cura della concessionaria Rete Mediterranea.

Le locomotive[modifica | modifica wikitesto]

Una locomotiva simile a quelle usate all'inaugurazione della linea ferrata

Le due prime locomotive, di rodiggio 1 A 1, erano state fabbricate nel Regno Unito ed erano condotte da macchinisti della medesima nazionalità. La caldaia era fasciata da liste di legno tenute insieme da cerchiature in ottone. Il tender a due assi trasportava sia l'acqua sia il carbone.

Le locomotive entrate in esercizio[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive entrate in esercizio successivamente presentavano lo stesso schema tecnico delle prime due; rodiggio 1 A 1 con tender a 2 assi di derivazione progettuale dalla Patentee di Robert Stephenson. Furono presto sostituite da altre più moderne, in quanto non compaiono già nel catalogo delle locomotive della SFAI del 1865.

Di costruzione del Regno Unito:

  • Locomotiva a vapore Milano;
  • Locomotiva a vapore Lombardia;
  • Locomotiva a vapore Brianza;
  • Locomotiva a vapore Adda.

Di costruzione francese:

  • Locomotiva a vapore Lambro.

Di costruzione belga:

  • Locomotiva a vapore Monza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bartolomeo Fiorilla, su unferrovieremacchinista.it. URL consultato il 14 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2017).
  2. ^ La città di Teodolinda a cura dell'Associazione Italiana Maestro Cattolici, sez. di Monza, Tipografia Sociale, Monza, 1990 (VI ristampa)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Brusetti, Massimo Cogliati, La ferrovia Milano-Lecco nella gran linea delle Alpi, Annone Brianza, Cattaneo editore, 2010, ISBN 978-8886509954.
  • Onofrio Pardi (1911 - 1994), Estensione del quadruplo binario di corsa sulla linea Milano-Monza, in Ingegneria Ferroviaria, anno XXII, n. 12, dicembre 1967, pp. 1085-1091, ISSN 0020-0956 (WC · ACNP).
  • Pietro Pulga, Realizzazione del quadruplo binario di corsa sulla linea Milano-Monza, in Ingegneria Ferroviaria, anno XXVI, n. 10, ottobre 1971, pp. 967-972, ISSN 0020-0956 (WC · ACNP).
  • Autori vari, 1839-1989: I centocinquant'anni delle Ferrovie Italiane, Roma, FS, 1989.
  • Mario Orsenigo, Mauro Vuerich, Dal bastone pilota alla marcia parallela, Roma, CIFI, 1989.
  • Cesare Columba, Strade ferrate, stazioni, territorio (1839-1848), Roma, CIFI, 1989.
  • Mario Moretti, Da Milano a Monza nel 1840, in I Treni Oggi, n. 109, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, novembre 1990, pp. 26-29, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  • "Pavia in Tasca" 1à e 2à parte (Mario Moretti)
  • Metron (Mario Moretti) Da Milano a Monza dopo il 1840

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]