Vigilio di Trento

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San Vigilio
San Vigilio in estasi, di Giuseppe Alberti
 

Vescovo e martire

 
NascitaRoma, 355
MorteVal Rendena, 405
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleDuomo di Trento
Ricorrenza26 giugno
AttributiBastone pastorale, palma e zoccolo
Patrono diTrentino-Alto Adige, arcidiocesi di Trento, diocesi di Bolzano-Bressanone e diverse città (vedi Patronati)
Vigilio
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Trento
 
Nato355 a Roma
Deceduto405 a Val Rendena
 

Vigilio di Trento (Roma, 355Val Rendena, 405) è stato missionario nella valle dell'Adige e nella zona di Trento e fu il terzo vescovo di Trento; è venerato come martire della fede e santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Gli inizi

Paolo Naurizio, San Vigilio vescovo e i santi martiri Sisinio, Martirio e Alessandro, 1583, Museo diocesano tridentino

Il nome Vigilio deriva dal latino Vigilius (vigilante). Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi. Vigilio si trasferì presto con i suoi genitori da Roma (possibile città natale) a Trento, ma completò la sua formazione teologico-filosofica prima ad Atene, dove fece amicizia con Giovanni Crisostomo e poi a Roma. Nel 380 circa tornò a Trento, dove si fece ammirare per la sua formazione culturale ma anche la sua umiltà e di cui venne nominato vescovo nel 385 circa.

L'incarico gli fu dato da Valeriano di Aquileia; Ambrogio, vescovo di Milano, riconobbe e confermò Vigilio come vescovo di Trento.[1]

Il vescovato

Vigilio fu attivo come missionario ai tempi di papa Siricio, quando ancora molte zone del Trentino dovevano essere evangelizzate; operò soprattutto nella valle dell'Adige e nella zona di Trento (arrivando a Sud fino al Lago di Garda e in Val Vestino) e fece costruire numerose chiese. Grazie all'interessamento dello stesso vescovo di Milano riuscì a far arrivare nelle valli di Non e Sole i missionari Sisinnio, Martirio e Alessandro che là furono in seguito trucidati. San Vigilio è ricordato proprio per la clemenza nei confronti delle popolazioni locali dopo l'episodio, che accadde il 29 maggio 397 a Sanzeno nella Val di Non (lat. Anaunia). Lo stesso santo scrisse l'opera De Martyrio SS. Sisinnii, Martyrii et Alexandri riguardante questi fatti.

Il martirio

Secondo la tradizione, Vigilio fu molto solerte nel combattere l'idolatria e ciò avrebbe causato il suo martirio nel 405: accompagnato dai fratelli e da un altro missionario si sarebbe recato in Val Rendena, dove avrebbe celebrato la Messa e gettato nel fiume Sarca una statua di Saturno. Questo avrebbe scatenato l'ira dei pagani, che lo avrebbero ucciso usando bastoni e zoccoli di legno ("sgalmere") con i quali spesso è raffigurato. I suoi resti sarebbero poi stati portati a Trento per essere seppelliti nel Duomo che lui stesso aveva fatto costruire e dove si trovano ancora oggi. Nel 1988, la strada per cui la sua salma avrebbe fatto ritorno in città è stata ripristinata e segnalata dalla SAT e denominata "Sentiero di San Vigilio" o "San Vili".

In un suo studio del 1994, monsignor Iginio Rogger ha messo in dubbio la storicità del martirio, giudicandolo non provato[2].

Aneddoti

Una leggenda vuole che Vigilio, fuggendo dalla Val Rendena dove si era recato per evangelizzare le popolazioni pagane, si trovò senza via di fuga nei pressi dell'attuale abitato di Spiazzo Rendena. Scappò poi a Cadine dove ponendo la mano sulla roccia e dicendo: "apriti o croz che i rendeneri mi sono addos"; così si aprì un varco, riuscendo poi a raggiungere Trento ed a salvarsi. Ancora oggi quella gola è nota ai trentini come Bus de Vela, dal nome del sobborgo adiacente.

Si dice che nelle soffitte e nelle cantine di Trento si nascondano degli scorpioni, per ricordare quello caduto dal soffitto nel calice mentre San Vigilio, salvatosi miracolosamente, celebrava la Messa. Quasi mai però questi animali sono stati dipinti nelle raffigurazioni del santo forse perché in altri luoghi, per esempio nella chiesa di Santa Lucia in Val di Non sono spesso associati agli ebrei.

Il culto

Subito dopo il martirio la fama di Vigilio si sparse in Italia. Eugippio, successore di Vigilio nell'incarico vescovile a Trento, fece intitolare a Vigilio la cattedrale di Trento e la fece ingrandire, data l'importanza acquisita dal culto dedicato al santo. La chiesa venne poi rinnovata in stile romanico lombardo. Molte altre chiese in Trentino-Alto Adige sono dedicate a Vigilio e alcune località portano il suo nome, la più conosciuta delle quali è San Vigilio di Marebbe, 10 km a sud di Brunico. È del 1470 ca. un dettagliato ordinamento ("ordnung, wie man es mit der hochen kreuzvart gen Triend halten sol"), rilasciata dal consiglio civico di Bolzano che regolamentava l'annuale pellegrinaggio che da Bolzano portava a Trento, in onore del patrono "sand Viligen", il nome tedesco di S. Vigilio.[3]

Vigilio è uno dei patroni del Trentino e dell'Alto Adige, delle miniere e dei minatori (vedi anche Santa Barbara) e dell'arcidiocesi di Trento. Inoltre a Roma, vicino all'Abbazia delle Tre Fontane, c'è una parrocchia intitolata a San Vigilio[4].

È raffigurato con il pastorale, la palma e uno zoccolo di legno.

La ricorrenza liturgica si festeggia il 26 giugno, presunta data del suo martirio.

Patronati

La chiesa di san Vigilio a Droane di Valvestino. È nominata per la prima volta nella bolla di papa Urbano III del 7 marzo 1186 e fu visitata da delegati del vescovo di Trento nel 1750.

San Vigilio è il santo patrono dell'Arcidiocesi di Trento e della Diocesi di Bolzano-Bressanone. Inoltre è festeggiato come patrono di diverse città o villaggi.

In Italia:

In Brasile:

Feste Vigiliane

Lo stesso argomento in dettaglio: Feste Vigiliane.

A Trento, nell'ultima settimana di giugno, ogni anno si festeggia il santo patrono, con una settimana di festa: le feste Vigiliane. Anche a Zelarino (Località del comune di Venezia) si festeggia nella seconda metà di giugno la festa di San Vigilio in onore del Santo protettore della Parrocchia dedicata a S. Maria Immacolata e S. Vigilio.

Note

  1. ^ Severino Vareschi, San Vigilio e l'evangelizzazione del Trentino, Trento, Vita Trentina Editrice, p. 37
  2. ^ Iginio Rogger, Riconsiderazioni sulla storia della Chiesa locale Trentina, in Storia del Trentino, a cura di Lia de Finis, Didascalibri, 1994, pp. 55-61.
  3. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, pp. 140-141, n. 1108, ISBN 978-88-901870-1-8.
  4. ^ Parrocchia San Vigilio (Roma, EUR) Archiviato il 17 maggio 2011 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Armando Costa, San Vigilio: vescovo e patrono di Trento, Trento 1975
  • (DE) Vera Schauber, H.M. Schindler, Die Heiligen und Namenspatrone im Jahreslauf. Delphin-Verlag, München & Zürich, 1985
  • Réginald Grégoire, L'Anaunia e i suoi martiri. XVI centenario dei martiri d'Anaunia 397-1997, in "Bibliotheca Civis" 10, 1997
  • L'immagine di san Vigilio, tra storia e leggenda, Catalogo della mostra tenuta a Trento nel 2000 a cura di Domenica Primerano, Trento 2000
  • Giuseppe Giachi, San Vigilio martire in Rendena: viaggio attraverso gli affreschi dei Baschenis nella chiesa di Pinzolo, Pinzolo 2005

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Collegamenti esterni

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