Mu'awiya ibn Hudayj: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:27, 14 feb 2014

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Muʿāwiya ibn Ḥudayj ibn Jafna al-Sakūnī al-Tujībī al-Kindī (in arabo ﻣﻌﺎﻭﻳـة ﺑﻦ ﺣﺪﻳﺞ بن جفنة ﺍﻟﺴﻜﻮﻧﻲ التجيبي الكندي[?; ... – 672) è stato un Sahaba e un comandante militare.

Favorevole alla causa del terzo califfo ʿUthmān b. ʿAffān e ostile quindi ad ʿAlī b. Abī Ṭālib, partecipò alla conquista dell'Egitto e, successivamente, a quella del Nordafrica.

Appartenente alla tribù dei Banū Kinda, prese parte alla battaglia del Yarmuk,[1] a quella di al-Qādisiyya[2] e a quella di Jalūla.[3]

Fu tra i più accaniti avversari di Muḥammad, figlio del primo califfo Abū Bakr, destinato da ʿAlī ad assumere la guida del governatorato dell'Egitto e, quando quello fu sconfitto in battaglia, ne identificò il nascondiglio e, con inaudita ferocia, lo fece rinchiudere in una pelle d'asino per poi farlo bruciare.[4]

Note

  1. ^ Walter Emil Kaegi, Muslim Expansion and Byzantine Collapse in North Africa, Cambridge University Press, 2010.
  2. ^ Ṭabarī, The History of Tabari, ed. Ehsan Yarshater, volume XII, "The battle of al-Qādisiyyah and the conquest of Syria and Palestine: A.D. 635-637/A.H. 14-15" (trad. Y. Friedmann), Albany, NY, State University of New York Press, 1992, p. 12.
  3. ^ "L' Afrique vandale et byzantine", in: Revue internationale d'histoire et d'archéologie (IVe - VIIIe s.), Turnhout, Brepols, 2002, p. 282
  4. ^ Sua sorella ʿĀʾisha rimase talmente sconvolta da quell'avvenimento da dichiarare la sua impossibilità psicologica di mangiare da quel momento in poi qualsiasi tipo di carne arrostita.