Umm 'Umara Nusayba

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Umm ʿUmāra Nusayba bint Kaʿb, al-Anṣāriyya al-Khazrajiyya al-Najjāriyya al-Māziniyya (in arabo نسيبة بنت كعب?; Medina, ... – 634) è stata una Sahaba.

Appartenente al clan medinese dei Banū Māzin b. al-Najjār, della tribù dei Banu Khazraj, Umm ʿUmāra Nusayba era conosciuta anche con il laqab di Umm ʿUmāra (in arabo: "madre di ʿUmāra")[1], fu tra i primi convertiti della città di Yathrib (poi Medina) e fu una delle due donne che parteciparono alla Seconda 'Aqaba[2] e alla pronuncia nel giugno del 622 della solenne Bayʿat al-ḥarb ("Giuramento di guerra") tra Maometto e 74 esponenti della città di Yathrib: prodromo dell'Egira del mese successivo.

Fece quindi parte della schiera dei Sahaba del Profeta e fu donna d'indomito coraggio. Nusayba infatti s'impegnò più volte in combattimento per la causa dell'Islam, da Badr a Uḥud, dalla Battaglia del Fossato a quella di Ḥunayn.
Sorella di ʿAbd Allah b. Kaʿb al-Māzinī (che combatté a Badr) e madre degli Shahīd (màrtiri) ʿAbd Allah e Ḥabīb (? - 630). Era sposata con Wahb al-Aslamī, da cui ebbe il figlio Ḥabīb b. Wahb. Dopo la morte di Wahb andò in sposa a Zayd ibn ʿAṣim al-Māzinī, da cui ebbe ʿAbd Allāh ibn Zayd al-Māzinī, che uccise Musaylima nella battaglia della Yamama vendicando così la morte del fratello Khubayb ibn Zayd ibn ʿAṣim, ucciso dallo stesso Musaylima e trovando a sua volta la morte nella battaglia della Seconda Harra del 63 dell'Egira.

Nella battaglia di Uhud (23 marzo 625) Umm ʿUmāra si mise in luce difendendo strenuamente con spada e arco lo stesso profeta Maometto, in gravi difficoltà e semisvenuto per le ferite ricevute, venendo colpita a sua volta dodici volte, una delle quali da un colpo alla spalla infertole da ʿAbd Allāh Ibn Qamiʾa al-Laythī, dal quale guarì solo dopo un anno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.nuseibehfamily.net/articles/12-articles/66-nusaybah-bint-ka-ab-the-first-woman-warrior-of-islam
  2. ^ Si veda Ibn Isḥāq, The Life of Muhammad, trad. di Alfred Guillaume, Oxford, Oxford University Press, 1955, p. 205.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (AR) al-Dhahabī, Siyar Aʿlām al-Nubalāʾ ("Vite dei personaggi illustri") 3:520-523 #146.
  • (AR) al-Kāndahlawī, Ḥayāt al-Ṣahāba (Vita dei Ṣahāba), 3 voll. Damasco, Dār al-Qalam, I, p. 594-95.
  • (EN) Muḥammad ʿAlī Quṭb, Abdul-Râfi Adewale Imâm, Women Around the Messenger, International Islamic Publishing House, 363 pagine. 2008 ISBN 9786035010221.
  • (EN) Jennifer Heath, The Scimitar and the Veil: Extraordinary Women of Islam, Hidden Spring, 465 pp. 2004. ISBN 9781587680205
  • (EN) Zakaria Bashier, Sunshine at Madinah: studies in the life of the prophet Muḥammad (ṣallā Allāhu ʻalayhi wa sallam), Islamic Foundation, Indiana University, 232 pp. 1990. ISBN 0860371964, 9780860371960.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]