La piazza Ariostea a Ferrara dove si corre il Palio
Il Palio di Ferrara è una competizione tra le otto contrade (i quattro rioni all'interno delle mura medievali ed i quattro borghi all'esterno delle mura) di Ferrara ed è, tra le manifestazioni di questo genere, tra le più antiche al mondo.[1][2]
Le vicende del palio estense si possono dividere fra tre diversi periodi storici.
Le cronache locali riferiscono che il popolo ferrarese per festeggiare la vittoria ottenuta a Cassano d'Adda nel 1259 da Azzo VII d'Este[3], comandante delle truppe pontificie su Ezzelino III da Romano detto "il Tiranno" comandante delle truppe imperiali, organizzò corse di fanti e fantesche, somari e cavalli per le vie della città. La tradizione divenne così forte che le corse vennero organizzate per festeggiare nascite e matrimoni ed istituzionalizzate nel 1279 stabilendo l'obbligo di correre "in festo beati Georgi" il 23 aprile e per la Madonna il 15 agosto. La corsa, in seguito, divenne occasione per ricordare il palio straordinario celebrato per festeggiare Borso d'Este, nominato duca dal Papa Paolo II, e rientrato a Ferrara l'ultima domenica di maggio del 1471. La città venne divisa in borghi e rioni, i borghi esterni alle mura ed i rioni interni ad esse. Le corse si disputarono ininterrottamente fino al 1600 poi vennero in parte sostituite da altre parate e poco a poco se ne perse la tradizione.
Francesco del Cossa, Aprile particolare delle corse del palio, Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia.
Negli anni trenta, nella cerchia ristretta di Italo Balbo, tra i quali Renzo Ravenna, podestà della città dal 1926 al 1938, e Nello Quilici, giornalista direttore del Corriere Padano, si decise di rivalutare le antiche tradizioni per dar nuovo lustro al capoluogo estense. Quindi, a partire dal 1933, il Palio riprese vita, e questo in coincidenza con le iniziative legate alla Mostra per le celebrazioni del IV Centenario Ariostesco. Interessante ricordare che il disegno dei costumi per la sfilata fu affidato a Nives Comas Casati, pure lei tra i collaboratori di Balbo, che per questi si ispirò agli affreschi del Palazzo Schifanoia. Con gli eventi bellici la manifestazione venne sospesa e quindi soppressa, e riprese solo dopo quasi trent'anni, nel 1967[4]
Palio di Ferrara - Edizione 2008
Oggi il Palio si corre stabilmente l'ultima domenica di maggio, e giunge a concludere un mese di festeggiamenti, parate, gare competizioni tra le otto contrade della città estense (San Giorgio, San Giacomo, San Paolo, Santo Spirito, Santa Maria in Vado, San Luca, San Giovanni e San Benedetto) che si sfidano in appassionanti gare di bandiere e musica, corse tra putti (Palio di San Romano) e putte (Palio di San Paolo), i putti e le putte sono giovani sotto i 15 anni, asine (Palio di San Maurelio) e per aggiudicarsi il prezioso drappo dedicato a San Giorgio nella travolgente corsa dei berberi, cavalli mezzosangue. Otto giorni prima della gara si svolge la sfilata di tutte le contrade. Fino a pochi anni fa la sfilata si svolgeva lungo Corso della Giovecca per poi entrare in Castello. Di recente la sfilata è stata spostata lungo Corso Ercole I d'Este (antica Via degli Angeli), poiché è considerata in tal modo la ricostruzione storica dell'evento del ritorno del duca Borso in città dopo il ritorno da Roma dove ottenne il titolo di Duca di Ferrara. Il Palio si svolge, salvo rare occasioni, sempre l'ultima domenica di maggio in Piazza Ariostea.
Le Contrade che partecipano al Palio di Ferrara sono otto e si dividono in quattro rioni e quattro borghi. Sono definite rioni le contrade il cui territorio è compreso all'interno delle antiche mura di Ferrara mentre sono definite borghi le contrade il cui territorio è situato all'esterno delle mura.
Viale Cavour (lato dispari) fino a Corso Isonzo (lato dispari), Via Darsena (da C.so Isonzo a V.le IV Novembre), Via Arginone, Mura di Porta Po fino a Via Canapa, Viale Po fino al sottopasso ferroviario, Via Modena (lato dispari) fino al ponte sul canale Boicelli, Mizzana, Cassana e Porotto fino ai confini del Comune di Ferrara.
Barriera di Porta Reno, Via Bologna (lato dispari) fino al Ponte di S. Paolo, circonvallazione fuori le Mura, quartieri di S. Giorgio, Quacchio, Villa Fulvia e Aguscello, Via Pomposa (lato pari), Via Comacchio (centri abitati di Borgo Margherita, Cona, Codrea, Cocomaro di Cona e Cocomaro di Focomorto, Quartesana), Via Ravenna (centri abitati di Fossanova San Marco, Gorgo, Gaibanella-Sant'Egidio, Gaibana, Monestirolo) e San Bartolomeo in Bosco.
Via Pomposa (lato dispari, fino al limite del Comune di Ferrara), Viale Po (lato dispari), zona Doro, Via Modena (lato pari, fino al canale Boicelli, lato destro), zona esterna mura di Via Pomposa, agglomerati di Casaglia e Ravalle (fino al limite del Comune di Ferrara).
Dal canale di Marrara costeggiando il Po di Volano fino alla ferrovia per Bologna; per via Bologna (entrambi i lati dal ponte di Porta Reno) fino a Montalbano, compresi gli agglomerati di Chiesuol del Fosso, San Martino, Marrara e territori limitrofi (escluso l'abitato di San Bartolomeo in Bosco).
Corso Porta Reno (lato dispari), Corso Martiri della Libertà (lato dispari), Viale Cavour (lato dispari), Corso Isonzo (lato dispari), Via Darsena, Via Bologna (lato pari) fino al ponte di San Paolo, Piazza Travaglio (lato via Piangipane).
Corso della Giovecca (lato pari), Corso Martiri della Libertà (lato pari), Corso Porta Reno (lato dispari), Piazza Travaglio (lato Via S. Romano), circonvallazione entro le Mura fino a Piazzale Medaglie d'Oro.
Domenica 28 maggio 2006 si è svolta l'edizione più drammatica del Palio di Ferrara. La gara dei cavalli si è svolta in maniera regolare per due giri. Al secondo giro è iniziata una serie di cadute che hanno portato al ferimento del fantino Gingillo, che correva per San Giacomo, alla caduta di due cavalli e all'azzoppamento di altri due; dei cavalli coinvolti negli incidenti Baonero, di proprietà dello stesso Gingillo e Blasco, montato da Alessio Corda per San Giovanni, sono stati abbattuti mentre In Space, cavallo di San Benedetto montato da Voragine ha riportato una ferita che ne ha compromesso definitivamente la partecipazione a corse future. La colpa è stata data alle cattive condizioni della pista, in concomitanza con l'eccessiva velocità dei cavalli. Pur non rientrando tra i fattori causali, come invece era stato sostenuto nelle prime ore successive alla corsa, il comportamento scorretto di alcuni fantini (Gingillo e Il Bufera, fantino della Contrada San Giorgio) è stato comunque punito alcuni giorni dopo la gara con quattro anni di squalifica. In seguito agli incidenti dell'edizione 2006, l'Ente Palio di Ferrara ha vagliato alcune sostanziali modifiche da apportare allo svolgimento della corsa dei cavalli per le future edizioni, per garantire maggiore sicurezza a persone e animali. Una prima soluzione individuata è quella di bandire i cavalli purosangue dalla corsa, ritenuti troppo veloci e non adatti alle caratteristiche della pista, adottando i cavalli mezzosangue iscritti al "Protocollo di Siena" (o che abbiano corso almeno due gare nei palii di provincia). Per il terreno della pista si è inoltre adottato un misto di sabbia e limo per rallentare la velocità dei cavalli. A livello di regolamento è stato inoltre adottato il concetto della "responsabilità oggettiva" delle Contrade per eventuali scorrettezze compiute dai fantini o dagli stessi contradaioli. Infine, si è introdotto il doppio controllo antidoping sui cavalli, da effettuare sia prima che immediatamente dopo lo svolgimento della corsa. Tali modifiche, attuate a partire dall'edizione 2007, sembrano avere avuto effetto, poiché il Palio si è svolto regolarmente e non ci sono state conseguenze per fantini e cavalli.
Nella tabella sono conteggiate tutte le vittorie delle edizioni dal 1933 al 1939 e delle edizioni dal 1969 ad oggi. Il Palio del 1935 viene conteggiato nella colonna "Corsa dei putti/fanti".
Claudio Maria Goldoni, Atlante estense - Mille anni nella storia d'Europa - Gli Estensi a Ferrara, Modena, Reggio, Garfagnana e Massa Carrara, Modena, Edizioni Artestampa, 2011, ISBN978-88-6462-005-3.