Il profeta (film 1968): differenze tra le versioni

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* [[John Stacy]]: invitato alla festa
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*[[Elio Pandolfi]]: Oreste Lionello
*[[Ludovica Modugno]]: Maggie
*[[Ludovica Modugno]]: Ann-Margret
*[[Mirella Pace]]: Albertina
*[[Mirella Pace]]: Liana Orfei
*[[Elio Pandolfi]]: Puccio
*[[Giorgio Piazza]]: John Stacy
*[[Giorgio Piazza]]: invitato alla festa
*[[Edoardo Toniolo]]: il monsignore
*[[Edoardo Toniolo]]: il monsignore
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Durante il soggiorno in città, Breccia viene sedotto da Maggie, una giovane [[hippy]] dalla sessualità molto disinibita, che lo costringe ad infrangere il voto di castità tanto strenuamente mantenuto nel corso degli anni. In aggiunta, un losco individuo senza scrupoli cerca in tutti i modi di sfruttare la bizzarra storia dell'uomo per ricavarne profitti economici.
Durante il soggiorno in città, Breccia viene sedotto da Maggie, una giovane [[hippy]] dalla sessualità molto disinibita, che lo costringe ad infrangere il voto di castità tanto strenuamente mantenuto nel corso degli anni. In aggiunta, un losco individuo senza scrupoli cerca in tutti i modi di sfruttare la bizzarra storia dell'uomo per ricavarne profitti economici.


Alla fine Breccia si farà convincere a lucrare sulla propria fama, rinnegando pian piano tutti i suoi principi filosofici, ed aprendo infine un ristorante nella capitale.
Alla fine Breccia si fa convincere a lucrare sulla propria fama, rinnegando i suoi principi filosofici, ed aprendo infine un ristorante nella capitale.


== Critica e location ==
== Critica ==
Scritto con [[Ettore Scola]] e [[Ruggero Maccari]], il film non ricevette particolari consensi da parte della critica, che lo definì in prevalenza una rimasticatura del precedente ''[[Il tigre]]'' (1967) con intenzioni di critica sociale e satira dei costumi non del tutto riuscite. Lo stesso regista così si espresse riguardo al film: «è proprio un film di cui preferirei non parlare».
Scritto con [[Ettore Scola]] e [[Ruggero Maccari]], il film non ricevette particolari consensi da parte della critica, che lo definì in prevalenza una rimasticatura del precedente ''[[Il tigre]]'' (1967) con intenzioni di critica sociale e satira dei costumi non del tutto riuscite. Lo stesso regista così si espresse riguardo al film: «è proprio un film di cui preferirei non parlare».

Tra le location del film c'è il famoso [[Ponte Sant'Angelo]] a [[Roma]], all'epoca delle riprese non ancora chiuso al traffico dei veicoli.


==Curiosità==
==Curiosità==
* La famosa colonna sonora del film, composta e arrangiata dal maestro [[Armando Trovajoli]], è stata utilizzata per un certo periodo come sigla iniziale del ciclo Cinema del canale televisivo [[Canale 5]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=DarkNightTube|data=2017-10-29|titolo=Canale 5 {{!}} Sigla Ciclo film “Cinema” in 16:9 - 25 Gennaio 2015 #HD720/50p|accesso=2018-03-04|url=https://www.youtube.com/watch?v=mVmMi1yad7k}}</ref>
* La colonna sonora del film, composta e arrangiata dal maestro [[Armando Trovajoli]], è stata utilizzata per un certo periodo come sigla iniziale del ciclo Cinema del canale televisivo [[Canale 5]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=DarkNightTube|data=2017-10-29|titolo=Canale 5 {{!}} Sigla Ciclo film “Cinema” in 16:9 - 25 Gennaio 2015 #HD720/50p|accesso=2018-03-04|url=https://www.youtube.com/watch?v=mVmMi1yad7k}}</ref>


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 12:41, 9 mar 2018

Il profeta
Una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno
Durata100 min
Generecommedia
RegiaDino Risi
SoggettoRuggero Maccari, Ettore Scola, Dino Risi
SceneggiaturaRuggero Maccari, Ettore Scola
ProduttoreMario Cecchi Gori
FotografiaAlessandro D'Eva
MontaggioMarcello Malvestito
MusicheArmando Trovajoli
ScenografiaGiovanni Natalucci, Piero Poletto
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

[[Categoria:Film italiani del 1968]]

Il profeta è un film commedia italiano del 1968 diretto da Dino Risi.

Trama

Pietro Breccia è un uomo che da tempo ha deciso di abbandonare la civiltà diventando un eremita, lasciandosi alle spalle il logorio della vita moderna, il consumismo, e tutte le inutilità della civiltà dei consumi stessa. Da anni vive in solitudine sul monte Soratte, nei pressi di Roma. Un giorno viene scovato da una troupe televisiva, che fiutando lo scoop, decide di documentare il curioso eremitaggio dell'uomo.

Da quel momento per Breccia finisce la pace. Suo malgrado viene risucchiato in società, dato che l'improvvisa notorietà, che ha svelato la sua identità passata, lo costringe a scendere dal monte per rispondere davanti alla giustizia del mancato versamento delle tasse durante gli anni di eremitaggio.

Durante il soggiorno in città, Breccia viene sedotto da Maggie, una giovane hippy dalla sessualità molto disinibita, che lo costringe ad infrangere il voto di castità tanto strenuamente mantenuto nel corso degli anni. In aggiunta, un losco individuo senza scrupoli cerca in tutti i modi di sfruttare la bizzarra storia dell'uomo per ricavarne profitti economici.

Alla fine Breccia si fa convincere a lucrare sulla propria fama, rinnegando i suoi principi filosofici, ed aprendo infine un ristorante nella capitale.

Critica

Scritto con Ettore Scola e Ruggero Maccari, il film non ricevette particolari consensi da parte della critica, che lo definì in prevalenza una rimasticatura del precedente Il tigre (1967) con intenzioni di critica sociale e satira dei costumi non del tutto riuscite. Lo stesso regista così si espresse riguardo al film: «è proprio un film di cui preferirei non parlare».

Curiosità

  • La colonna sonora del film, composta e arrangiata dal maestro Armando Trovajoli, è stata utilizzata per un certo periodo come sigla iniziale del ciclo Cinema del canale televisivo Canale 5.[1]

Collegamenti esterni

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  1. ^ DarkNightTube, Canale 5 | Sigla Ciclo film “Cinema” in 16:9 - 25 Gennaio 2015 #HD720/50p, 29 ottobre 2017. URL consultato il 4 marzo 2018.