Marina Berlusconi

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Marina Berlusconi nel 2019

Marina Elvira Berlusconi (Milano, 10 agosto 1966) è un'imprenditrice e dirigente d'azienda italiana, presidente di Fininvest e del gruppo Arnoldo Mondadori Editore. È membro del CdA di MFE - MediaForEurope N.V. (fino al 2021 Mediaset S.p.A.) e dall'ottobre 2008 all'aprile 2012 è stata nel CdA di Mediobanca. In passato ha fatto parte anche dei Cda di Medusa Film e di Mediolanum[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia primogenita di Silvio Berlusconi (1936-2023) e della sua prima moglie Carla Dall'Oglio (1940), è sorella biologica di Pier Silvio e sorellastra di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, figli di Silvio e della sua seconda moglie Veronica Lario. Dopo essersi diplomata al Liceo classico dell'Istituto "Leone Dehon" di Monza, inizia a frequentare prima la Facoltà di Giurisprudenza e poi quella di Scienze politiche, che abbandona entrambe al primo anno, senza laurearsi. Nel 1996 diventa vicepresidente di Fininvest, posizione che mantiene sino all'ottobre 2005, quando assume il ruolo di presidente della holding. Dal 2003, subentrando al defunto Leonardo Mondadori, è alla guida della casa editrice Arnoldo Mondadori.

Nella classifica 2010 delle donne più potenti del mondo di Forbes è stata collocata al 48º posto, unica italiana in classifica[2] (dove era presente dal 2004)[3]. Sempre secondo Forbes è nel 2008 al nono posto nella lista delle ereditiere più ricche del mondo, con un'eredità di 9 miliardi e 400 milioni di dollari[4]. Dal 2001 è presente anche nella classifica della rivista statunitense Fortune dedicata alle 50 donne più influenti della comunità economica internazionale[5]. Nel 2013[6], nel 2016[7] e nel 2018[8] il magazine statunitense The Hollywood Reporter inserisce Marina Berlusconi nella lista delle 20 donne più influenti del settore media e tv.

Dal mese di giugno 2013 hanno iniziato a circolare, sulla stampa, voci che la darebbero in procinto di entrare in politica in seguito alle condanne di Silvio Berlusconi, in una sorta di passaggio dinastico che la vedrebbe succedere al padre nel controllo del Popolo della Libertà o di una diversa formazione politica che dovesse sostituire il PdL. Le voci, comunque non inedite, si sono ripetute nell'ottobre 2013[9] nonostante fossero già state smentite ufficialmente dal suo portavoce il 26 giugno e dalla stessa interessata che, il 13 agosto 2013, attraverso una nota ufficiale[10], ha ribadito il suo "no" categorico a qualsiasi impegno in campo politico, un'ipotesi da lei definita come "un'intenzione che non ho mai avuto e che non ho"[11]. Le stesse voci si sono ripetute nel luglio 2017. E ancora una volta lei ha smentito: "Penso che la leadership in politica non si possa trasmettere per investitura o per successione dinastica"[12].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 dicembre 2008 ha sposato Maurizio Vanadia, primo ballerino del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, dal quale aveva già avuto due figli: Gabriele, nato il 28 dicembre 2002, e Silvio, nato il 29 settembre 2004 (che condivide quindi sia il nome sia il giorno del compleanno con il nonno materno).

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Insieme al fratello Pier Silvio Berlusconi, è stata iscritta al registro degli indagati nell'ambito del processo sulla compravendita di diritti televisivi con l'accusa di riciclaggio di denaro[13]. Le loro posizioni sono state stralciate e successivamente archiviate, su richiesta della Procura, dal giudice per l'udienza preliminare nel novembre del 2006[14].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ambrogino d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
«Come esempio dell'eccellenza milanese nel mondo e della capacità di conciliare impegno professionale e vita familiare.»
— 2009[15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito ufficiale Fininvest, su fininvest.it. URL consultato il 20 febbraio 2011 (archiviato il 22 settembre 2012).
  2. ^ Forbes sceglie Michelle "E' la più potente del mondo", su repubblica.it. URL consultato il 7 ottobre 2010 (archiviato il 24 settembre 2015).
  3. ^ Corriere della Sera - Donne più potenti, la regina è Condoleeza Rice, su corriere.it. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  4. ^ Anche Marina Berlusconi nella lista delle ereditiere più ricche di Forbes, su deluxeblog.it. URL consultato il 22 maggio 2013 (archiviato il 5 agosto 2013).
  5. ^ 50 Most Powerful Women in Business 2012: The Global 50 - FORTUNE on CNNMoney.com, su money.cnn.com. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato l'8 ottobre 2019).
  6. ^ Marina Berlusconi tra le 25 top manager più potenti del mondo, in La Repubblica, 5 ottobre 2013. URL consultato il 2 ottobre 2017 (archiviato il 28 ottobre 2017).
  7. ^ (EN) The 20 Most Powerful Women in Global Television 2016, in The Hollywood Reporter. URL consultato il 2 ottobre 2017 (archiviato il 23 agosto 2019).
  8. ^ (EN) Marina Berlusconi - The Top 25 Women in Global Television, su The Hollywood Reporter. URL consultato il 15 gennaio 2019 (archiviato il 15 gennaio 2019).
  9. ^ Fonti Pdl, "Marina Berlusconi pronta a scendere in campo Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive., AGI-Agenzia Giornalistica Italia, 1º ottobre 2013
  10. ^ Stefàno, incandidabile almeno per sei anni - Speciali - ANSA.it, su ansa.it. URL consultato il 13 agosto 2013 (archiviato il 14 agosto 2013).
  11. ^ Redazione Online, Marina Berlusconi conferma: «No alla politica», su Corriere della Sera, 13 agosto 2013. URL consultato il 12 giugno 2023.
  12. ^ Ansa, 10 luglio 2017.
  13. ^ Inchiesta Mediaset, chiuse le indagini, 19 febbraio 2005. URL consultato il 26 giugno 2013 (archiviato il 13 agosto 2013).
  14. ^ (fonte: Agi), Scheda: le tappe del processo Mediaset, su Corriere della Sera Milano. URL consultato il 12 giugno 2023.
  15. ^ Benemerenze civiche 2009 del Comune di Milano, su comune.milano.it. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2009).
  16. ^ Marina Berlusconi:"Il mio Ambrogino per papà Silvio e mamma Carla", in Corriere della Sera, 7 dicembre 2009. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato il 13 dicembre 2009).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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