Palazzo Apostolico: differenze tra le versioni

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== Brevi cenni storici ==
== Brevi cenni storici ==
Le prime notizie di edifici destinati a ospitare il vescovo di Roma presso la tomba di S. Pietro, detti appunto ''episcopia'', si vogliono far risalire all'età di [[Costantino]] con [[papa Liberio]], ma il primo papa che si occupò sicuramente di tali fabbriche ''ab utroque latere'' dell'antica basilica fu [[papa Simmaco]] nel V secolo e nei quali vi si celebrarono concili e concistori. Nonostante i danneggiamenti dovuti alle invasioni barbariche, in questi stessi edifici pare potesse essere ospitato [[Carlo Magno]] e nello stesso periodo il [[papa Leone III]] cinse con mura gli edifici allora esistenti sul colle Vaticano dando origine alla [[città leonina|città omonima]].<ref>Gaetano Moroni, ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'', vol. 50, p.254 e segg.</ref><br>
Le prime notizie di edifici destinati a ospitare il vescovo di Roma presso la tomba di S. Pietro, detti appunto ''episcopia'', si vogliono far risalire all'età di [[Costantino]] con [[papa Liberio]], ma il primo papa che si occupò sicuramente di tali fabbriche ''ab utroque latere'' dell'antica basilica fu [[papa Simmaco]] nel V secolo e nei quali vi si celebrarono concili e concistori. Nonostante i danneggiamenti dovuti alle invasioni barbariche, in questi stessi edifici pare potesse essere ospitato [[Carlo Magno]] e nello stesso periodo il [[papa Leone III]] cinse con mura gli edifici allora esistenti sul colle Vaticano dando origine alla [[città leonina|città omonima]].<ref>Gaetano Moroni, ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'', vol. 50, p.254 e segg.</ref><br>
Un primo palazzo destinato ad accogliere il papa, edificato a sud della basilica, fu opera di [[Eugenio III]]; ma i primi interventi importanti a nord della basilica vaticana, attorno al quale si aggiunsero i successivi ampliamenti attualmente visibili e destinati a ospitare in modo permanente i pontefici che dovevano recarvisi per officiare, evitando loro i ripetuti spostamenti dal palazzo del Laterano, si fanno risalire ai papi [[Innocenzo III]] e [[Niccolò III]]<ref>Alessio Celletti, ''Autorappresentazione papale ed età della Riforma: gli affreschi della Sala Regia vaticana'', 2013; Gianfranco Spagnesi, ''Roma: la Basilica di San Pietro, il borgo e la città'', 2003.</ref>, che fecero realizzare sul rilievo noto come ''mons saccorum'' una struttura fortificata con torri, aderente al quadriportico dell'antica basilica, intorno a quello che prenderà successivamente il nome di "Cortile del Pappagallo", assumendo pertanto inizialmente un carattere prevalentemente difensivo. A questi, solo dopo la lunga pausa [[Cattività avignonese|avignonese]] e del [[Concilio di Costanza]], seguirono a partire dalla metà del XV secolo i lavori ben più importanti ed estesi fatti realizzare da [[Niccolò V]]<ref>L'edificio realizzato da questo papa, alla cui costruzione partecipò in parte il [[Bernardo Rossellino|Rossellino]], era costituito da un fabbricato di tre piani contenente ognuno 4 sale destinate alla residenza del pontefice a seconda delle stagioni (il piano terra per l'estate, il secondo per l'inverno ed il terzo ed ultimo per la primavera e l'autunno); P. Tomei, ''L'architettura a Roma nel Quattrocento'', p.69</ref>, da [[Sisto IV]] e da [[Alessandro VI]] che realizzarono il nucleo edilizio storico del palazzo apostolico vaticano, corrispondente al lato meridionale del [[Cortile del Belvedere]], ai quali seguirono i lavori dei successivi pontefici, i più attivi dei quali furono [[Giulio II]] e [[Paolo III]], che ampliarono il complesso edilizio intorno al cortile di San Damaso, con l’imponente edificio dell’attuale residenza papale fatto completare da [[Sisto V]]. I successivi pontefici si limitarono sostanzialmente a lavori, pur importanti, ma di completamento di opere incominciate dai loro predecessori. <br>
Un nuovo palazzo destinato ad accogliere il papa, edificato a sud della basilica, fu opera di [[Eugenio III]]; ma i primi interventi importanti a nord della basilica vaticana, attorno al quale si aggiunsero i successivi ampliamenti attualmente visibili e destinati a ospitare in modo permanente i pontefici che dovevano recarvisi per officiare, evitando loro i ripetuti spostamenti dal palazzo del Laterano, si fanno risalire ai papi [[Innocenzo III]] e [[Niccolò III]]<ref>Alessio Celletti, ''Autorappresentazione papale ed età della Riforma: gli affreschi della Sala Regia vaticana'', 2013; Gianfranco Spagnesi, ''Roma: la Basilica di San Pietro, il borgo e la città'', 2003.</ref>, che fecero realizzare sul rilievo noto come ''mons saccorum'' una struttura fortificata con torri, aderente al quadriportico dell'antica basilica, intorno a quello che prenderà successivamente il nome di "Cortile del Pappagallo", assumendo pertanto inizialmente un carattere prevalentemente difensivo. A questi, solo dopo la lunga pausa [[Cattività avignonese|avignonese]] e del [[Concilio di Costanza]], seguirono a partire dalla metà del XV secolo i lavori ben più importanti ed estesi fatti realizzare da [[Niccolò V]]<ref>L'edificio realizzato da questo papa, alla cui costruzione partecipò in parte il [[Bernardo Rossellino|Rossellino]], era costituito da un fabbricato di tre piani contenente ognuno 4 sale destinate alla residenza del pontefice a seconda delle stagioni (il piano terra per l'estate, il secondo per l'inverno ed il terzo ed ultimo per la primavera e l'autunno); P. Tomei, ''L'architettura a Roma nel Quattrocento'', p.69</ref>, da [[Sisto IV]] e da [[Alessandro VI]] che realizzarono il nucleo edilizio storico del palazzo apostolico vaticano, corrispondente al lato meridionale del [[Cortile del Belvedere]], ai quali seguirono i lavori dei successivi pontefici, i più attivi dei quali furono [[Giulio II]] e [[Paolo III]], che ampliarono il complesso edilizio intorno al cortile di San Damaso, con l’imponente edificio dell’attuale residenza papale fatto completare da [[Sisto V]]. I successivi pontefici si limitarono sostanzialmente a lavori, pur importanti, ma di completamento di opere incominciate dai loro predecessori. <br>
Tra i principali artefici del complesso furono tra architetti e decoratori: [[Donato Bramante]], [[Raffaello Sanzio]], [[Michelangelo Buonarroti]], [[Antonio da Sangallo il Giovane]], [[Daniele da Volterra]], [[Perin del Vaga]], [[Pirro Ligorio]], [[Martino Longhi il Vecchio]], [[Domenico Fontana]].
Tra i principali artefici del complesso furono tra architetti e decoratori: [[Donato Bramante]], [[Raffaello Sanzio]], [[Michelangelo Buonarroti]], [[Antonio da Sangallo il Giovane]], [[Daniele da Volterra]], [[Perin del Vaga]], [[Pirro Ligorio]], [[Martino Longhi il Vecchio]], [[Domenico Fontana]].



Versione delle 11:39, 14 giu 2018

Palazzo Apostolico
Residenza ufficiale del
Pontefice
Localizzazione
StatoBandiera della Città del Vaticano Città del Vaticano
LocalitàCittà del Vaticano
IndirizzoPiazza San Pietro
Coordinate41°54′13″N 12°27′23″E / 41.903611°N 12.456389°E41.903611; 12.456389
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXII secolo-XIX secolo
Stilerinascimentale
UsoResidenza ufficiale del Pontefice
Realizzazione
ArchitettoBramante
ProprietarioSanta Sede
Il Palazzo Apostolico visto da piazza San Pietro.
Papa Francesco alla finestra del Palazzo Apostolico.

I Palazzi Apostolici, detti anche Palazzi Papali, Palazzi Pontifici, noti in passato per essere le numerose residenze del vescovo di Roma sparse nella città di Roma presso le principali basiliche[1] fino all'unità d'Italia, dopo la quale tale appellativo venne riservato essenzialmente se non esclusivamente ai Palazzi Vaticani, come residenza ufficiale del Papa nella Città del Vaticano.

Descrizione

Il Palazzo Apostolico ha una superficie di 162.000 metri quadrati; è un complesso di costruzioni realizzate tra il XII secolo e il XIX secolo, che ha più di 1.000 stanze.

Esse comprendono, tra l'altro:

Brevi cenni storici

Le prime notizie di edifici destinati a ospitare il vescovo di Roma presso la tomba di S. Pietro, detti appunto episcopia, si vogliono far risalire all'età di Costantino con papa Liberio, ma il primo papa che si occupò sicuramente di tali fabbriche ab utroque latere dell'antica basilica fu papa Simmaco nel V secolo e nei quali vi si celebrarono concili e concistori. Nonostante i danneggiamenti dovuti alle invasioni barbariche, in questi stessi edifici pare potesse essere ospitato Carlo Magno e nello stesso periodo il papa Leone III cinse con mura gli edifici allora esistenti sul colle Vaticano dando origine alla città omonima.[2]
Un nuovo palazzo destinato ad accogliere il papa, edificato a sud della basilica, fu opera di Eugenio III; ma i primi interventi importanti a nord della basilica vaticana, attorno al quale si aggiunsero i successivi ampliamenti attualmente visibili e destinati a ospitare in modo permanente i pontefici che dovevano recarvisi per officiare, evitando loro i ripetuti spostamenti dal palazzo del Laterano, si fanno risalire ai papi Innocenzo III e Niccolò III[3], che fecero realizzare sul rilievo noto come mons saccorum una struttura fortificata con torri, aderente al quadriportico dell'antica basilica, intorno a quello che prenderà successivamente il nome di "Cortile del Pappagallo", assumendo pertanto inizialmente un carattere prevalentemente difensivo. A questi, solo dopo la lunga pausa avignonese e del Concilio di Costanza, seguirono a partire dalla metà del XV secolo i lavori ben più importanti ed estesi fatti realizzare da Niccolò V[4], da Sisto IV e da Alessandro VI che realizzarono il nucleo edilizio storico del palazzo apostolico vaticano, corrispondente al lato meridionale del Cortile del Belvedere, ai quali seguirono i lavori dei successivi pontefici, i più attivi dei quali furono Giulio II e Paolo III, che ampliarono il complesso edilizio intorno al cortile di San Damaso, con l’imponente edificio dell’attuale residenza papale fatto completare da Sisto V. I successivi pontefici si limitarono sostanzialmente a lavori, pur importanti, ma di completamento di opere incominciate dai loro predecessori.
Tra i principali artefici del complesso furono tra architetti e decoratori: Donato Bramante, Raffaello Sanzio, Michelangelo Buonarroti, Antonio da Sangallo il Giovane, Daniele da Volterra, Perin del Vaga, Pirro Ligorio, Martino Longhi il Vecchio, Domenico Fontana.

Altre residenze pontificie

Le altre residenze papali ufficiali sono il Palazzo del Laterano, adiacente l'arcibasilica cattedrale di San Giovanni, e il Palazzo Pontificio e le ville pontificie di Castel Gandolfo, nei pressi di Roma, utilizzati per le ferie estive.

Prima del 1871, la residenza ufficiale del papa era il Palazzo del Quirinale. A seguito della definitiva caduta dello Stato Pontificio nel 1870, re Vittorio Emanuele II confiscò il palazzo nel 1871, facendone la sua residenza ufficiale; dopo l'abolizione della monarchia in Italia nel 1946, divenne la residenza del presidente della Repubblica.

Note

  1. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 50, p.199 e segg.
  2. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 50, p.254 e segg.
  3. ^ Alessio Celletti, Autorappresentazione papale ed età della Riforma: gli affreschi della Sala Regia vaticana, 2013; Gianfranco Spagnesi, Roma: la Basilica di San Pietro, il borgo e la città, 2003.
  4. ^ L'edificio realizzato da questo papa, alla cui costruzione partecipò in parte il Rossellino, era costituito da un fabbricato di tre piani contenente ognuno 4 sale destinate alla residenza del pontefice a seconda delle stagioni (il piano terra per l'estate, il secondo per l'inverno ed il terzo ed ultimo per la primavera e l'autunno); P. Tomei, L'architettura a Roma nel Quattrocento, p.69

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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