Utente:IIEurekaII/Nasso

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IIEurekaII/Nasso
Νάξος
Nasso e le Cicladi
Geografia fisica
LocalizzazioneMar Egeo
Coordinate37°06′36″N 25°22′48″E / 37.11°N 25.38°E37.11; 25.38
ArcipelagoCicladi
Superficie428 km²
Altitudine massima1004 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera della Grecia Grecia
PeriferiaEgeo Meridionale
Unità perifericaNasso
Centro principaleChora
Demografia
Abitanti14.838 (1991)
Densità34,7 ab./km²
Cartografia
Mappa di localizzazione: Grecia
IIEurekaII/Nasso
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asso (in greco antico: Νάξος / Naxos, così come in greco moderno? è un'isola greca del Mar Egeo, appartenente alle Cicladi. L'isola risulta essere la più grande dell'arcipelago, raggiungendo, inoltre, l'altitudine più elevata (1004 m). La sua posizione centrale nell'Egeo, la pone a circa 140 km dalla Grecia continentale e dalla Turchia continentale. Il centro abitativo e porto principale è Naxos, chiamato anche Chora (6500 abitanti).)

L'isola di Nasso deve parte della propria notorietà alla mitologia: secondo la leggenda, fu proprio a Nasso che Teseo abbandonò Arianna, successivamente salvata da Dioniso, divinità protettrice dell'isola. Nasso viene, infatti, denominata anche Dionisia non solo in onore alla divinità, ma anche per la frequente presenza di vigne. L'isola di Nasso fu particolarmente rilevante durante l'epoca arcaica e come parte dell'Impero Bizantino. Divenne poi sede del ducato di Nasso, ultima sede dell'impero a cedere all'avanzata ottomana.

L'isola è ricca di risorse: celebre è la produzione di marmo e ancor più dello smeriglio di Nasso. Degne di nota sono anche le produzioni agricole, come la patata di Nasso e il Kitron, produzioni locali.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Vette principali dell'isola

L'isola misura 428 km2, i quali la rendono la più estesa delle Cicladi.

Da nord a sud, l'isola si estende per 28,3 km; da ovest a est per 21,2 km. Le coste misurano dunque 148 km. Nasso è situata a 130 miglia marine dal Pireo di Atene.

Il monte Zas (in greco Ζας / Zeus) è la più alta vetta delle Cicladi con i suoi 1004 m. Altre vette degne di nota sono il Marovouni (999 m), il Koronos (989 m), il Fanari (883 m), il Pastelas (871 m), l'Anathematistra (779 m) e un'altra dozzina di vette che supera i 500 metri.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Vecchia miniera di smeriglio

Nasso condivide caratteristiche geologiche comuni a un'area attico-cicladica, comprendente l'Attica, il sud di Eubea e le Cicladi. L'area è costituita principalmente da rocce cristalline metamorfiche formatesi circa 40 - 45 milioni di anni orsono, durante l'eocene a una profondità di 40 - 45 km. Durante l'Oligocene, periodo in cui si formarono le Alpi, queste rocce composte di marmo granitico, giunsero gradualmente in superficie, circa 25 milioni di anni fa. Circa 17 milioni di anni fa, l'intera isola venne avvolta da un manto di granodiorite.

Nasso risulta, dunque, essere formata principalmente da rocce metamorfiche: granito per un terzo, marmi e scisto per due terzi. Una piccola porzione dell'isola risulta, invece, essere composta di rocce più recenti: gres, marna e tufo, datate a circa 3,5 milioni di anni. Presso il nord dell'isola, vicino ai giacimenti marmorei è possibile trovare lo smeriglio. Presso i giacimenti ferrei, si trova, invece, la magnetite.

Rilievi[modifica | modifica wikitesto]

Altitudine (m) 0-40 40-100 100-200 200-300 300-500 500 - 1 000
Percentuale di superficie 13,4 % 12,9 % 19,4 % 16,4 % 22,8 % 15,1 %
Fonte : Trianet
Grado di pendenza 0° - 8° 8° - 15° 15° - 25° 25° - 50° > 50°
Percentuale di superficie 20,2 % 13 % 16,7 % 37,5 % 12,6 %
Fonte : Trianet

O ovest dell'isola si trova una pianura costiera, situata a sud di Nasso tra Livadia e Plaka. Verso est si estendono rilievi collinari, da Engares a Sangri, passanti per Melanes e Potamia. Il centro dell'isola è caratterizzato da una dorsale montana, dove è situtato l'altopiano di Traghea, sede della cittadina di Chalki. Le montagne scendono a strapiombo verso il mare, nella parte orientale dell'isola. Più della metà di Nasso è costituita da rilievi con pendenza maggiore del 25%.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Diagramma climatico

L'isola di Nasso beneficia di un clima mediterraneo, con inverni prevalentemente miti ed estati tendenzialmente piuttosto calde. L'isola presenta in media 258 giorni di sole all'anno, 76 giorni di pioggia e 0,2 giorni di gelo. Se l'estate si presenta piuttosto asciutta e arida (da aprile ad ottobre), l'inverni si presenta piuttosto umido (da novembre a marzo), andando a bilanciare il clima annuale. Osservazioni climatiche tenutesi presso Chora (Nasso) tra il 1933 e il 1990, hanno determinato una temperatura media di 18,5°C e 375mm di precipitazioni. L'escursione termica maggiore registrata è stata di 38,4°C (da -1°C a 37°C), sebbene quella media sia di 17°C. Il tasso igrometrico medio è invece del 71%. Nasso, come le altri Cicladi, è segnata dalla presenza di venti: per tre quarti dell'anno, i giorni sono distinti da brezze tra i 2 e i 6 Beaufort. Solo l'8% delle giornate conosce una situazione di calma, priva di venti. I venti soffiano prevalentemente da nord (Tramontana, d'inverno; Meltemi, d'inverno). Seguono pre frequenza, lo Scirocco (13,1%), venti di nord-est (12%), sud-est e nord-ovest.

Nasso Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 14,314,415,718,621,925,726,626,224,621,418,615,814,818,726,221,520,3
T. media (°C) 12,012,113,316,119,423,224,724,422,619,316,213,712,616,324,119,418,1
T. max. assoluta (°C) 22,222,325,430,533,636,237,434,033,030,828,824,024,033,637,433,037,4
Precipitazioni (mm) 72,071,272,069,570,767,868,770,271,173,273,873,3216,5212,2206,7218,1853,5
Giorni di pioggia 8,47,75,73,11,40,50,10,10,63,05,08,624,710,20,78,644,2
Differenze regionali delle precipitazioni (in mm) osservate dal 1990 al 1995
Chora (Nasso) Halki (Altopiano di Tragea) Apirathos (montagna)
Massima assoluta mensile 165 291 306
Massima assoluta quotidiana 97 112 122
Totale annuale 16 93 86

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

Flora di Nasso ai piedi del monte Filioti





Amministrazione e popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Città e villaggi di Nasso

La popolazione totale registrata dell'isola di Nasso è di 18.904 abitanti, dei quali 17.357 abitanti permanenti.

Da un punto di vista amministrativo, l'isola è divisa in due demi:

  • Il demo di Nasso, corrispondente pressoché alla città di Chora e territori limitrofi. Il demo è diretto, dal 1998, da Vasileios Kokkotas.
  • Il demo di Drimalia, la cui capitale è Halki, che comprende il resto dell'isola. Il demo è gestito, dal 2002, da Ioannis Tzouannis.

Demo di Nasso[modifica | modifica wikitesto]

Il demo di Nasso è diviso in 11 distretti territoriali, raggruppati in agglomerati urbani:

  • Distretto di Nasso (6727 abitanti), che comprende Nasso (6533 abitanti), Agkidia (190 abitanti) e Moni Chrisostomou (4 abitanti, suore presso il monastero)
  • Distretto di Agios Arsenios (1207 abitanti), che comprende Agios Arsenios (664 abitanti), Agia Anna (192 abitanti), Agii Pantes (26 abitanti), Agios Prokopios (222 abitanti), Maragkas (16 abitanti), Mastorakis (10 abitanti) e Stelida (77 abitanti)
  • Distretto di Vivlos (807 abitanti) che comprende Vivlos (740 abitanti) e Plaka (67 abitanti)
  • Distretto di Galanados, che comprende Galanagos (425 abitanti)
  • Distretto di Galini, che ne comprende Galini (192 abitanti) ;
  • Distretto di Glynado, che ne comprende Glynado (509 abitanti) ;
  • Distretto d'Eggares, che ne comprende Eggares (197 abitanti) ;
  • Distretto di Kinidaros (501 abitanti), che comprende Kinidaros (409 abitanti) e Akrotiri (92 abitanti) ;
  • Distretto di Melanes (649 abitanti), che comprende Melanes (417 abitanti), Agios Thalelaios (73 abitanti), Kourounochori (110 abitanti) e Agistri Myli (49 abitanti) ;
  • Distretto di Potamia (362 abitanti), che comprende Ano Potamia (174 abitanti), Kato Potamia (113 abitanti) e Mesi Potamia (75 abitanti) ;
  • Distretto di Sangri (513 abitanti), che comprende Ano Sangri (217 abitanti), Kato Sangri (33 abitanti), Kanakari (34 abitanti), Kastraki (160 abitanti), Mikri Vigla (69 abitanti) e l’isola di Panagía (non abitata).

Demo di Drimalia[modifica | modifica wikitesto]

  • Distretto di Haliki (635 abitanti), che comprende Halki (408 abitanti), Zoodochos Pigi (222 abitanti) e Rachi (5 abitanti) ;
  • Distretto di Apeirantos (1 078 abitanti), che comprende Apeirantos (828 abitanti), baia di Azala (28 abitanti), Kanaki (23 abitanti), Klido (54 abitanti), Ligaridia (49 abitanti), Moutsouna (82 abitanti) e Panormos (14 abitanti) ;
  • Distretto di Damarionas (557 abitanti), che comprende Damarionas (341 abitanti), Agiassos (136 abitanti), Vourvouria (19 abitanti) Damalas (41 abitanti) e Pirgaki (20 abitanti) ;
  • Distretto di Danakos, che ne comprende Danakos (162 abitanti) ;
  • Distretto di Keramoti, che ne comprende Keramoti (76 abitanti) ;
  • Distretto di Koronida’’ (572 abitanti), che comprende Koronida (o Komiaki) (310 abitanti), Agia (24 abitanti), Apollonas (104 abitanti), Kambos (50 abitanti), Mirisis (15 abitanti), Taxiarques (25 abitanti), Faraklos (o Faraklo) (16 abitanti) e Chilia Vrisi (28 abitanti) ;
  • Distretto di Koronos (744 abitanti), che comprende Koronos (584 abitanti), Argokiliotissa (22 abitanti), Atsipapi (25 abitanti) e Lionas (113 abitanti) ;
  • Distretto di Mesi, che ne comprende Mesi (116 abitanti) ;
  • Distretto di Moni (230 abitanti), che comprende Moni (230 abitanti) e Siphones (priva di abitanti) ;
  • Distretto di Skados, che ne comprende Skados (126 abitanti) ;
  • Distretto di Filoti (1 803 abitanti), che comprende Filoti (1 702 abitanti) e Kalanto (101 abitanti).

Abitazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nasso possiede 8500 abitazioni, delle quali 4500 sono residenze individuali. Solamente 3665, vengono occupate durante l'anno; le altre sono utilizzate a scopo turistico o come abitazione secondaria.

Etimologia e mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Etimologia mitologica[modifica | modifica wikitesto]

Nasso è il nome dell'eroe mitico che rinominò l'isola, precedentemente chiamata Dia. Varie leggende sono proposte riguardo l'origine dell'eroe: si ritiene fosse di origine caria, figlio di Polemone e sarebbe giunto a Nasso, due generazioni prima di Teseo, a capo di una colonia di compatrioti. Questa leggenda spiegherebbe l'origine dei primi insediamenti dell'isola, tipici dell'Asia Minore. Altra versione della leggenda, fa di Nasso il figlio di Endimione e Selene, il che collegherebbe la storia dell'isola alla Caria, ma anche alla Grecia continentale. Infine l'isola viene collegata a Creta, sostenendo che Nasso fosse discendente di Apollo e Acacallide.
Molte altre leggende sono ambientate a Nasso:

  • Cedalione, fabbro istruito da Efesto, avrebbe vissuto a Nasso.
  • Sarebbe vicino a Nasso che Poseidone avrebbe visto per la prima volta Anfitrite e l'avrebbe rapita.
  • Ifimedia, figlia di Triopa di Tessaglia e moglie di Aloeo, fu madre di Pancrati e dei giganti Efialte e Oto, gli Aloadi, figli di Poseidone. Ifimedia e la figlia Pancrati mentre celebravano le feste a Dionisio sull'isola di Nasso furono rapite da due pirati traci che, litigando per il possesso delle due donne, finirono con l'uccidersi a vicenda. Aloeo chiese ai figli di salvarla e questi sconfissero tutti i Traci liberandole.

Dioniso[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Civiltà cicladica.

La posizione dell'isola, situata al centro dell'Egeo, ha reso celebre Nasso nelle diverse epoche: partendo da motivazioni navali e commerciali nelle epoche più remote divenne fondamentale strategicamente, durante le varie campagne di conquista.

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti risalgono al IV millennio a.C.. Le prime tracce d'occupazione sono state trovate all'interno della caverna di Zeus, presso il monte omonimo Zas. La popolazione era divisa in numerosi villaggi, stanziati sui pendii meridionali e orientali, ripidi e non molto produttivi, ma ben difendibili

Uno degli insediamenti degni di nota è Grotta (in greco antico: Γρόττα?), vicino all'attuale Chora, villaggio dal quale prende il nome un periodo storico della civiltà cicladica, definito Γρόττα-Πελός (Grotta-Pelos)[1]. Il villaggio di Grotta era di tipologia proto-urbana, con case da pianta quadrata.

Numerose necropoli

Periodo arcaico[modifica | modifica wikitesto]

(EL)

«Τοῦτο μὲν γὰρ ἡΝάξος εὐδαιμονίῃ τῶν νήσων προέφερε, τοῦτο δὲ κατὰ τὸν αὐτὸν χρόνονἡ Μίλητος αὐτή τε ἑωυτῆς μάλιστα δὴ τότε ἀκμάσασα καὶ δὴ καὶ τῆςἸωνίης ἦν πρόσχημα […]»

(IT)

«Da una parte Nasso, per la sua prosperità, primeggiava tra le isole; dall'altra, Mileto aveva raggiunto proprio allora il massimo splendore ed era la perla della Ionia […]»

Periodo classico[modifica | modifica wikitesto]

Periodo bizantino[modifica | modifica wikitesto]

Ducato di Nasso[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Nasso.

Dominio ottomano[modifica | modifica wikitesto]

Periodo moderno e contemporaneo[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Minerali[modifica | modifica wikitesto]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Trasporto marittimo[modifica | modifica wikitesto]

Trasporto aereo[modifica | modifica wikitesto]

Trasporto stradale[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Museo di Chora[modifica | modifica wikitesto]

Spiagge[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato e tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Feste[modifica | modifica wikitesto]

Feste religiose[modifica | modifica wikitesto]

Giorno Festività Dettagli Località
Venerdì santo, prima di Pasqua Panaghia Agrokiliotissa Si celebra l'icona della Vergine Maria Koronos
5 maggio Aghia Irini Kynidaros
20 maggio Agios Thaleleos Agios Thaleleos
29 giugno Agioi Apostoloi Festività di tre giorni Melanes
7 luglio Agia Kyriaki Potamia
8 luglio Agios Prokopios Agios Prokopios
14 luglio Agios Nikodeimos Agioritis Patrono dell'isola Chora (processione)
17 luglio Agia Marina Aggidia e Koronos
25 luglio Agia Anna Agia Anna
26 luglio Aghia Paraskevi Kynidaros
27 luglio Agios Panteleimon Agersani
6 agosto Trasfigurazione di Gesù il Salvatore Glinado, Damarionas e Kourounochori
15 agosto Dormizione di Maria Festeggiata in tutta l'isola. Presso la chiesa Panagia Fiiotissa, così come ad Apiranthos, dove si svolgono danze. Filoti
23 agosto Εννιάμηρα Enniamera (nona giornata della dormizione) Tripodes
29 agosto Agios Ioannis Vigilia della decapitazione di Giovanni Battista Apiranthos, Apollonas e Agersani
8 settembre Panaghia Theoskepasti
Panaghia
Koronida (o Komiaki) e Potamia
Drosiani e Chalki
14 settembre Santa croce Tripodes
20 ottobre Aghios Artemios Kynidaros
6 dicembre Aghios Nikolaos Kynidaros

Media[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Autori classici[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) ,(DE) Ernst Curtius, Naxos, traduzione di Martin Biastoch, Una lezione tenutasi all'associazione scientifica di Berlino nel 1846, Gottinga, 2012.
  • (EN) , (FR) Michael Grant e John Hazel, Dizionario della mitologia, collana Savoirs, traduzione di Etienne Leyris, Parigi, Marabout, 1955, p. 347, ISBN 2-501-00869-3.



  • Marco Sanudo, conqueror of the Archipelago, Oxford, Clarendon Press, 1915. (en) Charles A. Frazee, The Island Princes of Greece : The Dukes of the Archipelago., Amsterdam, Adolf M. Hakkert, 1988 (ISBN 9025609481). (fr) Pierre Grimal, Dictionnaire de la mythologie grecque et romaine, Paris, Presses universitaires de France, coll. « Grands dictionnaires », 1999 (1re éd. 1951) (ISBN 2-13-050359-4) (en) Paul Hetherington, The Greek Islands : Guide to the Byzantine and Medieval Buildings and their Art, Londres, Quiller Press, 2001 (ISBN 1-899163-68-9). (fr) Sophie et Konstantinos Katsouros, Naxos & petites îles des Cyclades, Athènes, Toubi's, 2001, 126 p. (ISBN 960-540-408-7). (fr) Louis Lacroix, Îles de la Grèce, Paris, Firmin Didot (réimpr. 1978) (1re éd. 1853), 644 p. (ISBN 2-7196-0012-1). (fr) Jean Longnon, L'Empire latin de Constantinople et la Principauté de Morée., Payot, 1949. (fr) Élisabeth Malamut, Les îles de l'Empire byzantin, VIIIe-XIIe siècles, Byzantina Sorbonensia 8, Paris, 1988. (ISBN 2-85944-164-6) (en), (el) Georgios Mastoropoulos, Nάξοc. Tὸ ἂλλο kάλλoc : Naxos. Byzantine monuments, Athènes, Ellinikes Omoiographikes Ekdoseis,‎ 2007 (ISBN 9608934907). (fr) B. J. Slot, Archipelagus Turbatus : Les Cyclades entre colonisation latine et occupation ottomane. c.1500-1718., Istamboul, Publications de l'Institut historique-archéologique néerlandais de Stamboul, 1982, 323 p. (ISBN 9062580513). (fr) Ioannis Spilianis, Tourisme et développement durable en Méditerranée. La Grèce., Université d'Égée, 2003. (fr) Stéphane Yerasimos, « Introduction » à Joseph Pitton de Tournefort, Voyage d'un botaniste., Maspero, 1982. (ISBN 2707113247)

Liens externes[modifier | modifier le code] (el) Site de la municipalité de Naxos [archive] (en) (el) Site de la municipalité de Drymalia [archive] (en) « Naxos Earth » sur le site de la municipalité [archive] (de) Projet scientifique et environnemental TRIANET de l'Union Européenne [archive] (el) et (en) Cultural Portal of the Aegean Archipelago. Foundation of the Hellenic World [archive] (el) et (en) Festival de Naxos dans la Tour Bazaios [archive]

  1. ^ (EN) Grotta-Pelos, su clever-geek.github.io.