Magnetite

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Magnetite
Classificazione Strunz4.BB.05
Formula chimicaFe3O4
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinomonometrico
Sistema cristallinocubico[1][2], isometrico[3]
Classe di simmetriaEsottaedrico[3]
Gruppo puntuale4/m 3 2/m[3]
Gruppo spazialeF d3m[3]
Proprietà fisiche
Densità5,1[3], 5,2[1][2] g/cm³
Durezza (Mohs)5½-6½
Sfaldaturaassente[3]
Fratturasubconcoide[3], irregolare
Colorenero ebano[1], nero ferro[2][3], nero grigiastro[3]
Lucentezzametallica[1][2][3]
Opacitàopaco[3]
Striscionero[2][3]
Diffusionecomune[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Blocco di magnetite con limatura di ferro che vi aderisce seguendo la disposizione locale delle linee di forza del campo magnetico creato dal minerale
Associazione di magnetite in cristalli ottaedrici e dodecaedrici, con calcopirite e galena

La magnetite (Fe2+Fe3+2O4[1][2][3]), appartenente al gruppo dello spinello, è il minerale ferroso con il più alto tenore di ferro (72,5%) utilizzabile industrialmente. È inoltre il minerale con le più intense proprietà magnetiche esistente in natura.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

L'habitus più comune è quello ottaedrico seguito da quello rombododecaedrico[1][2]. Spesso le facce rombododecaedriche sono striate secondo la diagonale lunga del rombo[1]. La geminazione è comune secondo la legge dello spinello[1][2].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La magnetite si forma quando l'idrossido di ferro si ossida in presenza di acqua. Rappresenta il principale minerale accessorio delle rocce basaltiche (soprattutto quelle appartenenti alle serie tholeiitiche) ed è comune anche nelle rocce metamorfiche di derivazione magmatica o volcano-sedimentaria basica (es. nelle rocce delle sequenze ofiolitiche). Localmente può essere un minerale fortemente rappresentato anche in rocce di genesi pneumatolitica e in skarn. È anche un prodotto secondario della trasformazione dei silicati di magnesio e di ferro.

I principali Paesi produttori sono Russia, Brasile, Liberia, Mauritania, Norvegia, Svezia. Giacimenti italiani si trovano in Piemonte, Valle d'Aosta, Sardegna, nell'isola d'Elba e in Sicilia.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta in cristalli neri, opachi, oppure in masse granulari o compatte. È presente in piccole quantità nel corpo umano, dove è localizzata tra il naso e gli occhi, all'interno dell'osso etmoide. La magnetite è facilmente riconoscibile all'interno di vecchi radiatori di riscaldamento (termosifoni) in ferro e ghisa ed è la responsabile del colore nero scuro dell'acqua che vi circola.

Proprietà magnetiche[modifica | modifica wikitesto]

La magnetite è il più antico materiale magnetico conosciuto: era infatti già noto agli antichi Greci e prende appunto il nome dalla città di Magnesia ad Sipylum[1], nei pressi del monte Sipilo, dove si trovava in grandi quantità. Il termine "magnetismo" deriva quindi dal nome del minerale, non viceversa. La magnetite è un materiale ferromagnetico. In particolare, si tratta di un minerale con comportamento ferrimagnetico (Ferrimagnetismo).

Proprietà chimico-fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Reazione di Schikorr[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Reazione di Schikorr.

L'idrossido ferroso (in ambiente anaerobico) può convertirsi chimicamente in magnetite tramite un processo chiamato reazione di Schikorr:

3Fe(OH)2 + H2O → Fe3O4 + 3H2O + H2

Dal punto di vista chimico-molecolare Fe3O4 è costituito da ossido ferroso e ossido ferrico: Fe2+(Fe3+O2)2[4], un composto conosciuto anche col nome di Ossido ferroso-ferrico.

La formazione di magnetite viene indotta nei generatori di vapore con additivi alcalinizzanti e mantenendo il pH dell'acqua di caldaia sopra un certo valore.

Pseudosfaldatura[modifica | modifica wikitesto]

La magnetite non presenta sfaldatura ma in alcuni esemplari può accadere che si rompano in blocchetti di forma ottaedrica[2] a causa del fenomeno della pseudosfaldatura.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, pp. 234-236.
  2. ^ a b c d e f g h i j E. Artini, I minerali, sesta edizione riveduta e ampliata, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1981, pp. 534-535, ISBN 88-203-1266-2.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Magnetite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 20/04/2021.
  4. ^ Iron oxide black

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 34886 · LCCN (ENsh85079771 · GND (DE4114488-0 · BNF (FRcb12243305w (data) · J9U (ENHE987007543550705171 · NDL (ENJA00574881
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